Questa è la terza ed ultima parte di questa introduzione all’Astrologia Medica, e rimando quindi gli interessati alle “puntate precedenti” qualora se le fossero perse (Parte Uno, Parte Due)
La Diagnosi
Sebbene il Tema Natale ci dia sovente indicazioni di massima sullo stato di salute del nativo, per mezzo dell’analisi del le Case relative alla salute, ovvero sommariamente la Prima, la Sesta e la Dodicesima (ma non è soltanto in questo che si fonda l’interpretazione dello stato di salute in un tema genetliaco), i mezzi astrologici per ricavare la diagnosi, attingevano ai grandi magazzini dell’Astrologia Catarchica, sotto il cui cappello «sono comprese sia le elezioni (la scelta del momento migliore per iniziare una intrapresa – NdR), sia le domande (risposte dirette a precise interroga zioni – NdR)» (Arcana Mundi – Giuseppe Bezza – BUR – Milano – 1995 – V.I – p. 519), il cui strumento principale è la carta detta di Decubito, ovvero eretta per il momento in cui la malattia si manifesta, o in cui il paziente viene allettato. Ovviamente non sempre era ed è possibile venire a conoscenza con esattezza di un tale dato, e in questo caso si ricorre/va alla carta oraria o di interrogazione, eretta per il momento in cui l’astrologo o il medico, venivano o vengono messi al corrente della malattia. In realtà in antichità si utilizzava il momento in cui al Medico venivano consegnate le urine. Chiaramente, queste carte necessitano di linguaggi interpretativi di una certa specificità.

L’Oraria non si interpreta allo stesso modo della Genetliaca, sebbene i suoi principi interpretativi rimangano pressoché i medesimi: case, segni e pianeti. Riguardo alla carta di Decubito, ma ciò vale allo stesso modo per l’Oraria, «il segno che ascende è assegnato al medico, quello opposto alla malattia, il segno culminante al paziente e quello opposto alla cura» (Arcana Mundi – Giuseppe Bezza – BUR – Milano – 1995 – V. II – p. 676). Ovvia mente stando che ciascun Artista ha il proprio stile – e questo è un fondamento dell’Arte – la quale direttamente parla all’Artista secondo il suo retaggio culturale e il suo livello di conoscenza – e questo è un principio che vale per qualsiasi arte mantica, ed è per questo motivo, che non si interpretano, nella lettura dei Tarocchi, le stese degli altri cartomanti, se non a scopo puramente didattico e di confronto – ecco che Ibn as Salt, tra gli altri, discorda: “il segno che si leva corrisponde all’infermo, quello opposto alla malattia, il segno culminante al medico e quello opposto alla cura”. Ancora, il grande medico e filosofo nel senso più puro e profondo di alchimista, Arnaldo da Villanova, proponeva una variante di questo schema, considerando non il segno del tra monto o casa VII ma la VI casa come indicativa della malat tia” (Arcana Mundi – Giuseppe Bezza – BUR – Milano – 1995 – V. II – p. 676).
Ma è puntuale la precisazione di Hofman a questo riguardo: «sebbene si senta così spesso che si debba analizzare la se sta casa delle malattie, il signore della sesta non ha nessun ruolo nelle interrogazioni mediche. La ragione per questo, risiede nella stessa natura dell’astrologia oraria. La carta di interrogazione sul corpo del malato, mostrerà esattamente questo: il corpo del malato, e le forze e gli sviluppi che lo ammalano. La carta oraria mostra la malattia nella sua interezza, in modo che non vi sia bisogno di una casa specifica ad indicare la malattia». (Classical Medical Astrology – Oscar Hofman – Norfolk – 2009 – pp. 38-39).
Fondamentale la seguente precisazione dal Bezza in questa sua escursione: «E se non potesse prendere con esattezza l’ora in cui la malattia si dichiara, prenda ed eriga la fi gura celeste (del momento) e osservi qual è la disposizione del cielo [e verso quale astro la Luna ha rapporto…]», a di mostrare che l’arte oraria o delle interrogazioni, un tempo era letteralmente “tutto”, dove il Simbolo, essendo Numero, si organizza in matematica, o dove la matematica stessa si fa mate-mantica, ed è formidabile in questo senso la chiosa di Giuseppe Bezza all’introduzione del Primum Mobile di Placido Titi, in cui auspica il concepirsi della «matematica nella sua funzione interpretativa dei fatti naturali, secondo una visione del mondo che potrebbe ben essere chiamata pitagorica».
Quindi, laddove non si possa determinare la carta esatta del momento in cui si manifesta la malattia, allora è necessario ricorrere a quella eretta per il momento in cui il Medico ne viene a conoscenza. Questo la dice lunga sulla natura simbolica dell’Arte delle Sfere Celesti e mi rimanda ad un breve racconto di Andrea Camilleri nel Re di Girgenti, a mio avviso il suo capolavoro, dove il Mago Apparenzio con il suo pappa gallo Durandarte, fanno apparizione a Peppino e a suo figlio Zosimo, per consegnargli la loro profezia. Nel consueto siciliano italianizzato, lo scrittore presenta il suo personaggio: «Un mago è uno che parla con lestiddre (stelle – NdR) e con la luna del cielo, che sapi quanno sono le jornate belle e quanno sono le jornate tinte (cattive – NdR), che vende pianete e dice la ventura».
E quando Peppino accetta che la lettura avvenga: «L’aceddro volò dal trespolo e si posò sul bordo della ca scia (cassa – NdR), poi calò il becco e pigliò deciso un foglio» (Andrea Camilleri – Il re di Girgenti – Sellerio – Palermo – 2002).
La carta estratta dal pappagallo del mago Apparenzio dal carro pieno di Carte Celesti, contenendo il destino di quell’esatto momento, attiene perfettamente al sistema sin cronico dell’Arte oraria, e si contestualizza con tutti i sistemi mantici che la apparentano, dall’I-Ching con i suoi steli di millefoglie o le sue monete, alla Rota dei Tarocchi, alla chiromanzia, e a tutte le pratiche mantiche che per sua necessità, l’umano ha dovuto trarre dall’Universo stesso, interpretandone i codici deduttivi per i quali si erge l’immensa ed esatta cattedrale della Scienza Ermetica delle Corrispondenze.
Ovviamente, quanto finora espresso ha valore puramente introduttivo, date la complessità e la vastità dell’argomento, e mi permetto allora di compendiare questo breve scritto, con una lista di testi che non intende comunque di essere in alcun modo esaustiva. Spero di avere sollecitato nel lettore curioso, quella necessaria voglia di scoperta e di ricerca che sta alla base di un qualsiasi percorso serio, perché l’Astrologia, soprattutto nella sua forma tradizionale, questo vuole essere.
LETTURE CONSIGLIATE
Ovviamente, per giungere a conclusione, quanto sopra, espresso in estrema sintesi, non costituisce che un minuscolo compendio dello sterminato argomento dell’Astrologia Medica, e per approfondire si consiglia di studiare approfonditamente sia le tecniche di astrologia oraria nei vari autori del passato, sia gli autori che hanno via via affrontato questi argomenti nello specifico, per esempio ma non solo, Nicholas Culpeper, Richard Saunders e William Lilly. Il Culpeper ci fornisce inoltre un bellissimo ed interessantissimo erbario, il Culpeper Herbal, dove ad ogni erba è associata un pianeta, il tutto accompagnato da preziose indicazioni, ed in effetti, almeno una infarinatura di erboristeria, di anatomia e magari di arte lapidaria, oggi volgarizzata come cristalloterapia, sarebbero necessarie per meglio comprendere il pensiero che guidava il Medico del passato.
BIBLIOGRAFIA
Ildegarda di Bingen – Il libro delle opere divine – Mondado ri – Milano – 2003
Al-Biruni – L’arte dell’Astrologia – a cura di Giuseppe Bez za – Mimesis – Milano – 2005
Arcana Mundi – Giusebbe Bezza – BUR – Milano – 1995 Classical Medical Astrology – Oscar Hofman – Norfolk – 2009 Helena Avelar & Luis Ribeiro – Traditional Astrology Course – Prisma – 2019
Claudio Tolomeo – Tetrabiblos – Arktos – Carmagnola – 1982 Andrea Camilleri – Il re di Girgenti – Sellerio – Palermo – 2002
Giuseppe Bezza – Introduzione al Primum Mobile di Placido Titi
Dante Valente – Astro-sofia – Azzani Editore – Pinerolo (To) – 2020 – p. 179
Richard Saunders – The Astrological Judgment and Practice of Physick – Little Britain – 1677
Nicholas Culpeper – Astrological Judgment of diesases – Lon don – 1655
David Ben Yom Tov – Kelal Qatan – Hebrew Medical Astrology – American Philosophcal society – 2005
William Lilly – Christian Astrology – London – 1647 Nello Rubino da Panormo – Il canto segreto dell’Universo – Psiche2 – Torino – 2022
Salomon Trismosin – Il Toson d’oro – Mediterranee – Roma – 1994
Lo specchio dell’Alchimia – Rosarium Philosophorum – Mimesis – Milano – 1996