Le Aurore Boreali, conosciute anche come “luci del nord”, sono uno dei fenomeni naturali più affascinanti che l’umanità abbia mai osservato (oggi le Aurore possono essere anche previste in anticipo grazie allo studio dei cicli, picchi / tempeste solari, quindi sono fenomeni che possiamo sapere quando e come appariranno e in che latitudini con largo anticipo). La loro bellezza ipnotica ha ispirato leggende, tradizioni e meraviglia per millenni, suscitando domande sulla loro origine e sul loro significato: in breve, sono manifestazioni luminose che si verificano principalmente nelle regioni polari del pianeta, nelle latitudini più settentrionali, vicino al Circolo Polare Artico. L’equivalente nell’emisfero sud sono le Aurore Australi. Queste luci danzanti si presentano nel cielo con colori che spaziano dal verde intenso al rosa, rosso, viola e, in casi più rari, azzurro. Il termine “aurora” deriva dalla dea romana dell’alba, Aurora, mentre “boreale” si riferisce a Boreas, il dio greco del vento del nord.
Perché si formano le Aurore Boreali?
Le aurore boreali sono il risultato di interazioni tra il vento solare e il campo magnetico terrestre. Il Sole emette un flusso continuo di particelle cariche, chiamato vento solare, composto da elettroni e protoni. Quando queste particelle raggiungono la Terra, vengono deviate dal campo magnetico terrestre verso i poli magnetici, dove penetrano nell’atmosfera. A quel punto, queste particelle collidono con atomi di ossigeno e azoto, causando l’emissione di luce.
A seconda delle diverse altezze e dei gas coinvolti, si producono diversi colori:
- Verde: causato da collisioni con atomi di ossigeno a circa 100 km di altitudine.
- Rosso: prodotto da ossigeno a quote più elevate, oltre i 200 km.
- Blu e Viola: causati da azoto ionizzato.
La frequenza delle aurore è legata anche ai cicli solari, diventano dunque più frequenti quando siamo in prossimità del picco dell’attività solare; questi fenomeno riguardano anche altri pianeti come Giove e Saturno che hanno le loro aurore; il fenomeno è ottico quindi visibile a occhio nudo e sono dalla scienza definiti come fenomeni silenziosi, ma è curioso segnalare che questi eventi sono spesso accompagnati da racconti di persone che percepiscono, durante il fenomeno aurorale, fruscii e rumori particolari tuttavia non confermati dalla scienza.
Mitologia e Tradizioni Legate alle Aurore Boreali
Le aurore boreali hanno ispirato racconti mitologici in tutto il mondo, in particolare tra le popolazioni del nord, che interpretavano questo fenomeno in modi variegati e profondamente simbolici. Oltre alle leggende norrene e inuit, altre culture hanno sviluppato narrazioni che riflettono la paura e l’ammirazione per queste luci enigmatiche.
In Grecia antica, pur essendo lontani dalle regioni polari, le aurore furono talvolta associate all’apparizione di divinità celesti o a presagi di eventi importanti. Alcuni credevano che le aurore fossero segni inviati dagli dèi, portatori di messaggi celesti, buoni o cattivi, per l’umanità.
In Lapponia, la terra dei Sami, le aurore boreali erano viste come spiriti animali. I Sami credevano che osservare le luci con troppo interesse o fare rumore durante la loro apparizione potesse attirare la sfortuna. Secondo un’antica superstizione, le aurore avevano il potere di tagliare la testa agli spettatori irrispettosi o di causare malattie se le persone non mostravano un’adeguata reverenza.
In Scozia e Irlanda, le aurore boreali erano talvolta viste come un presagio di guerra o morte imminente. Durante l’epoca medievale, i racconti riferivano di aurore che apparivano prima di grandi battaglie, conferendo loro un’aura di destino e inevitabilità. Le luci venivano talvolta interpretate come il riflesso di enormi falò accesi nel cielo, preparativi per la guerra tra forze divine o ultraterrene.
In Estremo Oriente, i Cinesi associavano le aurore a draghi celesti. Questi draghi, creature potenti e divine, si credeva volassero attraverso il cielo combattendo o celebrando grandi eventi. Le aurore boreali venivano viste come il risultato del respiro infuocato di questi draghi o delle loro scintillanti squame.
In molte culture native americane, come quelle degli Algonchini, le aurore boreali erano viste come un portale spirituale, una connessione tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Alcuni popoli indigeni del Nord America credevano che le aurore fossero spiriti di guerrieri o antenati che comunicavano con i vivi, danzando attraverso il cielo notturno in segno di protezione o guida.
Astrologia. Presagio Atmosferico: Aurora come fenomeno interpretativo di tipo astrologico.
Le aurore boreali, con la loro maestosità celeste, sono state spesso associate a eventi storici significativi, talvolta viste come presagi di grandi cambiamenti o catastrofi. In particolare, un episodio drammatico si verificò all’alba della Seconda Guerra Mondiale, quando un’aurora boreale di straordinaria intensità si manifestò nel cielo europeo, lasciando un’impressione indelebile su coloro che la osservavano e contribuendo ad alimentare sentimenti di paura e angoscia per il conflitto imminente.
L’Aurora del 25 gennaio 1938: Presagio di Guerra – Il 25 gennaio 1938, un’aurora boreale particolarmente spettacolare illuminò i cieli di gran parte dell’Europa, compresi luoghi insoliti come il sud della Spagna e l’Italia. Questa aurora fu così luminosa e inaspettata che molte persone la interpretarono come un presagio oscuro di eventi drammatici imminenti. I rapporti dell’epoca descrivono cieli tinteggiati di rosso fuoco, creando un’atmosfera apocalittica che suscitò timori collettivi di guerra e distruzione. La coincidenza di questo evento con il periodo di tensioni politiche prebelliche fu vista da alcuni come un segno premonitore. Poco dopo, nel settembre 1939, scoppiò la Seconda Guerra Mondiale, e molte persone ricordarono l’aurora del gennaio precedente come un segno celeste di ciò che stava per accadere. Anche Papa Pio XI, secondo alcune fonti, collegò l’aurora boreale del 1938 alle apparizioni di Fatima, interpretandola come un avvertimento profetico sull’imminente scoppio di una guerra devastante.
Altri Eventi Storici e Aurore Boreali- Questo non è l’unico caso in cui le aurore boreali sono state collegate a eventi storici o catastrofici. In passato, l’apparizione di aurore in luoghi non abitualmente soggetti a questo fenomeno è stata spesso vista come un presagio di sventura. 1707, Battaglia di Poltava: Una famosa aurora si manifestò durante la Battaglia di Poltava tra le truppe svedesi e quelle russe. L’apparizione delle luci celesti poco prima della battaglia fu considerata un segno di cattivo auspicio, soprattutto per gli svedesi, che vennero sconfitti da Pietro il Grande. 1789, la Rivoluzione Francese: Alcuni racconti riportano che spettacolari aurore boreali furono avvistate in Europa pochi anni prima dello scoppio della Rivoluzione Francese. Anche in questo caso, le luci furono interpretate come segni di cambiamento e disordini imminenti. Il Titanic e l’aurora boreale del 1912: Sebbene non legata a un conflitto, si dice che la notte dell’affondamento del Titanic, il 14 aprile 1912, un’aurora boreale fosse visibile nei cieli del Nord Atlantico. Alcuni superstiti riportarono di aver visto le luci verdi danzare nel cielo, forse una triste ironia data la tragedia che stava accadendo sotto di loro.
Aurore e Superstizione nelle Guerre – L’Aurora rientra nei così detti presagi atmosferici che oggi sono poco utilizzati dagli astrologi, ma in antichità erano fenomeni considerati nei presagi. Abbiamo tracce dei presagi atmosferici sin dall’Astrologia mesopotamica, pensate anche un Arcobaleno o una Nuvola transitante su un Plenilunio era considerato un presagio atmosferico, questo ce lo testimoniano le diverse tavolette tradotte degli Enuma Anu Enlin (le traduzioni disponibili riguardano presagi sulle eclissi, presagi solari, presagi lunari, traduzioni curate da Pingree, Rochberg, Van Soldt, Verderame, Gehiken, nelle quali traduzioni troviamo spesso riferimenti a fenomeni astronomici correlati a fenomeni atmosferici).
Considerazioni Astrologiche
Seneca Naturales Questiones (Liber I, XV 5-6) «Tra questi fenomeni (meteore ignee) puoi mettere anche ciò che spesso leggiamo nelle storie, cioè che il cielo è apparso infuocato e il suo fiammeggiare è talvolta così alto da sembrare proprio in mezzo alle stelle, talvolta così basso da avere l’aspetto di un incendio lontano. Sotto il regno di Tiberio Cesare (37 a.C.) le coorti (corpo dei vigili del fuoco, fondato da Augusto dopo l’incendio del 23 a.C.) accorsero in aiuto alla colonia di Ostia come se fosse in fiamme mentre si trattava di una vampa celeste brillante durata gran parte della notte, di un fuoco grasso e fumoso. Per queste meteore nessuno dubita che posseggano realmente la fiamma che mostrano: esse sono fatte di una sostanza ben determinata.»
Plinio il Vecchio Historiae naturalis (Liber II, 27) « … vi è qualcosa che pare sangue, e il più terribile fenomeno fra quelli che spaventano i mortali: un incendio che dal cielo cade sulla Terra, come avvenne al terzo anno della 107a Olimpiade (349 a.C.), mentre il re Filippo sconvolgeva la Grecia. Ora io penso che tutti questi eventi sorgano in tempi prefissati per forza naturale, come del resto ogni cosa, e non hanno quindi (come ritiene la maggior parte) motivazioni svariate, che si possono escogitare aguzzando la mente; è vero che sono stati forieri di disastri, ma io stimo non che i fatti siano accaduti perché quelle manifestazioni li avevano anticipati, ma, all’opposto, che quei fenomeni sono nati perché quei fenomeni stavano per verificarsi. Comunque, la loro rarità ne oscura la comprensione, ed è per questo che le meteore non si conoscono nella misura in cui sono noti il sorgere delle stelle e le eclissi… e varie altre cose… »
Commento Finale – Durante il Medioevo si era diffusa in tutta Europa la percezione dell’aurora boreale come messaggio di sventura o di punizione divina. In particolare, la spaventosa visione della sfera celeste che si accendeva di rosso intenso, aveva spinto gli osservatori a credere che il fenomeno preannunciasse guerre, pestilenze e terremoti. Nel tempo, fino all’età moderna, numerosi avvenimenti furono associati all’apparizione delle aurore. Nel 44 a.C. un’aurora boreale preannunciava l’assassinio di Giulio Cesare; nel 566 d.C. veniva prevista l’invasione dei Longobardi in Italia, avvenuta nel 569; la morte di Thomas Becket avvenuta nel 1170 fu anticipata da una manifestazione aurorale; il 15 gennaio 1192 preannunciò la carestia che scoppiò in Europa nel 1192; l’8 ottobre 1728 era preavviso del terremoto verificatosi in Sicilia e in Inghilterra; infine uno degli ultimi avvenimenti associati all’avvistamento di un’aurora boreale fu lo scoppio della II Guerra Mondiale, preannunciata il 25 gennaio 1938 da un’aurora color rosso intenso visibile in gran parte d’Europa, inclusa l’Italia. Astrologicamente, le aurore boreali potrebbero testimoniarci una importanza dei picchi solari, fenomeni che forse possono coincidere con momenti storici o cicli storici importanti per l’umanità, momenti epici o fenomeni che preannunciano, sul piano interpretativo, il culminare di certe situazione in corso.