Aurelio Marinati (1572-1637) è stato un giurista e intellettuale italiano attivo nella seconda metà del XVI secolo. Originario di Ravenna, si firmava come “Dottor di Leggi da Ravenna”, indicando la sua formazione giuridica. È noto principalmente per la sua opera Somma di tutte le scienze, pubblicata a Roma nel 1587 dall’editore B. Bonfadino . Segue la trascrizione, in italiano coerente, di uno dei capitoli relativi alla sezione “Astrologia” della precedente opera citata. Consultata copia originale digitalizzata.
L’opera di Marinati rappresenta un esempio significativo della tradizione enciclopedica rinascimentale, che mirava a sistematizzare e diffondere il sapere, con trattazioni semplici e didascaliche alla portata di tutti. La sua attenzione alle arti liberali lo colloca nel contesto delle riforme educative del tempo, che cercavano di rendere l’istruzione più accessibile e pratica.
Curiosità sull’opera – Il trattato di Marinati è dedicato a Papa Sisto V (1521-1590), con la seguente dedica rivolta al pontefice e datata 2 aprile 1587: ” AL SANTISSIMO E BEATISSIMO SISTO QUINTO PONTEFICE OTTIMO MASSIMO. E per corso di natura, il piccolo ruscello, o fiume, con dolce e velocissimo mormorio, parte dal fondo del cavernoso sasso, onde scaturisce, per giungere al grande Oceano, come al suo antico signore e padre, si congiunge: perché non devono questi miei piccolissimi rivoli di virtù correre lieti ai piedi della Santità Vostra, come a vasto mare di somma grazia e somma virtù? Certo che la natura glielo detta, e la ragione, senza alcun dubbio, glielo persuade: così il fondamento della salda fede, nutrito di devozione, che io sempre ho nutrito nella santità Vostra, per grazia di questo piccolo affetto alla B.V. [Beata Vergine], con la solita gratitudine dell’animo suo unito, si sforzano – non riguardando alla bassezza del dono ma alla costanza ferma di devozione – di scegliere e dedicare a Vostra Santità quest’opera, contemplandola quasi a riflesso e specchio di se stesso. La prima parte, che ora si presenta all’occhio del mondo, e la seconda e la terza parte che seguiranno, saranno in stile simile, e tratteranno di Filosofia Naturale e Morale, così come della forma del corpo di ragione Civile e Canonica. E, per compimento della mia fatica, le porrò tutte e tre insieme in un’opera sola ai piedi della Santità Vostra, umilmente baciando il piede. Di Roma, al dì 2 di Aprile 1587 D.V.B. (Domine, Vive Bene) Devotissimo servo Aurelio Marinati.”
INDICE DEI CONTENUTI
ToggleDella descrizione dei tempi, che nascono dai moti dei Cieli
Per completare saggiamente questa arte (l’astrologia), è opportuno parlare dei moti dei Cieli e delle stagioni del tempo. Il tempo si suddivide in più parti, chiamate con nomi diversi. La prima è l’istante, che è un inizio di tempo indivisibile. Anche se esistono parti di tempo ancora più brevi, queste non sono oggetto della nostra considerazione. Da qui deriva l’ora.
L’ora e il giorno
L’ora è definita come il tempo osservato nel moto del Sole, trasportato dal primo mobile da oriente a occidente; oppure quando il Sole sale sopra l’orizzonte durante il giorno percorrendo quindici gradi dell’equatore celeste, oppure quando scende sotto l’orizzonte durante la notte, con altri quindici gradi: questi due movimenti insieme formano le 24 ore del giorno naturale. Questo giorno naturale corrisponde a una rotazione completa del primo mobile, che porta il corpo del Sole attorno alla Terra da oriente a occidente e poi da occidente a oriente.
La settimana
Da questo tempo deriva la settimana, composta da sette giorni, periodo nel quale la Luna percorre, con il proprio moto da occidente verso oriente, una distanza nello Zodiaco pari a 90 gradi, ovvero un quarto dell’intera circonferenza zodiacale.
Mese Lunare
Quattro settimane costituiscono un mese lunare, cioè il tempo che impiega la Luna per compiere un giro completo dello Zodiaco con il proprio moto da occidente verso oriente.
Mese Solare
Il mese solare, invece, è quel periodo di tempo in cui il Sole, con il suo moto proprio da occidente verso oriente, attraversa un segno zodiacale, il che avviene in circa 30 giorni.
Tre Mesi Solari: Una Stagione
Tre mesi solari formano una stagione, cioè il tempo in cui il Sole percorre tre segni zodiacali consecutivi, delimitati dai due coluri (i cerchi che passano per i poli e i solstizi/equinozi).
Le Quattro Stagioni
Il moto proprio del Sole attraverso i segni celesti causa le quattro stagioni dell’anno: passando per Capricorno, Acquario e Pesci, causa l’inverno; passando per Ariete, Gemelli e Toro, causa la primavera; passando per Cancro, Leone e Vergine, causa l’estate; passando per Bilancia, Scorpione e Sagittario, causa l’autunno.
L’Anno Solare
Queste quattro stagioni compongono l’anno, che è detto anno solare, poiché causato dal ritorno del Sole nello stesso punto del Zodiaco, attraverso il suo moto da occidente verso oriente, attraversando e sostando in ciascuno dei dodici segni zodiacali.
Il Tempo degli Altri Pianeti
E questo stesso arco di tempo serve anche per i moti di Venere e Mercurio.
Due anni solari compiono una rivoluzione di Marte attraverso lo Zodiaco, secondo il suo moto da occidente verso oriente.
Sei anni di Marte equivalgono a un anno di Giove, cioè al tempo in cui Giove compie una rivoluzione dello Zodiaco con il suo moto da occidente verso oriente.
Due rivoluzioni e mezzo di Giove corrispondono a una rivoluzione di Saturno nello Zodiaco, sempre secondo il suo moto da occidente verso oriente.
L’Anno Universale
L’anno universale è uno spazio di tempo vastissimo, necessario affinché questi sette cieli (i pianeti visibili) nel primo mobile tornino tutti allo stesso segno e punto da cui erano partiti la prima volta. Questo tempo, secondo l’opinione dei platonici e dei filosofi, è di 36000 anni solari.
La Divisione delle Ore
I Romani usavano dividere le ore distinguendole tra forti, cioè pari, maggiori delle pari, e minori delle pari. Le ore pari erano quelle in cui il Sole si mostrava nel primo grado dell’Ariete e della Bilancia. Le ore maggiori erano quelle in cui il Sole appariva nei segni settentrionali, tranne che nel primo grado dell’Ariete. Le minori, invece, erano quelle in cui il Sole si mostrava nei segni australi, tranne che nel primo grado della Bilancia. Questa differenza nasceva dal loro orologio, che misurava quanto durasse il giorno artificiale, ossia se fosse lungo o breve: e questo dipendeva dal Sole, che mostrava sempre le stesse ore, sia d’estate sia d’inverno, ma in proporzione, cioè più grandi o più piccole in base alla durata di quei giorni e alla loro ampiezza.
Giorno naturale e Giorno Artificiale
Il giorno naturale si suddivide anche in giorno artificiale, che va dall’alba (quando il Sole sorge sopra l’orizzonte) al tramonto; e in notte, che va dal tramonto del Sole fino alla sua successiva levata. I giorni artificiali sono di 12 ore equinoziali, come quelli causati dal Sole quando si trova nel primo grado dell’Ariete o della Bilancia. Altri giorni sono più lunghi delle 12 ore equinoziali, come quelli in cui il Sole si trova nei rimanenti gradi dell’Ariete, nel Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine: per la nostra latitudine questi giorni durano a volte 13 ore, altre volte 14, 15, e persino quasi 16 ore. Altri giorni invece sono più brevi delle 12 ore equinoziali, come quelli in cui il Sole si trova nei rimanenti gradi della Bilancia, Scorpione, Sagittario, Capricorno, Acquario e Pesci: alcuni di questi durano 11 ore, altri 10, 9, e persino quasi 8 ore. In tutti questi giorni — siano più lunghi o più brevi — il Sole si leva sopra l’orizzonte e tramonta sotto l’orizzonte in modi diversi.
Orti e Tramonti Solari
Queste variazioni sono dette orti e tramonti solari e si classificano in quattro tipi: invernale, primaverile, autunnale ed estivo.
Si parla di orto e tramonto invernale quando il Sole si trova nel punto più lontano da noi verso sud (Ostro), cioè nel primo grado del Capricorno.
L’orto primaverile e autunnale, e i relativi tramonti, avvengono quando il Sole è allineato tra sud e nord, cioè nel primo grado dell’Ariete e della Bilancia.
L’orto estivo si verifica verso nord (settentrione), nella posizione più prossima possibile, ossia nel primo grado del Cancro.
Nomi Giorni Settimana
I giorni della settimana furono chiamati presso i Romani con i nomi dei pianeti: Sole, Luna, Marte, Mercurio, Giove, Venere, e Saturno. Ciascuno di questi pianeti governava la prima ora del rispettivo giorno, secondo un ordine noto e condiviso. Le quattro settimane corrispondono anche alle quattro stagioni lunari, ognuna delle quali è associata a un diverso movimento della Luna rispetto alle linee eclittiche e zodiacali: La prima settimana (primavera) è quando la Luna procede dalla linea australe dello Zodiaco fino all’eclittica, che corrisponde al corso del Sole dal Tropico del Capricorno all’Equinozio. La seconda (estate) è quando la Luna va dall’eclittica fino alla linea settentrionale dello Zodiaco, come il Sole che va dall’Equinozio al Tropico del Cancro. La terza (autunno) è quando la Luna scende dalla linea settentrionale verso l’eclittica, come il Sole che torna dal Tropico del Cancro all’Equinozio. La quarta (inverno) è quando la Luna scende ancora, dall’eclittica alla linea australe, come il Sole che va dall’Equinozio al Tropico del Capricorno.
Tipologie Mese Lunare
Il mese lunare è di tre tipi. Il primo è la rivoluzione della Luna (detta anche mese per circuito), che va da un grado dello Zodiaco fino a quando la Luna ritorna allo stesso grado, percorrendo tutto lo Zodiaco con il proprio moto da occidente verso oriente. Il secondo è lo spazio di tempo che intercorre tra una congiunzione e l’altra con il Sole, chiamato mese di congiunzione (o mese sinodico). Il terzo tipo è quello in cui la Luna comincia ad apparire da una all’altra apparizione (ossia da una prima falce visibile all’altra) ed è detto mese di apparizione. Il mese per circuito dura 27 giorni e mezzo. Il mese di apparizione non ha una durata fissa, ma è generalmente di 31 giorni o poco più o meno, a seconda della posizione della Luna nel proprio epiciclo.
Divisione Di Ogni Stagione
Ogni stagione tra le quattro (inverno, primavera, estate, autunno), che abbiamo detto causate dal moto del Sole, si divide in principio, stato e declinazione.
Il principio dell’inverno è quando il Sole si trova in Capricorno; lo stato è quando si trova in Acquario; la declinazione è quando è in Pesci. Questi tre tempi dell’inverno erano detti dai Latini: prima hiems, adulta hiems, praeceps hiems.
Il principio della primavera è quando il Sole si trova in Ariete; lo stato è quando è in Toro; la declinazione è quando si trova in Gemelli. I Latini li chiamavano:
primus ver, adultum ver, praeceps ver.
Il principio dell’estate è quando il Sole si trova in Cancro; lo stato è in Leone; la declinazione in Vergine. In latino: prima aestas, adulta aestas, praeceps aestas.
Il principio dell’autunno è quando il Sole si trova in Bilancia; lo stato in Scorpione; la declinazione in Sagittario. E anche in questo caso, i Latini dicevano: primus autumnus, adultus autumnus, praeceps autumnus.