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Fasi lunari, planetarie e stellari

Fasi lunari, planetarie e stellari

In questo breve articolo faremo un rapido excursus sull’importanza di alcuni fenomeni celesti spesso sottovalutati nella corrente astrologica moderna: parleremo delle fasi che i pianeti e le stelle attraversano nel loro ciclo in relazione al Sole. Per fare ciò partiremo dalle più conosciute fasi lunari, che ci forniscono una buona base per comprendere la dinamica luminosa che riguarda anche gli altri corpi celesti utilizzati in astrologia.

La Luna e i primi calendari

La Luna è stato probabilmente il primo riferimento che l’uomo della preistoria abbia utilizzato per cominciare a suddividere il tempo e stabilire così una sorta di calendario.

Quello che ha permesso tutto ciò è stato senz’altro il fatto che la Luna spicchi nel cielo notturno per la sua grandezza e luminosità. Inoltre il nostro satellite essendo il più rapido dei pianeti, ovvero gli astri erranti degli antichi, si fece sicuramente notare per il fatto che oltre a seguire il movimento fondamentale del cielo – che trascina tutti gli astri facendoli sorgere ad oriente, innalzarsi e poi tramontare ad occidente – essa mostra in modo evidente anche il suo spostamento rispetto lo sfondo celeste. Infatti è possibile apprezzare l’avanzamento della Luna lungo la sua orbita anche osservando il cielo durante una singola notte: in poche ore essa può avvicinarsi ad una certa stella e magari oltrepassarla, e in poco più di due giorni si sposta da una costellazione ad un’altra. Tuttavia la caratteristica più tipica della signora della notte, che colpì infatti tutte le popolazioni dell’antichità, è la mutevolezza della sua forma e della sua luminosità, ovvero le sue fasi.

Fasi Lunari
Credit: immagine tratta da Rete di Eratostene Link a cura di Nicola Scarpel

I primi calendari pare fossero realizzati facendo delle incisioni su apposite ossa. Ad ogni tacca corrispondeva un giorno, e nei reperti giunti fino a noi si possono ancora osservare, a distanze regolari di 29/30 tacche, delle incisioni più marcate: tutto ciò corrisponde precisamente al ciclo sinodico della Luna, il periodo di tempo che passa tra una Luna nuova (o anche piena) e la successiva.

I segni incisi sull’osso di Blanchard. Harvard University, Peabody Museum.

Le fasi lunari però non erano osservate soltanto allo scopo di misurare il tempo, sappiamo infatti che esse furono considerate fondamentali fin dagli albori dell’astronomia-astrologia – anche se oggi ad esse non si dedica più molta attenzione.

L’importanza del crescere e calare della luce

La luce fu sempre un fattore fondamentale per gli antichi astronomi-astrologi, che spesso erano anche medici e sacerdoti. Il crescere della luminosità a cui si assiste durante la fase crescente della Luna venne presto inteso come una dinamica generale di aumento, accrescimento e prosperità coinvolgente tutti i fenomeni naturali ed umani. Viceversa fu interpretata la fase calante, messa piuttosto in analogia col diminuire e concludersi delle vicende, ma ritenuta favorevole per tutte quelle attività che si svolgono nell’interiorità, quindi ad esempio la vita spirituale, la riflessione e la trasmissione del sapere.

Ma cosa c’è all’origine delle fasi lunari? Esse si producono dalla relazione della Luna con il Sole, perché sappiamo che è quest’ultimo ad illuminare una porzione della superficie del nostro satellite più o meno estesa in base alla posizione reciproca dei due astri. Nel proprio tema natale le principali fasi della Luna, che sono 4, possono essere riconosciute tramite gli aspetti planetari che essa forma con il Sole, in particolare con i 4 tra gli aspetti maggiori considerati più potenti:

  • Congiunzione (0° – Luna nuova);
  • Quadrato con Luna occidentale o orientale (90° – Quarto crescente e calante);
  • Opposizione (180° – Luna piena).

Le fasi eliache degli Erranti

E’ forse meno noto invece che anche gli altri pianeti del nostro sistema attraversano delle precise fasi durante il loro ciclo con il Sole. Trattandosi di fasi che riguardano la luminosità è evidente che queste valgono innanzitutto per i cinque pianeti erranti, quelli visibili ad occhio nudo: Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno. Per quanto riguarda i tre generazionali invece – Urano, Nettuno e Plutone – in essi queste fasi non sono apprezzabili senza un telescopio, perciò risulta difficile valutarle e comprenderne gli effetti.

Nell’astrologia antica, che fa capo soprattutto all’opera di Claudio Tolomeo, le fasi dei pianeti si consideravano di primaria importanza per la valutazione della loro qualità e forza nel tema natale. Oggi invece – probabilmente per la complessità di calcolo che richiede lo stabilirle con precisione – sono un fattore pressoché sconosciuto per chi segue esclusivamente l’astrologia moderna, mentre potrebbero essere assolutamente rivalutate, anche grazie ai software che compiono al posto nostro ormai tutti i computi necessari.

Pianeti orientali ed occidentali

Una prima analisi delle fasi planetarie è ad ogni modo accessibile a tutti, perché riguarda l’orientalità oppure l’occidentalità di un pianeta. Contrariamente a quanto avviene per la Luna, che è in fase crescente quando è occidentale e sorge dopo il Sole (si troverà grossomodo in uno dei 5 segni successivi rispetto ad esso), almeno per pianeti esterni vale invece l’opposto:

  • Marte, Giove e Saturno (pianeti superiori) sono in genere considerati più efficaci quando orientali, perciò quando precedono il Sole nel suo moto giornaliero;
  • in genere Mercurio e Venere (pianeti inferiori) quando occidentali al Sole;
  • a proposito di Mercurio e Venere, a causa della estrema vicinanza al Sole, il loro ciclo osservato dalla Terra risulta più complesso e molti autori ne danno una valutazione diversa in base al fatto che la natività sia diurna oppure avvenuta durante la notte.

Approfondendo via via il livello di studio di una carta l’astrologo esperto può individuare inoltre dei momenti particolarmente significativi all’interno delle due fasi basilari citate, che possono in certi casi modificare molto il giudizio. Un punto cruciale del ciclo di luminosità di un pianeta è ad esempio quando l’astro, allontanatosi sufficientemente dal Sole, diviene per la prima volta visibile nel cielo – come avviene per il primo falcetto di Luna nel caso del luminare notturno. Questo fenomeno è chiamato Levata eliaca e quando avviene il pianeta in questione risulta molto potente e può segnare una vocazione o un talento particolare in chi nasce nei giorni attorno a questa fase. Altre fasi importanti, di cui per brevità citerò qui soltanto i nomi, sono poi l’efficacissimo (quanto raro) Kazimi e il Tramonto eliaco, mentre risultano in qualche modo debilitanti le fasi di retrogradazione, di invisibilità e di combustione.

Le fasi delle stelle fisse

Per concludere voglio almeno accennare al fatto che anche le stelle fisse – perlomeno quelle non troppo vicine alla Stella Polare oppure al contrario troppo meridionali – passano attraverso una serie di significative fasi dovute sempre alla loro relazione prospettica con il Sole e con l’orizzonte. E’ possibile, nel caso degli astri inerranti, addirittura stabilire un vero e proprio calendario seguendo l’apparire e lo scomparire di precise stelle, che vengono oscurate alle diverse latitudini geografiche ogni anno in precise date.

Gli antichi Egizi ad esempio facevano iniziare l’anno quando la stella Sirio (Sothis) compiva la sua Levata eliaca e tornava perciò a mostrarsi nel cielo poco prima dell’alba. A quei tempi il fenomeno avveniva in prossimità del solstizio estivo e annunciava anche le inondazioni del Nilo – circostanza cruciale per l’economia locale perché trasformava le aride terre in campi fecondi. Ma anche in altre culture le fasi delle stelle erano osservate per decidere quando dare inizio a certe operazioni o festività, basti pensare a Vindemiatrix che presso i Romani segnava l’inizio del tempo della vendemmia, o alla coppia AntaresAldebaran che per i Celti probabilmente indicava il periodo delle due celebrazioni principali, rispettivamente Samhain e Beltane.

E soprattutto, anche le fasi delle stelle fisse si possono utilizzare nell’analisi astrologica e ci aiutano a capire quando una certa stella assume un ruolo particolarmente rilevante in un tema natale. Ma di questo affascinante argomento parleremo in un prossimo articolo.

Per approfondire

Sui calendari antichi:

Sulle fasi di pianeti e stelle:

  • Sfere vol. 2, G. Ufficiale e F. Corrias (cap. 4 e appendice B) – libro pubblicato dall’autore
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