Oggi J.K. Rowling, nata il 31 luglio 1965, compie 59 anni. Ma che legame c’è tra l’autrice della fortunata saga di Harry Potter e la scienza delle stelle? Oltre che essere una scrittrice prolifica e dotata di un’immaginazione davvero ricchissima (e vedremo più avanti un approfondimento sulla Luna di Rowling a cura di Rossana Strika), Joan Rowling è anche una conoscitrice dell’astrologia. Ne sono prova un oroscopo da lei scritto per una sua conoscente emerso alla cronaca alcuni anni fa, ma soprattutto i suoi romanzi – basti pensare a Sangue Inquieto, giallo a tema astrologico scritto con lo pseudonimo di Robert Galbright. Ma anche i volumi che vedono come protagonista il giovane mago Harry Potter sono disseminati come vedremo di riferimenti astrologici.
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ToggleHarry Potter e gli astri
Oltre ad essere il compleanno della sua autrice, il 31 luglio è anche la data di nascita di Harry Potter, che perciò è del segno del Leone. Non per nulla il Cappello Parlante nel romanzo lo assegna alla casa di Grifondoro, il cui simbolo è un Leone dorato in campo rosso. A dire il vero se osserviamo le date di nascita dei principali personaggi della storia esse non sembrano casuali e riflettono bene anche il loro carattere.

Ma agli appassionati di astrologia non sarà sfuggito nemmeno il fatto che le quattro Case in cui vengono smistati gli studenti della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts riflettono molto bene le quattro triplicità in cui sono suddivisi i 12 segni zodiacali (Fuoco, Terra, Aria e Acqua). Possiamo anche notare inoltre che molti dei personaggi nella storia di Harry Potter portino il nome di una stella: il padrino del protagonista infatti si chiama Sirius, e suo fratello invece Regulus; ma poi abbiamo Bellatrix ed anche la stessa madre di Voldemort, l’antagonista di Harry, il cui nome è un riferimento ad una stella delle Pleiadi, Merope.
I Gemelli Weasley
Tra i tanti riferimenti stellari e astrologici presenti nell’opera più famosa della scrittrice inglese J.K. Rowling ve n’è uno indiretto ma molto significativo su cui vorrei soffermarmi un po’ di più in questo articolo, ovvero quello costituito dai simpaticissimi Fred e George Weasley.
Vediamo in breve le principali caratteristiche dei due personaggi: sono svegli, curiosi, molto socievoli, ironici, rapidi di lingua e abili nei giochi di parole. Delle vere e proprie piccole pesti, con la passione per gli scherzi e sempre pronti inoltre a coinvolgersi in qualche losco affare o business. Non è difficile riconoscere in questi tratti molti aspetti caratteristici del segno astrologico dei Gemelli. Non per nulla nel romanzo sono proprio due fratelli gemelli.

Fred e George Weasley hanno inoltre alcune altre caratteristiche distintive: entrambi eccellono nello sport (il Quidditch, lo sport nazionale dei maghi); hanno una sfrenata passione per le esplosioni e i fuochi d’artificio; si gettano senza pensarci due volte in ogni impresa o nuova avventura.
Questi ultimi aspetti non sembrano calzare particolarmente con il segno dei Gemelli, che di solito ha il proprio focus specifico nell’ambito intellettuale e comunicativo. L’apparente incongruenza però si chiarisce facilmente e vedrete quanto l’autrice della saga di Harry Potter abbia attinto ai miti e alle leggende del cielo per i suoi racconti.
L’immagine stellata dei Gemelli e il mito
Se, anziché considerare esclusivamente il segno dei Gemelli, prendiamo in considerazione la costellazione dei Gemelli allora tutto torna al suo posto ed emergono i significati mancanti. Ricordo en passant che con i termini segno e costellazione si indicano cose diverse, e che oggigiorno le due porzioni di cielo denotate da questi termini non corrispondono più, se non per una piccola sovrapposizione. Ma di questo ci occuperemo meglio in un’altra occasione.

La costellazione dei Gemelli si identifica di solito come raffigurazione dei Dioscuri, ovverosia di Castore e Polluce, nati dall’unione di Leda e Zeus, mutatosi quest’ultimo per l’occasione in cigno. Entrambi i fratelli erano possenti guerrieri, Castore era anche famoso per la sua abilità di domatore di cavalli, Polluce per il pugilato. I Dioscuri erano inoltre considerati delle figure “soccorritrici”: per esempio venivano invocati dai marinai per proteggersi dalle tempeste, e si narra che quando l’esercito romano era in difficoltà Castore e Polluce apparissero a dar man forte in battaglia sotto l’aspetto di cavalieri con in testa un berretto a forma di guscio d’uovo sormontato da una stella.
Anche quest’ultimo aspetto di soccorritori sembra in qualche modo essere stato perlomeno accennato nei romanzi della Rowling: mi viene in mente per esempio quando i gemelli Weasley, guidando la vecchia Ford Anglia stregata del padre, giungono a salvare Harry prigioniero dei Dursley a Privet Drive, nel secondo episodio della serie, La camera dei segreti.
Castore e Polluce e la dualità dell’uomo
Tornando all’astrologia, è molto interessante notare che alle due stelle principali della costellazione la tradizione astrologica abbia assegnato nature diverse. Castore infatti è descritto come un astro della natura di Mercurio (ingegno), mentre a Polluce, che tra le due è la stella più luminosa, è attribuita la natura di Marte (forza). Questa diversità forse intende riprodurre un’altra fondamentale differenza che caratterizza i Dioscuri nel mito: Castore infatti, a differenza del fratello, ha una natura mortale. Questo fatto è molto interessante perché sottolinea l’aspetto della dualità implicito nel simbolo dei Gemelli e caratteristico della condizione umana: divino e terrestre, luce e tenebra, maschio e femmina, pensiero e azione, yin e yang. I Gemelli sono infatti la prima figura umana che incontriamo nello Zodiaco.
Così come avviene nel racconto della Rowling in cui uno dei suoi due gemelli muore durante la “battaglia di Hogwarts”, anche nel mito uno dei Dioscuri, Castore, perde tragicamente la vita in uno scontro. Secondo la leggenda Zeus mosso dal dolore di Polluce per la perdita del fratello, concesse l’immortalità ad entrambi sotto forma di costellazione, oppure secondo una delle varianti della storia, Polluce chiese di poter rinunciare all’immortalità per il dolore della solitudine e Zeus concesse ai due fratelli di stare a turno un giorno nella loro tomba e un giorno nell’Olimpo.
LA LUNA DI J.K. ROWLING
INTEGRAZIONE A CURA DI ROSSANA STRIKA – Un piccolo e semplificato accenno va fatto sulla Luna del Cielo dell’autrice che, vista nel Cielo a due dimensioni e tenendo conto solamente della longitudine evinta dalle Effemeridi, cade al grado 25°22’ della Vergine.

La sorgente degli insegnamenti astrologici tradizionali, tuttavia, ci insegna a considerare l’importanza di un’altra coordinata Celeste, la latitudine, e ci insegna anche che un Pianeta con latitudine “governa” un’area molto più espansa rispetto al puro Cielo visibile su carta bidimensionale. Ecco allora il Cielo assumere la sua reale espansione aprendo un planetario tridimensionale. Infatti ciò che vediamo su carta è il piede zodiacale della Luna, l’ombra della Luna proiettata sull’Eclittica, manifesta in un grado zodiacale misurato a partire dal punto Gamma o Vernale, da grado 0 dell’Ariete, punto di inizio delle coordinate eclittiche ed equatoriali.
La Luna della Rowling ha una latitudine settentrionale di 4,9617° e un Ascendente Aquario, Segno di breve ascensione. I Segni infatti, sono convenzionalmente di 30° di longitudine ma impiegano un tempo diverso per sorgere e tramontare, ovvero la proiezione temporale dei gradi eclittici sull’Equatore Celeste è diversa, alcuni Segni sorgono in tempi più brevi di altri. Ciò porta un Pianeta con latitudine ad accompagnarsi ad un grado eclittico diverso che ne rappresenta la “chioma” ed il limite dello spazio governato dall’Astro. Immaginiamo di tracciare una sorta di orizzonte virtuale (Circolo Orario) che, attraversando la Luna, raggiunge l’Eclittica e la raggiunge ad un certo grado. Quel grado è detto “grado di passaggio” ed ha la stessa distanza oraria della Luna, portandola a prendere contatto col grado 6°36’ della Bilancia. Vi chiederete allora, ma la Luna è in Vergine o in Bilancia?

Il piede zodiacale è in Vergine ma, in virtù della latitudine lunare ed un ascendente di breve ascensione, la chioma lunare ovvero il suo grado di passaggio la porta a prendere contatto con un’area di azione più ampia, che si estende fino al grado 6°36’ della Bilancia.
Gli Astri non governano punti ma aree ed i Segni non sono muraglie cinesi, un pianeta può tranquillamente trovarsi a governare un’area in cui convivono due Segni. Di ciò bisogna tenere conto nell’interpretazione di un Cielo, questo avviene per tutti i pianeti con latitudine, in particolare quelli che ne hanno una ampia ed, in compresenza di ascendenti di breve/media ascensione, la posizione sul piano delle Case a volte può cambiare notevolmente rispetto a quella apparente nel tema a due dimensioni.