Nel precedente articolo (link in bibliografia a fine contenuto), ho riportato alcune trattazione sul valore dei pianeti retrogradi, secondo le indicazioni di Lucio Bellanti (Siena, XV secolo – Siena, 1487) astrologo e medico italiano del tardo Medioevo, uno dei più importanti rappresentanti dell’astrologia scolastica del suo tempo, basata su principi aristotelico-tolemaici. In questa occasione intendo commentare e riportare alcuni concetti espressi da Bellanti in riferimento alla questione “Se i pianeti superiori siano più potenti degli inferiori“.
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ToggleSe i pianeti superiori sono più potenti degli inferiori
Per comprendere la necessità di questa dissertazione di Lucio Bellanti è necessario partire dalla definizione di pianeti superiori e pianeti inferiori. Nella nomenclatura astrologica tradizionale, tutti gli astri visibili a occhio nudo (Sole Luna Mercurio Venere Marte Giove Saturno) sono chiamati pianeti anche se già nell’antichità si soleva identificare diversamente la Luna e il Sole degli altri astri. Luna e Sole erano definiti clarissima mundi o semplicemente luminari perché sono i due astri od oggetti celesti che più di tutti hanno una intensa ed evidente luce. Gli altri pianeti, erano definiti come astri erranti e ci stiamo rivolgendo ai cinque Mercurio Venere Marte Giove Saturno. Inoltre, semplicemente si era soliti osservare il settenario attraverso una coerente distribuzione che posizionava i 7 astri da quello più vicino alla Terra a quello più lontano, dove al centro era posto il Sole. Secondo il punto di osservazione che è la terra, il settenario seguiva l’ordine LUNA – MERCURIO – VENERE – SOLE – MARTE – GIOVE – SATURNO.
Saturno Giove Marte sono al di sopra della Sfera del Sole per questo sono chiamati Pianeti Superiori. Venere Mercurio Luna sono al di sotto della Sfera del Sole per questo sono chiamati Pianeti Inferiori. Bellanti dichiara che “si dice” che i pianeti superiori dovrebbero eccellere più degli altri, in particolare Saturno Giove che sono i pianeti più elevati rispetto a quelli che seguono. Afferma:
- Quanto più i pianeti sono superiori, tanto più eccellono sugli altri.
- In particolare questo è riferito a Saturno e Giove, rispetto agli altri.
- Infatti, Saturno è il maggiore tra gli infausti e Giove il maggiore tra i fausti.
Pianeta Maggiore e Minore
Infatti, Bellanti afferma che non a caso Saturno è considerato il malefico maggiore o il maggiore infausto ovvero il più infausto di tutti; mentre Giove, poiché supera Venere, è il benefico maggiore ma non meno del Sole perché anche il Sole può essere infausto quanto benefico. Inoltre, a suffragio della sua disquisizione dice che è generalmente accettato che gli astri dotati di moto più lento, a parità di condizioni, abbiano un potere maggiore e questo compete in particolare ai pianeti superiori che impiegano, per dirla in modo semplice, più tempo ad attraversare un segno zodiacale attraverso il loro moto. Questo porta giustamente a definire Saturno e Giove rispettivamente massimo malefico e massimo benefico, infatti afferma: si dice che Saturno abbia significati massimi (malefici) perché il suo ciclo di rivoluzione è il più lungo… rispetto all’altro malefico Marte. Per logica, Giove è il massimo benefico perché ha un ciclo di rivoluzione più lungo rispetto all’altro benefico Venere.
Perché Saturno è stato definito Malefico Maggiore?
I motivi più imminenti, secondo il ragionamento di Bellanti, sono: perché il suo movimento nei segni, la sua rivoluzione, è più lenta rispetto a quella di Marte malefico minore, perché è nella distribuzione dei pianeti al di Sopra della Sfera di Marte.
Perché Giove è stato definito Benefico Maggiore?
I motivi più imminenti, secondo il ragionamento di Bellanti, sono: perché il suo movimento nei segni, la sua rivoluzione, è più lenta rispetto a quella di Venere benefico minore, perché è nella distribuzione dei pianeti al di sopra della Sfera di Venere.
Il Sole Supera Tutti
L’autore prosegue nel ragionare sul Sole affermando che in realtà è il SOLE il corpo celeste più importanti di tutti, oltre Saturno, Giove e gli altri. Le motivazioni che dà sono numerose, e che brevemente e in modo sintetico elenco di seguito:
- il Sole è il più importante astro del cielo in primo luogo per la sua grandezza, per la proporzione che ha con la grandezza della terra e di tutti gli altri astri, nessun altro astro o stella raggiunge la stessa grandezza del Sole o lo stesso splendore;
- il Sole prevale su tutti gli altri astri anche per la sua luce, ma anche perché la luce di tutti gli altri astri (si riferisce a Luna Mercurio Venere Marte Giove Saturno) dipende dal Sole, e questo è un motivo ulteriore del perché il Sole è il più potente astro;
- oltre alle due motivazioni precedenti, il Sole non ha impedimenti che altri astri hanno come la retrogradazione dalla quale è libero, e per velocità e lentezza percorre parti uguali dello zodiaco un po’ più velocemente o più lentamente in rapporto al centro del mondo e al centro eccentrico proprio;
- inoltre, è ovvio che sia l’astro più potente perché il Sole (come sfera) occupa il luogo centrale, è come un Re nel centro del suo Regno o come un’Anima nel suo corpo;
- inoltre il Sole decreta per via della sua presenza le forze di tutti gli altri astri: l’autore dice che il Sole brucia i segni e vivifica le case, e da esso appariranno chiari gli astri e le loro virtù; praticamente intende sottolineare che la luce di tutti gli altri astri, e il comportamento e le nature proprie degli altri astri, dipendono dal loro rapporto con il Sole, a volte gli astri spariscono, si immergono nei raggi del Sole e vanno verso la combustione, poi risorgono da questa condizione, e di nuovo appaiono, gli astri possono essere occidentali od orientali al Sole e in base a questa disposizione vedono mutate le loro nature e la loro capacità esplicitante sulle cose che reggono o significano, e questo è un ulteriore motivo per Bellanti nel ritenere il Sole l’Astro più potente di tutti;
- infatti dice: tramite il suo movimento (del Sole) si determinano le virtù, l’efficacia e le proprietà di tutte le stelle, di tutti i segni, di tutte le case, dal Sole dipendono virtù e le qualità delle direzioni, delle progressioni, delle rivoluzioni, e simili.
Il Sole è colui che dirige il Tempo
E allora, Bellanti propone una analogia, riferita al Sole, mirabilmente poetica e suggestiva, e afferma:
è dunque come una candela, una luce, un occhio, un governatore, il re del mondo, il direttore del tempo, colui che illumina, muove, vivifica, brucia, dirige, rende retrogrado, conferisce l’orientalità e l’occidentalità agli altri astri, rende visibili gli altri o li occulta per mezzo dei suoi raggi oppure li manifesta liberandoli dai suoi raggi.
Tutto è ricondotto al Sole
Bellanti conclude la sua dissertazione dicendo che:
- Saturno è il malefico maggiore ma può produrre anche molti effetti positivi, concedendo profondità di ingegno, gravità (intesa come serietà), moderazione, agricoltura, dominio, architettura, e una vita che si adatta alla contemplazione; quindi non produce solo il male perché la condizione malefica di Saturno dipende dalla condizione propria dell’astro che è imprescindibilmente decretata dal Sole, infatti il Sole, afferma, governa sia la fortuna che la sfortuna degli altri (astri), conferendo a tutte le cose una serie di effetti, a volte apportando bene a volte il male.
- Saturno è definito malefico maggiore ma in realtà anche il Sole produce il male e il male prodotto dal Sole è a volte maggiore di quello di Saturno (l’autore attribuisce al Sole il male assolutamente maggiore quando agisce sugli astri nella fase di combustione, questo infortunio è massimo e supera il male maggiore di Saturno perché i danni della combustione sono in assoluto i danni maggiori).
- Tutto è ricondotto da Bellanti al Sole, quindi appare evidente che sulla questione relativa ai pianeti superiori e inferiori, chi ha più azione o forza, chi è più determinante o meno, Bellanti risponde attraverso un ragionamento che riconduce tutto al… Sole.
Conclusione
Appare evidente che il Sole è causa di ogni condizione malefica o benefica e attraverso il Sole si determinano diversi comportamenti degli altri astri e le loro diverse nature dipendono dal Sole stesso che opera, dice, e decreta ogni cosa, allora Bellanti afferma che per via delle determinazioni del Sole e poiché tutto dipende dal Sole, il Sole è l’astro che possiamo considerare, nel sistema settenario, il più potente, in assoluto, senza il quale nulla sarebbe possibile (e per “nulla” ci si riferisce alle nature proprie degli astri, senza il Sole non potremmo stabilire una fase eliaca del pianeta, le stazioni e le retrogradazioni dei pianeti, le nature proprie dei pianeti, la loro disposizione orientale od occidentale rispetto al sole, un moto chiaro ed evidente perché risulterebbe tutto oscuro, non visibile, giacché la luce stessa degli astri erranti e della Luna dipendono indissolubilmente dal… Sole!).
Bibliografia
Articolo precedente, Se la retrogradazione è il massimo infortuno degli astri, di L. Bellanti (LINK)
Consultata l’opera di Bellanti “De astrologica veritate liber quaestionum…” nell’edizione di Basilea, del 1554.
Parte del capitolo consultato.