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Mansioni Lunari. Astrologia.

In questo approfondimento troverai una serie di ragionamenti sull’uso delle mansioni secondo alcune fonti medievali e il modo diverso attraverso cui รจ possibile rivolgersi ad esse.

Altri approfondimenti

Oltre a questo articolo, ti segnalo ulteriori approfondimenti che possono offrirti un’osservazione a 360 gradi delle mansioni lunari. Ritroverai questi link a fine articolo:

  • Indicazioni di ibn al-Hatim sulle stelle fiduciarie di ogni mansione lunare (link).
  • Elenco stelle fiduciarie e attuale posizione nella longitudine J2000 (link).
  • Mansioni lunari nel software astronomico gratuito Stellarium (link).
  • Incensi mansioni lunari secondo Albiruni (link).
  • Mansioni lunari: posizioni nello zodiaco tropicale e in quello siderale (link).
  • La descrizione di tutte le 28 mansioni lunari, con i loro effetti magici (link).

Introduzione generale

Lo zodiaco lunare noto come manฤzil al-qamar in arabo, รจ stato trattato come un vero e proprio sistema astronomico, la Luna attraversa 28 sezioni del cielo configurandosi in ogni dimora con specifici spazi costellativi, e con specifiche stelle fiduciarie associate ad ogni luogo. Le mansioni lunari sono dunque “dimore” ovvero luoghi del cielo in cui la Luna volge nel suo corso, ogni dimora lunare ha caratteristiche celesti precise, connesse alle stelle fiduciarie che incontrerร  nel suo cammino.

Picatrix e mansioni lunari

L’introduzione alle mansioni lunari del capitolo 4 del Libro Uno del Picatrix, prima di dare l’elenco delle 28 mansioni lunari, riporta questa premessa che รจ necessario leggere con attenzione.

Quando gli antichi sapienti vollero fare talismani, non poterono non considerare le costellazioni, che sono i fondamenti di tale scienza e che permettono, agli effetti dei talismani, di essere recepiti. Noi allora intendiamo parlare proprio di queste costellazioni, perchรฉ ti siano di fondamento e di aiuto in tutte le creazioni di talismaniโ€ฆ 

(versioni consultate: Picatrix nella traduzione in italiano dellโ€™edizione Mimesis. Picatrix nella versione tedesca, Das Ziel Des Weisen Von PSEUDO-MAร–RITI STUDIES of the Warburg Institute edited by G. Bing Vol. 27)

Che il Picatrix indichi spazi costellativi รจ sostenuto anche da recenti ricerche (2013) che hanno dimostrato lโ€™uso dominante ed esclusivo dello zodiaco siderale nellโ€™Europa medievale del XII e XIII secolo sotto la decisa influenza degli astrologi islamici di al-Andalus, come vedremo piรน avanti dalle ricerche universitarie consultate.

Gli stessi almanacchi successivi al Picatrix sono soliti riportare le mansioni lunari rielaborando le posizioni dello zodiaco tropico, e cercando di indicare “spazi” dell’eclittica in cui troviamo le stelle o gli asterismi di ogni mansione lunare (come vedremo piรน avanti). Se devo prendere alla lettera il termine che viene usato dal Picatrix (costellazione) dovrei quindi per logica supporre che l’elenco delle mansioni che mi indica il Picatrix รจ un elenco costellativo. Per esempio quando il Picatrix dice che dal grado 0 dell’Ariete al grado 12ยฐ 51′ 26” dell’Ariete la Luna รจ nella Prima Mansione Lunare, mi sta semplicemente dicendo la posizione della costellazione dell’ariete in parole semplice 12ยฐ 51′ 26” gradi partendo dal muso dell’ariete stellato, mi sta dando un’area costellativa, una sezione di orientamento. Infatti negli almanacchi successivi tutti gli autori (come Rutilio Benincacasa) utilizzano le posizioni del Picatrix per “orientarsi” nelle costellazioni, proponendo segmenti di longitudine eclittica che nei tempi di appartenenza si configuravano a certe luci fiduciarie.

Possiamo infatti distinguere due tipi di zodiaco: uno zodiaco tropico che ha origine dall’equinozio di primavera, questo รจ il punto zero della longitudine zodiacale eclittica ed รจ decretata ogni volta dal ciclo solare; uno zodiaco siderale che ha invece origine dalle stelle fisse, dagli asterismi, le stelle fiduciarie, le costellazioni, sono aree del cielo in cui troviamo stelle, luci di riferimento.

Nelle versioni consultate del Picatrix, faccio notare che Pingree ha prodotto una serie di documenti relativi all’analisi delle diverse versioni del testo. Potrร  sorprendervi sapere che elenca anche una versione latina del Picatrix dove le dimore lunari non sono identificate da nessuno spazio di longitudine zodiacale, ma vengono indicate solo le loro caratteristiche e i loro nomi. Inutile dire che Pingree sottolinea quanto il Picatrix e le diverse versioni siano tra loro gravemente contraddicenti e quindi probabilmente a noi non รจ arrivata una versione “pura”, dall’originale, visto che nemmeno esiste per ora! (ricerca consultata Between the Ghฤya and Picatrix. I: The Spanish Version Author(s) David Pingree Reviewed work(s) Source: Journal of the Warburg and Courtauld Institutes, Vol. 44 (1981), pp. 27-56).

Oggi tra gli astrologi che utilizzano le mansioni lunari vi รจ costantemente l’uso delle posizioni indicate dal Picatrix utilizzate come posizioni assolute dello zodiaco tropicale, senza adottare alcuna rielaborazione nell’adattamento degli spazi zodiacali tropicali alle sezioni costellative delle 28 mansioni. Gli autori precedenti almeno quelli del XV e XVI secolo erano invece soliti “rielaborarle”. Il piรน celebre Almanacco italiano, quello di Rutilio, propone la revisione delle posizioni delle 28 dimore lunari adattandole allo zodiaco tropicale (Rutilio sta fuori di testa?). Il motivo รจ costellativo ovvero le 28 sezioni delle mansioni lunari intendono rievocare spazi costellativi, asterismi, luci, porzioni di costellazioni, dunque stelle attraversate dalla Luna e poichรฉ lo zodiaco tropicale si sposta rispetto alle realtร  costellative, questi autori hanno semplicemente utilizzato le indicazioni del Picatrix come indicazioni costellative, adattandole attraverso una logica elaborazione dello zodiaco tropicale, al loro tempo di appartenenza.

L’Almanacco che ho consultato direttamente.

Scrive Rutilio nel suo Almanacco: fu diviso universalmente da tutti gli Astrologi il cerchio imaginatorio dello Zodiaco dell’ottava sfera in 28 parti e ogni parte contiene gradi 12 e minuti 51, o poco piรน o poco meno, e questa divisione fu fatta per la mutazione dell’aere come anco per elezione di alcune opere, e ciรฒ fu fatto per la qualitร  delle stelle fisse che ivi si ritrovano, che per le loro influenze inducono varie cose e vari effetti ai sublunari e furono chiamate mansioni della Luna perchรฉ ritrovandosi la Luna in questi luoghi (secondo la sua fortezza e secondo la fortezza dei significatori di queste parti) o piรน o meno mondifica la potestร  di quella influenza buona o rea che sia. Nel tempo di Monte Regio avevamo in principio nei gradi 19 e minuti 26 d’Ariete (sta indicando l’inizio delle mansioni, ovvero l’inizio della prima mansione secondo lo zodiaco tropicale) ma ai nostri tempi principiavano (le mansioni, ovvero hanno inizio) ai gradi 27 e 53 dell’Ariete, come si vedono qui sotto notati (ovvero trascritti) con i loro nomi che furono imposti da quegli antichi nostri professori e Maestri. La prima mansione della Luna รจ chiamata Alnat, cioรจ le corda d’ariete (le corna dell’Ariete) ed รจ situata nei gradi 27 e minuti 53 ed รจ di natura temperata, il significatore รจ Venere, ed รจ buona per fare viaggi, prendere medicine, particolarmente quelle lassative, vestirsi di nuovo, e non รจ buona per comprare servi […].

E’ evidente che questo autore, ma non รจ l’unico, riposiziona le mansioni lunari secondo una rielaborazione dello zodiaco tropicale, lo fa con lo scopo di riposizionare le sezioni costellative nel luogo dello zodiaco tropicale attinente al suo tempo di appartenenza.

Per esempio nella quarta mansione lunare, che รจ quella di ALDEBARAN, l’Almanacco di Rutilio indica la posizione 6 gradi e 29 minuti dei Gemelli, mentre il Picatrix la fa iniziare a circa 8ยฐ 34 min del Toro. Rutilio propone il grado della stella fiduciaria della quarta mansione, indicando quindi un grado dello zodiaco tropicale. La Linea rossa dell’immagine seguente si riferisce al grado 6 e 29 dei Gemelli nel cielo di Napoli del 1582 (prima stampa circolata dell’Almanacco di Rutilio). Il grado che indica รจ chiaramente collegato alla stella fiduciaria di questa mansione, l’autore sta indicando una “posizione” di una stella fiduciaria, l’approssimarsi della Luna a questa stella coincide con una Luna nella quarta mansione (il grado indicato da Rutilio corrisponde a circa 18ยฐ del Toro nello zodiaco siderale, a metร  strada tra 8ยฐ 34 del Toro a 21ยฐ25 del Toro indicati dal Picatrix, quindi proprio nell’area dell’Occhio del toro stellato).

Rutilio non รจ l’unico a indicare posizioni dello zodiaco tropicale, anche Battista de Ruberti nel suo Osservazioni de Astrologia (1567, Firenze) fa la stessa operazione, precisando esplicitamente che le mansioni lunari vanno adattate allo zodiaco tropicale perchรฉ dice che le stelle non si trovano sempre nella stessa posizione (alludendo probabilmente a posizioni diverse che provengono dai suoi predecessori).

Altre evidenze sulla posizione delle mansioni

Anche Johannes Schoener (1477-1547) propone l’idea che le stelle erano saldamente radicate nelle dimore lunari e venivano precettate con lo zodiaco siderale. Schoener inizia la prima dimora (Corna dโ€™Ariete) con lโ€™Ariete tropicale 19 gradi e 56 minuti, il Picatrix la fa iniziare al grado zero dell’Ariete, ma รจ evidente che la posizione del Picatrix รจ siderale, alludendo con 0ยฐ Ariete non all’inizio dell’equinozio primaverile ma all’inizio dell’area costellativa in cui troviamo l’Ariete stellato. (Opusculum Astrologicum, Golden Hind Press, 1994, p. 63).

La linea rossa che segue nell’immagine รจ il grado zodiacale scelto da Schoener e a cui viene dato inizio alla prima mansione lunare, la Linea รจ proprio difronte il “volto” dell’Ariete stellato, alla prima mansione tutti i manoscritti arabi attribuiscono  le stelle di Sheratan e Mesarthim poste sulle corna dell’animale stellato. E’il cielo del suo tempo.

Tuttavia Albiruni esordisce dicendo che le mansioni lunari iniziano dall’equinozio primaverile. Questa affermazione ha sollevato numerosi dubbi nel tempo: รจ affrontata anche da celebri praticanti e studiosi di astrologia, come da Benjamin Dykes in Choices and Inceptions (pagina 41).

CITAZIONE
Albiruni non รจ del tutto coerente in questo approccio [ovvero nelle indicazioni che dร  sulle dimore lunari] โ€ฆ infatti, si limita a descrivere come la relazione della Luna con le stelle della dimora sia favorevole o sfavorevole, ma se si suppone che la dimora sia calcolata secondo lo zodiaco tropicale, a cosa servirebbe tracciare la congiunzione della Luna con le stelle?

Ciรฒ che sta sollevando Dykes รจ un dubbio, lo stesso che ho maturato anchโ€™io in questi ultimi tempi. Albiruni infatti sostiene che lโ€™inizio delle mansioni lunari coincide con lโ€™equinozio primaverile, contravvenendo tuttavia ad una serie di sue ulteriori affermazioni sulle stelle fiduciarie legate alle 28 mansioni e al fatto che indica chiaramente la necessitร  di mettere in relazione la Luna con l’asterismo fiduciario della mansione di riferimento. Come dice Dykes รจ illogica la trattazione di Albiruni perchรฉ paradossalmente si auto contraddice. Questo dilemma รจ legato al testo Istruzione di Albiruni, scritta nel 1029, in cui afferma:

CITAZIONE
Come i segni sono chiamati con il nome delle costellazioni, cosรฌ le dimore sono chiamate con il nome delle stelle fisse in cui la luna staziona per la notte. Esse iniziano, come nel caso del sole, con lโ€™equinozio di primaveraโ€. (pagina 81)

Pare evidente che Albiruni sia contraddittorio oppure non sta semplicemente tenendo conto di un dato incontrovertibile, visto che tra lโ€™epoca di Tolomeo e il suo periodo si sono accumulati centinaia di anni di precessione. Inoltre รจ necessario contestualizzare gli autori a cui ci intendiamo riferire, Albiruni era un persiano non un arabo. Nella Cronologia il traduttore Edward Sachau ci aiuta con questo indizio:

CITAZIONE
Albiruni tradisce una forte avversione per gli arabi, distruttori della gloria sasanide, valorizzando invece una spiccata predilezione per tutto ciรฒ che รจ di nazionalitร  persiana o erraniana. (pagina xiii)

In altre parole, la trattazione di Albiruni puรฒ essere vista piรน come una trattazione critica e contraddittoria causata anche da una naturale avversione che nutriva nei confronti degli arabi, ritenuti dall’autore come dotati di poca erudizione. A noi non rimane che constatare in effetti una certa ambiguitร  in come Albiruni elabora le dimore lunari.

In ogni caso, nel corso dei secoli le dimore sono state associate alle stelle entro i loro confini. Un secolo dopo Albiruni, Giovanni di Siviglia in Spagna (1150 circa) conserva le stelle nelle loro dimore e vengono menzionati 10 gradi di precessione. (Cfr. Dykes, Astrology of the World I, p. 223).

Cโ€™รจ unโ€™altra citazione che vale la pena considerare, riferita alla formula di Teone di Alessandria, che espone una cornice siderale molto precisa, attribuita agli antichi astrologi. Si noti che Alexander Jones e Dorian Greenbaum affermano che esistono numerose prove che lโ€™uso delle tavole di Tolomeo per scopi astrologici durante il terzo e il quarto secolo contemplavano longitudini tropicali ottenute tuttavia da tavole convertite in siderali aggiungendo 8ยฐ meno un ottantesimo di grado per ogni anno a partire dal 158 a.C., una formula esplicitamente riportata da Teone di Alessandria come impiegata dagli โ€œastrologi di un tempoโ€โ€. Questo dimostra il ruolo dominante se non centrale dello zodiaco siderale non solo per gli usi che ne hanno fatto poi in seguito gli arabi (che non sono solo usi magici, le dimore lunari sono state usate anche per calcolare questioni di calendario, ma si aprirebbe un altro capitolo che necessiterebbe un lungo approfondimento e che riguarda proprio lโ€™uso delle mansioni lunari).

Quindi la domanda a cui rispondere รจ: gli arabi usavano lo zodiaco siderale? Che prove abbiamo al riguardo?

Una ricerca in aiuto

Recentemente sul sito BRILL ho potuto consultare una ricerca molto interessante del 2013 dal titolo piรน che eloquente: C. Philipp E. Nothaft โ€œSideral Astrology in Medieval Europe (XII-XIII sec.), traces of a forgotten traditionโ€œ, pubblicata nellโ€™International journal of divination and prognostication, volume 3 pagine 45-84. Il dott. C. Philipp E. Nothaft รจ uno storico, ricercatore specializzato nella storia dell’astronomia, della cronologia e del calcolo nei tempi dellโ€™Europa medievale e moderna, con una particolare attenzione alle fonti inedite dei manoscritti latini medievali.

La ricerca solleva delle criticitร  circa lโ€™uso dello zodiaco tropicale vs siderale. Attraverso prove documentali, legate a manoscritti e testi di diversi autori, la ricerca ha osservato che tra XII e XIII secolo nellโ€™Europa medievale lโ€™uso dominante dello zodiaco era quello siderale. Il ricercatore afferma che in particolare lo zodiaco siderale era usato e โ€œconsigliatoโ€ dagli astrologi islamici di al-Andalus (appartenenti allโ€™area dellโ€™attuale Spagna, unitamente ad unโ€™area del sud della Francia, รจ il nome che fu dato alla penisola iberica come conseguenza dellโ€™invasione araba che ha avuto inizio a partire dal VII secolo) e degli astrologi islamici di Maghrib (appartenenti ad unโ€™area geografica in cui rintracciamo Marocco, Algeria, Tunisia e che includeva anche la Libia, la Mauritania e il Sahara occidentale). Addirittura questi astrologi suggeriscono di usare โ€œgiudizi sideraliโ€ nellโ€™Astrologia genetliaca (ovvero per lo studio delle carte di nascita).

La ricerca consultata indica che lo zodiaco siderale รจ stato creato fissando lโ€™inizio di questo zodiaco nelle immediate vicinanze della stella ฮถ-Piscium presa probabilmente per la prima volta da ฤ€ryabhaแนญa nel 499 secondo un elenco di stelle greche. Questo punto di partenza siderale rimase fisso per lโ€™astrologia indiana fino al XX secolo. Nel periodo medievale questo sistema raggiunse โ€“ sempre secondo le considerazioni del ricercatore โ€“ anche la Spagna musulmana. Gli astrologi islamici di al-Andalus e del Maghrib, per esempio, รจ ormai dimostrato che tendevano a usare uno zodiaco siderale quando formulavano oroscopi e che li distingueva dalle loro controparti del mondo arabo orientale (Mashriq).

Il ricercatore fa tuttavia notare che gli elementi dellโ€™astronomia indiana furono portati dalla Spagna musulmana alle terre cristiane dโ€™Europa, questo solleva per lo studioso alcuni punti interrogativi importanti sullโ€™ipotesi che tutta lโ€™astrologia occidentale medievale fosse realmente basata sullo zodiaco tropicale! Questo dubbio sollevato pone non poche criticitร  sugli approcci che oggi utilizziamo in ambito astrologico. Infatti, le disposizioni siderali indiane sono entrate per la prima volta nellโ€™Occidente latino attraverso una serie di traduzioni dello zฤซj di al-Khwฤrizmฤซ ovvero un insieme di tavole computazionali preparate a Baghdad intorno allโ€™825 e successivamente riviste dagli astronomi di al-Andalus (le tavole di al-Khwฤrizmฤซ per i moti planetari operavano con un anno siderale e un corrispondente zodiaco siderale).

Ci sono diverse fonti latine che testimoniano una โ€œreazioneโ€ a questo stato di cose, ci riferiamo al De Dracone di Walcher di Malvern (1120) che riporta insegnamenti astronomici che lโ€™autore dice di aver ricevuto da Petrus Alfonsi, un ebreo iberico convertito. La tavola riportava che il Sole il 1ยฐ Aprile del 1120 si trovava allโ€™ottavo grado dellโ€™Ariete, Walcher comprensibilmente irritato da questa informazione era invece convinto che il Sole fosse entrato nel segno dellโ€™Ariete il 18 marzo, e che quindi il 1ยฐ aprile doveva trovarsi nel grado 15 dellโ€™Ariete, era semplicemente ignaro del ruolo della precessione nello spostamento dellโ€™allineamento tra i sistemi di riferimento tropicale e siderale.

Tuttavia, รจ da segnalare, secondo il ricercatore, che le versioni che circolavano dello zฤซj di al-Khwฤrizmฤซ omettevano completamente la precessione, non offrivano agli astrologi che le consultavano una formula adeguata per la conversione delle longitudini siderali in longitudini tropicali. Questo รจ per il ricercatore una chiara incoerenza: infatti lo zฤซj conteneva anche tabelle relative alla trigonometria sferica, per esempio, per la declinazione solare e le ascensioni rette e che quindi dipendevano da una definizione tropicale dello zodiaco. รˆ
altresรฌ vero che la prima serie di tavole disponibili in latino offrivano comunque lโ€™algoritmo di conversione, ci riferiamo alle Tavole di Toledan che furono compilate in arabo nella seconda metร  dellโ€™XI secolo, la conversione poteva avvenire tramite unโ€™equazione secondo quella che รจ stata chiamata โ€œteoria della precessione variabile e bidireazionaleโ€ oppure โ€œteoria della adesione e recessione dellโ€™ottava sferaโ€.

Nellโ€™introduzione a questa ricerca, lo studioso afferma che prima dellโ€™adozione delle Tavole Alfonsine circolavano tavole che ponevano lโ€™accento sul sistema siderale e che tale sistema era utilizzato anche nellโ€™Europa latina. Le Tavole Alfonsine diventano dominanti a partire dal 1320, prima di questo tempo dunque โ€“ e specificatamente tra il 1140 al 1250 โ€“ la letteratura astrologica narra lโ€™uso del sistema siderale tra gli astrologi islamici e anche nellโ€™Europa latina, addirittura ci sono raccomandazioni di questi autori โ€“ appartenuti ai tempi indicati โ€“ di produrre giudizi sulla nativitร  secondo le disposizioni siderali. Pare che con lโ€™introduzione delle Tavole Alfonsine si sia letteralmente dimenticata questa โ€œparte della storiaโ€ molto importante nello studio delle metodologie astrologiche antiche e ci ha fatto oggi dimenticare certi passaggi nei sistemi e nei metodi usati in ambito astrologico. La ricerca prosegue approfondendo le questioni indicate in precedenza, fino ad arrivare a spiegare il passaggio ad una adesione generale dello zodiaco tropicale che tuttavia propone non poche criticitร  sulla reale percezione che abbiamo dellโ€™Astrologia Tradizionale, insomma questa ricerca non puรฒ essere omessa specialmente per quanto riguarda lโ€™uso dello zodiaco siderale e il fatto che tale uso tra gli Astrologi islamici dโ€™Europa รจ documentato e provato, per scopi oroscopici e genetliaci, addirittura questi autori indicherebbero che i giudizi andrebbero esposti secondo le disposizioni siderali e non tropicali (perchรฉ le posizioni tropicali, come spiega piรน avanti la ricerca avevano in un certo senso un ruolo piรน per lo studio relativo ai fenomeni del Sole).

Quando ho letto questa ricerca, immediatamente il mio pensiero si รจ rivolto alla datazione del Picatrix: si tratta di un libro tradotto dallโ€™arabo nella Spagna del XI secolo ed ha una origine precedente, quindi รจ molto probabile che questo testo sia stato influenzato dagli astrologi islamici di al-Andalus dove la ricerca citata dimostra il loro assoluto uso dello zodiaco siderale. A questo punto ho contattato direttamente lโ€™autore di questa ricerca, svolta per il Trinity College di Dublino.

DOMANDA A C. PHILIPP E. NOTHAFT

La domanda posta a C. Philipp E. Nothaft รจ molto esplicita, proprio per evitare a me stesso erronee deduzioni: โ€œsecondo le sue ricerche, come dovremmo considerare le posizioni delle 28 mansioni lunari indicate dal Picatrix nel capitolo 4 del libro 1?โ€.

La risposta a questa domanda รจ la seguente: Lunar mansions in medieval sources are normally based on visible constellations or, if an equal division of the zodiac is in use, they are predicated on a sidereal zodiac. This is probably the case with the Picatrix, which was written in early-medieval al-Andalus, at a time when a sidereal zodiac was the default.

Giustamente il ricercatore dice che normalmente le mansioni lunari erano concepite nella loro relazione alle costellazioni, e alla divisione dunque dello zodiaco siderale in cui rintracciare porzioni di costellazioni e quindi di stelle. Il ricercatore non si sbilancia in una affermazione categorica: usando lโ€™avverbio โ€œprobabilmenteโ€ รจ consapevole di quanto lโ€™argomento sia dibattuto, tuttavia afferma che poichรฉ il Picatrix รจ stato scritto in unโ€™epoca medievale nella Spagna fortemente influenzata dagli astrologi islamici di al-Andalus, รจ poichรฉ questi usavano di default lo zodiaco siderale, รจ altamente possibile che il Picatrix stia dando โ€œposizioni sideraliโ€. Quindi quando il Picatrix dice che nella Quarta Dimora Lunare detta ALDEBARAN e che comincia al grado 8ยฐ34โ€™02โ€ del Toro e termina al grado 21ยฐ25โ€™44โ€ del Toro noi possiamo realizzare talismani per mandare in rovina una cittร , o per distruggere una casa, o un edificio, per mettere discordia tra coniugi, eccetera, si sta riferendo alla posizione della Luna poco dopo la parte iniziale della Costellazione del Toro Stellato e poco prima la parte finale della Costellazione del Toro.

Una ricerca francese

Unโ€™altra ricerca in lingua francese di Nicolas Weill-Parot dal titolo MAGIE SOLAIRE ET MAGIE LUNAIRE: LE SOLEIL ET LA LUNE DANS LA MAGIE ASTRALE (XIIe-XVe SIรˆCLE), acquistata presso MIRABILE Archivio digitale della cultura medievale โ€œDigital Archives for Medieval Cultureโ€, propone una spiegazione sullโ€™uso della magia astrale e sul ruolo del Sole e della Luna. La ricerca molto dettagliata e ricca di fonti e riferimenti a manoscritti, arriva a indicare come Sole e Luna fossero i due astri principali nellโ€™uso della magia legata alle sfere celesti. Tuttavia lโ€™uso della magia e delle immagini relative per lavori-solari e lavori-lunari, si basava su approcci decisamente diversi. Per la Luna รจ in particolare sottolineato lโ€™uso delle stelle fisse e dei decreti costellativi, ovvero le stelle hanno un ruolo fondamentale nelle mansioni lunari. Mentre per i lavori di magia solare si usava per esempio plasmare immagini, talismani, incidere pietre o metalli, in particolare nella relazione del Sole nei momenti piรน importanti della sua luminositร , lโ€™equinozio primaverile e il solstizio estivo (Sole in Ariete e Sole in Leone nei segni in questo caso dello zodiaco tropicale) appaiono essere i momenti piรน potenti per operare con il Sole (celebri le indicazioni del De Vita di Ficino proprio su alcuni momenti molto potenti sul piano talismanico come per l’equinozio primaverile dove l’autore suggerisce di considerare la potenza del Sole in Ariete nella sua celebrazione equinoziale, momento secondo Ficino favorevole per realizzare un’immagine dello zodiaco, o del cielo stellato, per augurare o propiziare potenza, visibilitร , guarigione, protezione). Inoltre si sostiene che la magia legata al Sole era rivolta maggiormente al potere, al dominio, alle questioni del governo, del re, per le vittorie e le conquiste ma anche per avere od esercitare potere distruttivo o potere coercitivo o dominazione sugli altri, nonchรฉ per curare certe malattie lunari. Mentre le operazioni magiche connesse alla Luna secondo questa ricerca erano piรน connesse ai viaggi, agli spostamenti, alle cose ordinarie, ai commerci, al buon esito delle trattative tra la gente comune.

Tuttavia oltre alla ricerca del 2013 in riferimento all’uso dello zodiaco siderale nell’Europa del XII e XIII secolo, non abbiamo molto altro da consultare o ulteriori fonti di approfondimento. Si riscontra tuttavia che per le questioni delle mansioni lunari la letteratura presenta il Picatrix come testo in cui queste dimore sono sezionate in spazi precisi, nonchรฉ una marea di manoscritti in cui gli astrologi arabi propongono per le mansioni lunari solo un elenco di stelle, una stella o piรน stelle, per ogni dimora, sono le cosรฌ dette stelle fiduciarie.

Utilizzo delle mansioni

Le dimore lunari erano utilizzate generalmente dagli astrologi per realizzare operazioni con il cielo ma anche per altre questioni legate al tempo e ai calendari. Lo strumento piรน suggestivo รจ sicuramente il talismano, un oggetto in cui viene incisa una immagine in un momento specifico indicato dal cielo astronomico. Aveva lo scopo di proteggere o propiziare, ma in alcuni casi si usava creare manufatti per causare danni agli altri. Afferma ibn Haldun che coloro che fanno i talismani cercano lโ€™aiuto degli spiriti, i segreti dei numeri e le particolari qualitร  tratte dalle posizioni della sfera che esercitano unโ€™influenza sul mondo degli elementi (Ibn Haldun, The muqaddimah, III, p. 166). Secondo Ihwan-al-Safa, che a sua volta cita il saggio Hermes, il momento migliore per fare talismani รจ dopo il tramonto fino allโ€™alba ovvero quando gli spiriti circolano liberamente e non sono nascosti, ed รจ importante svolgere il lavoro in segreto (Ihwan al-Safam Rosa il Ihwan al-Safa, Beirut, Dar Sadir, 1957, IV, p. 443-444).

Ogni mansione corrisponde un certo tipo di potere e quindi di azione, identificato con il termine rลซแธฅฤniyya. รˆ necessario, tuttavia, comprendere cosa si intende per โ€œrลซแธฅฤniyyaโ€. รˆ stato in genere tradotto come โ€œspiritualitร โ€, รจ tuttavia un concetto allโ€™interno del quale troviamo una serie di culture e tradizioni Sufi e occulte; alla base di questa dottrina vi รจ il sempre e ricorrente postulato di Ermete Trismegisto ovvero โ€œcome in alto cosรฌ in bassoโ€, dunque con questo termine ci si riferisce allโ€™arte di collegare le nature superiori con quelle inferiori, o meglio allโ€™arte e alle tecniche operative attraverso cui possiamo unire la natura superiore con quella inferiore in un atto ritualistico.

Seguono le associazioni a Lettere arabe, al valore Numerico, allโ€™Elemento, allโ€™Umore, alla luce o oscuritร , con le mansioni lunari, secondo Toufic Fahd, Huruf riportate dalla ricerca di Daniel Martin Varisco (1951, antropologo e storico americano, accademico in storia dellโ€™orientalismo, antropologia dellโ€™islam, storia dellโ€™agronomia e dellโ€™astronomia islamiche, attualmente professore di ricerca presso lโ€™Universitร  del Qatar)  dal titolo โ€œIlluminating the Lunar Mansions (manฤzil al-qamar) in ล ams al-maสฟฤrifโ€ pubblicata nellโ€™opera โ€œArabicaโ€ ed edita da BRILL.

Una conferenza di Bezza

Riporto integralmente una sbobinatura conservata da Cieloeterra.it in riferimento ad una conferenza del 1999 presso la sede di Roma dellโ€™Is.I.A.O curata da Giuseppe Bezza, le parti piรน importanti saranno evidenziate in grassetto:

โ€œGli Arabi preislamici avevano una buona conoscenza del cielo stellato, nelle loro poesie si fa menzione di Venere e di Mercurio e i nomi beduini di stelle riportati da al-แนขลซfฤซ sono piรน di duecentocinquanta. Dellโ€™astronomia, tuttavia, conoscevano solo il modo di determinare il tempo mediante la levata e il tramonto eliaco delle mansioni lunari, manฤzil (sing. manzil, โ€œstazioneโ€, soggiornoโ€) al-qamar. Essi costituiscono un sistema di 28 asterismi o regioni del cielo nei quali passa la Luna nel corso della sua rivoluzione mensile. La loro origine รจ indiana, dove i 28 nakแนฃatra sono attestati allโ€™inizio del I millennio a.C. nellโ€™Atharvaveda. Ogni asterismo รจ originariamente associato a una divinitร , in seguito al compimento dei riti di purificazione (saแนƒskฤra), entreranno nella pratica astrologica come parte sostanziale della muhลซrtaล›ฤstra ovvero dellโ€™astrologia catarchica. Gli Arabi adottarono il sistema delle mansioni lunari in unโ€™epoca ignota e se ne servirono a scopo calendariale, al modo indiano o cinese, prendendo a riferimento il luogo siderale della Luna piena, da cui traevano per opposizione quello del Sole. Inoltre, il sorgere e il passaggio al meridiano delle mansioni serviva a suddividere il tempo notturno. Gli Arabi hanno perรฒ modificato la struttura dei nakแนฃatra: non vi รจ traccia di una stella determinatrice e hanno inoltre ridotto le disuguaglianze eccessive in longitudine tra un manzil e un altro, in modo che i 28 manaยฏzil coprono sufficientemente il contorno della volta celesteโ€ [โ€ฆ].โ€œ

Bezza conferma lโ€™idea che le mansioni lunari con le sue 28 divisioni riguardano specificatamente il ciclo della Luna rispetto al suo movimento nellโ€™ottava sfera, ovvero sono sezioni che riguardano la relazione tra Luna e stelle fisse che il luminare incontra in determinati spazi del cielo stellato.

Quando ho consultato manoscritti diversi dal Picatrix, per esempio quello di Ibn al-Hฤtim (consultato attraverso la seguente ricerca Kristen Lippincott e David Pingree Journal of the Warburg and Courtauld Institute Volume 50 (1987) pp. 57-81 (28 pagine totali), con titolo โ€œIbn al-Hฤtim on the Talismans of the Lunar Mansionsโ€) ho apprezzato le 28 mansioni con una loro descrizione sommaria, con indicazioni sul reggente della mansione, su come plasmare un talismano o un oggetto (non sempre sono pietre incise); ho poi notato che per ogni dimora lunare lโ€™autore indica una stella fiduciaria. In questo caso non vi รจ una divisione precisa, piuttosto lโ€™autore tende a riferirsi ad una stella fiduciaria: in parole semplici โ€œcrea, incidi, plasma lโ€™oggetto talismanico quando la Luna รจ vicina o prossima alla stella X, Y, Z della X, Y, Z mansioneโ€.

Eโ€™ evidente che Ibn al-Hฤtim propone nel suo lavoro una sequenza di 28 asterismi o 28 luci, ognuna identifica una dimora lunare. Dice di incidere una certa immagine o di realizzare un certo oggetto quando siamo in presenza di quella stella fiduciaria, o nellโ€™area del cielo relativa a quella stella fiduciaria. Questa รจ una delle tante prove che dimostra lโ€™uso siderale delle mansioni lunari.

Citazione di Faracovi

Lโ€™orbita del Sole (anche se รจ un astro fermo e il movimento che ci appare del Sole รจ un movimento apparente) รจ in un certo senso lโ€™eclittica! La Luna anche ha una sua orbita, una specie di circonferenza nella quale avviene il suo movimento che si completa in quello che รจ chiamato mese siderale, tale movimento per la Luna avviene attraverso la sua orbita che non corrisponde e non รจ sovrapponibile allโ€™eclittica perchรฉ ha una inclinazione e una qualitร  diverse. Nel suo movimento la Luna attraverserร  un numero maggiori di asterismi rispetto a quelli che puรฒ attraversare il Sole con il suo moto apparente. Quando parliamo di mansioni lunari intendiamo dunque rievocare uno sfondo di stelle attraversato dalla Luna e che la Luna attraverserร  secondo il suo moto orbitale. In una egregia ricerca sulle mansioni lunari, Ornella Pompeo Faracovi scrive che erano โ€œestranee allโ€™astrologia di lingua greca e latinaโ€ e che sono da considerarsi โ€œfiglie dellโ€™astrologia indiana, dalla quale erano filtrate nella cultura araba, attraverso mediazioni persianeโ€œ. Scrive Faracovi che โ€œgli indiani usano queste stazioni come segni zodiacali, traendo da essi un sistema di suddivisione dellโ€™eclittica lunareโ€ (Faracovi, Le mansioni lunari, Bruniana & Campanelliana, vol.12 no.2, Accademia Editoriale, 2007, pp. 703-09). Molto suggestiva lโ€™indicazione di โ€œeclittica lunareโ€œ, a sottolineare come le mansioni erano concepite ovvero come โ€œsegni lunariโ€ strettamente connessi alla realtร  siderale.

La Sentenza VI del Centiloquio pseudo tolemaico

Si rende necessario considerare che qualsiasi opera che decidiamo compiere, inclusa quella che “lavora” con il cielo e la terra, non puรฒ contravvenire ad una Legge Naturale, questo ce lo dice in modo specifico il Centiloquio pseudo tolemaico che precisa che ogni atto elettivo non puรฒ adempiere la cosa che promette se questa cosa non รจ promessa o in accordo ai singiifcatori della nativitร  del soggetto a cui รจ riferita l’elezione.

La Sentenza VI del Centiloquio. Disse Tolomeo: lโ€™elezione รจ vantaggiosa soltanto quando la forza del tempo scelto รจ maggiore della differenza che vi รจ tra due fondamentali (qawam) ma quando รจ inferiore non apparirร  lโ€™effetto dellโ€™elezione, anche se ciรฒ che si ricava da essa tende ad un risultato favorevole.

SECONDO I COMMENTATORI: I significatori della nativitร  e la forza dellโ€™elezione quando si accordano nel buono stato accrescono il giovamento della nativitร , ma se sono discordanti cercano di sopraffarsi a vicenda e si imporrร  la forma del piรน forte. Infatti la nativitร  รจ simile alla costituzione fisica del corpo e lโ€™elezione รจ come il cibo e il medicamento necessari.

Conclusioni

Dalle ricerche condotte sono arrivato ad una scelta finale. Ritengo che le mansioni lunari hanno la particolaritร  di essere centrate sullโ€™ottava sfera e sul ruolo delle immagini costellative o delle proprietร  e nature del cielo siderale. Mentre il Sole รจ connesso ai segni dello zodiaco tropicale perchรฉ questi sono decretati dal comportamento del luminare diurno agli equinozi e solstizi, la Luna รจ connessa nelle 28 mansioni lunari ad una serie di sezioni del cielo in cui rintracciamo immagini costellative e quindi luci fiduciarie che avevano diverse funzioni non solo in ambito talismanico ma anche genetliaco e per altre questioni non solo magiche ma anche mediche e di calendario. Una recente ricerca quella del 2013 conferma lโ€™uso predominante dello zodiaco siderale anche nei giudizi della nativitร  nellโ€™Europa medievale del XII e XIII secolo: questa ricerca conferisce qualche piccola sicurezza in piรน nel convincimento che nelle mansioni Lunari la Luna dovesse necessariamente interagire con quelle stelle costellative che sono proprie della mansione stessa (almeno secondo l’approccio degli arabi). Infatti prima di operare magia, interpretazioni, arte, รจ necessario comprendere la matematica celeste e la realtร  oggettiva del cielo: se non partiamo da questo logos ogni tipo di interpretazione o deduzione potrebbe propendere ad una fallacitร . Ritengo, e lo dico con assoluta bonarietร , che lโ€™uso attuale e moderno delle mansioni lunari dimentica totalmente il ruolo delle stelle fisse, delle costellazioni, delle immagini stellate, che sono il fondamento di ogni giudizio e di ogni magia, a tal punto che con superficialitร  si puรฒ arrivare a realizzare un talismano definendolo di una mansione lunare specifica, pur non essendoci nella realtร  del cielo una relazione della Luna con quelle stelle e quelle luci fiduciarie che sono il soggetto della dimora stessa. Ognuno tragga le conclusioni che preferisce.

La descrizione delle 28 Dimore Lunare o Mansioni

Oltre a questo articolo, ti segnalo ulteriori approfondimenti che possono offrirti un’osservazione a 360 gradi delle mansioni lunari. Ritroverai questi link a fine articolo:

  • Indicazioni di ibn al-Hatim sulle stelle fiduciarie di ogni mansione lunare (link).
  • Elenco stelle fiduciarie e attuale posizione nella longitudine J2000 (link).
  • Mansioni lunari nel software astronomico gratuito Stellarium (link).
  • Incensi mansioni lunari secondo Albiruni (link).
  • Mansioni lunari: posizioni nello zodiaco tropicale e in quello siderale (link).
  • La descrizione di tutte le 28 mansioni lunari, con i loro effetti magici (link

Bibliografia

  • Illuminating the Lunar Mansions (manฤzil al-qamar) in ล ams al-maสฟฤrif. Di Daniel Martin Varisco, ricerca pubblicata nellโ€™opera โ€œArabicaโ€ ed edita da BRILL.
  • Commento al Centiloquio pseudo tolemaico. Di G. Bezza e F. Martorello; edito da MIMESIS.
  • Magic and Divination in Early Islam. Di Emilie Savage-Smith.
  • Shams al-Ma’arif: The Sun of Knowledge An Arabic Grimoire: A selected Translation. Di di Amina Inloes.
  • Consultata la traduzione in italiano del Picatrix, edito da MIMESIS.
  • Consultato l’Almanacco di Rutilio
  • Alcune opere o ricerche consultate sono direttamente citate nell’articolo
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