L’immagine celeste dell’Idra – La costellazione dell’Idra è la più estesa del cielo, si sviluppa parallelamente alla via lattea, correndo a sud dell’eclittica più o meno tra i segni della Vergine e del Cancro. Per la maggior parte è una costellazione meridionale, perciò rimane piuttosto bassa sull’orizzonte, tuttavia la testa si solleva oltre l’equatore celeste.
“[…] lungamente si incurva e la sua testa al di sotto del centro del Cancro giunge, la spira invece è sotto il corpo del Leone, la coda è sospesa sopra il Centauro stesso. Al centro della spira, la Coppa (costellazione del Cratere), all’estremità giace l’immagine del Corvo nell’atto di beccare la spira.” (Arato, 444-449)
Se escludiamo Alphard, la stella principale che segna il cuore o il collo della figura, la costellazione dell’Idra è composta da stelle poco appariscenti. Merita una menzione però l’asterismo della testa che, essendo composto da un gruppo di stelle abbastanza ravvicinate disposte in forma vagamente circolare, è abbastanza riconoscibile. Per osservarlo occorre puntare lo sguardo sullo spazio tra le brillanti dei Gemelli e la criniera del Leone, a una declinazione leggermente più meridionale della poco visibile costellazione del Cancro. Questo gruppo di stelle costituisce anche il riferimento per la IX Nakshatra dello zodiaco indiano (Ashlesha), di cui dirò qualcosa più sotto in questo articolo.
[A CURA DI MARCO LORENZON]

Miti – L’Idra è una costellazione conosciuta fin dalla più remota antichità. I Babilonesi (II millennio a.C.) in essa vedevano una manifestazione di Tiamat, divinità che rappresenta il caos primordiale. Marduk, il futuro capo del pantheon babilonese, affrontò e sconfisse questo essere mostruoso in forma di orribile drago, e ne smembrò poi il corpo facendone la volta celeste con i suoi astri. In particolare pare che una parte di Tiamat fu posta da Marduk in alto, nella costellazione del Drago, mentre un’altra, posta presso l’equatore, divenne appunto l’Idra.
Un altro caratteristico mito che concerne l’idra è quello che la collega alle immagini del Corvo e del Cratere. Si tratta del racconto in cui è protagonista il corvo che Apollo utilizzava quale suo messaggero: un giorno il dio inviò l’uccello con una coppa a prendere dell’acqua da una fonte, che gli sarebbe servita per un sacrificio. Il corvo però lungo il tragitto si fermò presso un fico, ingolosito dalla vista dei suoi frutti, e volle attenderne la maturazione prima di gustarli. Per giustificare il suo grande ritardo poi decise di inventarsi una bugia:
“Ghermì quando fu sazio una lunga serpe con l’unghie nere e da Febo tornò dicendo mendaci parole: «Questa che sta nelle sorgenti vive causò il ritardo…».” (Ovidio, Fasti, II, 243-265)
Apollo naturalmente non ci cascò e così maledisse il corvo e a memoria dell’accaduto pose vicine nel cielo corvo, coppa e serpente (Idra).
Infine non si può non ricordare la fatica in cui Ercole affronta l’Idra della palude di Lerna: una bestia mostruosa con nove teste che rovinava i raccolti e faceva strage delle mandrie della zona. Nella lotta di Ercole contro l’Idra compare, in aiuto al mostro, anche un granchio – che infatti troviamo rappresentato nel cielo sopra la testa dell’Idra. Come sappiamo l’eroe sconfisse la bestia con l’aiuto dell’amico Iolao che, man mano che le teste mortali dell’Idra venivano amputate, con dei tizzoni ardenti ne bruciava i moncherini di modo che non potessero ricrescere. Tagliata e seppellita infine sotto un macigno l’unica testa immortale del mostro, Ercole ne smembrò il corpo ed utilizzò il suo sangue velenoso per intingervi le frecce per renderle ancor più micidiali.
L’IDRA IN ASTROLOGIA
Ashlesha
Come abbiamo visto le stelle che formano la testa della costellazione dell’Idra sono collegate con uno degli asterismi dell’antico zodiaco lunare indiano. Il temine originale per questo sistema di “segni” è Nakshatras e ve ne sono in tutto 27 – originariamente 28. Il legame con le mansioni lunari dell’astrologia antica occidentale e araba è evidente. Ogni Nakshatra corrisponde più o meno ad una tappa del ciclo lunare siderale, ovvero il tempo impiegato dal nostro luminare notturno per ritornare presso una qualsiasi stella presa come riferimento. Ognuna di queste ripartizioni ha infatti un’ampiezza standard di 13°20’, che corrisponde grossomodo al passo giornaliero medio della Luna, spazio che viene ulteriormente suddiviso in 4 porzioni minori chiamate padas di 3°20’ ciascuna. Un pada, detto anche Navamsha, costituisce tra l’altro la nona parte di un segno dello zodiaco maggiore (3°20’ x 9 = 30°), perciò questo piccolo segmento zodiacale funge da raccordo tra lo zodiaco solare (12 segni) e quello lunare (27 Nakshatras). Questa è senz’altro una delle ragioni simboliche per cui la carta astrologica derivata dalla suddivisione dei segni in 9 parti (D-9 o Navamsha) è considerata nell’astrologia indiana della massima importanza.
Ritornando ora alla testa dell’Idra, osserviamo che esso forma il IX asterismo lunare, chiamato Ashlesha, che significa “l’attorcigliata”, “l’avvolgente” o anche “l’abbraccio”. Il suo simbolo è un serpente attorcigliato, che richiama nella fisiologia occulta indiana la Kundalini, l’energia sopita alla base della colonna vertebrale. Vi è perciò una forte connessione con gli istinti primari e con le pulsioni più profonde, ma allo stesso tempo giace qui un grande potenziale di illuminazione, saggezza e poteri occulti.
Questa Nakshatra si trova tra 16°40’ e 30°00’ del segno siderale del Cancro (attualmente da 11°00’ a 24°20’ del Leone tropicale). Il suo pianeta governatore è Mercurio, e perciò Ashlesha è associata anche ad una mente profonda e penetrante.
Alphard
Alphard (α Hydrae) deriva il suo nome dal termine arabo Al fard al-shujâ’, ovvero “la solitaria del serpente”, perché nella zona del cielo in cui si trova non si notano altre stelle luminose, ma è conosciuta anche con l’appellativo di Cor Hydrae. Si tratta di una stella che brilla di una luce leggermente arancio-rossiccia, con una magnitudine pari a 1.98.
Attualmente la stella si trova in corrispondenza dei 27°48’ Leone (longitudine) a una latutudine -22°23’ dall’eclittica. Essendo piuttosto a sud rispetto allo zodiaco nessun pianeta può congiungersi ad essa “per corpo”, ovvero in una congiunzione effettiva, di tipo visuale/prospettico. Rimangono quindi le configurazioni per semplice longitudine, per distanza oraria (DH), per paran e per declinazione.
Queste le coordinate equatoriali di Alphard: Ascensione Retta: 9h29m, Declinazione: -8°46’.
La tradizione astrologica, Tolomeo in testa, assegna ad Alphard e all’intera costellazione dell’Idra una natura affine alla coppia planetaria Saturno-Venere.
Nel testo dell’Anonimo del 379, la più importante fonte antica per quanto riguarda gli effetti delle stelle fisse nell’astrologia individuale (genetliaca), la brillante dell’Idra è accomunata a due stelle nella parte posteriore del Leone, Zosma e Denebola (rispettivamente δ e β Leonis). Con queste altre stelle condivide, accanto ad una natura di tipo sensuale, potenzialità in campo esoterico/sapienziale:
“Queste stelle sono del temperamento di Saturno e di Venere e se si levano nell’ora natale fanno i nativi prosperi, che hanno molti averi, ben noti e sono soggetti alle passioni, commettono oscenità o parlano mollemente. Fanno inoltre coloro che amano la virtù e che hanno parole severe verso i piaceri d’amore e con il trascorrere dell’età partecipano a qualche ufficio sacerdotale, coloro che sono stimati per una qualche pratica religiosa o per la padronanza di sé, coloro che rifiutano alcuni alimenti e che sono esperti dei libri occulti; divengono amanti delle scienze del cielo, i loro occhi sono alquanto glauchi e scintillanti e il loro aspetto è bello.” (cfr. Anonimo del 379 – Stelle lucide, passionali, nocive, soccorritrici)
Secondo autori di epoca moderna (cfr. V. Robson, The fixed stars & constellations in astrology, 1923) la costellazione dell’Idra conferirebbe una natura emotiva e passionale non esente da rischi e grosse problematiche, nonché interessi in campo marittimo e nella navigazione. La brillante Alphard in particolare viene associata a saggezza, conoscenza della natura umana, gusto per la musica e per l’arte, ma anche a mancanza di autocontrollo, forte passionalità, rischio di avvelenamento, intossicazione e annegamento.
Sintetizzando si potrebbe dire che in analogia con altre costellazioni che rappresentano rettili e simili (cfr. La Costellazione di Ofiuco o del Serpentario – ASTROLOGIA TRADIZIONALE) è presente qui il tema dell’ambiguità: ombra e luce; sensualità e istinto da un lato e saggezza e spiritualità dall’altro; un grande serbatoio di forze che possono avere esiti molto diversi a seconda che si esprimano in senso orizzontale oppure verticale come abbiamo già visto a proposito di Ashlesha. Essendo poi un animale potenzialmente velenoso è anche presente il tema del pericolo e dell’intossicazione a mezzo di sostanze di vario genere, non solo veleni ma anche medicinali o stupefacenti. La sua natura di serpente d’acqua inoltre suggerisce possibili nessi con la navigazione o l’immersione.
Reali angolarità e calendario delle fasi di Alphard
Trattandosi di un astro distante dall’orbita solare apparente, Alphard passa sugli angoli della carta assieme a dei gradi zodiacali che non corrispondono a quelli attribuitigli nelle usuali tabelle reperibili sui libri e online. Ecco perciò di seguito i dati da conoscere per capire se la stella si trova effettivamente congiunta almeno al Medio Cielo o all’Ascendente:
- la culminazione al MC avviene per tutte le località con 19°50’ Leone
- il sorgere all’ASC invece dipende dalla latitudine locale, ma tenendo conto che a Milano avviene con 8°15’ Vergine e a Palermo con 5°05’ Vergine, è facile interpolare con buona approssimazione il dato per ogni altra località italiana
Infine può essere utile conoscere le date delle principali fasi eliache e cosmiche di Alphard, poiché in queste giornate e in quelle più prossime ad esse la stella risulta naturalmente potenziata nei i suoi effetti astrologici. Anche in questo caso la latitudine del punto di osservazione causa una variazione in alcune date, perciò ho riportato due diversi calendari, uno calcolato per Palermo ed uno per Milano. Segue in conclusione dell’articolo una sintetica legenda per chi non fosse pratico di questo tipo di fenomeni celesti.
Palermo
16 gen, TA
6 feb, PTEM
10 feb, USEV
22 feb, LA
25 giu, TE
18 lug, TC
28 ago SC
11 set LE
Milano
7 gen TA
1 feb, PTEM
12 feb, USEV
26 feb, LA
12 giu, TE
9 lug, TC
31 ago SC
15 set LE
Legenda FASI:
LE, TE: levata e tramonto eliaci ovvero prima apparizione della stella all’orizzonte orientale poco prima dell’alba (la fase più importante), e ultima apparizione all’orizzonte occidentale poco dopo il tramonto.
SC, TC: sorgere e tramonto cosmico, quando la stella (invisibile) si trova sull’orizzonte a sorgere e tramontare contemporaneamente al Sole (stella e Sole all’ASC oppure al DSC).
LA, TA: levata e tramonto acronico: la stella (invisibile) si trova sulla linea dell’orizzonte contemporaneamente al Sole ma in posizione opposta (stella all’ASC mentre Sole al DSC e viceversa).
USEV: ultimo sorgere eliaco vespertino, quando la stella si rende visibile per l’ultima volta mentre sorge all’orizzonte orientale poco dopo il tramonto. Dal giorno seguente sarà visibile dopo il tramonto mentre è già sopra l’orizzonte.
PTEM: primo tramonto eliaco mattutino, il giorno in cui per la prima volta è possibile osservare la stella nell’atto di tramontare. Fino al giorno precedente la luce solare la oscurava prima che essa toccasse l’orizzonte.
(per approfondire il tema delle fasi stellari vi rimando al precedente articolo: Le Fasi delle Stelle di Marco Lorenzon – ASTROLOGIA TRADIZIONALE)
A CURA DI MARCO LORENZON – Con un background di studi filosofici e programmazione neuro-linguistica, è ricercatore nell’ambito dell’astrologia umanistica e tradizionale con particolare interesse per lo studio delle stelle fisse e del sistema siderale. Sito Web Personale (Link)