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Saturno: natura del pianeta e suo ingresso in ARIETE

Saturno: natura del pianeta e suo ingresso in ARIETE

Quando parliamo di Pianeti e Astrologia dobbiamo necessariamente rivolgerci ai significati degli astri che sono prima di tutto il risultato o la corrispondenza di valori astronomici e di luminosità. Come in “terra” esistono terre fertili e abitate o terre infertili e inadatte alla vita, così in cielo incontriamo sfere o pianeti che parlano di fertilità, abbondanza e nutrimento, altre di sterilità, povertà e severità. Nelle nomenclature astrologiche, è stato osservato che:

  1. Tra i sette pianeti e astri visibili del settenario (Luna Mercurio Venere Sole Marte Giove Saturno) Saturno è il più lontano dalla Terra
  2. Tra i sette pianeti Saturno è quello che compie il più lento movimento nei dodici segni zodiacali
  3. La sua luce è flebile, e lo percepiamo con un giallo pallido a volte definito anche livido
  4. È un pianeta superiore quindi la sua disposizione naturale è quella orientale rispetto al Sole
  5. Poiché è il pianeta più distante “dalle esalazioni umide” della Terra, e poiché è il più distante (disinteressato) dalle faccende umane, è considerato anti-luminare, contrario all’uomo, il più lento, e tra il freddo e il secco Tolomeo ci dice che in particolare Saturno ha una grande capacità di raffreddare e per questo Saturno è anche collegato all’Acqua elemento freddo, ma è anche collegato ai segni dell’inverno (Capricorno e Acquario segni dove ha inizio l’inverno e dove incontriamo il cuore dell’inverno)
  6. E per via della sua freddezza e secchezza, nonché della capacità raffreddante, significa i modi melanconici, l’analiticità, la valutazione cinica e spietata, la visione fredda e lucida, non a caso sede della sua esaltazione è la Bilancia, inizio dell’autunno.
  7. E poiché tra i pianeti superiori, è quello posto più lontano dal Sole e dalla Terra, indica l’inizio del concepimento la caduta del seme e per questo è anche connesso all’Agricoltura perché rappresenta il seme che cade nel solco della terra
  8. E poiché è il più lento nel suo movimento nei 12 segni zodiacali, significa anche le cose rallentate, i processi lenti ma inesorabili e ineludibili… ecc. ecc. ecc.

Saturno: ciò che non può essere evitato

Saturno rappresenta ciò che non può essere evitato. Quindi il lavoro (che con Saturno è duro e faticoso), il tempo (che passa, inesorabile e inflessibile), la responsabilità (ovvero gravità e maturità), il limite (i perimetri, le regole immutabili). La durezza è una variabile di Saturno, perché è non solo secco e freddo ma ha una potente capacità di raffreddare e tutto ciò che è raffreddato aumenta la sua durezza e tensione. Per questo, autori come Vettio Valente (II secolo d.C.) associano Saturno al dolore non passeggero, ma a quello che si annida, si prolunga, ritorna; lo associa al tempo che consuma i corpi, come l’invecchiamento, processo lungo, inevitabile, silenzioso che conduce anche alla morte.

Saturno: teoria dei pianeti benefici e malefici

Nella teoria dei benefici e malefici, Saturno insieme a Marte sono posti nella categoria dei malefici, il primo Malefico Maggiore e il secondo Malefico Minore. Non perché uno (Saturno) faccia più male dell’altro (Marte) ma perché, secondo Lucio Bellanti (XV secolo d.C.), quello che impiega più tempo nel suo corso nei 12 segni zodiacali, produce un male più costante e duraturo (Saturno) e quello che è più veloce nei 12 segni zodiacali, pur producendo un male ugualmente intenso, lo produce in modo veloce e rapido (Marte). Allo stesso modo Bellanti giudica il benefico maggiore Giove e il benefico minore Venere, ma apportano al contrario il bene lento e duraturo che concede onori e dignità (Giove) oppure un bene veloce e rapido che concede letizia e gioia momentanea (Venere).

Il filosofo neoplatonico Giamblico (III secolo d.C.), nel suo De Mysteriis, descriveva le forze di Marte e Saturno come capaci di manifestare infiammazione (Marte) e rigidità (Saturno): è la dialettica naturale tra ciò che causa rottura improvvisa (Marte) e ciò che causa un male che cristallizza inesorabile nella sua ineludibilità (Saturno). Marte è come uno sparo, un colpo di arma da fuoco (acuto, immediato); Saturno è come il processo a cui non possiamo sottrarci, quello dell’invecchiamento (lento, inesorabile).

Nel vasto pantheon astrologico, Saturno è spesso temuto, talvolta frainteso, ma sempre rispettato. Uno dei significati più profondi di Saturno è quello della depressione, della malinconia e dell’anedonia: condizioni in cui il piacere diventa irraggiungibile, e ogni cosa si dissolve in una tonalità grigia e insapore. È il momento in cui il mondo perde colore, e l’anima, pur respirando, fatica a sentire. Questa esperienza è saturnina non perché è priva di movimento, ma perché si prolunga nel tempo, perché sembra scolpita nella pietra della nostra interiorità. È, come suggeriva Valente, uno stato che si oppone all’ottimismo: là dove Giove promette espansione e speranza, Saturno ci restituisce la cruda realtà della finitudine e del limite.

L’antica astrologia lo colloca nei segni che indicano l’inizio e il cuore dell’inverno, Capricorno e Acquario. In netto contrasto con i due luminari – il Sole e la Luna – collocati nei segni opposti Cancro (per la Luna) Leone (per il Sole), per questo Saturno incarna il concetto stesso di oscurità, e di “anti-luminare” ovvero colui che è contrario alla vita. Saturno è anche il custode dell’austerità, della conservazione. È il principio che non spreca, che trattiene, che valorizza ciò che dura nel tempo (questi sono concetti che rientrano nella Facoltà Ritentiva significata proprio da Saturno).

C’è dunque un doppio volto in Saturno: quello che conserva e quello che disgrega. Il tempo può nobilitare oppure consumare, e spesso fa entrambe le cose. Così come l’invecchiamento può rendere prezioso un oggetto – o un essere umano – oppure segnare l’inizio della sua rovina. La riflessione si allarga infine al più antico dei dualismi: quello tra nascita e morte. Aristotele parlava di “generazione e corruzione”, e nella tradizione astrologica i pianeti benefici, come Giove e Venere, sono associati ai processi vitali e generativi, mentre Marte e Saturno – i malefici – a ciò che consuma, distrugge, dissolve la vita.

Ma non c’è vita senza morte. E non c’è vitalità autentica senza la consapevolezza del suo limite. Il tentativo di eludere la morte porta a un’esistenza aberrante e sterile, insensata e innaturale, per questo Saturno è anche una “necessità naturale” perché i processi corruttivi e degenerativi sono processi strettamente legati alla vita e alla sua espressione.

Alcune nature di Saturno

COLORE – Saturno non è un astro brillante. Il suo colore è descritto come plumbeo, pallido, cinereo: sfuma nel grigio, nel tempo che sbiadisce le cose, nella luce che non abbaglia. Non scintilla, non emana gloria, ma impone la sua presenza con una severa sobrietà. La sua luce è spenta come l’inverno, come i pensieri profondi che si nutrono di solitudine. In questo, si distingue da tutti gli altri pianeti, i cui colori e bagliori parlano più facilmente alla vista e all’immaginazione.

MOVIMENTO – Saturno è il più lento tra i pianeti visibili. Compie un’intera rivoluzione zodiacale in circa 29 anni e mezzo, un ritmo che si accorda perfettamente con la durata di una generazione e con i cicli biologici più profondi. Il suo moto medio giornaliero è appena percettibile: due minuti d’arco circa, a volte poco più.

LATITUDINE – La latitudine massima che Saturno può raggiungere rispetto all’eclittica è contenuta: due gradi e 48 minuti a nord, due gradi e 49 minuti a sud. Anche qui ritroviamo il suo carattere limitato, “contenuto”, lontano dagli eccessi: un pianeta che si muove ai margini, ma sempre con moderazione.

ESSENZIALITÀ – Saturno domina due segni: il Capricorno e l’Acquario. Se nel primo ritroviamo la sua affinità con la montagna, l’ascesi, la fatica che porta frutto, nell’Acquario il suo spirito si fa più intellettuale, più etereo, ma non meno rigido. È esaltato nella Bilancia, dove le sue qualità di equilibrio, giustizia e ponderazione si affinano; cade nell’Ariete, dove l’impeto del fuoco primaverile mal si accorda con la sua natura fredda e ritentiva. Gioisce pienamente in Acquario, segno d’aria fissa, emblema di un pensiero che dura nel tempo.

BEN DIGNIFICATO – Quando è ben dignificato, Saturno conferisce qualità straordinarie: profondità d’immaginazione, pazienza, parcità, serietà nello studio, austerità nei costumi. È il filosofo solitario, l’eremita che ha rinunciato al superfluo, l’uomo che lavora in silenzio e non chiede nulla.

MAL DIGNIFICATO – Quando invece è malefico o debilitato, si mostra come figura oscura: invidioso, sospettoso, avaro, lamentoso, talvolta bugiardo e dissimulatore. Non per malizia istintiva, ma per una sorta di autodifesa, una corazza nata dalla sfiducia nel mondo. Saturno può essere portatore di isolamento che diventa alienazione, di disciplina che si tramuta in rigidità.

CATEGORIA SOCIALE – Saturno non governa i nobili né i vincitori. Sotto la sua natura sono contadini, mendicanti, monaci, vecchi, settari.

LUOGHI – Caverne, deserti, miniere, rovine, cimiteri, tane, buchi nella terra. Montagne aspre, luoghi fangosi e maleodoranti, lavandini, pozzi, edifici abbandonati.

ORBITA DI LUCE – Il suo orbe d’influenza (cioè l’area in cui la sua forza si manifesta in aspetto) è di nove gradi prima e dopo l’esatto aspetto. Nella generazione, Saturno presiede al primo e all’ottavo mese dopo il concepimento, simbolicamente collegato al principio e al termine del ciclo formativo.

ALBUMASAR – In un celebre passaggio della sua Grande Introduzione all’astrologia, il maestro persiano Abū Maʿshar (Albumasar in Occidente VIII-IX secolo d.C.) traccia un ritratto articolato e densissimo di Saturno, il più lento e remoto dei pianeti visibili, colui che chiude il cerchio del visibile.

La natura di Saturno è fredda, secca, malinconica, oscura, di durezza greve. E talvolta è freddo e umido, pesante, di odore fetido, incline al mangiare abbondante e alla stima autentica.”

Saturno significa […] l’agiatezza e la moltitudine di beni, i mestieri manuali, l’avarizia e la più grande povertà, e i poveri.

[Significa] l’intelligenza, l’invidia, l’astuzia, la seduzione, l’audacia nel pericolo, l’impedimento, l’esitazione, la solitudine, la scarsità di rapporti umani, l’orgoglio, la magnanimità, il bluff e la sottomissione degli uomini.

Saturno significa il pensiero lungo, la scarsità di parole, la conoscenza dei segreti; nessuno conosce i suoi pensieri, né i saggi confidano in lui i misteri oscuri.

SATURNO IN ARIETE

Saturno entra nel segno dell’Ariete il 25 maggio 2025, vi rimarrà fino al 2 settembre 2025, data in cui, a causa del moto retrogrado, tornerà temporaneamente nei Pesci. Il ritorno definitivo in Ariete avverrà il 14 febbraio 2026, segnando l’inizio vero e proprio del suo transito in questo segno.

Che cosa significa astrologicamente Saturno in Ariete? Quando attraversa questo segno, Saturno entra nella Casa di Marte, suo naturale antagonista, e nel segno dell’esaltazione del Sole. L’Ariete si oppone infatti alla Bilancia, dove Saturno è esaltato: questa configurazione segna per il pianeta una condizione di caduta.

La caduta di un pianeta rappresenta, in astrologia classica, uno stato di debolezza essenziale: è come un uomo privato del suo ruolo, avvilito, frustrato, fuori luogo rispetto all’ambiente in cui si trova. Tuttavia, nel segno dell’Ariete Saturno partecipa comunque alla triplicità del fuoco, e ha affinità con gli ultimi cinque gradi del segno, che sono di natura saturnina. Questo gli conferisce un certo margine di espressione, seppur in un contesto ostile.

Saturno in Ariete è anche definito “in depressione”, altra espressione tradizionale per indicare la sua debilità. In questa posizione, le sue qualità originarie – sobrietà, serietà, razionalità, senso del dovere, disciplina, capacità di attesa e lungimiranza – non si manifestano pienamente. Al contrario, si esprimono in modo distorto: Saturno diventa più caustico, rigido, feroce. In Ariete, può trasformarsi in un pianeta difensivo, crudele, spietato, pronto a tutto pur di proteggersi.

Molti autori antichi descrivono Saturno nella Casa di Marte come “un uomo senza cuore” o “tirannico, violento, insensibile”. È un’immagine forte, ma coerente con la logica astrologica: Saturno è l’anti-luminare per eccellenza, l’opposto del Sole e della Luna, e l’Ariete è il luogo dell’esaltazione solare. In questa sede, Saturno tende a reprimere l’energia vitale primaverile, raffreddando la forza di iniziativa, la voglia di vivere e l’ottimismo che naturalmente si associano all’Ariete.

A livello collettivo, questo transito tende a rimettere in discussione priorità e confini personali. Si avverte una maggiore necessità di difendere il proprio spazio vitale, anche con modalità aspre, dure o distruttive. Le persone saranno meno inclini a cedere, a tollerare, a includere. È una fase in cui le esigenze individuali prendono il sopravvento, e ciò può portare, da un lato, a una salutare centratura su di sé, ma dall’altro anche a forme esasperate di egoismo o insensibilità.

A prescindere dal segno in cui si trova, Saturno è sempre un transito significativo, anche in assenza di direzioni, profezioni o rivoluzioni attive. Lo conferma l’esperienza astrologica: le sue configurazioni dissonanti (congiunzione, quadratura, opposizione) con il Sole, la Luna o il signore dell’Ascendente sono spesso decisive.

Nel caso specifico del transito in Ariete, i segni più coinvolti saranno: Ariete (congiunzione) Cancro (quadratura) Bilancia (opposizione) Capricorno (quadratura). Per questi segni, Saturno porterà fasi di rottura, fine di progetti, ristrutturazioni profonde, necessarie per riorientarsi verso nuove direzioni. Spesso sarà necessario abbandonare qualcosa, anche con dolore, per poter assumere nuove responsabilità. La fine, in questo caso, non è sterile, ma saturnina: porta con sé la possibilità di formare un’identità più matura, capace di affrontare il mondo con rinnovata consapevolezza.

I segni in aspetto armonico (trigono o sestile) beneficeranno in modo più costruttivo del transito: Leone e Sagittario (trigono); Gemelli e Acquario (sestile). Per loro, Saturno in Ariete sarà occasione di concretizzare, di riprogrammare progetti a lungo termine con maggiore lucidità e responsabilità. Tuttavia, trattandosi comunque di un Saturno in caduta, anche questi segni saranno chiamati a tagliare il superfluo, a chiudere cicli, per fare spazio a ciò che è più autentico e stabile.

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