Oggi propongo in questo articolo un trattato di Hemminga Sixtus, medico e fiero oppositore dell’astrologia nella seconda metà del XVI secolo. Nato il 6 febbraio 1533, discendente da un’antica famiglia patrizia a Ballacom nella Svezia orientale, studiò scienze mediche e matematiche a Lovanio, Gröningen e Colonia. Tornato in patria, oltre alla pratica medica, dedicò tutto il tempo che gli restava a confutare, sia in lettere che in stampa, l’astrologia, allora in piena fioritura. A questo scopo scrisse la sua opera: “Astrologiae ratione et exper. confutare. liber (Antverp. Plant. 1583)” in cui, per dimostrare chiaramente che le profezie degli astrologi non sono valide, presenta trenta persone famose nella storia il cui destino fu completamente diverso da quello che gli astrologi avevano predetto. Morì nella sua città natale nel 1586. Appare più che una confutazione totale nei confronti dell’astrologia, una critica all’astrologia giudiziaria e in particolare alle tecnica delle direzioni. In questa occasione, vi propongo la traduzione (con brevi commenti) da me curata in riferimento alla genitura di Giovanni Federico I di Sassonia. Noterete che la critica non è rivolta a tutta l’astrologia ma a specifici eventi, infatti per altre questioni come le direzioni che riguardano la salute del corpo e quindi le direzioni aneretiche suscitatrici di exitus, Sixtus pare invece verificare l’accuratezza della tecnica.
INDICE DEI CONTENUTI
ToggleINTRODUZIONE ALLA GENITURA DI GIOVANNI FEDERICO I DI SASSONIA
Tra parentesi quadrate [ ] mie annotazioni. Mentre […] indica brevi omissioni di testo.
Giovanni Federico, principe di Sassonia, uomo lodato per la probità della sua vita e dei suoi costumi […] primo per ricchezze e potenza, aveva vissuto per molti anni con la sua famiglia nella più grande sicurezza, favorito dal più benevolo affetto dei sudditi, con una reputazione incomparabile e in una condizione generale delle cose estremamente prospera: ed ecco che, poiché la Fortuna non è mai costantemente benevola e non si mantiene mai nello stesso stato, si muove continuamente, cambia e alterna le sue vicende [cum ecce, ut Fortuna nunquam perpetuo est bona, & nunquam sistit in eodem statu, semper movetur, variat, & mutat vices – quest’ultima espressione riflette una concezione della “Fortuna” tipica del pensiero antico e medievale, dove è vista come una forza capricciosa e imprevedibile che governa gli eventi umani; in questa frase si sottolinea come la fortuna non sia mai stabile o duratura; il suo stato di benevolenza o prosperità non è permanente; essa è, infatti, mobile, mutevole, e porta con sé inevitabili cambiamenti, alternando momenti favorevoli a quelli sfavorevoli].
Ed egli, infatti, passò dal culmine alla rovina e poi tornò a risollevarsi; da una tale prosperità fu improvvisamente poi abbattuto dai gradi più alti. Infatti, intrapresa sfortunatamente la guerra contro Carlo V Imperatore, e continuata ancor più sfortunatamente fino alla fine, venne catturato durante un conflitto e, ferito, cadde nelle mani dei nemici. Condannato a morte, fu liberato da tale pena grazie a una sentenza commutata, ma perse la dignità di Elettore del Sacro Romano Impero e perse la maggior parte dei suoi domini. Fu poi condotto tra insulti e scherni di soldati stranieri fino in Belgio e, con grande difficoltà, venne infine rilasciato dopo cinque anni di prigionia. Nonostante ciò, si dice che non sia mai crollato sotto le tempeste di tali disgrazie, ma che con animo eroico e straordinaria pazienza abbia disprezzato i capricci della fortuna e che, addirittura, non abbia mai lasciato trapelare alcuna parola o segno di abbattimento d’animo, che potesse testimoniare la sua reazione ai cambiamenti della sorte. Tra questi rari e degni esempi di ammirazione, scegliamo solo i principali per riflettere se essi possano essere attribuiti all’influenza degli astri: in particolare riguardo alla religione, in nome della quale si dice che questa guerra sia stata intrapresa; alla sconfitta, alla prigionia, alla perdita di dignità e beni; alla liberazione, alla morte e alla modalità della stessa; con un breve accenno alla sua quasi incredibile corpulenza.
LA CARTA DI NASCITA DI GIOVANNI FEDERICO I
L’autore del trattato, inserisce la carta di nascita di Giovanni Federico, poi inserisce una serie di dati astronomici-astrologici, seguono le immagini originali, poi il grafico con stile moderno della carta di nascita e la traduzione delle parti descrittive e interpretative.
Sull’obesità del corpo
Sebbene la somiglianza con i genitori, il tipo di educazione e di vita, la diversità delle regioni e del suolo natale, e altre cause simili concorrano a spiegare la conformazione e la statura dei corpi, come l’esperienza quotidiana e manifesta dimostra e conferma, anche in questa materia gli astrologi non si esimono dal giudicare con la massima sicurezza sulla base della natura stessa, dello stato e della disposizione dei pianeti e dei segni. Così Gerolamo Cardano, nel libro XII delle Geniture, confrontando questa genitura con un’altra che aveva l’ascendente al 23° grado del Sagittario, afferma: ‘A dimostrazione della verità dell’arte, riporto il tema natale di Federico, Duca di Sassonia, il quale è così obeso e corpulento che difficilmente può essere trasportato da un cavallo.‘ Nello stesso tema, lo stesso Sagittario ascende e Giove, vicino ai suoi due apogei, guarda l’ascendente dai Gemelli in opposizione. Analogamente, Saturno e Venere si trovano nella parte superiore dei loro epicicli. Tuttavia, affermazioni di questo tipo e altre analoghe proposte dagli astrologi su questo tema, essendo così assurde, non meritano una confutazione. Non vale la pena sprecare tempo e impegno in indagini, accuse e prove contrarie che risulterebbero inutili.
Sulla religione
Secondo la dottrina di Cipriano Leovitius [astrologo boemo del XVI secolo], la Luna, trovandosi in questo modo in un segno mobile [la Luna è in Bilancia classificato secondo l’astrologia tradizionale come mobile] nella nona casa insieme al nodo sud e in quadratura con Saturno, pianeta di malaugurio, indica una grande instabilità in ambito religioso, e Giove, soprattutto nel suo luogo di detrimento [infatti è in Gemelli, segno del suo esilio], suggerisce quasi un disprezzo per le cose divine. Tuttavia, gli scrittori riportano che questo Duca cadde in tali calamità non solo a causa delle questioni religiose, ma anche perché perseverò fino alla fine e persino a rischio della vita nella religione che professava con la massima fermezza. […]
Sul destino della guerra, della prigionia e della perdita dei beni
Cipriano Leovizio, nella dottrina sui giudizi, tratta del destino o della sventura legati alla nascita in generale e afferma: ‘Se vuoi giudicare il destino e i successi legati alla nascita di una persona, ovvero sapere se il nato avrà, per la maggior parte della sua vita, delle azioni e delle imprese favorevoli e coronate da successo, osserva il tema natale in questo modo:
- Se in esso si trovano quattro o più pianeti collocati in dignità essenziali, ad esempio nel proprio domicilio o nella loro esaltazione, oppure se si ricevono reciprocamente all’interno delle stesse dignità essenziali, ciò indica una fortuna brillante, splendida e manifesta per il nativo, e lo predice come fortunato e felice nella maggior parte della sua vita e delle sue azioni.’
- Aggiunge che questa interpretazione è stata verificata da esperimenti su numerosi temi natali. […]
- Al contrario, quando un uguale numero di pianeti si trova nei loro luoghi di detrimento o caduta, senza una reciproca ricezione nelle dignità essenziali, o se tali pianeti sono peregrini (senza forza), il nativo sarà afflitto da grandi ostacoli nella vita.
- Ciò si verifica, per esempio, nel tema del nobile principe sassone Giovanni Federico, che fu catturato dall’Imperatore Carlo V e perse la dignità elettorale.
- Egli aveva infatti tre pianeti nei loro detrimenti e un pianeta peregrino.
- [Commento: l’autore propone un modo per valorizzare il bene e il male nelle azioni del nativo semplicemente osservando le condizioni dei pianeti nel loro grado di dignità o debilità essenziale; nel caso in esame, l’autore valorizza probabilmente i pianeti erranti quindi solo Mercurio Venere Marte Giove Saturno dove Mercurio è peregrino, Venere è peregrina, Marte è in esilio, Giove è in esilio, Saturno è in esilio; l’autore indica che tre pianeti sono nel loro detrimento, cioè in esilio, e un pianeta è peregrino; ne risultano in realtà due peregrini ma ne esclude uno in particolare perché il pianeta che scambia mutue ricezioni importanti, secondo le teorie che circolavano nell’Astrologia medievale e rinascimentale, compensa la sua condizione debilitata; Mercurio e Giove scambiano dignità importanti ovvero esaltazione – domicilio; quindi è Venere che considera in particolare peregrina non avendo scambi di dignità importanti tra domicilio / esaltazione].
Leovizio prosegue: ‘Tuttavia, può accadere che qualcuno abbia un tema natale molto favorevole, con molte indicazioni di fortuna e felicità, ma che gli eventi rispondano a tali indicazioni solo più tardi nella vita. Questo giudizio dipende in gran parte dalle direzioni astrologiche. Infatti, grazie a esse, un astrologo esperto può facilmente prevedere quando, nella vita del nativo, si verificheranno eventi fortunati o calamitosi.‘ Riguardo alle direzioni, aggiunge che questa dottrina generale, anche se basata su ragionamenti probabili, hanno maggiore certezza quando si analizzano le direzioni specifiche, dalle quali si può determinare con maggiore precisione il tempo degli eventi. Quando le direzioni concordano tra loro, la certezza è maggiore; se, invece, si contraddicono, si considerano valide quelle predominanti. Le indicazioni specifiche, infatti, devono essere sempre considerate prioritarie rispetto a quelle generali.
Tutto ciò che Leovizio riporta qui è lontano dalla verità e chiaramente inventato, come dimostrano le geniture della regina Elisabetta e di molti altri esempi, incluso questo caso. Questo Duca è sempre stato considerato tra i principi tedeschi il più ricco e potente, nonché il più stimato non solo dai suoi sudditi ma anche dagli stranieri. Era rinomato per le sue straordinarie virtù e qualità eroiche, e per questo motivo veniva ritenuto, a buon diritto, tra coloro che hanno condotto una vita mortale fortunata e benedetta sotto molti aspetti. Non risulta che gli storici abbiano riportato alcuna evidente calamità o una condizione avversa del destino su di lui, se non dopo l’anno 1547, quando fu sconfitto dall’imperatore Carlo V in una guerra sfortunata. In quell’occasione, però, non fu un decreto del cielo o delle stelle a determinarlo, ma piuttosto l’instabilità e il continuo cambiamento dello stato delle cose umane, che portarono a un’improvvisa mutazione del suo destino. Tuttavia, risulta evidente dal calcolo delle direzioni dei principali punti del tema natale, dalle rivoluzioni e dagli ingressi annuali, che nulla concordava con tale evento. Inoltre, nemmeno dalle eclissi dei luminari precedenti è stato possibile trarre alcun presagio funesto [l’autore non fa altro che constatare che la tecnica delle direzioni non è del tutto attendibile e non sempre è una tecnica che ci indica esattamente gli eventi, le fortune o le sventure del nativo, questa critica nei confronti delle direzioni è nel XVI secolo, ma anche nei secoli precedenti, riportata da molti autori e astrologi che constato come la tecnica delle direzioni a volte porta risultato sorprendenti e molto precisi, altre invece risultano essere silenti e non indicano nulla; nel caso specifico, l’autore indica come l’anno più difficile di Giovanni Federico I di Sassonia non era minimamente indicato dalle direzioni e che non emergevano nell’annualità più critica direzioni altrettanto critiche, allo stesso modo non vi erano indicazioni negli ingressi delle rivoluzioni annuali e ci si riferisce alla rivoluzione solare e alle profezioni, nonché ad eventi di sizigie di eclissi precedenti l’anno 1547, tali da spiegare l‘annus horribilis del nativo].
[Seguono una lista di direzioni, legate a diverse annualità]
Al contrario, nel caso dell’inaugurazione del Duca Maurizio, la Luna raggiunse per direzione il Cuore dello Scorpione, una stella regale. Secondo Leovizio, quando tali stelle di prima o seconda grandezza si congiungono con i significatori di ricchezze e onori, decretano i più grandi onori. Il Sole, nella sua rivoluzione, si era avvicinato alla congiunzione con il Medio Cielo del Sole natale; la Luna, invece, aveva raggiunto la posizione di Giove alla fine dei Gemelli. La direzione dell’ascendente raggiunse il quadrato di Marte a 18 gradi e 27 minuti dell’Aquario verso la fine di gennaio del 1549. La direzione del Sole arrivò alla Bilancia nel mese di febbraio dello stesso anno. Inoltre, si può considerare la direzione del Medio Cielo verso il trigono di Venere a 13 gradi e 14 minuti del Sagittario, che si verificò nel mese di maggio successivo, e la direzione dell’ascendente verso l’opposizione di Venere nel mese di marzo.
È stato anche dimostrato che nel tema natale di Carlo V Imperatore non vi furono indicazioni astrologiche che anticipassero la vittoria contro il Sassone. Le cause, le occasioni, gli inizi e i progressi di questa guerra possono essere ricercati negli scritti di coloro che hanno descritto questi eventi in modo più dettagliato. Tuttavia, gli esiti della guerra e le conseguenze che ne sono derivate – la prigionia, la confisca dei beni, la perdita della dignità e altri eventi simili – non devono in alcun modo essere attribuiti all’influenza degli astri, ma piuttosto a fattori multipli presenti nel mondo inferiore, dove concorrono cause che necessitano di essere esaminate e approfondite. Qualora vi siano aspetti più oscuri che superano la comprensione umana, essi devono essere lasciati al giudizio divino, che in modo mirabile dispone le vicende umane. Da ciò emerge chiaramente che sono prive di valore le affermazioni di Leovizio riguardo alla cattura di Giovanni Federico, che attribuì alla congiunzione del Sole con Saturno nell’angolo occidentale e alla Luna in Bilancia in quadratura a Saturno. Sebbene anche questa calamità, insieme alle difficoltà che ne seguirono, fosse precedentemente attribuita alla presenza di tre pianeti nei loro detrimenti, tali interpretazioni non hanno fondamento. Allo stesso modo, le affermazioni di Cardano sono vane, quando sostiene che la cattura avvenne perché la Luna era mal collocata in quadratura con Saturno, malefico e cadente, sotto il Sole e nel settimo luogo.
Sulla libertà restituita
Riguardo alla liberazione del Duca, Giovanni Sleidano nel libro 24 dei Commentari riporta quanto segue: Nel giorno in cui l’Imperatore lasciò Augusta, dopo aver parlato con parole estremamente benevoli e con grande magnanimità della sua benevolenza, concesse la liberazione a Giovanni Federico, Duca di Sassonia, che il giorno successivo partì per tornare a casa.
Questo avvenne il primo settembre dell’anno 1552. In quel momento, le direzioni, le rivoluzioni e le posizioni dei pianeti erano disposte in questo modo. Se in tutto ciò non riesci a vedere nulla di chiaro, o Astrologo, per quale beneficio è stato concesso il dono della libertà dopo una lunga e tediosa prigionia? Eppure, questa notevole svolta nella vita, se ce n’è una che deve essere assolutamente significata, non è forse la prova della vanità della tua arte? [seguono una sfilza di direzioni dove l’autore continua a sostenere che non vi sono direzioni precise che giustificano l’evento di liberazione].
Sulla morte
La consorte di Giovanni Federico, Duca di Sassonia, morì a Weimar il 21 febbraio, e undici giorni dopo lo seguì il principe stesso, dopo essere rimasto malato per un certo periodo. Entrambi lasciarono questa vita terrena nella vera conoscenza di Dio, e lui stesso aveva predisposto il proprio luogo di sepoltura accanto a sua moglie nella chiesa sacra. Aveva riservato quel luogo per sé, sapendo che presto l’avrebbe seguita, e non sbagliò nella sua previsione. Il 3 marzo, intorno alle dieci del mattino, dopo aver ascoltato un sermone dal suo letto, implorò la misericordia divina e raccomandò la propria anima a Dio, passando da questa vita di sofferenza alla patria celeste. Dopo aver sopportato con pazienza ogni sorta di mali, prima nella guerra e nelle armi, poi in una prigionia gravosa sotto la sorveglianza di soldati stranieri, fu liberato per grazia di Dio e tornò alla sua famiglia e alla sua patria. Concluse la sua vita in pace estrema, lasciando questa terra circondato dall’affetto della sua famiglia e dal conforto spirituale. Aveva spesso detto che desiderava solo vivere libero e intatto con sua moglie e i suoi figli. Morì all’età di 50 anni, compiuti nel mese di dicembre del 1554.
[Seguono una serie di direzioni legate all’anno di morte del nativo]
Analisi astrologica della morte
All’inizio dell’anno, la Luna si trovava nei Pesci in unione infelice con Saturno e in opposizione a Marte, minacciando molti eventi tristi. La direzione del Sole verso il suo quadrato indicava chiaramente la morte. Infatti, Tolomeo afferma che anche il raggio quadrato da una posizione aphetica può essere letale, se in accordo con le configurazioni dei segni. Non vi è dubbio che qui il Sole debba essere considerato Apheta e principale significatore della vita. Inoltre, vi era un notevole consenso di quasi tutti i pianeti al momento della morte. Infatti, il Sole, nel suo movimento, si avvicinava a quella posizione nei Pesci in cui Saturno si univa alla Luna all’ingresso dell’anno, portando la morte. In quel luogo si trovavano la Luna, Saturno e Marte. La rivoluzione del Sole raggiungeva poi la posizione di 7 gradi e 24 minuti della Bilancia.
È anche possibile che dal momento della natività sia necessario sottrarre circa 21 minuti, portando il momento esatto alle ore 6 e 9 minuti, con alcuni secondi aggiuntivi, in modo che l’ascensione obliqua dell’Ascendente risulti a 290 gradi e 37 minuti. Sottraendo questa ascensione obliqua al quadrato di Marte a 341 gradi e 27 minuti, rimangono 50 gradi e 50 minuti, che corrispondono a 50 anni e 10 mesi. Così il principe morì per la direzione dell’Ascendente al quadrato di Marte, unita alla già citata direzione del Sole al proprio quadrato, la quale, per questa modifica dell’Ascendente, si avvicina ulteriormente al tempo della morte, superandolo di soli cinque mesi. All’inizio dell’anno, l’Ascendente di rivoluzione era al medesimo quadrato di Marte, a 18 gradi e 27 minuti dell’Aquario; il Sole era a 17 gradi della Vergine, dove si trovavano Marte e Saturno in opposizione, entrambi in quadratura con l’Ascendente. A questi gradi, 17, 18 e 19 dei Pesci, e ai successivi immediati, il Sole giunse nel suo corso, mentre la Luna si trovava lì con Saturno e Marte, e il principe scambiò la vita con la morte il 3 marzo, prima di mezzogiorno, nell’anno 1554, come già detto. Questa direzione si verificò solo due mesi dopo.
[Segue una complessa trattazione sulle direzioni aneretiche, l’autore brevemente osserva che negli anni precedenti la morte, il nativo aveva subito diverse direzioni malefiche che tuttavia non avevano portato la morte, osserva che pur essendo avvenuta la morte a 50 anni, le direzioni erano si presenti ma non precise, alcune anticipavano altre posticipavano la morte]
La natura della morte
Questa genitura concorda con il terzo aforisma di Leovizio sulla morte violenta. Infatti, la Luna è collocata in un segno violento, il Sole si trova insieme a una stella fissa violenta, e ciascuno di essi è influenzato da malefici: un luminare e il dominatore dell’ottava casa sono afflitti. Inoltre, all’ottava casa è associato Saturno, il quale danneggia gravemente il dominatore dell’Ascendente, Giove, mentre la Luna in Bilancia è afflitta dalla quadratura di Saturno. Pertanto, era decretato che questo principe non sarebbe morto di morte naturale, ma violenta, e precisamente in conformità a quanto Leovizio insegna sulle morti violente: per annegamento, naufragio, veleno, caduta o rovina. Infatti, afferma: il tipo di morte viene determinato dal pianeta malefico che infligge il danno maggiore ai significatori della morte o che ha un’influenza predominante nei luoghi associati alla morte, ovvero i luminari, il dominatore dell’Ascendente e il dominatore dell’ottava casa, oppure delle case che ne derivano, considerando sia la natura del segno che, talvolta, il significato della casa celeste in cui si trova. Nel caso specifico, Saturno è il pianeta associato, e per la sua natura indica morte per annegamento, naufragio, veleno o caduta. Ad esempio, quando Saturno si trova nel Cancro, suggerisce l’annegamento. Tuttavia, poiché molti di questi aforismi non trovano riscontro in alcuni casi, non si può prendere questo esempio come definitivo, poiché gli esperti dimostrano che l’Astrologia non trova costanza in se stessa, se non nella sua incertezza.
Consultato il testo originale, versione digitalizzata
Astrologiae, Ratione et Experientia Refutatae Liber