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Apparizioni delle stelle inerranti – Recensione al testo di Lucia Bellizia

Le edizioni Insedicesimo, storia e filosofia della scienza, pubblicano nel 2017 Apparizioni delle stelle inerranti e raccolta di indicazioni sui mutamenti del tempo, a cura di Lucia Bellizia (laureata in Filologia, Letteratura e Storia dell’Antichità, una delle massime esperte italiane di tecniche e storia dell’astrologia classica, nonché Presidente dell’Associazione Culturale Apotélesma con sede in Genova).

Lucia ci consente, attraverso il suo lavoro, di conoscere questo testo poco noto, opera di Claudio Tolomeo, scienziato vissuto nel II secolo, che ancora oggi chiamiamo principe degli astrologi, autore, oltre che del celebre Almagesto, del Quadripartito, pilastro fondamentale dell’Astrologia occidentale, pietra miliare per gli appassionati e gli studiosi di tecniche astrologiche tradizionali.

Cosa troviamo nella trattazione

La ricercatrice, attraverso la traduzione del testo di Tolomeo, ci permette di entrare in contatto con l’esperienza di Tolomeo nei confronti dei mutamenti del tempo. Il manuale è una testimonianza storica e culturale sul modo in cui Tolomeo si relazionava al cielo e alle stelle fisse. È egregiamente spiegato, in riferimento alle stelle fisse, il concetto di “apparizione”, termine tecnico e astronomico che significa “visibilità delle stelle fisse” ovvero perché e quando le luci del cielo ci appaiono o scompaiono alla percezione ottica.

Eventi delle luci: le fasi

Vediamo nel manuale come gli eventi astronomici delle stelle fisse erano definiti: il sorgere e il tramontare delle stelle, l’essere mattutine o vespertine, le apparizioni vere e quelle apparenti. Tutto questo ci dimostra quanto gli osservatori del passato fossero attenti investigatori della sfera celeste, alla quale si rapportavano con matematica precisione. Altri eventi interessanti legati alle stelle sono le emersioni e le occultazioni, nonché la differenziazione tra stelle sempre visibili e quelle che si prestano ad una percezione ottica occasionale, e ancora l’importante ruolo nelle previsioni del Sole e della Luna, con il corteo dei cinque erranti Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno: tutti insieme hanno un importante significato nelle congetture finali sulle mutazioni del tempo.  

Le trenta stelle usate da Claudio Tolomeo

Ma quali stelle concorrono al mutamento del tempo? Intanto il concetto di “mutazione” del tempo è ricorrente in tutta la letteratura astrologica; significa quegli eventi celesti ovvero astronomici che corrispondono ad un cambiamento del tempo, del clima, o che sono alla base di tali cambiamenti nel processo deduttivo e di analogia: non solo le apparizioni delle stelle fisse, ma anche la disposizione dei cinque erranti determinavano diverse sfumature interpretative. Venere può rendere le stagioni più calde, Giove più umide, Saturno tende a raffreddarle, Marte a seccarle, Mercurio rende tutto più turbolento. La Luna poi riveste un ruolo fondamentale specialmente quando è al novilunio e al plenilunio (congiunzione / opposizione al Sole) perché questi sono i momenti decisivi per lo studio dei mutamenti del tempo.

Inoltre, Tolomeo pare dare molta importanza alle stelle fisse: esattamente ne identifica 30 e parliamo di stelle molto luminose di prima magnitudine come Capella, Vega, Regolo, eccetera e di seconda magnitudine come Deneb, Castore, Alnilam eccetera. Nel manuale troviamo tutto l’elenco delle stelle con le relative interpretazioni, seguendo il testo tradotto da Lucia Bellizia per la prima volta in italiano!

Inoltre, scopriamo che Tolomeo segue il calendario alessandrino riformato dove l’anno è suddiviso in dodici mesi di 30 giorni, partendo da Thot (dal 29 agosto al 27 settembre): seguono poi Phaophi (dal 28 settembre al 27 ottobre), Athyr (dal 28 ottobre al 26 novembre) e via dicendo. Ogni apparizione o occultazione delle stelle indicate da Tolomeo produce una indicazione sul tempo; è evidente che Tolomeo considerasse la visibilità quanto l’occultazione delle stelle come fenomeni essenziali alla base della congettura sulla mutazione del tempo.

La percezione avuta del manuale di Lucia Bellizia

Il manuale consultato mi ha permesso di relazionarmi con quella letteratura che è alla base della cultura astrologica tradizionale e di immergermi nella complessa questione delle fonti antiche legate alla dottrina e alle conoscenze astronomiche e astrologiche:

  1. Ho appreso alcune curiose notizie biografiche su Tolomeo, che Lucia ha potuto documentare appellandosi a diversi manoscritti di lingua greca, nonché in riferimento ad alcune fonti arabe (per esempio tra le varie fonti riportate dalla ricercatrice, ne abbiamo anche alcune che propongono una descrizione fisica di Tolomeo, relativa al colore della pelle, ai segni particolari del viso e ai caratteri dell’animo, direi che è stata la parte più emozionante perché ho potuto immaginare il volto, il corpo, le fattezze dell’animo di Tolomeo).
  2. Ho potuto apprendere la diversificazione delle fonti in opere di carattere strettamente astronomico, e opere strettamente astrologiche. Fu autore, Tolomeo, delle Fasi, ma anche di numerose altre opere di carattere matematico-astronomico, nonché su altre questioni legate alla geografia, alla matematica, filosofia, oltre che a diverse opere strettamente collegate alla congettura astrologica.
  3. Ho potuto relazionarmi con uno dei capitoli più complessi, e a mio giudizio più importanti, dell’astronomia utile ai fini interpretativi: ovvero la questione delle fasi che non riguarda solo le stelle ma anche i pianeti. Visibilità e invisibilità sono due grandi fenomeni celesti connessi alla Dottrina della Luce, sulla quale si basa tutta la congettura astrologica.
  4. Ho potuto leggere la traduzione in italiano di questa opera considerata “minore” di Tolomeo, ma che invece è di straordinaria importanza visto il contenuto che testimonia. Ci sono indicazioni veramente interessanti sulle apparizioni / occultazioni delle stelle, con indicazioni previsionali sul comportamento del tempo all’apparire o all’occultarsi di certe stelle. Quello che apprezzo di questa traduzione è anche la scelta dei caratteri e della loro dimensione, la lettura è facilitata da una buona tipografia che non è affatto una questione di second’ordine. La cura dell’editing, l’impaginazione, le ricche annotazioni, accompagnano ad una lettura immersiva e coinvolgente.
  5. Seguono poi ulteriori approfondimenti in riferimento alla letteratura antica sulla questione dei mutamenti del tempo, ma anche sul ruolo delle stelle e delle loro fasi. Ma per concludere intendo in particolare segnalare la presenza di alcuni capitoli che ho trovato molto utili nel comprendere il comportamento delle stelle, nonché una ricca indicazione sulla natura delle stelle in astrologia genetliaca: sono infatti riportati i giudizi sulle virtù delle stelle di Anonimo del 379, Firmico Materno, Girolamo Cardano, Andrea Argoli, Origanus.
  6. Tutto questo concorre a ritenere il testo Apparizioni delle stelle inerranti di Lucia Bellizia un manuale di estrema importanza per l’appassionato di Astrologia e Astronomia, per lo studioso, il ricercatore; presenta una parte definibile come “trattato” e che riguarda lo studio e la traduzione di un’opera importante di Tolomeo, sottovalutata e che invece la ricercatrice ha portato in superficie traducendola in italiano e facendola arrivare fino ai giorni nostri, per arrivare poi ad una parte definibile “manualistica” dove per esempio la raccolta di informazioni sulle virtù delle stelle l’ho trovata utile e indispensabile per i miei personali studi e ricerche nell’ambito dell’Astrologia genetliaca.

I capitoli che incontriamo nel manuale di Lucia Bellizia

  • Apparizioni delle stelle inerranti
  • Claudio Tolomeo
  • Opere astronomiche e opere astrologiche
  • Introduzione alla lettura delle Fasi
  • Traduzione
  • I “predecessori” di Tolomeo
  • Quando e perché una stella diviene visibile
  • Uso delle stelle in Astrologia genetliaca
  • Le stelle osservate nelle fasi
  • Bibliografia

Dove prenotare la tua copia

Manuale acquistabile online, ma anche, autografato, rivolgendosi alla curatrice. Scrivi a Lucia direttamente a questa email per prenotare la tua copia autografata info@apotelesma.it

Visita il sito dell’Associazione Apotélesma, al seguente link
https://www.apotelesma.it/

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Recensione a cura di Francesco Faraoni

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Recensione: Guido Bonatti, Basic Astrology (Treatises 1-3) B. N. Dykes

Uno degli autori più importanti nella eredità astrologica è senza ombra di dubbio Guido Bonatti che, tra l’altro, è un nostro concittadino, un antenato astrologo italiano, esattamente nato a Forlì. Di questo autore del XIII secolo, definito dal Dizionario Biografico degli Italiani (1969) come “il più autorevole trattatista di astrologia del Medioevo italiano” abbiamo manoscritti corposi, pieni di informazioni astrologiche e di esperienze che l’autore ci ha tramandato. Unica pecca: in Italia ancora nessuno ha avuto la brillante idea di tradurre Guido Bonatti che lasciamo che sia tradotto dagli Americani… che per giunta gelosi di queste traduzioni lanciano anatemi vietando qualsivoglia citazione dei loro testi, a costoro ricordo che Guido Bonatti è Italiano, è una nostra risorsa, e che sono sicuro che molto presto anche noi avremo coraggiosi studiosi pronti a tradurre in italiano i suoi manoscritti.

Per il momento possiamo accontentarci delle traduzioni di N. Dykes Benjamin, a cui per carità la comunità internazionale degli astrologi deve molto. Le sue traduzioni sono una fonte importante, nozionistica e culturale, ma anche formativa.

La tradizione araba raccoglie il sapere tolemaico, possiamo dire anche il sapere della tradizione ellenistica, e la unisce però al sapere anche di altre tradizioni, da oriente a occidente, propone inoltre una visione avanzata dell’astrologia, forse anche più complicata e molto astronomica e matematica. Il dettame astrologico è quindi una conseguenza di una interpretazione naturale dei fenomeni celesti.

L‘interpretazione astrologica non è assoluta, essa dipende da una serie di variabili che vi riassumo in questo elenco. variabile naturale (ovvero dipende dall’astrologo e della sua natura, se sei un astrologo serio non puoi non contemplare la natura intrinseca di un individuo, la sua complessione, il suo temperamento e dunque le sue predisposizioni naturali) da variabili culturali, sociali, politiche, geografiche (ovvero un certo tipo e approccio interpretativo dipenderanno anche dal nesso storico di appartenenza), quindi pacificamente non esiste una interpretazione più corretta di un’altra, tutte le interpretazioni seguono prima di tutto IL MOTO DEGLI ASTRI ovvero il “tempo che scorre”, quindi tutte le interpretazioni sono Figlie dei Loro Tempi. Qualsiasi approccio astrologico che si fonda su una “lettura del fenomeno astronomico” e su una corretta interpretazione delle luci visibili, è legittimata di esistere.

Tolomeo ci dice, e gli autori tutti che seguono Tolomeo, che dobbiamo distinguere due forme di “scienza” del Cielo. La prima che è astronomia pura che è CERTA E INCONFUTABILE ovvero è la matematica astronomica e celeste: se sorge un Astro X, sorge in modo inopinabile ed evidente, l’astronomia in astrologia è strettamente collegata ai corpi visibili del sistema solare, è Astronomia pura poiché è il frutto di regole fisiche, non può essere soggetta a opinione giacché la matematica è esente da questa possibilità. Poi Tolomeo ci dice che la seconda scienza del cielo è quella dell’interpretazione di questo fenomeno. Il Principe degli Astrologi lo dice a lettere chiare: tale parte dello scibile non giunge alla stessa certezza a cui giunge l’Astronomia, quindi non è certa, non è sicura, perché dipenderà inevitabilmente dall’approccio interpretativo.

Ma l’interpretazione in astrologia come va intesa?

Va intesa come la capacità di tradurre un fenomeno celeste e astronomico, in qualità naturale, che eserciterà sulle cose sublunari un certo effetto.

Questo lo ripete anche Albumasar. Ma ritornando a Bonatti e al suo testo “Basic Astrology” in questo manuale l’autore ci fornisce le chiavi iniziali di interpretazione del fenomeno astronomico. Ritengo Bonatti un autore completo e certosino, le sue descrizioni sono prolisse e logorroiche ma necessarie per chi intende realmente studiare l’Astrologia. Bonatti nelle sue descrizioni fa spesso riferimento alla tecnica oraria, ovvero all’Astrologia che risponde alle domande. Ma non dobbiamo ritenere l’Astrologia oraria qualcosa di “estraneo” all’Astrologia, al contrario le sue nozioni sono alla fine alla base dello scibile. I significati di base dell’Astrologia oraria sono i significati dell’astrologia. Non è che in Astrologia oraria la LUNA diventa un punto fittizio o Marte diventa un benefico!

Trovo nel testo BASIC ASTROLOGY la descrizione delle case celesti fornite da Bonatti molto interessante e articolata (è la parte che mi è piaciuta di più). È l’unico autore, devo dire, che le descrive in modo completo ed esaustivo, e molte descrizioni delle case celesti fornite da Bonatti sono a dir poco “sorprendenti” e inaspettate. L’autore spiega il perché di tali definizioni, il motivo brevemente è connesso alle case derivate, ovvero ogni luogo celeste può essere collegato ad altri luoghi, e questo traduce una serie di significati. Quindi oltre i significati “normali” di un Luogo, possiamo trovare in ogni luogo categorie di significati sempre più sottili e precise, certosine. Questi significati sono molto importanti nelle interrogazioni.

 

ESEMPIO SULLA CASA SETTE – brevemente cosa Bonatti indica per il Luogo Sette.

Bonatti riporta diversi autori arabi tipo al-Qalandar, al-Battani, al-Qabisi e via dicendo. Indica i vari significati tratti quindi dal sapere che lo ha preceduto. Poi amplifica i significati del luogo, articolandoli: nella settima casa abbiamo la casa delle donne, dei matrimoni e delle contese, luogo ove le cose vengono svolte o dove si partecipa alle cose, ma dove avvengono tutte le cose contrarie, significa partner, consorte, e cose ostili, la metà della vita, o la vita che va verso la fine, o la parte della vecchiaia, luogo di compravendita, del matrimonio come del fuggiasco e del ladro, dei pirati della strada, delle cose perdute, luogo della battaglia perché è angolo occidentale, opposto all’ascendente e quindi è contrarietà tra le persone (tra richiedente e le persone, qui rievoca concetti di astrologia oraria), è secondo alcuni – dice Bonatti – viaggi medi e lunghi, è il viaggio dalla città alla campagna, ovvero quei viaggi che “cambiano” natura ecosistemica, è la cultura e il sapere che ruota intorno alle divinità, è la casa dei filosofi, la prescienza delle cose, la scienza delle stelle, l’indovino, le lettere, i sogni, la fede, la saggezza divina, la salute e la religione, o meglio le fonti di queste materie. La casa sette rappresenta le questioni del mondo futuro, ma anche un uomo rovesciato dai suoi pesi o dal suo stesso lavoro. Dice Bonatti che la casa sette è il segno nemico dell’Ascendente. Il luogo sette significa le donne, la sostanza degli schiavi, fratellastri, padri viventi, i figli dei propri fratelli o sorelle, le malattie dei propri domestici, la morte dei nemici nascosti, la religione degli amici, i loro viaggi, gli amici di religiosi, i nemici dei domestici. Per queste e molte altre sfumature Bonatti si rifà alle fonti di ad-Dawla e al-Andarzagar.

 

LA STRUTTURA DEL MANUALE
Il manuale apre allo studente di astrologia la possibilità di apprendere la natura delle cose. In particolare in questo manuale troverete l’approfondimento sui 12 segni zodiacali e la loro natura, sui luminari e i cinque pianeti erranti, sui significati delle case celesti. Ci sono poi pagine molto interessati dove Bonatti indica anche come leggere o interpretare certe questioni. Ci sono passaggi in cui Bonatti descrive la qualità dei gradi zodiacali, sempre rievocando Albiruni, Albumasar e tanti altri autori arabi, dove probabilmente vi sorprenderete di scoprire che il segno maschile Ariete, per esempio, può essere anche “segno femminile” oppure un segno femminile come Cancro, può essere anche maschile: in tal senso l’autore riporta fonti arabe sulla qualità dei gradi, perché all’interno dei segni e della natura dei segni, ci sono spazi e zone precise che confutano quella natura, contrapponendola, nel sacro rispetto “naturale” della dualità.

BASIC ASTROLOGY è proprio indicato per chi è alle prime armi specialmente per quanto riguarda il sapere della tradizione e della dottrina astrologica. Certamente è un buon manuale, iniziale.

BONATTI è stato tradotto da B. N. Dykes e ci sono moltissimi testi che dividono la sua opera “Book of Astronomy” in varie sezioni che Dykes ha saggiamente pubblicato… per ora vi ho presentato il manuale che ritengo sia a portata di tutti e uno dei manuali più importanti per lo studio serio dell’interpretazione astrologica.

Questo è il link per acquistarlo. Buono studio!

BONATTI ON BASIC ASTROLOGY
B. N. DYKES (LINK)

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