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Tag: carmen astrologicum

Doroteo. Capitolo Venticinque del Carmen Astrologicum (Libro Uno). Commento alla capacità di sostenersi secondo i decreti del Signore della Triplicità del Luminare del Tempo.

Nel capitolo ventiquattro del Carmen Astrologicum, Doroteo propone dei giudizi sulla fortuna e proprietà del nativo con alcuni esempi pratici, attraverso l’uso delle triplicità e le loro disposizioni nelle dodici case celesti. Doroteo scrive: “Ora ti descriverò una serie di natività in relazione alla questione della proprietà e della fortuna. Un nativo è nato quando all’ascendente sorgeva il segno Gemelli, e la posizione dei pianeti nella sfera erano disposti secondo questo diagramma”.

Nello schema riportato nel testo tradotto in lingua inglese da Pingree (e da me riprodotto in italiano) l’Ascendente è in Gemelli, il segno viene definito come “che sorge” connotando con questo concetto un segno estremamente importante perché all’atto della nascita risultava in ascesa. Doroteo aggiunge che: “La natività è notturna, e indico come primi pianeti in materia di fortuna: Marte e Venere, perché sono signori della triplicità del segno in cui si trova la Luna; ed entrambi sono in luoghi cadenti, così quest’uomo dovrebbe essere stato bisognoso, povero, incapace di trovare il pane quotidiano, misero. E questo è stato in lui più di quanto ti ho indicato”.

L’autore definisce immediatamente la qualità della natività, ovvero dice che è notturna. Infatti, il Sole si trova sotto l’orizzonte. Quindi dice che considererà Marte e Venere come primi pianeti (o significatori accidentali) per la questione della fortuna generale. Per fortuna, concetto frequentemente utilizzato da Doroteo, ci si riferisce in questa sede alla capacità del nativo di sopravvivere, ovvero la capacità di sussistenza e di mantenersi, di essere emancipato o di vivere in un certo senso con un buon potenziale. Ma per quale motivo considera Marte e Venere? Tra Sole e Luna, Doroteo sceglie la Luna come luminare fondamentale della natività: questo perché la nascita è notturna e quindi preferiremo il luminare che presiede tale condizione del tempo. La Luna è nel segno dello Scorpione, quindi secondo le dignità essenziali signori della triplicità dei segni di acqua (quindi signori della triplicità della Luna) sono Marte e Venere. I pianeti vanno a collocarsi in due luoghi celesti precisi, Marte occupa la IX casa celeste e Venere occupa la III casa celeste. I due luoghi celesti sono cadenti, unitamente alla casa XII e VI. I luoghi cadenti sono considerati da Doroteo come luoghi di impoverimento, o di diminuzione delle cose.

È interessante notare che in questo passaggio l’autore non tenga in considerazione il fatto che il luogo nove e tre, pur essendo luoghi cadenti sono in aspetto nel mondo all’ascendente, quindi rispetto ai quattro luoghi cadenti noti, sono i due luoghi più forti. Tuttavia, rimangono cadenti a significare cioè la diminuzione delle cose. Tutti i pianeti posizionati in luoghi cadenti, sono per le faccende della capacità di sostenersi considerati disposizioni di indigenza o di difficoltà. Così Marte e Venere poiché cadenti sono in un certo senso indeboliti, o intendono come signori della triplicità indicarci che il nativo potrebbe avere qualche difficoltà nel sostenersi e mantenersi, tant’è che Doroteo conclude dicendo che: “quest’uomo dovrebbe essere stato bisognoso, povero, incapace di trovare il pane quotidiano, misero. E questo è stato in lui più di quanto ti ho indicato”.

Doroteo propone altri esempi, tra cui ne riporto un altro come segue.

Scrive Doroteo: “Quest’altra natività è diurna, l’Ariete si alzava all’orizzonte in quell’ora, dall’oriente e dalla profondità del mare, e i signori della triplicità del Sole sono Saturno e poi Mercurio. Saturno è nel luogo che segue il cardine dell’occidente e Mercurio in quello che segue il cardine del mezzo cielo, che è luogo della fortuna, in modo tale che il nativo dovrebbe essere stato ricco, potente negli affari, con grandi proprietà, inclinato all’eminenza e alla fortuna e al loro aumento”.

In questo diagramma l’Ascendente ci indica che il segno che stava sorgendo era l’Ariete, la natività è diurna quindi Doroteo considera il Sole come luminare del tempo. Poiché il Sole è nel segno Acquario (segno di aria) considera i signori della triplicità del trigono dell’elemento aria, ovvero Saturno e Mercurio. Saturno si posiziona in Casa Otto, mentre Mercurio si posiziona in Casa Undici. Saturno, dice Doroteo, è nel luogo che segue l’occidente, significa che è nella casa succedente che viene (secondo il moto diurno) prima del settimo luogo celeste. Infatti i luoghi succedenti sono quelle case celesti dove il pianeta, nel suo moto diurno, è in “avanzamento” (così lo definiscono gli arabi, esattamente con il termine al-iqbal) e questi luoghi sono considerati potenti, forti, o comunque capaci di dare sostegno al nativo. Stessa cosa per Mercurio che occupa invece l’Undicesima Casa Celeste, dove i pianeti ivi presenti sono in avanzamento, in al-iqbal, ovvero procedono verso un angolo (in questo caso verso la casa dieci).

Noto in questo caso che Doroteo non riporta nulla sul fatto che Saturno, uno dei signori della triplicità del Sole, occupa si un luogo succedente, ma luogo considerato inoperoso, ovvero incongiunto all’Ascendente. Pare che per questa questione, o per questo modo di approcciarsi alla natività, Doroteo tenga in considerazione solo la qualità della casa, senza proporre uno schema di forza accidentale delle case, infatti i luoghi succedenti sono casa undici e cinque, come anche casa otto e due; ma la casa undici e cinque sono considerate più forti delle altre due, perché nel mondo hanno relazione con l’Ascendente; mentre la casa due e otto sono considerate pigre, ma sicuramente sono più forti delle case cadenti, e anche se sono considerate incongiunte all’Ascendente, per Doroteo hanno comunque capacità di indicare la possibilità del sostentamento.

È necessario tuttavia indicare che Doroteo in queste descrizioni pare proporre una prima analisi generale sulle capacità di sostenersi da parte del nativo, in altri capitoli infatti dice che è necessario analizzare ulteriormente questa questione, tenendo in considerazione altri approcci. È quello che risulta strisciante in tutta la letteratura, ovvero per una stessa questione gli Astrologi devono ricercare più testimonianze che producano lo stesso risultato prima di dichiarare un fatto. Allora Doroteo in altri capitoli dice che la questione del sostentamento e della capacità di sostenersi da parte del nativo, sarà valutata anche in base ai rapporti che il luminare del tempo forma con i benefici o i malefici, o che i signori della triplicità del luminare del tempo formano con gli altri pianeti, indica in alcune parti anche di verificare se il luminare del tempo ha qualche relazione con l’Ascendente e con il suo dispositore; e se il Signore dell’Ascendente ha qualche relazione con l’Ascendente stesso; e ancora indica la necessità di giudicare anche la sorte di fortuna, con il suo dispositore, e i signori della sua triplicità, e di valutare se questi formano aspetti con il luminare del tempo. Queste variabili o questi approcci diversi nel vedere una stessa questione, produrranno una serie di testimonianze a favore o meno di una certa tesi finale.

BIBLIOGRAFIA

Carmen Astrologicum, nella traduzione dell’edizione inglese curata da D. Pingree
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Capitolo Tre – Giudizio sul nascere e sulla difficoltà della madre. Doroteo di Sidone. Carmen Astrologicum

traduzione a cura di Almuten.it

Capitolo Tre Libro 1

Giudizio sul nascere e sulla difficoltà della madre

Se una donna partorisce e il nativo è un maschio, e se il Sole e la Luna e l’Ascendente si trovano in segni maschili, allora la sventura sfuggirà dal nativo come dalla madre. Se il nativo è femmina e trovi il Sole e la Luna nei segni femminili, così anche l’Ascendente, allora accadrà la stessa cosa. Ma se è contrario a ciò che ho indicato, allora sarà miseria e morte, specialmente quando troverai Saturno, difficile e lento, in un angolo, in un segno femminile, perché questo aumenterà la sua forza nel rispetto del male e della sventura sulla nascita. Se trovi Marte in una casa angolare, soprattutto in un segno femminile, dirai che la donna partorirà incurante di ciò che sta accadendo, il travaglio non sarà insopportabile perché Marte taglia e facilita l’emissione del feto. Guarda poi i segni se sono retti o curvi. Se trovi la Luna in quelli curvi e in aspetto ai malefici, non c’è nulla di buono per la donna che è resa infelice da questa indicazione. Se trovi entrambi i malefici in segni curvi, e la Luna è in una casa angolare in aspetto a loro, indica danno e sfortuna per la donna. Allo stesso modo, se trovi i malefici, entrambi, in un cardine e i due luminari, che sono Sole e Luna, senza aspetto con l’Ascendente, questa è un’indicazione malefica per la donna.

Commento al Capitolo Tre

Doroteo si sofferma in questo capitolo nella comprensione del giudizio o della sorte che avviene o si manifesta nella donna partoriente; sottolinea come la concordanza dei segni con il sesso biologico del nativo sia relazionata a sua volta ad un buon esito per la vita e per la sua sussistenza. Questo concetto come leggerete più avanti è molto frequente nelle trattazioni di Doroteo: affinché il nativo possa essere considerato forte, e affinché la sua vita possa essere considerata promettente, più cose devono concordare con la natura biologica del nascituro stesso. Infatti, l’autore sottintende come una nascita di un bambino di sesso biologico maschile se avviene con segni maschili poiché essi sono concordi alla natura biologica, è una testimonianza favorevole al nascituro stesso. Accenna, per poi approfondire più avanti, come il ruolo dei malefici sia determinante nella corruzione di una nascita: specialmente i malefici angolari (in un luogo angolare per intenderci casa uno, dieci, sette, quattro) e in aspetto con i luminari (Sole e Luna), specialmente quando questi aspetti sono di inimicizia, favoriscono alterazione, corruzione, instabilità per la sostanza del nativo.

Interessante l’indicazione che l’autore riporta sulla specifica condizione della donna partoriente: se Marte della donna partoriente è in un segno femminile, e posizionato in un certo modo, favorisce l’espulsione del feto perché Marte taglia o rievoca l’espulsione e il taglio del cordone ombelicale; se è favorevole alla donna partoriente nel suo progetto di nascita il parto sarà più veloce o meno travagliato. Indica come la Luna di nascita di una donna partoriente, quando è in aspetto ai malefici della natività, potrebbe deporre a favore di un parto travagliato o problematico, che mette a rischio la vita della donna o la vita del nascituro.

La stessa condizione di rischio si ha secondo Doroteo quando la Luna, e il Sole (di nascita… o di transito? Ritengo di transito perché riguarda il Sole e la Luna del nascituro), non formano aspetti con il grado zodiacale dell’Ascendente della donna. Poi si sofferma sui segni curvi e retti: infatti per via dell’inclinazione dell’eclittica rispetto all’equatore e per via dell’inclinazione dell’equatore rispetto all’orizzonte, i segni zodiacali sorgono e tramontano in tempi diversi. Di conseguenza i segni che sorgono / tramontano in un tempo minore di due ore sono detti segni curvi (ma anche obliqui o di breve ascensione); questi sono Capricorno, Acquario, Pesci, Ariete, Toro, Gemelli che possiamo definire come segni che sorgono / tramontano in modo veloce. Mentre i segni dello zodiaco che sorgono / tramontano in un tempo maggiore di due ore sono detti retti (ma anche di lunga ascensione); questi sono Cancro, Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione, Sagittario che possiamo definire come segni che sorgono / tramontano in modo più lento.

Doroteo definisce i segni retti come adeguati affinché una certa azione sia sincera e costante. Retorio dice che i segni retti hanno significato sull’eutocia (dal dizionario Treccani: Eutocìa s. f. [dal gr. εὐτοκία «parto felice», comp. di εὖ «bene» e tema di τίκτω «generare»]. – Nel linguaggio medico, il normale espletamento del parto, che si svolge secondo lo schema fisiologico). Doroteo definisce i segni curvi come quelli prodromici all’insorgenza di eventi fallaci, incerti, instabili. Retorio dice che i segni curvi hanno significato sulla distocia (dal dizionario Treccani: Distocia s.f. – Parto difficile che richiede l’intervento ostetrico manuale o strumentale, parto cesareo o che, pur compiendosi con le forze naturali, mette in pericolo la vita della madre o del feto).

Nello specifico Doroteo riporta che se incontriamo entrambi i malefici della partoriente (Saturno e Marte) in segni curvi, e se la Luna è in una casa angolare in aspetto a loro, il rischio di danno e sfortuna per la donna è elevato, specialmente nell’atto espulsivo del feto a fine gravidanza. Stesso ragionamento potremmo farlo sul nativo: se la Luna è in aspetto a Marte Saturno in segni curvi, può indicarci una memoria di un parto travagliato e difficile per la madre e di conseguenza per il nascituro stesso. Ne consegue che la natura dei segni retti e curvi diventa di estrema importanza anche in altri ambiti astrologici, come in quelli elettivi o nell’astrologia delle interrogazioni, perché la loro natura può orientare in modo importante il giudizio finale.

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Fortuna, il sostentamento e i possedimenti del nativo nella nascita di Steven Allan Spielberg

La fortuna, il sostentamento e i possedimenti del nativo nella nascita di Steven Allan Spielberg secondo alcune indicazioni di Doroteo di Sidone nel suo Carmen Astrologicum

pubblicato come contenuto youtube multimediale sul canale The Sun Astrology

Segue Contenuto Multimediale e Report in PDF.

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