Alla mostra “Nuova Luce da Pompei a Roma” (visitata a inizio agosto 2023 presso i Musei Capitolini) la luce artificiale in epoca romana è il focus del percorso, artificiale nel senso di “arte” attraverso cui produrre illuminazione. L’esposizione riporta alcuni bronzi forgiati a lucerne e candelabri; provengono dalla celebre Pompei, e aree limitrofe, seppellita nel 79 d.C. da una catastrofica eruzione.

La luce generata dalle lucerne entra nella vita quotidiana, individuale, collettiva della città di Pompei testimoniandoci come in epoca romana ci si relazionava alla luce artificiale, indispensabile nelle feste, ritualità sacre, nella magia, e in tante altre attività.

La Luce del giorno scandiva ieri, come oggi, i ritmi della vita. In epoca romana la giornata era composta da 12 horae, iniziava all’alba e volgeva al termine al tramonto. La durata di un’hora era determinata dalla stagione in cui ci si trovava.

Ma l’aspetto più interessante di questa mostra è quella dedicata alla Luce per gli usi della religione o dei culti. La Luce è un elemento utilizzato in tutte le culture e religioni del mondo. Per esempio, nelle sinagoghe il luogo che custodisce la Torah è presieduto da una lampada di luce perpetua chiamata ner-tamid, che intende simboleggiare la costante presenza di Dio; così anche nelle chiese dove la costante presenza di Cristo è simboleggiata da una lampada di luce perenne posta vicino al tabernacolo contenente l’Ostia consacrata, simbolo del corpo di Cristo; ma anche nei templi degli antichi dèi come in quello di Delfi, Atene, Argo, erano bruciati fuochi perenni, mantenuti da sacerdoti e sacerdotesse dei diversi santuari, come simbolo della perenne presenza della divinità nel tempio stesso. Molte lucerne sono state rinvenute anche a Pompei, e alcune sono apprezzabili in questa mostra dedicata, presso i Musei Capitolini.

Non solo i templi o luoghi di culto vedevano l’uso delle lucerne dedicate al culto: infatti gli scavi di Pompei hanno dimostrato quanto fosse in uso anche nelle abituazioni private l’uso di lucerne domestiche per scopi religiosi o di culto: non era importante la bellezza del manufatto, bastava anche una semplice lucerna di terracotta, e una fiammella, per animare un momento di ritualità e sacralità. Le lucerne nelle abitazioni private erano solitamente poste negli altari delle case, in onore agli dèi tutelari del focolare domestico. Era credenza comune ritenere che accendere una lucerna portava a evocare la presenza in quell’ambiente di una divinità. Anche nei riti dei morti la Luce era un elemento determinante che in questo caso aveva il significato di accompagnare l’anima del defunto verso l’aldilà.

NOTE TECNICHE RELATIVE ALLA MOSTRA
Luogo Musei Capitolini. Dal 5 luglio all’8 ottobre 2023 tutti i giorni ore 9.30-19.30, ultimo ingresso un’ora prima della chiusura. Ingresso a pagamento, gratuito per i possessori della MIC card. Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Organizzazione Zètema Progetto Cultura. A cura di Ruth Bielfeldt e Johannes Eber.
LINK DI INFO MOSTRA QUI

ALCUNE IMMAGINI SCATTATE DURANTE LA MOSTRA

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