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Le 25 condizioni di Albumasar

Albumasar, noto astrologo persiano del IX secolo, è considerato una delle figure più influenti nella storia dell’astrologia. Il suo vero nome era Abu Ma’shar al-Balkhi, ma è conosciuto in Occidente con il nome latinizzato di Albumasar. Nato nel 787 a Balkh, nell’attuale Afghanistan, Albumasar si distinse come un grande erudito e filosofo, la cui opera esercitò una notevole influenza sull’astrologia araba e, successivamente, su quella europea. Le sue opere principali, come il Kitāb al-Madkhal al-Kabīr (Il Grande Introduzione) e il Kitāb al-Milal wa al-Duwal (Il Libro delle Religioni e delle Dinastie), furono tradotte in latino e circolarono ampiamente tra gli studiosi medievali.

Le 25 Condizioni di Albumasar

In uno dei suoi trattati astrologici, Albumasar delinea con precisione una serie di condizioni planetarie di fondamentale importanza per comprendere la natura degli astri secondo il loro comportamento, di conseguenza, per interpretare correttamente la loro natura. Queste condizioni, che Albumasar chiama ḥālāt, sono venticinque e vengono descritte con grande accuratezza per guidare l’astrologo nell’analisi delle configurazioni celesti.

Le 25 Condizioni: il significato della parola ḥālāt

La parola “ḥālāt” (حالات) è un termine arabo che viene tradotto generalmente come “condizioni” o “stati“. Albumasar utilizza “ḥālāt” per indicare le diverse situazioni o stati in cui si trovano i pianeti, ciascuno dei quali è cruciale per comprendere la loro influenza e il loro significato nelle metodologie astrologiche.

Etimologia e Significato Generale: Il termine “ḥālāt” è il plurale di “ḥāl” (حال), che in arabo significa “stato” o “condizione”. Il termine è utilizzato in molteplici contesti, dalla descrizione di stati d’animo e condizioni fisiche, fino a situazioni specifiche.

    Nel contesto astrologico, Albumasr usa il termine “ḥālāt” per indicare le diverse condizioni e quindi gli “stati” in cui si possono trovare i pianeti (in un certo senso… gli stati d’animo dei pianeti, secondo la loro condizione celeste), ciascuna delle quali ha una particolare rilevanza nell’interpretazione astrologica.

    Le 25 Condizioni: elenco

    Le venticinque ḥālāt identificate da Albumasar sono: dominio, avanzamento, ripiegamento, congiunzione, aspetto, applicazione, separazione, corsa a vuoto, essere selvaggio, trasmissione, riunione, riflessione di luce, proibizione, impulso di natura, impulso di forza, impulso di due nature, impulso di disposizione, restituzione, infrazione, interposizione, fuga, interruzione di luce, favore, ricompensa, ricezione. Queste condizioni costituiscono il cuore della metodologia astrologica tramandata da Albumasar, che ci testimonia quanto questo autore tenesse in considerazione il comportamento degli astri come unica possibilità per tradurne un significato “logico”, basato sui fenomeni celesti e ottici.

    Ma cosa sono, in pratica, le 25 condizioni? Nel metodo astrologico, i significati di un pianeta derivano – negli approcci tradizionali – da come il pianeta si comporta nella sfera celeste e nella sfera locale. Sono comportamenti non solo di essenzialità (per intenderci quella condizione indicata dal segno e dal grado zodiacale occupato da un pianeta) ma anche comportamenti di accidentalità ovvero cosa fa il pianeta nel suo moto diurno, nei suoi comportamenti con gli altri pianeti, nel modo che ha di esprimere la sua luce, di interagire con gli altri pianeti, di interagire con le linee e le coordinate della sfera locale e celeste. I comportamenti di un pianeta, che sono dati di oggettività astronomica, porteranno l’astrologo a deduzioni, analogie, metafore. Per comprendere questo passaggio, con un esempio banale ma chiarificatore, se nel momento della mia nascita Marte sorgeva all’orizzonte della mia sfera locale, risultando di passo veloce, di moto diretto, luminoso e quindi visibile a occhio nudo, in un certo senso questa grande visibilità di Marte e questa sua grande impronta ottica plasmerà nel nativo i suoi caratteri, i suoi significati, che saranno poi trasmessi al corpo, ai modi, alle caratteristiche della personalità.

    Seguono le 25 condizioni. Le descrizioni sono semplificate, ho cercato di proporre una descrizione fruibile e immediata, arricchendola con un approfondimento sul termine arabo usato da Albumasar per identificare le 25 ḥālāt.

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    1 Dominio

    IL DOMINIO ovvero hayyiz si verifica quando un astro è praticamente nella sua setta o fazione diurna o notturna. Questa condizione rievoca l’importanza del tema diurno e notturno, decretato dalla posizione del Sole. Se è sopra l’orizzonte il grafico è diurno, sotto è notturno. La condizione di hayyiz è relativa alla disposizione degli astri: semplicemente la condizione di hayyiz si ha quando un pianeta maschile di giorno è sopra l’orizzonte e di notte è sotto l’orizzonte e in un segno maschile; oppure quando un pianeta femminile di giorno è sotto l’orizzonte e di notte sopra l’orizzonte, in un segno femminile; Albumasar propone un distinguo per Marte, dove dice che “vale il contrario” (quindi è in hayyz quando di giorno è sotto l’orizzonte e di notte sopra l’orizzonte). Significa un pianeta capace di esprimere al meglio le sue nature.

    Il termine ḥayyiz ha significati diversi tra i quali è connesso anche al concetto di ciclo mestruale quindi alle mestruazioni delle donne. Il termine ha un connotato preciso nel contesto della legge islamica e nella tradizione religiosa. Riguarda quindi un aspetto biologico della vita delle donne e del processo o ciclo di fertilità. Albumasar lo usa per identificare un “dominio” ovvero una condizione dignitosa dell’astro, lo unisce poi ai concetti di fawqa al-arḍ (sopra la terra o l’orizzonte) e taḥta al-arḍ (sotto la terra o l’orizzonte). L’uso che fa Albumasar di queste parole associate al termine ḥayyiz mi induce a ritenere che ci sia l’intenzione di usare un modo lessicale per esplorare le dinamiche di visibilità e invisibilità, di condizioni favorevoli vs sfavorevoli in base a disposizioni diverse, ovvero di purezza e impurità, rispetto alle qualità dei pianeti. In questa prospettiva, la condizione di ḥayyiz è come una sorta di momento importante di fertilità o di purezza, mentre in assenza di ḥayyiz abbiamo una fase di impurità dell’astro. Tuttavia la parola ḥayyiz può essere usata anche per altri tipi di significato. In senso spaziale e fisico significa area di dominio, ovvero è utilizzato per indicare una porzione di area fisica rispetto lo spazio, o un area geografica (ḥayyiz al-makān che significa spazio fisico o luogo). Come termine “concettuale” può significare uno spazio di influenza non necessariamente fisico ma rispetto alle attività e alle competenze: per esempio waḍaʿa fī ḥayyiz al-tanfīḏ, qui ha significato sulla capacità di realizzare qualcosa in modo  concreto. Quindi interessante notare che la parola ḥayyiz ha significato su cose biologiche, ma anche spaziali, fisiche e concettuali, alludendo in ogni caso a di un momento di grande importanza, di dominio e di specificità.

    2 Avanzamento

    Un astro è in AVANZAMENTO ovvero in al-iqbāl quando sta  avanzando verso un cardine o quando è in un luogo angolare, quindi un astro che è in una casa succedente, che è prima di una casa angolare, è in al-iqbāl (per esempio un pianeta in casa undici, otto, cinque, due, è in un luogo succedente e nel moto diurno sta andando verso una casa angolare) oppure un pianeta in una casa angolare è in al-iqbāl (quindi un pianeta in casa uno, dieci, sette, quattro). Significa un pianeta operoso, capace di esprimere sé stesso con convinzione.

    Il termine al-iqbāl (الإقبال) deriva dalla radice ق ب ل (q-b-l), che porta l’idea di venire o dirigersi verso qualcosa. In senso generale, al-iqbāl può essere tradotto come accoglienza, propensione o avvicinamento, possiamo dedurre che un pianeta in al-iqbāl è capace di dirigersi verso qualcosa, capace di compiere, di esprimersi.

    3 Ripiegamento

    Un astro è in RIPIEGAMENTO ovvero in al-idbār quando si trova all’interno dei luoghi celesti cadenti, ovvero quei luoghi che vengono dopo un cardine, secondo il moto diurno. Per intenderci un pianeta in casa dodici, nove, sei, tre è in al-idbār. Significa un pianeta che non ha una direzione chiara o che può esprimersi con stoltezza o con difficoltà, in modo non convinto.

    Il termine al-idbār (الإدبار) in arabo deriva dalla radice د ب ر (d-b-r), che ha il significato di “andare via”, “allontanarsi”, o “voltare le spalle”. Si riferisce all’idea di retrocessione, declino o voltare le spalle a qualcosa. Questo termine è spesso usato in opposizione a al-iqbāl (الإقبال), che invece indica avvicinamento o accoglienza. A livello interpretativo è come un uomo che volta le spalle ai suoi bisogni o alle sue aspettative, dando l’idea di arrendevolezza.

    4 Congiunzione

    Un astro è in CONGIUNZIONE ovvero in al-muqāranah quando si incontra con un altro astro; non è un aspetto ma piuttosto un incontro. C’è da dire che su questa condizione Albumasar è molto chiaro, la condizione di al-muqāranah si ha solo quando due pianeti coinvolti in un avvicinamento, realizzeranno l’incontro nello stesso e identico grado. Non vi è al-muqāranah se per esempio Mercurio è a 22° in Vergine e Marte a 23° in Vergine e improvvisamente Mercurio fermandosi comincia il suo moto retrogrado allontanandosi da Marte e durante questa fase Marte cambierà segno, impedendo cosi la congiunzione. Se invece i due pianeti si incontreranno nello stesso grado, compiendo l’incontro di congiunzione, allora avremo la condizione di al-muqāranah.

    Il termine al-muqāranah (المقارنة) in arabo deriva dalla radice ق ر ن (q-r-n), che ha il significato di “congiungere“, “accoppiare” o “mettere insieme“. Al-muqāranah si traduce principalmente come comparazione o confronto. Questo termine si riferisce all’atto di confrontare due o più cose, persone, idee o concetti, per identificare somiglianze, differenze o relazioni. Le congiunzioni quindi rappresentano momenti in cui “due differenze” si uniscono e tradurranno un significato nuovo emergente dalle diverse nature che si coniugano. E’ come un uomo che incontrando un altro uomo allea i suoi progetti o le sue idee con quelli e quelle dell’altro, dando vita ad una terza idea e ad un terzo progetto, inedito.

    5 Aspetto

    Altra condizione è l’ASPETTO ovvero al-naẓar, è la relazione tra due punti, tra loro distanti. Albumasar indica gli aspetti tolemaici come i più importanti, anzi li indica come i soli possibili. Riporta quindi il sestile che è un aspetto di amicizia. Il quadrato, un aspetto di antagonismo. Il trigono, un aspetto di compatibilità. E l’opposizione, ovvero un aspetto di inimicizia.

    Il termine al-naẓar (النظر) in arabo deriva dalla radice ن ظ ر (n-ẓ-r), che porta il significato di “guardare”, “osservare” o “considerare”. Al-naẓar può essere tradotto in vari modi a seconda del contesto, assumendo il significato di osservazione, riflessione, contemplazione o esame e quindi anche aspetto. Si tratta di un termine che può avere implicazioni sia fisiche che intellettuali. La relazione tra due pianeti è come un uomo che comunica con un altro uomo, la natura di questa comunicazione può essere armoniosa, oppure conflittuale, produttiva oppure opportunistica, finalizzata a venirsi in aiuto reciproco oppure che traduce un forte antagonismo e antipatia.

    6 Applicazione

    La condizione di APPLICAZIONE o al-ittiṣāl intende verificare la natura dell’aspetto tra due pianeti, che Albumasar giudica o verifica per longitudine e latitudine. Abbiamo un aspetto di longitudine che avviene quando un pianeta più veloce si dirige verso uno più lento, mentre l’aspetto per latitudine si verifica quando due pianeti avendo perfezionato l’aspetto, rispettano anche le latitudini medesime. Per esempio, nella congiunzione possiamo avere un aspetto esatto per longitudine ma non esatto per latitudine. Queste specificità permettono di comprendere la forza di un aspetto. Più è preciso per latitudine e longitudine più è intenso nella sua esplicitazione.

    Molto interessante notare che per la condizione di applicazione Albumasar usi il termine al-ittiṣāl (الاتصال) che in arabo deriva dalla radice و ص ل (w-ṣ-l), che significa “collegare”, “unire” o “connettere”. Al-ittiṣāl può essere tradotto come comunicazione, connessione o contatto. In ambito astrologico dà l’idea di un aspetto che deve essere verificato anche nella capacità comunicative e di connessione, come a dire che non tutti gli aspetti tra pianeti sono forti e decisi, alcuni possono anche essere deboli, altri aspetti risultare molto forti perché nel rispetto di certe complementari disposizioni.

    7 Separazione

    La SEPARAZIONE è invece quando un astro più veloce si sta separando da uno più lento, togliendogli qualcosa o venendo meno un supporto.

    8 Corsa a Vuoto

    Abbiamo poi la CORSA A VUOTO ovvero ḫalā’ al-sair, secondo le indicazioni di Albumasar si realizza quando un pianeta si separa dall’applicazione con un altro pianeta (da un aspetto in pratica) e subito dopo questa separazione non forma alcun aspetto con nessun altro pianeta fin tanto che rimane nel segno. Abbiamo così un pianeta che corre a vuoto, in una condizione momentanea di smarrimento. Condizione molto tipica per la Luna.

    Il termine ḫalā’ al-sair (خلاء السير) è composto da due parole in arabo: خلاء (ḫalā’) e السير (al-sair). Il termine ḫalā’ significa vuoto, spazio aperto o assenza di qualcosa. Può riferirsi a uno spazio vuoto o deserto, un’area non occupata o a una condizione di assenza. Al-sair significa camminare, muoversi o percorrere. È legato all’idea del movimento, soprattutto a piedi, ma può anche riferirsi a un percorso o al modo in cui qualcosa procede. Quindi la condizione di corsa a vuoto si ha quando un pianeta, nel suo movimento, staccandosi da un corpo (aspetto separativo) non si applica a nulla perché incontrerà uno spazio “vuoto e desertico”. Significa smarrimento o senso di disorientamento, la corsa a vuoto ha anche significato sull’esilio, sull’espatrio, sull’abbandono dei luoghi natali o dell’eredità, ma può significare anche l’idea di un procedere senza una meta chiara e definita.

    9 Pianeta Selvaggio

    La condizione di PIANETA SELVAGGIO ovvero al-waḥsī è quella condizione in cui un pianeta è privo di aspetti tolemaici (sestile quadrato trigono opposto) nonché congiunzione. Questa condizione è frequente nella Luna. Tale situazione pone l’astro coinvolto in una condizione impervia, di abbandono, disabilitato, quindi debole e imprevedibile.

    Molto interessante il significato del termine al-waḥsī (الوحشي) che in arabo deriva dalla radice و ح ش (w-ḥ-sh), legata al concetto di selvaggio, feroce o brutale. Il significato di al-waḥsī può variare leggermente a seconda del contesto, ma in generale indica qualcosa o qualcuno che è caratterizzato da un comportamento violento, bestiale o non civilizzato. Utilizzato per indicare qualcuno che ha modi feroci, oppure crudeli o inumani, o ancora per indicare qualcuno di non civilizzato o che ha modi di fare primitivi. Per le questioni astrologiche è evidente che il pianeta che ottiene questa condizione è privo di controllo, di etica, di morale e si comporterà in modo barbaro perché è come un uomo che privo di freni inibitori o di riferimenti morali e culturali chiari, è portato ad una espressione impulsiva di sé.

    10 Trasmissione

    La TRASMISSIONE ovvero al-naql, è la condizione in cui un astro trasmette la sua natura ad un altro. Per esempio un pianeta veloce come la Luna si sta separando da uno più lento come Saturno e nel momento in cui si sta separando da quest’ultimo si applica immediatamente a un altro pianeta, in questo caso la natura di Saturno è trasmessa al pianeta che si applica successivamente. Le trasmissioni possono essere di vario tipo.

    Il termine al-naql (النقل) in arabo deriva dalla radice ن ق ل (n-q-l), che ha il significato di “trasportare”, “trasferire” o “spostare”. Al-naql può essere tradotto come trasporto, trasferimento o trasmissione, e viene usato in diversi contesti che vanno dal trasporto fisico di oggetti o persone fino alla trasmissione di informazioni o conoscenze. Specialmente l’ultima definizione credo che sia la più congeniale per le definizioni astrologiche, questi pianeti trasferiscono informazioni e conoscenze rendendo tale condizione una figura altamente dinamica e dialettica.

    11 Riunione

    La RIUNIONE ovvero al-ǧam’ si realizza quando due o più pianeti si applicano ad un solo pianeta, quest’ultimo raccoglie così le loro nature esprimendole.

    Il termine al-ǧam’ (الجمع) in arabo deriva dalla radice ج م ع (ǧ-m-ʿ), che significa “raccogliere”, “riunire” o “collezionare”. Al-ǧam’ può essere tradotto come unione, raccolta, collezione o somma. A seconda del contesto, può riferirsi all’atto di mettere insieme persone, cose, idee o dati. In ambito astrologico potremmo tradurlo anche con il concetto di collezione o raccolta, i pianeti soggetti a questa figura accumulano qualcosa, conoscenze complesse e quindi espliciteranno nature poliedriche e versatili.

    12 Riflessione di Luce

    La RIFLESSIONE DI LUCE ovvero radd al-nūr possiamo tradurla come la condizione di un pianeta che mette in relazione altri due pianeti che non sono tra loro in comunicazione. Il pianeta che causa riflessione in un certo senso fa da “mediatore” tra due punti che altrimenti non riuscirebbero a comunicare.

    Radd al-nūr (رد النور) è una frase composta da due termini arabi: رَدّ (radd), che significa “restituzione”, “rimando” o “respingimento”, e النور (al-nūr), che significa “luce”. Letteralmente, radd al-nūr può essere tradotto come “restituzione della luce” o “rimando della luce”. Per le questioni astrologiche il concetto di “rimando” della luce trovo che sia più eloquente, l’astro fa da “specchio” tra due punti che non comunicano, relazionandoli tra loro attraverso la sua azione mediatrice.

    13 Proibizione

    La PROIBIZIONE ovvero al-man’ si verifica quando due astri in congiunzione o in un aspetto tolemaico prima di realizzare l’aspetto vedono il frapporsi di un terzo pianeta, che dunque proibisce l’aspetto o la congiunzione prima che possa realizzarsi. A livello di interpretazione, una figura del genere rimanda all’idea di una frustrazione, di un impedimento, è come un uomo che intento a raggiungere un certo traguardo e sicuro di raggiungerlo, all’ultimo gli viene impedito tale destino.

    Il termine al-man’ (المنع) in arabo deriva dalla radice م ن ع (m-n-ʿ), che significa “impedire”, “vietare” o “proibire”. Al-man’ può essere tradotto come proibizione, impedimento o divieto, e si riferisce all’atto di impedire a qualcuno di fare qualcosa, o all’atto di vietare un’azione o un comportamento. A livello interpretativo questo ci fa capire bene cosa questa figura significa: proibisce qualcosa, impedisce, genera ostacoli, causando limitazioni, quando una persona dice di sentirsi limitato, afflitto perché si sente impedito nel raggiungere i suoi obiettivi che sono chiari, potremmo stare di fronte ad una natività in cui sono numerose le proibizioni.

    14 Impulso di natura

    La condizione di IMPULSO DI NATURA daf’ al-tabī’ah si realizza quando un pianeta ha una relazione per esempio applicativa ad un altro pianeta che rappresenta il suo governatore per segno, o per esaltazione, o per confine, e via dicendo. Questo potenza la capacità espressiva del pianeta. Per esempio, Venere in Pesci che ha un aspetto a Giove, Venere è in esaltazione inoltre ha un aspetto con Giove che è governatore del segno Pesci, Venere sarà in questo modo molto stimolata nell’esprimere le sue virtù e nature.

    Il termine daf’ al-tabī’ah (دفع الطبيعة) è composto da due parole: دفع (daf’), che significa “spinta”, “respinta” o “impulso”, e الطبيعة (al-tabī’ah), che si traduce come “natura” (nel senso di natura intrinseca o forza naturale). Insieme, l’espressione daf’ al-tabī’ah può essere interpretata come “impulso naturale” o “spinta della natura”. Questa condizione può stimolare e anche migliorare quegli astri impigriti da altre condizioni, per esempio un astro in casa cadente che però è nella condizione di impulso naturale, cercherà di riscattarsi da questa condizione, quindi è una figura che significa stimolo.

    15 Impulso di forza

    Condizione di IMPULSO DI FORZA o daf’ al-qūwah si verifica quando un pianeta all’interno di una sua dignità si applica ad un altro. La condizione dignitosa darà un impulso di forza, uno stimolo, anche al pianeta con cui si relaziona. Simile alla condizione precedente, l’esempio che potremmo fare in questo caso è tra Venere in Pesci nella sua esaltazione che ha un aspetto a qualsiasi altro pianeta, questo pianeta riceverà un impulso da Venere che essendo in esaltazione vedrà un impulso di stimolo. Significa incoraggiamento.

    Daf’ al-qūwah (دفع القوة) è un’espressione composta da due termini arabi: دفع (daf’), che significa “spinta”, “respingimento” o “impulso”, e القوة (al-qūwah), che significa “forza” o “potenza”. Insieme, daf’ al-qūwah può essere tradotto come “spinta della forza” o “respingimento della forza”, e il significato varia a seconda del contesto in cui viene utilizzato. In ambito astrologico il concetto più aderente è “spinta della forza”, è come un uomo che coraggioso, forte, stabile, audace e capace di sé incoraggia qualcun altro motivandolo.

    16 Impulso di due nature

    IMPULSO DI DUE NATURE o daf’ al-ṭabī’atain sono sempre figure legate alle relazioni tra due pianeti che in questo caso, per esempio, riguardano impulsi dove i pianeti hanno posizioni dignitose per diverse motivazioni essenziali o accidentali, allo stesso modo è una figura di incoraggiamento e di stimolo.

    17 Impulso di disposizione

    Condizione di IMPULSO DI DISPOSIZIONE ovvero daf al-tadbīr simile alle definizioni precedenti, dove gioca un ruolo importante la compatibilità tra gli astri (le amicizie tra pianeti per esempio) o dove ci sono altre condizioni di compatibilità e ricezione favorevole, riguarda la dottrina delle amicizie tra segni, pianeti e case.

    18 Restituzione

    La RESTITUZIONE ovvero al-radd è una condizione molto particolare che possiamo avere per esempio in un aspetto tra due pianeti. Se un pianeta X si relaziona ad un pianeta Y anche con uan figura buona ma per esempio Y è sotto i raggi o combusto, la condizione gravemente debilitante restituisce il favore, il dono, l’impulso. Se abbiamo un buon aspetto tra Venere e Giove ma per esempio Giove è combusto, la relazione buona e l’impulso favorevole, secondo questa condizione, viene meno perché Giove non sarà in grado di utilizzare i favori di Venere a causa della condizione di combustione. La restituzione può essere di vari tipi.

    Il termine al-radd (الرَّدّ) in arabo deriva dalla radice ر د د (r-d-d), che ha il significato di “restituire”, “rispondere”, “rimandare” o “respingere”. Al-radd può essere tradotto in vari modi come risposta, restituzione, replica o rifiuto, a seconda del contesto. Per le questioni astrologiche più che “restituzione” questo termine dà l’idea di RIFIUTO perché nella spiegazione che Albumasar dà di questa condizione, si alluce all’idea di una incapacità dell’astro di ricevere i favori di un altro pianeta, a causa della condizione in cui è per esempio quella di combustione.

    19 Infrazione

    La condizione di INFRAZIONE ovvero al-intikāṯ si verifica quando due pianeti si applicano ma mentre cercano di realizzare l’aspetto perfezionandolo, il primo diventa retrogrado allontanandosi dall’applicazione, che è annullata. Questa figura si traduce come una condizione di debolezza, è come un uomo che durante una prova pur cimentandosi alla fine si arrende, ritirandosi.

    Il significato del termine al-intikāṯ (الانتكاث) è molto eloquente, deriva dalla radice ن ك ث (n-k-th), che ha il significato di “ribaltamento”, “regressione” o “deterioramento”. Al-intikāṯ si riferisce quindi a un regresso, ricaduta o peggioramento in una situazione, condizione o stato, dopo un periodo di miglioramento o stabilità. Ben allude, quindi, alla condizione astrologica a cui si riferisce: è come un uomo che in una condizione di miglioramento o stabilità, vede emergere una ricaduta e un regresso in condizioni debilitanti o difficili.

    20 Interposizione

    INTERPOSIZIONE ovvero al-i’tirāḍ nota come INTERPOSITIO è una condizione simile alla precedente, si verifica quando nell’aspetto applicativo tra due pianeti interviene l’intromissione di un pianeta retrogrado che si interpone alla realizzazione dell’aspetto tra i due astri. Ha significato sui turbamenti e le ambiguità.

    Il termine al-iʿtirāḍ (الاعتراض) in arabo deriva dalla radice ع ر ض (ʿ-r-ḍ), che porta il significato di “opposizione”, “obiezione” o “contestazione”. Al-iʿtirāḍ si riferisce dunque a un atto di obiezione, protesta o dissenso nei confronti di qualcosa, spesso in ambito legale, politico o personale. In ambito astrologico vale la stessa cosa, il pianeta che si interpone ha una obiezione da fare sulla realizzazione dell’aspetto dei due pianeti coinvolti, quindi in un certo senso la impedisce frapponendosi.

    21 Fuga

    La condizione di FUGA ovvero al-faut. Per esempio la Luna si dirige verso l’applicazione ad un altro pianeta, per esempio Giove. Prima che la Luna raggiunge Giove, quest’ultimo si trasferisce in un altro segno. Le variabili di questa condizione sono molte, impossibili da sintetizzare in questa versione didascalica delle 25 condizioni.

    Il termine al-faut (الفَوْت) in arabo deriva dalla radice ف و ت (f-w-t), che significa “perdita”, “mancanza” o “occasione mancata”. Al-faut si riferisce quindi al fallimento nel cogliere un’opportunità, al lasciare sfuggire qualcosa o a un evento che è passato senza essere colto o realizzato. La definizione spiega bene la condizione a cui allude in ambito astrologico, un pianeta in al-faut è come un uomo che perde un’occasione importante della sua vita.

    22 Interruzione di luce

    Condizione di INTERRUZIONE DI LUCE ovvero qat’ al-nūr condizione che può realizzarsi in diverso modo, riguarda le interruzioni di “luce” e quindi di comunicazione tra due pianeti, che possono essere causate da varie motivazioni. È in parole semplici un’altra condizione in cui due pianeti che si vogliono applicare ricevono l’azione di un terzo pianeta disturbatore.

    24 Favore

    La condizione di FAVORE ovvero al-ni’mah e la condizione di RICOMPENSA ovvero al-mukafa’a sono in genere “unite” in una stessa definizione, avviene quando un astro in difficoltà viene tirato fuori da questa condizione da un secondo astro. Un esempio pratico: Giove in Capricorno in caduta riceve un aspetto applicativo di sestile da Venere in Pesci oppure riceve un trigono da Venere in Toro. Nel primo caso Venere è in un domicilio di Giove e applicandosi a Giove lo aiuta nella sua condizione. Nel secondo caso Venere è in un suo domicilio, quindi in aspetto dignitoso aiuterà Giove nella sua condizione di debilità.

    Al-ni’mah significa “grazia”, “benedizione” o “favore”. Si riferisce a qualsiasi dono o favore concesso da Dio, dalla natura o da una persona. Spesso è associato a beni materiali, benefici spirituali o qualsiasi cosa che viene percepita come un dono o una benedizione nella vita. Al-mukafa’a significa “ricompensa”, “premio” o “compensazione”. Si riferisce a una ricompensa data per un’azione compiuta, spesso come riconoscimento di un lavoro o di un risultato positivo. Può essere usato sia in contesti materiali (ad esempio, un premio o un compenso) che astratti (come una ricompensa morale o spirituale). Entrambi i termini usati in astrologia intendono quindi identificare tutte quelle figure tra pianeti che cercano di aiutare l’astro in difficoltà.

    25 Ricezione

    Per concludere, la condizione di RICEZIONE ovvero al-qubūl è una condizione dove gli astri riconoscono le reciproche dignità. Può essere semplice o mutua. Una ricezione semplice è per esempio quella tra Mercurio e Giove, il primo in Toro il secondo in Vergine, la relazione di Mercurio è con un Giove che è nel domicilio di Mercurio, quindi Giove riceve con una certa disponibilità Mercurio. Oppure Mercurio in Sagittario con un Giove in Vergine, notiamo che gli astri hanno debilità essenziali ma scambiano le dignità essenziali, Giove nel domicilio di Mercurio, Mercurio nel domicilio di Giove, questo attutisce il male e consente anche ad astri in apparenza debilitati, di riscattarsi da tale condizione.

    Il termine al-qubūl (القبول) in arabo deriva dalla radice ق ب ل (q-b-l), che significa “accettare”, “ricevere” o “approvare”. Al-qubūl si traduce come “accettazione” o “approvazione“, ed è usato in vari contesti per indicare il consenso a una proposta, l’approvazione di una situazione o il riconoscimento di qualcosa o qualcuno. Le ricezioni e mutue ricezioni consentono agli astri di “riconoscersi” vicendevolmente e anche là dove ci sono apparenti debilità, possono in questa condizione riscattarsi.

     

    FONTI

    La piccola introduzione secondo Albumasar, Agorà&Co

    The Great Introduction to Astrology by Albumasar

     

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