Ibn Ezra, dalla cui eredità molti di noi usano le sue indicazioni per la determinazione del Signore della Genitura, quando spiega i cinque pianeti erranti (Mercurio Venere Marte Giove Saturno) in qualità di Signori della Natività, propone una ricorrente indicazione rispetto alla condizione di apogeo e di perigeo di un pianeta. Per esempio, nel caso di Saturno come Signore della Genitura dice che se Saturno ha buone condizioni di essenzialità, quando si mescola ai benefici e specialmente quando è prossimo o volge verso il suo “apogeo”, come in apogeo sono i benefici con esso mescolati, allora significherà che il nativo vedrà ogni sfortuna trasformarsi in fortuna.

La stessa questione la propone anche per gli altri pianeti candidabili a Signore della Genitura, dove la condizione di APOGEO pare essere quella migliore per un pianeta. Per quale motivo? La motivazione è legata ai “moti” dei pianeti che ci appaiono dalla terra, e quindi dipendono dal modello tolemaico degli epicicli.

L’Apogeo (geocentrico) di un pianeta è il punto dell’orbita di un pianeta dove raggiungerà la sua massima distanza dalla terra secondo quanto ci appare dalla terra.

Il Perigeo (geocentrico) di un pianeta è il punto dell’orbita di un pianeta dove raggiungerà la sua minima distanza dalla terra secondo quanto ci appare dalla terra.

Quando un pianeta è all’Apogeo il movimento del pianeta ci appare diretto e rapido.

Quando un pianeta è al Perigeo il movimento del pianeta ci appare retrogrado e lento.

Nei Giudizi agli Epicicli in effetti le due condizioni migliori di un pianeta sono il suo movimento diretto e la rapidità: queste condizioni significano la capacità, la sveltezza, l’ardire, l’acutezza, la prontezza, l’essere capaci di fare e agire. Mentre la condizione di movimento retrogrado e lentezza sono definite come condizioni che significano: cose recalcitranti, pigre, indisponibili, ambigue, non pronte a reagire, restie, indecise, cose vili e spregiudicate.

Ne consegue che la valutazione dell’apogeo e del perigeo evocata da ibn Ezra richiama la necessità dello studio degli epicicli che permettono di  studiare il pianeta non solo in base al segno che occupa ma anche in base ad altre condizioni astronomiche e di moto apparente che amplificherebbero la portata interpretativa finale.

 

 

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