Testo in latino di “De Parte Nonagesima”, ovvero enenecontameride Firmico Materno VIII-II

De parte nonagesima

Primum itaque de enenecontameride disputabo, id est de parte nonagesima. Quae res plurimis incognita a paucis leviter videtur esse tractata; nam et istum tractatum Petosiris sicut mihi videtur invido voluit stridore celare. In omnibus genituris nonagesima pars sagaci debet inquisitione perquiri. Ex istis enim partibus exitus vitae mors infortunia pericula felicitates, et tota substantia geniturae colligitur. Ab horoscopo itaque profectus per cetera signa partem nonagesimam quaere, et cum hanc inveneris partem, vide quo sit in signo posita, id est an in benivolae stellae domicilio an <in> malivolae reperiatur. Vide etiam dominus ipsius signi qualiter sit in genitura positus; diligenter etiam intuere quatenus benivolae <stellae quatenus malivolae> istam partem respiciant. Singulae enim inspicientes istam partem pro natura sua cuncta perficiunt, et si malivolae stellae fuerint solae, pessum dabunt, si benivolae, maxima decernunt felicitatis insignia, si et benivolae, pariter et malivolae, id quod singulis decretum fuerit temperatur. Quaere etiam pars ipsa in cuius sit dominio ac potestate, id est in cuius finibus, et dominus partis quo sit in loco positus, et sic omnia ex natura stellae et ex loci potestate perspicies. Omnia enim et mala et prospera <pro> signi natura <in quo nonagesima pars fuerit inventa, stellarum mixturae> perficiunt. Hoc idem quaeres similiter ex Luna, et profectus ab ea parte in qua Luna fuerit inventa, partem nonagesimam quaeres. Omnia enim et in ista parte similibus rationibus colliges, id est quale sit signum, qualis sit pars, qui et signi dominus et partis, quo et domini [et quo] in loco vel in quibus signis sint collocati, partem ipsam qua malivolae, qua etiam benivolae radiatione respiciant. Et si crescat Luna vide istam partem quatenus Mars Saturnusve respiciat, et si deficiat similiter. Omnia enim pro naturae suae potestate perficiunt, si nonagesimam partem aut malivolae stellae minaci radiatione respexerint, aut benivolae prospero testimonio sublevarint. Sic invenies exitum mortis, sic ordinem vitae, sic totam geniturae substantiam.

Commento

Nella sua Mathesis, Firmico dedica poche parole nel definire l’importanza nell’osservare, con molta attenzione, il novantesimo grado o enecontameride, dal greco:

oppure

Dice che questo grado è sconosciuto a molti o trattato in modi diversi, o in modi molto superficiali. Per trovare questo grado dice che si deve contare 90 gradi a partire dall’oroscopo, probabilmente secondo l’ordine dei segni. Quindi si dovrebbe considerare il segno in cui cade questo grado, il suo governatore e come questo pianeta è posizionato e gli aspetti che i pianeti benefici / malefici formano con il pianeta che governa questo grado.

In questo grado dovremmo trovare informazioni sulla morte del nativo, le sue disgrazie, i pericoli, ma anche la buona fortuna, in breve è un grado che identifica tutta la substantia geniturae (VIII 2,1). La stessa cosa, dice Firmico, andrebbe considerata per la Luna quindi contando dalla sua posizione la novantesima parte, ovvero il novantesimo grado dalla Luna secondo l’ordine dei segni, dunque andrà osservato il grado per individuare il reggente o il suo dispositore, e come è posizionato, in quale casa si trova, le eventuali figure.

Dice Firmico che attraverso questa novantesima parte (dall’Ascendente e dalla Luna) possiamo trovare la qualità della morte exitum mortis, nonché l’ordinamento della vita ordinem vitae ma anche l’intera essenza del nativo (VIII, 2, 4-5).

Ma da cosa trae origine questa dottrina che pare essere conosciuta anche a Petosiride? Probabilmente da un modello astrologico che nasce dall’analogia tra durata della vita e arco di 90°. La sua importanza deriva da questa associazione, essendo gli archi di 90° sempre momenti di criticità degli astri, almeno secondo il modello astrologico.

Tuttavia ritengo che Firmico si riferisce al nonagesimo o enecontameride intendendo il segno che si trova nella IV casa celeste (cuspide della IV casa). Infatti è lo stesso Firmico a dire che i 4 segni angolari (ovvero il segno dell’Ascendente, il segno del Medio Cielo, del Discendente e del Fondo Cielo) hanno virtù apotelemastica, cioè sono segni che plasmano i destini degli uomini. Sul segno della IV casa spesso fa riferimento a descrizioni che indicano le condizioni stesse del nativo rispetto alla sua fortuna o sorte avversa. Inoltre la IV casa è definita da Firmico Materno con queste parole: La quarta casa dall’Ascendente, cioè l’imum coeli, si trova nella quarta casa dall’ascendente che inizia dal 90° grado e arriva al 120° (nella versione latina Libro II,19: Quartus ab horoscopo locus id est IMC. in quarto ab horoscopo signo constituitur, cuius initium a parte XC profectum usque ad partem CXX pervenit). Infatti, è da escludere che Firmico si riferiscea al grado 90 dall’Ascendente contro l’ordine dei segni, ovvero rivolgendosi alla cuspide della Casa Dieci, infatti descrive la casa dieci con queste parole: La decima casa si trova nel decimo segno a partire dall’ascendente. Inizia dal 270° grado e arriva al 300° e lì si ferma (nella versione latina Libro II,19: Decimus locus in X. ab horoscopo signo constituitur; qui a CCLXX parte initium accipiens usque ad CCC partem extenditur et illic desinit). Quindi non si sta rivolgendo alla X casa nella questione dell’enecontameride.

Proprio nella descrizione che Firmico fa in Libro II capitolo 19, possiamo evincere chiaramente che l’autore sta descrivendo una suddivisione delle case celesti in quella domificazione che oggi chiamiamo “a case uguali.

Se consideriamo la domificazione a case uguali, e partiamo dall’Ascendente, la novantesima parte corrisponde al segno posto esattamente sulla cuspide della IV casa. In effetti la IV casa non è solo luogo della famiglia, dei parenti, del padre, del focolare domestico, ma è anche la casa della sostanza o delle sostanze del nativo che ha ereditato; è anche considerata luogo ove ha fine ogni cosa, dove tutto termina definitivamente, o ancora è nel Thema Mundi (dottrina molto cara a Firmico, quella della genitura del mondo) luogo ove è stato posto il segno della Bilancia esaltazione di Saturno, luogo fondamento dell’intero progetto di vita e di creazione, luogo considerato nel Thema Mundi “pilastro” che regge tutto l’intero sistema.

La IV casa è il punto “di fine” dell’arco discendente che ha inizio dalla X casa: arco discendente cadente infortunato perché volge verso il culmine inferiore che è la “fine” del ciclo dei pianeti nel loro moto diurno, la loro mezzanotte, la loro morte nel ciclo diurno. Considerata come casa dove tutte le cose finiscono o terminano, ovvero il fondo cielo: luogo della culminazione inferiore e quindi del termine ultimo di ogni cosa.

Dubbi e cose ancora da capire

Rimangono comunque ancora molti dubbi sulla dottrina dell’enecontameride: infatti Firmico non specifica come studiare questo grado o che tipo di considerazioni fare rispetto alla questione relativa alla buona sorte, o alla mala sorte del nativo, al fatto che questo grado direbbe (secondo Firmico) tutto sul nativo, sulla sua sostanza e sulla capacità di mantenersi, di crescere, di affermarsi, oppure di vivere una vita di stenti, fragilità, precarietà, difficoltà. Inoltre Firmico non pare proporre questa dottrina quando nei capitoli specifici affronta la capacità del nativo di crescere, sopravvivere, mantenersi, emanciparsi, come non tratta di questa dottrina quando parla della morte o della natura della morte. Pare che si ispiri a Petosiride che a sua volta risulta essere misterioso sulla dottrina dell’enecontameride. Poi è evidente che nessun autore successivo a Firmico affronta questo argomento in modo chiaro, convincente o dettagliato, e pare sparire del tutto nella letteratura successiva a Firmico. Probabilmente stiamo parlando di qualcosa che neanche Firmico conosceva perfettamente, o che aveva conosciuto da testi, tradizioni orali, o frammenti di opere a lui precedenti, altrimenti non si spiega per quale motivo un “grado” così importante (substantia geniturae ovvero capace di identificare la sostanza stessa dell’essere e dell’intero progetto di vita) non sia stato trattato in modo approfondito e dettagliato. Rimangono quindi dei dubbi… che tuttavia possono solo incuriosirci ulteriormente a fare altre ricerche!

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