Marsilio Ficino, Figline Valdarno, il 19 ottobre 1433, 13:49, nasce con Ascendente Acquario.

Dice Tolomeo che il Signore delle opere si trae da due dati:

  • dal Sole;
  • dal segno del Medio Cielo;
  • è infatti necessario considerare il primo pianeta che sorge prima del Sole (tra quelli significanti le opere che sono Mercurio Venere Marte), come anche il pianeta posto nel Medio Cielo soprattutto quando è in aspetto alla Luna;
  • e se nessun pianeta si leva prima del Sole o è posto nel Medio Cielo, allora si considererà il signore del Medio Cielo.

Se prendiamo alla lettera le indicazioni di Tolomeo, Venere – che tra l’latro è appena reduce (a settembre del 1433) da una levata eliaca – risulta visibile e di moto diretto, orientale al Sole, primo pianeta a sorgere rispetto al Sole, occupa poi la casa di Mercurio, nonché in aspetto alla Luna che separandosi dal Sole si applica a lei. Allora Venere è signora delle opere di Marsilio Ficino.

Tutte le opere connesse a Venere sono quelle dell’arte in genere, e poiché Venere è nella casa di Mercurio, l’arte può configurarsi verso le qualità mercuriali. Marsilio Ficino amava l’arte in tutte le sue forme, era infatti non solo un medico, sacerdote e astrologo, ma anche un traduttore, un filosofo, un poeta, non a caso Venere è in un segno bicorporeo che significa per il Signore delle Opere più occupazioni differenti tra loro, inoltre:

  • Venere è nel segno della Vergine e quando il signore delle opere è in questo segno (e anche nello Scorpione) farà i maghi, gli astrologi che rivelano le cose nascoste e divinano il futuro – dice Tolomeo.
  • Il pianeta delle opere quando è in un segno di terra attiene alle costruzioni, alle colture, come anche alle sepolture e se la Luna è configurata con i pianeti che significano le opere (in questo la Luna si separa dal Sole e si applica a Venere, pianeta che ho scelto come Signore delle Opere) farà i poeti e i preti.
  • Dice Tolomeo che sarà bene considerare il miscuglio di tutti quegli elementi che possono congetturare sull’azione e le opere del soggetto.
  • Saturno e Marte non si elevano sul pianeta delle opere scelto, ovvero rispetto all’orizzonte hanno una altezza inferiore a Venere, quindi non causano assoggettamento del nato agli altri, e il nativo sarà libero di produrre le sue opere.
  • Ma poiché Mercurio è elevato sopra Venere (è più alto di Venere e di tutti gli altri cinque erranti) e poiché Venere è nella casa di Mercurio, allora il nativo avrà a che fare con opere che si mischiano tra nature di Venere e nature di Mercurio.

Venere nella casa di Mercurio, dicono gli arabi, concede anche chi scriverà o si occuperà delle cose di Venere (dell’amore). Non a caso una delle più interessanti opere di Ficino non sono solo i suoi trattati astrologici, ma anche quello che scrive sul concetto di “Amore“. Dedica a questa parola un’opera più che eloquente, dal titolo “El Libro dell’Amore” pubblicato nel 1491.

Per esempio in un passo specifico di quest’opera, Ficino affronta la complessa questione della relazione bene-male, scrivendo che «l’uficio della vita humana consiste in questo: che ci scostiamo dal male e accostiànci al bene.» Aggiungendo che: «Quando noi diciamo amore, intendete desiderio di bellezza, perché così apresso di tutti e philosaphi è la diffinitione d’amore».

Per Ficino, «ogni amore è onesto e ogni amatore è giusto, perché ogni vero amore è bello e condecente, e propriamente le cose a sé simili ama», e che «amore appetisce le cose belle, sempre le laudabili e magnifiche desidera».

Si narra che Marsilio Ficino sia stato di indole sedentaria (infatti Saturno è congiunto al suo Ascendente) ma dotato di una incredibile passione per le arti di ogni genere, da quelle religiose a quelle filosofiche fino a quelle astrologiche, affrontate anche con tono polemico nei confronti dei suoi predecessori (incluso Tolomeo, che ha criticato in numerosi suoi commenti astrologici).

Nel De vita sana che Ficino termina di scrivere nel 1489, a 56 anni, inserisce alcuni curiosi versi in riferimento a tutto ciò che ostacola la vita (che chiama mostro) in cui afferma che «Il primo mostro è l’atto sessuale, soprattutto se eccede anche
di poco le forze naturali, giacché subito esaurisce gli spiriti, specialmente i più sottili, debilita il cervello, e danneggia lo stomaco e le parti nobili, il che è il male
peggiore che possa capitare all’intelletto. Perché, ditemi, Ippocrate ha considerato l’atto sessuale simile all’epilessia? Proprio per il fatto che esso inebetisce il Pensiero, che è sacro, e gli provoca il nocumento di cui ha parlato Avicenna nel libro sugli Animali […] Insomma la Natura non ha posto nessun senso tanto lontano dall’intelligenza quanto il tatto
».

Per Marsilio Ficino l’uomo non è più “servo” ma è “rivale” della Natura: egli imita tutte le opere della natura divina, e cerca di correggere o deviare o perfezionare secondo un proprio gusto tutte quelle della natura inferiore. Marsilio Ficino non è stato solo un astrologo, ma un importante studioso dei fenomeni sociali e culturali dell’umanità appartenuta ai suoi tempi; morì il 1 ottobre 1499 a Firenze.

VENERE in Vergine, pianeta che sorge prima del Sole tra i tre pianeti che hanno significato sulle opere (Mercurio Venere Marte), in un segno di Terra, con Saturno sull’Ascendente in aspetto nel mondo al Medio Cielo, con i malefici più bassi di Venere… e Mercurio pianeta più elevato in altezza rispetto al pianeta delle opere e rispetto a tutti gli altri pianeti… e Giove governatore del Medio Cielo e della di lui cuspide è in aspetto dalla VII casa, vanno a descrivere le complesse inclinazioni di Ficino che non possono di certo essere circoscritte in una sola professione ma piuttosto a più passioni e a più interessi che lo hanno portato a trattare sulla religione, su Dio, sull’astrologia, sull’arte, sulla filosofia, sulla teologia, sotto diversi punti di vista.

CONSULTATO – Claudio Tolomeo, Tetrabiblos, Libro IV Capitolo IV.

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