Hubner Wolfgang (Hannover 1939, filologo classico) nel suo “Die Begriffe Astrologie und Astronomie in der Antike” fa notare che il titolo dell’Ottavo Libro di Marziano Capella (IV-V secolo, grammatico romano) è passato da “De Astrologie” a “De Astronomie” nelle edizioni uscite tra la fine del XV secolo e del XIX secolo (l’opera più celebre di Marziano è la “De nuptiis Philologiae et Mercurii” dove in un misto di prosa e versi allegorici presenta le discipline delle arti liberali suddivise in diversi tomi: De Nuptiis Philologiae et Mercurii libro uno e due, poi volumi sulle sette arti ovvero da libro tre a libro nove De arte grammatica, De arte dialectica, De rhetorica, De geometria, De arithmetica, De astronomia, De harmonia.
Morte del Sole, della Luna, e caduta delle stelle (Cristoforo de Predis, XV sec.)
Termini greci riferiti all’Astrologia
Ma i termini greci che si usavano per riferirsi all’Astrologia, come “pratica scientifica”, erano per lo più i seguenti:
genethliaki, che si riferiva specificatamente a tutte quelle pratiche finalizzate allo studio della natività secondo le disposizioni del cielo
apotelesmatikí,che intende riferisci all’efficacia ovvero alla capacità di una data disposizione celeste di produrre un effetto, chiaramente è un termine che si ricollega agli effetti apotelesmatici del cielo sulle cose del mondo sublunare.
Wolfgang Hubner, attraverso le sue ricerche, pare indicare che i termini astrologia e astronomia fossero intercambiabili. Nella Tetrabiblos di Tolomeo l’astrologia è un tipo di prognosiovvero uno dei mezzi attraverso cui il popolo arriva a predizioni che sono tuttavia il frutto di disposizioni astronomiche.
Due sono le dottrine più importanti e più valide che ci consentono di giungere al fine della previsione astronomica. L’una di esse, prima in ordine e in efficacia, ci offre la comprensione delle configurazioni dei moti del Sole, della Luna e degli astri sia nel loro mutuo rapporto, sia rispetto alla terra, che si verificano in ogni tempo. L’altra è quella mediante la quale investighiamo, in virtù dei caratteri naturali di queste medesime configurazioni, i mutamenti che occorrono nei corpi che esse abbracciano.
Claudio Tolomeo, Tetrabiblos, Libro Primo, Proemio.
Dalla versione italiana tradotta da Giuseppe Bezza.
Tolomeo e le precisazioni nella Tetrabiblos
Tolomeo definisce due modalità di approccio alla realtà celeste, le chiama dottrine e dice che:
una è la più importantein ordine di efficacia e serve per comprendere la figurazione dei moti degli astri (e non può che essere quella che chiamiamo astronomia, attraverso la quale noi possiamo stabilire la posizione di una luce nel cielo, di un pianeta, o di una stella, il suo colore, la sua altezza, il suo orientamento, la qualità del suo moto, secondo l’esperienza che arriva all’osservatore nella sua sfera locale);
l’altra dottrina è quella che l’osservatore usa per investigare i mutamenti che le nature di queste configurazioni suscitano (ovvero quella che chiamiamo astrologia).
Nel Libro Uno della Tetrabiblos, al capitolo due (Ove si dimostra che la previsione astronomica è possibile e fino a qual punto), Claudio Tolomeo spiega l’Arte astrologica e la fondatezza di tale arte se associata all’astronomia, tuttavia definisce anche i limiti dell’interpretazione. L’autore parla di elementi, e di nature che provengono dal cielo in base alle disposizioni di queste luci: sul pianeta terra notiamo o percepiamo sulla nostra pelle dei cambiamenti ciclici dell’aria, delle temperature, dell’umidità, del caldo, secco, freddo, umido, tali cambiamenti avvengono in corrispondenza di certi fenomeni astronomici; per esempio le stagioni sono un prodotto del cielo, in particolare del Sole.
La particolare e specifica posizione del Sole rispetto ai movimenti e inclinazioni della terra determina l’esplicitazione delle stagioni (o semplicemente delle diverse temperature delle aree del mondo) che oggi sappiamo sono dovute al Sole ma anche a come la sua luce e la sua attività reagiscono con l’atmosfera terrestre.
Le stagioni per esempio ci portano ad osservare che esse sono causa di fenomeni naturali specifici:
cambiamenti della natura;
nascita e morte delle piante;
nascita e morte dei frutti;
tali cambiamenti sono alla base della sopravvivenza, senza frutti non ci sarebbe nutrimento, non ci sarebbe agricoltura, non ci sarebbe cultura e tradizioni nate anche dai fenomeni stagionali e dai prodotti e primizie specifici che tali fenomeni causano in base al luogo geografico di riferimento;
inoltre, già ai tempi di Tolomeo si evidenzia come la qualità della luce, quindi le qualità del caldo, freddo, umido, secco, nei vari luoghi del mondo, determinavano civiltà e società diverse attraverso le loro tradizioni e folclori che dipendono anche da una questione ambientale ed ecosistemica.
Non a caso è nella Tetrabiblos che Tolomeo classifica i diversi popoli del mondo e dei diversi loro costumi e tradizioni, diversità che dipendono dalle condizioni naturali dei vari ambienti geografici di riferimento. Altresì allude anche agli effetti della Luna che oggi sappiamo ha un importante ruolo nell’espressione del clima, nel regolare le attività della terra; la Luna non causa solo l’alta e la bassa marea, ma causa anche l’innalzamento e l’abbassamento della crosta terrestre secondo il suo ciclo, inoltre è oggi dimostrato che le fasi della luna suscitano impulsi in certi animali, ma è stato anche dimostrato che la diversa luminosità della luna nelle sue varie fasi causa produzioni ormonali nell’uomo diverse, stessa cosa è causata anche dalle stagioni; quindi i periodi caldi alternati da quelli freddi suscitano cambiamenti nel corpo degli animali e degli esseri umani, corpi che reagiscono alle variazioni del tempo, del clima, delle temperature, che sono un prodotto del cielo. Senza stelle, senza il Sole e la Luna, senza le luci della sfera celeste, senza l’ordine con cui è regolato il meccanismo celeste, non ci sarebbe la vita come la vediamo in questo momento sul nostro pianeta. Tolomeo dunque offre una spiegazione razionale alle interpretazioni celesti, e cerca di bandire tutto ciò che invece è superstizione e banale magia.
Aggiunge poi che l’arte interpretativa è congetturale e dipende dall’indagine e dall’osservazione, afferma infatti che una certa configurazione si ripeterà ciclicamente nel tempo, ma una stessa configurazione non avrà mai lo stesso significato. Questo è il principale motivo per il quale a volte le interpretazioni falliscono perché ci si riferisce a indicazioni “precedenti” che sovente presentano delle sottili divergenze; comunque sia, Tolomeo quando parla di interpretazione e congettura si riferisce ad un approccio di “indagine”: pare riferirsi all’Astrologia non come ad una forma di arte della “congettura precostituita” da riportare di volta in volta, ma piuttosto come “metodo di elaborazione” dei dati astronomici e delle qualità del cielo, dal quale è necessario trarre di volta in volta giudizi deduttivi e che possono risultare non certi, non assoluti, o di volta in volta da adattare al nesso storico-ambientale-sociale-culturale di appartenenza.
Astronomia e Astrologia dipendono l’una dall’altra
In epoca antica l’Astronomia era frequentemente intercambiata con l’Astrologia. Era abbastanza naturale che un calcolo delle posizioni celesti, delle coordinate dei pianeti, il loro comportamento nella sfera locale e celeste, giudicare la loro luce e il loro spettro colorato, portava poi in modo “naturale” ad una interpretazione congetturale sulle questioni del mondo. Per quale motivo?
Perché il mondo antico riteneva l’alto collegato al basso, il basso collegato all’alto, non in senso esoterico, simbolico, o archetipico, ma in senso fisico e letterario. Ogni fenomeno naturale è dovuto ad una connessione celeste non magica ma fisica.
Il concetto di “determinismo” è infatti oggi molto frainteso: per il pensiero antico determinismo significa un qualcosa che è stabilito dalle leggi fisiche e naturali. In un certo senso il tramonto è un fatto deterministico, come il sorgere del Sole. Deterministico è il fatto che il Sole in un certo momento dell’anno causa cambiamenti nei cicli naturali degli ecosistemi, in quelle che chiamiamo “stagioni” dove la quantità di luce, la sua specificità, la qualità del calore, dell’umidità, del freddo e della secchezza, suscitano eventi naturali nelle realtà vitali del mondo. Deterministico è dunque ciò che le disposizioni del cielo “determinano” sul piano terrestre e naturale, con cambiamenti nella natura delle cose.
Ne consegue che la disposizione del cielo nel momento della nostra nascita descrive un “momento naturale”. Potremmo paragonarla ad una mappa celeste che intende dirci le qualità del caldo, del freddo, del secco, dell’umido, elaborate attraverso diversi criteri e metodologie. Queste disposizioni indicheranno dunque il modello naturale in cui l’individuo nasce, e ne consegue che tale modello porterà a congetturare una serie di possibili interpretazioni per le questioni pratiche della vita del singolo individuo: ovvero ciò che il nostro sistema vitale e biologica può e non può elaborare nei suoi diversi sistemi, animici come cognitivi.
Conclusioni: definizione finale
Quindi, cos’è l’Astrologia? Con cognizione e ragionamento non possiamo escludere l’astronomia dall’astrologia, le due dottrine dipendono l’una dall’altra. La diversificazione delle due materie, che si fa più evidente a partire dalla fine del X secolo, per poi subire una dicotomia totale in epoca illuministica, è per l’astrologo impropria.
Infatti, l’Astrologia dipende prima di tutto dallo studio del cielo: sono le disposizioni della volta celeste e il modo in cui tali disposizioni sono percepite dall’osservatore nella sua sfera locale a determinare o a classificare certe nature, la matematica celeste è per l’Astrologo un importante “decreto” da cui partire, perché nulla è lasciato al caso o all’intuizione personale, e ogni disposizione ha una sua corrispettiva espressione naturale.
Compresa la natura del cielo che stiamo osservando, passeremo alla parte interpretativa che ha lo scopo di definire come le nature del cielo intendono esprimersi sull’oggetto di nostro interesse (per esempio sul corpo di una persona e sulle sue inclinazioni). Tale congettura intende tradurre le nature proprie degli eventi celesti propagate nell’atmosfera terrestre e come tali nature agiranno sull’individuo. Per congetturarle è necessario conoscere la natura delle cose terrestri, quella che un tempo rientrava nella filosofia naturale, sapere cioè il caldo cosa causa nel corpo, cosi il freddo, così l’umido e il secco, è necessario comprendere come certe nature agiscono nei vari settori dell’esistenza individuale, come agiscono nel modo di esprimere le nostre opere, le nostre azioni, le attività lavorative e sociali, le relazioni, il nostro rapporto con gli altri, il nostro carattere eccetera.
L’astrologia è, in conclusione, quel modello congetturale attraverso cui l’astrologo interpreta i fenomeni del cielo relazionati alla vita di un individuo (per esempio nello studio del tema natale) con lo scopo di definire come le nature del cielo, che agiscono su quelle ambientali ed ecosistemiche, interagiranno con il sistema biologico e vitale dell’individuo definendo temperamento e inclinazioni dell’animo e della mente, da cui si generano tutte le nostre predisposizioni sociali, individuali, caratteriali, relazionali. Ne consegue che la congettura e l’interpretazione devono tenere conto anche del nesso storico di appartenenza, e dei modelli sociali e culturali a cui ogni persona è relazionata.
I limiti dell’astrologia sono ancora oggi gli stessi indicati da Tolomeo:
l’interpretazione astrologica poiché è arte congetturale può fallire nel suo processo interpretativo, perché si limita esclusivamente ad una interpretazione naturale dei fenomeni celesti e di come essi interagiscono con l’Essere e con le sue strutture animiche e cognitive;
l’astrologia nel suo modello genetliaco non può evidentemente “prevedere ogni cosa”perché molte cose non sono congetturabili nei modelli astrologici, per esempio gli eventi di epidemia o tutti quegli eventi che in un preciso momento coinvolgono tantissime persone nello stesso istante, non possono essere congetturate nell’astrologia genetliaca o nello studio del tema natale, perché tali eventi dipendono da questioni collettive e che riguardano un territorio intero o un ambiente molto ampio, in tal senso interviene nella dottrina astrologica la branca dell’astrologia mondiale (o cattolica) che attraverso lo studio delle sizigie, delle eclissi, delle grandi medie piccole congiunzioni secondo la teoria delle congiunzioni Giove Saturno, possono darci indicazioni più generali su eventi che possono riguardare la politica, la società, l’aria che respiriamo, le guerre, le epidemie, le questioni agricole e industriali, eventi che poi agiranno nel nostro mondo individuale di riflesso;
inoltre applicare interpretazioni astrologiche senza una padronanza minima della dottrina e dei suoi metodi, ed escludendo da tale pratical’astronomia e i suoi criteri di valutazione delle luci del cielo, rischia di portarci a interpretazioni e congetture prive di fondamento, o basate sul solo intuito personale.
Se consideriamo l’Astrologia come un “modello”che intende rappresentare qualcosa di fisico e di calcolabile astronomicamente, stiamo di fronte a una scienza a tutti gli effetti, ma che rientra non nelle scienze empiriche ma piuttosto in quelle interpretative, figurative, di elaborazione creativa ma che parte comunque da input di matematica astronomica. Il modello astrologico non è un modello assoluto, e non è detto che tutti debbano percepirlo come attendibile, ma è piuttosto un modello di indagine, che tenta attraverso i suoi principi di tradurre la natura delle cose celesti e terrestri in principi che attivano, disattivano, predispongono, inclinano, inibiscono o impediscono, certe inclinazioni naturali, in quel principio più che di buon senso ove per ognuno di noi non c’è un “destino precostituito e immutabile” ma piuttosto ci sono “potenzialità e limiti”, entrambe dettate dalle leggi intrinseche del nostro sistema biologico, connesso alla Terra che a sua volta è in connessione al Cielo e alle sue disposizioni e nature.
DORIFORIA è la disposizione di un pianeta rispetto ad un altro. Generalmente la Doriforia intende riferirsi al rapporto dei pianeti con i due luminari, secondo orientazioni di essenzialità ed accidentalità come la dignità propria, la fase, il moto, l’aspetto, il luogo, l’hairesis. La figura della doriforia è ampiamente citata da Tolomeo e ripresa da tutti i commentatori e autori successivi.
Avere pianeti doriforici è un’indicazione favorevole specialmente nei giudizi riguardanti i genitori, la fortuna in genere, gli onori, il successo, nonché indicatore di animo nobile o di capacità empatiche, emotive, di sensibilità e di comprensione delle cose. Possiamo dire che avere un pianeta doriforico, in generale, è come avere una protezione speciale, non ci preserva dal male o dalla sfortuna, ahimè, ma piuttosto potrebbe indicarci la capacità del nativo di emergere dalle difficoltà o di affrontarle con capacità, strategia, pragmatismo.
Un pianeta doriforico è come un Cavaliere sul suo Cavallo, tiene una lancia, avanza facendo strada al nativo, proteggendolo contro le avversità della vita e dando coraggio e determinazione.
La doriforia: regole generali
Distinguiamo prima di tutto la doriforia dei pianeti al Sole e la doriforia dei pianeti alla Luna, selezioniamo poi dei criteri di selettività per la definizione della figura.
La regola generale da tenere in mente è la seguente: sono doriforici al Sole i pianeti Giove Saturno Marte quando orientali al Sole e i pianeti Mercurio Venere quando occidentali al Sole. Sono doriforici alla Luna i pianeti Giove Saturno Marte quando occidentali alla Luna e i pianeti Mercurio Venere quando orientali alla Luna.
Un pianeta è “orientale” al Sole o alla Luna quando sorge prima rispetto al Sole o alla Luna. Un pianeta è “occidentale” al Sole o alla Luna quando sorge dopo rispetto al Sole o alla Luna.
Tuttavia non basta la disposizione… il pianeta può anche sorgere prima o dopo il Sole o la Luna, ma potrebbe avere condizioni che “inabilitano” la doriforia, quindi deve anche rispettare altri criteri.
I pianeti che esprimeranno doriforia al Sole sono Saturno Giove Marte quando sorgono prima del Sole, e Venere Mercurio quando sorgono dopo il Sole, unitamente a:
al moto diretto
ad un passo veloce
alla presenza nello stesso emisfero del Sole
alla presenza di qualche dignità essenziale
inoltre più efficienti ed efficaci saranno in particolare Giove Saturno perché pianeti diurni
aspetti Sole pianeta doriforico rafforzano il legame
personalmente considero anche le mutue ricezioni e gli aspetti di declinazione
I pianeti che esprimeranno doriforia alla Luna sono Saturno Giove Marte quando sorgono dopo la Luna, e Venere Mercurio quando sorgono prima della Luna, unitamente a:
al moto diretto
ad un passo veloce
alla presenza nello stesso emisfero della Luna
alla presenza di qualche dignità essenziale
inoltre più efficienti ed efficaci saranno in particolare Marte Venere perché pianeti notturni
aspetti Luna pianeta doriforico rafforzano il legame
personalmente considerato anche le mutue ricezioni e gli aspetti di declinazione
Possiamo avere diversi livelli di doriforia, ma sono più variabili e più testimonianze a permettere di identificare tale figura. Più variabili rispettate più efficace risulta essere la testimonianza della doriforia. La condizione perfetta è ovviamente la visibilità del pianeta doriforico al Luminare, la giusta distanza dal luminare, l’aspetto con il luminare, l’essere di moto diretto e veloce, l’essere in hayz. Ovviamente è frequente riscontrare che tutte le variabili non risulteranno rispettate, e questo renderebbe molto “rara” la figura doriforica. Quindi le condizioni imprescindibili sono: l’orientazione dell’astro rispetto al luminare che stiamo considerando (quindi il rispetto della disposizione orientale / occidentale in base al caso), la visibilità dell’astro. Poi concorrono a fortificare la figura: la presenza di dignità essenziali, di mutue ricezioni importanti, la condizione di moto diretto, pianeta veloce, il rispetto dell’hairesis, gli aspetti tra pianeta e luminare. All’interno dell’approccio valutativo dobbiamo quindi vedere l’insieme… e giudicare caso per caso.
L’interpretazione dei pianeti doriforici
Come interpetriamo la doriforia? Possiamo intanto definirla in modo generale distinguendo l’area di azione della doriforia. Quindi:
I pianeti doriforici al Sole sono significativi sull’onore, sulla fama, sull’onorabilità, sulla socialità del nativo, ovvero sulla capacità del nativo di emergere, di portare avanti i propri progetti, ha significato anche sul bene famigliare e genitoriale, sulla capacità di conservazione, di autorità e autorevolezza, possono indicare anche la capacità di superare gli ostacoli con determinazione.
L’assenza di pianeti doriforici al Sole non indicano un destino avverso, perché devono esserci testimonianze ulteriori: l’eventuale assenza della doriforia può essere compensata da altre figure che aiutano la natività, ma in genere l’assenza di questa figura potrebbe indicarci un soggetto che ha più difficoltà nell’emergere, nell’affrontare le attività della vita, o una maggiore difficoltà nell’investire sulla propria autorevolezza sociale, nonché essere un indicatore di possibili situazioni instabili legate ai contesti famigliari o ereditari o ambientali (ripeto… unitamente ad altre testimonianze, non basta la sola assenza della doriforia).
I pianeti doriforici alla Luna sono significativi sull’animo del soggetto, quindi possono indicarci amabilità, capacità percettiva, di comprensione, di analisi, di elaborazione, di meditazione, di ponderazione, empatia, capacità di elaborare le emozioni anche negative e rialzarsi dalle sfide emotive, capacità di vincere le frustrazioni o i mali dell’animo (anche in questo caso è bene specificare che non basta avere un pianeta doriforico alla Luna, devono esserci più testimonianze).
L’assenza di pianeti doriforici alla Luna possono significare una maggiore vulnerabilità emotive, ai sentimenti, alle sensazioni, essere più fragili dal punto di vista emotivo, può portare a sentimenti decadenti, oppure in presenza di mali dell’animo fortificano la vulnerabilità del nativo (invece in presenza di mali dell’animo con un pianeta doriforico alla Luna, questo può aiutare il nativo ad affrontarli e gestirli).
Insomma, come capite l’interpretazione della doriforia è complessa e dipende da più variabili, va poi analizzato caso per caso. Nello spazio di un articolato è impossibile trasmettervi la complessità dell’argomento, che richiederebbe più tempo e la necessità di aprire diversi capitoli dell’astrologia importanti da conoscere e capire (come il complesso discorso sulle dignità, fasi, visibilità, eccetera). Possiamo però dedurre da quanto indicato che un pianeta sotto i raggi del Sole o combusto ad esso… non potrà mai essere doriforico al Sole o alla Luna. Infatti il criterio essenziale per la definizione di un pianeta doriforico è la sua “giusta” distanza dal Sole, e quindi condizione imprescindibile è proprio la visibilità dell’astro.
Esempio doriforia sulla natività di Sergio Mattarella
Propongo un esempio pratico sulla natività dell’attuale Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nato il 23 Luglio 1941 alle ore 11:40, a Palermo (Rodden Rating AA – Collector Astro DataBank Bordoni).
La natività di Sergio Mattarella è diurna. Parto nel considerare l’eventuale doriforia al Sole considerando in particolare i pianeti diurni Giove e Saturno.
Giove sorge prima del Sole.
Giove è libero dai raggi del Sole, è visibile.
Giove è in detrimento (debilità essenziale) tuttavia è anche in triplicità (governa i segni di aria secondo i signori della triplicità della tradizione araba), quindi non ha una essenzialità fortissima, ma comunque la detiene nonostante il detrimento.
Inoltre Giove è di moto diretto e il suo passo è veloce.
Si trova nello stesso emisfero del Sole.
Secondo le valutazioni di hairesis è in hayz.
Non vi è aspetto tra Sole e Giove.
Giove possiamo considerarlo doriforico al Sole, nonostante comunque la presenza del detrimento (condizione di debilità essenziale) e nonostante l’assenza di un aspetto diretto Sole-Giove, il motivo è legato alla sua posizione nel mondo, Giove è trigono all’Ascendente che è un punto vitale (Cardano dice che l’Ascendente si assimila al Sole), inoltre ha numerose qualità e comunque reagisce al detrimento poiché nella sua triplicità.
Saturno sorge prima del Sole.
Saturno è libero dai raggi del Sole, è visibile.
Saturno è nel suo confine e se vogliamo considerare anche la dignità dei volti, è nei suoi volti.
Inoltre Saturno è di moto diretto e il suo passo è veloce.
Si trova nello stesso emisfero del Sole.
Secondo le valutazioni di hairesis non possiamo considerarlo comunque in hayz poiché il segno che occupa è femminile.
Nel mondo il Sole è in sestile a Saturno.
Saturno possiamo considerarlo doriforico al Sole, rispetta molte condizioni imprescindibili alla doriforia, incluso un aspetto di sestile nel mondo con il luminare.
La posizione dei pianeti Giove-Saturno non è angolare, Giove tuttavia è in trigono nel mondo all’Ascendente. Teniamo in considerazione che Giove ha una mutua ricezione con Mercurio (infatti Giove è nel domicilio di Mercurio, Mercurio è nell’esaltazione di Giove). Per ora possiamo dire che i pianeti doriforici al Sole sono Saturno e Giove, tra i due ritengo che Giove è quello posizionato meglio e che detiene maggiore capacità doriforica specialmente per il suo aspetto all’Ascendente. Anche Saturno è sicuramente doriforico, e comunica con il Sole quindi ha comunque un peso nel concedere virtù doriforiche al nativo. Tuttavia Giove è in congiunzione per grado di passaggio alla luminosa Rigel (Beta Orion) dotata di una elevata luminosità, tutte le stelle luminose (di prima e seconda magnitudine) concorrono a significare l’onore e l’onorabilità del nativo e comunica con l’Ascendente significatore per eccellenza del temperamento e del corpo, quindi Giove pur non avendo aspetti secchi o precisi con il Sole, agisce sull’Ascendente che – come indicato dal Cardano – si assimila al Sole (infatti affinché un pianeta doriforico possa esprimersi nella natività, deve in qualche modo agire sui punti vitali della natività stessa, sul luminare che stiamo prendendo in considerazione oppure sui punti vitali come può essere l’Ascendente ma personalmente considero anche il Governatore dell’Ascendente come anche il Signore della Genitura, come vedremo più avanti per la doriforia lunare).
Passiamo a considerare la doriforia alla Luna.
Osserviamo immediatamente che Mercurio sorge prima della Luna, quindi è un pianeta potenzialmente doriforico alla Luna.
Mercurio non ha molte dignità, l’unica è il volto che possiamo considerare come presupposto nell’impedire la condizione peregrina (anche se Tolomeo pare non considerasse molto i volti, mentre nell’astrologia medievale e rinascimentale, nonché nella letteratura araba, sono fortemente considerati perché il volto è come “l’abito indossato dal pianeta” i vestiti che indossa).
Mercurio tuttavia è lento.
Comunque è un Mercurio libero dai raggi del sole e risulta visibile.
La visibilità di Mercurio non è così scontanta!
Mercurio è dotato di moto diretto.
Inoltre occupa la decima casa, casa angolare.
Inoltre è il pianeta più alto.
Poi è signore della Genitura secondo il metodo di William Lilly.
Mercurio è un importante significatore delle opere perché è in decima casa e congiunto alla cuspide della decima casa.
Mercurio pur non avendo tutte le condizioni, rispetta molte situazioni di doriforia e possiamo considerarlo quindi doriforico alla Luna. Mercurio conferisce una buona empatia, nonché una buona capacità di elaborazione emotiva, sensibilità, tranquillità, essendo poi Mercurio nella casa della Luna significa disponibilità, amabilità, dedizione nei confronti del prossimò, un’animo indagatore e sensibile.
Giove doriforico al Sole. Mercurio doriforico alla Luna.
Concludo considerando in particolare Giove doriforico al Sole e Mercurio doriforico alla Luna. Inoltre Giove-Mercurio sono in mutua ricezione. Giove è unito per grado di passaggio alla stella Rigel stella appartenente alle stelle di grande luminosità che possono conferire onore e onorabilità; mentre Mercurio è congiunto per grado di passaggio alla stella Sirio, molto luminosa più di Rigel, ulteriore testimonianza di onorabilità e di animo nobile. Giove comunica con l’Ascendente come anche Mercurio, quindi questi due pianeti doriforici agiscono o intervengono almeno su un punto vitale della natività, l’Ascendente.
La presenza di Giove-Mercurio doriforici il primo al Sole e il secondo alla Luna, concorrono nel testimoniare onori, autorevolezza etica, morale, intellettuale, strategia, capacità di lungimiranza, possibilità di raggiungere elevati gradi di successo in ambito professionale come sociale, protegge la natività nei confronti delle vessazioni o delle sfide della vita, nelle quali il nativo saprà reagire con dignità e nobiltà d’animo. Inoltre poiché in mutua ricezione, le proprietà doriforiche di Giove e di Mercurio “lavorano in sinergia” per garantire al nativo onori e dignità, e poiché Mercurio è Signore della Genitura, la figura è portata ad esplicitare i suoi caratteri e le sue virtù nelle inclinazioni generali del nativo.
La relazione tra segno zodiacale e organo / apparato umano è uno dei capitoli più importanti dell’Astrologia genetliaca. La teoria della melothesia è alla base della convinzione, in ambito astrologico, di una connessione tra sfera celeste e corpo umano. Ovvero, la melothesia mette in correlazione la sfera del cielo con il nostro corpo, ci parla non solo di quali organi o funzioni biologiche sono in relazione a certe nature zodiacali, ma ci indica anche come alcune parti del nostro corpo subiscono influenzate da specifiche parti della sfera celeste. Seguono: l’associazione dei 12 segni zodiacali con le diverse parti del corpo e un relativo commento; poi le interessanti indicazioni dei 12 segni secondo Liber Physiognomiae da intendere come “segno che sorge all’Ascendente”.
Curiosità sul Liber Pysiognomiae – Il Liber Physiognomiae è una raccolta di testi di astrologia, divinazione e medicina . Il manoscritto fu scritto e miniato in Veneto intorno al 1440. Generazioni dopo, gli fu dato un titolo un po’ fuorviante: sebbene si consideri l’effetto delle stelle e dei pianeti sulle caratteristiche fisiche umane, il libro si occupa in modo più pervasivo dell’influenza dei corpi celesti sul carattere, sulle malattie e sui destini di uomini e donne . È famoso soprattutto per le sue dodici raffigurazioni di personificazioni dei pianeti. Il Liber Physiognomiae testimonia la cultura medievale della previsione secondo i moti dei corpi celesti . Tra i testi c’è una cronaca mensile del mangiare e del bere sano di Pietro d’Abano († ca. 1315), e Pietro potrebbe essere stato responsabile dell’assemblaggio di questi testi più di un secolo prima che fossero scritti nel manoscritto di Modena. Troviamo poi l’elenco dei segni, con relative descrizioni, segni che si riferiscono al segno ascendente e non al segno del Sole o della Luna. L’edizione rinascimentale era senza dubbio destinata a qualcuno che potesse leggerne il testo latino e, sebbene non di lusso, è un bel libro. Si è ipotizzato che sia stato creato per un membro della famiglia Este di Ferrara. Tuttavia, non ci sono prove sicure della proprietà del libro prima che compaia nella biblioteca di Tommaso Obizzi († 1803). Obizzi lasciò le sue collezioni d’arte e libri a Ercole III d’Este (1727-1803), duca di Modena e Reggio , ma rimasero al Castello del Catajo vicino a Padova. Il manoscritto fu trasferito alla Biblioteca Estense di Modena nel 1817.
ARIETE come testa
Per testa nell’associazione astrologica si intende tutto ciò che è presente in questa zona: cranio, cervello, occhi, naso, bocca, orecchie. Questo è importante ricordarlo perché in effetti l’Ariete come segno dispone la testa non solo perché è la prima parte del corpo che emerge nel parto, ma anche perché è la parte dove trovano sede gli organi deputati al primo impatto valutativo. Ovvero in questa parte dell’organismo c’è tutto ciò che serve per scelte impulsive o ragionate, per scelte immediate di discernimento, c’è tutto ciò che serve per agire, difendersi, valutare. La testa è la parte prima del corpo e la più importante perché da essa dipende tutto: ogni altra funzione è stabilita dal cervello che ha sede nel cranio, gli occhi valutano, vedono, guardano gli spazi e gli anfratti e possono decidere dove proteggersi riparandosi o dove attaccare il nemico; le orecchie fanno sentire, percepire, suoni pericolosi o armoniosi; naso e bocca permettono la valutazione di altri sensi. Insomma abbiamo un vero e proprio laboratorio valutativo-immediato. Inoltre l’Ariete posto nella sommità del corpo, la testa, rievoca la sua stessa sommità nella Disposizione del Mondo (Thema Mundi) dove ci viene ricordato che l’Ariete è nel cuore del cielo della genitura mundi perché è Pastore di tutti gli altri segni. Nella iatromatematica, tutti gli organi connessi al segno sono in analogia alla Casa Uno.
TORO come collo
Nella parte anatomica dove ha disposizione il Toro troviamo complessi e articolate fasce muscolari deputate alla statica e alla dinamica della testa, nonché muscoli che sono responsabili della deglutizione e della fonazione; il muscolo più evidente è lo sternocleidomastoideo che ha origine dalla mastoide e si inserisce sulla clavicola e sullo sterno, nel profondo di questo muscolo hanno sede grossi vasi sanguigni arteriosi e venosi deputati alla irrorazione della testa. Il Toro regge la stabilità e la dinamicità della testa, quindi la possibilità implicita di orientazione e di determinazione degli spazi. Il segno Toro è comunemente definito territoriale proprio perché ha una natura legata a territori ristretti e limitati, recintati, in cui valutare attività personali. Questo spazio taurino è spesso chiamato spazio sacro proprio in esso hanno luogo funzioni di nutrizione quindi un luogo di estrema importanza, non a caso il collo presenta muscoli importanti per deglutire, quindi questa parte del corpo è messa in analogia al Toro perché rappresenta le funzioni prime e principali di questa energia zodiacale. Il Toro in analogia al collo ci rievoca la staticità e la pesantezza, la valutazione dei territori, i processi di nutrizione. Nella iatromatematica, tutti gli organi connessi al segno sono in analogia alla Casa Due.
GEMELLI come braccia
Il segno Gemelli è in analogia alle braccia. Oggi dobbiamo estendere questa associazione al concetto di arti superiori. Il segno è quindi in analogia a spalle, braccio, gomito, avambraccio, polso, mano, dita. La prima cosa che possiamo notare nell’osservazione della natura fisiologica di questa sede è che gli arti superiori sono molto diversi da quelli inferiori. Infatti essi non sono deputati alla locomozione ma hanno un’altra funzione: le braccia sono associate alle attività manuali, alla scrittura, al dare e prendere, sollevare e respingere, accogliere e abbracciare, toccare, gettare, tirare, avvicinare e via dicendo. L’analogia alle braccia è chiaramente legata alle attività quotidiane, di scrittura e arte perché attraverso le braccia si compiono la pittura, la scultura, e sono arti utilizzate per far suonare uno strumento, per far vibrare un’arpa o una chitarra. Tuttavia, come già detto, questi arti differiscono di molto da quelli inferiori perché non sono deputati alla locomozione e al movimento. I Gemelli non rappresentano dunque una energia di movimento fisico, ma piuttosto una energia dinamica che crea, produce, genera attraverso la dinamica manuale. Nella iatromatematica, tutti gli organi connessi al segno sono in analogia alla Casa Tre.
CANCRO come petto
Più che petto, il Cancro è associato al torace quindi ad una zona centrale del corpo che fa da contenitore a importanti organi e apparati. Il segno del Cancro preside la cavità toracica in cui troviamo la sede di alcune parti dell’apparato circolatorio (cuore e grandi vasi sanguigni), del sistema linfatico (dotto toracico), dell’apparato respiratorio (trachea, bronchi, polmoni), digerente (esofago), nervoso (nervo vago), endocrino (timo). Esternamente al torace troviamo annessi cutanei e le mammelle. In questa parte anatomica c’è poi la cassa toracica, il sistema osseo che contiene tutti questi organi comunemente definitivi organi vitali e quindi molto delicati e, se messi a rischio, responsabili della vulnerabilità della vita. Il Cancro qui posto intende rappresentare il centro del corpo nelle sue parti più importanti e vitali, ovvero segno che raccoglie e racchiude gli organi vitali e che protegge all’interno della cassa toracica. In tal senso possiamo ricavare nell’analogia zodiacale i concetti di contenitore, contenere, racchiudere, raggruppare, proteggere; il Cancro è difesa interna delle funzioni vitali principali, è posto come scudo e come contenitore delle attività biologiche e fisiologiche più importanti. Nella iatromatematica, tutti gli organi connessi al segno sono in analogia alla Casa Quattro.
LEONE come cuore
Il segno Leone è associato al cuore come organo specifico; la sua funzione è quella di portare sangue ricco di ossigeno al resto del corpo. L’ossigeno è l’alimento principale degli organi e tessuti necessario affinché funzionino. Allo stesso modo il cuore pompa anche il sangue carico di anidride carbonica che è lo scarto che deve essere espulso dall’organismo perché velenoso e dannoso. Il cuore permette il ciclo continuo del sangue, e batte incessantemente in un ritmo al minuto di 70-80 battiti. L’attività del cuore rievoca molto il battito incessante di un tamburo, è in analogia al ritmo della vita, al suo ciclo. Non si ferma mai, le sue contrazioni sono continue e incessanti fintanto che è presente lo spirito vitale nel corpo. Per questo rintracciamo nel segno Leone analogie alla vita imperante, all’orgoglio e all’incessante necessità di essere primeggianti e centrali. Questi concetti trovano interessanti connessioni al ritmo del cuore, che orgogliosamente batte senza mai sosta e riposo, continuamente, garantendo la vita. Nella iatromatematica, tutti gli organi connessi al segno sono in analogia alla Casa Cinque.
VERGINE come ventre
A questo segno è associato il ventre ovvero l’addome dove si trovano altri organi vitali e di estrema importanza come quelli del tubo digerente, in questo luogo hanno sede i processi di assorbimento e di digestione del cibo. La Vergine che ha dominio sul ventre comprende anche altri organi addominali come fegato, pancreas e milza. Tutte queste strutture, organiche ed endocrine, compartecipano alla trasformazione del cibo in elementi essenziali e semplici, processati affinché possano essere poi assorbiti a livello dei villi intestinali. I muscoli addominali sono inoltre deputati al movimento, alla respirazione, alla funzione posturale, sono necessari per la funzione della tosse, della minzione e defecazione, del parto, del vomito, del canto. I muscoli del ventre sono i responsabili della postura. La Vergine può essere dunque definito segno posturale che intende rappresentare la corretta posizione e il corretto allineamento del corpo. In tal senso il segno è in analogia ai processi elaborativi che da cose complesse ottengono sintesi armoniche e perfette per essere assorbite e valorizzate nel loro pieno potenziale, è anche ordine, postura, rettitudine, allineamento, serietà. Anche in questo segno vi è un meccanismo di difesa, la fascia muscolare addominale protegge gli organi interni e la Vergine è infatti anche segno di protezione delle attività finali dell’uomo, le sue elaborazioni finali sono soggette alla potenza della conoscenza e quindi alla tetragonia del sapere. Nella iatromatematica, tutti gli organi connessi al segno sono in analogia alla Casa Sei.
BILANCIA come reni
Si è soliti vedere i reni come sistema di filtraggio delle tossine, che poi sono espulse con l’urina. Tuttavia un’altra funzione dei reni è di elaborare la vitamina D nella sua funzione attiva affinché possa essere utilizzata dall’organismo in modo efficace. La vitamina D non fissa solo il calcio nelle ossa, ma ha una funzione fondamentale di regolatore di vari organi e sistemi, ovvero modulante nei confronti dell’infiammazione e del sistema immunitario. Nella Bilancia ha sede l’esaltazione di Saturno, un importante difensore e rappresentate non solo dello scheletro e delle ossa, ma anche difensore nei processi del sistema immunitario in collaborazione a Marte. In queste analogie fisiologiche rintracciamo nella Bilancia il concetto di equilibratore, modulatore, energia che cerca o tenta di ristabilire un ordine e un equilibrio-fisiologico, come fa la vitamina D processata e attivata proprio in sede renale, luogo della Bilancia. Nella iatromatematica, tutti gli organi connessi al segno sono in analogia alla Casa Sette.
SCORPIONE come genitali
Da sempre questo segno è connesso ai genitali, intanto perché in questi organi, deputati alla riproduzione, è molto forte l’umidità e la viscosità. Nell’utero è elevato il grado di umidità, nel seme maschile la viscosità. Altro elemento da tenere in considerazione è la freddezza, il segno è umido e freddo, i genitali sono organi dove la temperatura è piuttosto bassa rispetto a tutti gli altri luoghi. In particolare nei testicoli la temperatura è in genere inferiore a quella corporea di 2-8°. Temperature al di sopra dei 35° in area testicolare causa l’inibizione della sintesi degli spermatozoi. Tuttavia, questi organi sono deputati anche al piacere, non solo quindi alla riproduzione sessuale: lo Scorpione è nella Disposizione del Mondo (Thema Mundi) collocato proprio nel luogo in cui ha sede il piacere e la riproduzione, la Casa Cinque di cui è cosignificanza nella visione ellenistica. Per questo il segno è anche connesso al piacere, alla sessualità, alla sensualità. Inoltre è il segno migliore in cui può trovarsi Marte che qui è infiltrato di istanze fredde e umide che placano i suoi eccessi caldi e secchi, irosi e collerici, rendendolo in un certo senso più disponibile al piacere. Nella iatromatematica, tutti gli organi connessi al segno sono in analogia alla Casa Otto.
SAGITTARIO come anca
L’anca è la più importante articolazione dell’organismo, consente di camminare, correre, saltare, supporta il peso del corpo, potenzia e moltiplica la capacità muscolare dei fianchi e delle gambe, è molto flessibile. Intanto questa indicazione fisiologica ci rimanda all’associazione comune di Sagittario come colui che cammina, ma tale indicazione è da ampliare. L’anca in particolare sopporta il peso dell’intero corpo che altrimenti non sarebbe possibile dalla sola ossatura delle gambe. Il segno è posto nel Misero Declivio del Thema Mundi, casa sei, in analogia al concetto di sforzo e fatica, e solo questo è il segno capace di sopportare le più elevate sollecitazioni che il corpo compie nelle fatiche del quotidiano. Per questo nel segno Sagittario è rievocata anche la forza centaurica un’energia incredibilmente autentica e determinante, capace di sopportare i grandi pesi della vita e di spostare pesi che in apparenza sembrerebbero impossibili da gestire. Nella iatromatematica, tutti gli organi connessi al segno sono in analogia alla Casa Nove.
CAPRICORNO come ginocchia
Gli ultimi segni (Sagittario Capricorno Aquario Pesci) sono molto comuni nella loro funzione fisiologica. Al Capricorno sono associate le ginocchia dove troviamo la confluenza del femore, della tibia, della rotula. L’articolazione è molto resistente, permette insieme all’anca di sostenere il peso del corpo, è indispensabile per camminare, correre ma specialmente per mantenere la posizione eretta del corpo. Questa posizione è centrale nell’analogia del segno Capricorno che potremmo definire come segno dritto. La posizione eretta è in analogia al concetto di imperante dominio, essere eretti significa essere protesi verso l’alto, sollevati, inclinati verso l’altezza e la vetta, è anche similitudine di tumescenza e turgidità. La posizione eretta è similitudine di struttura edificata, fondamento, ritto, costituito, costruito, di conseguenza il segno è associato alla rettitudine. Nella iatromatematica, tutti gli organi connessi al segno sono in analogia alla Casa Dieci.
AQUARIO come gambe
Anche il segno Aquario ha una attinenza con gli altri due segni precedenti. Tuttavia in questo segno troviamo un concetto più ascrivibile alla generalizzazione degli arti inferiori, nella loro complessiva struttura. Questa parte dell’organismo, in ottica astrologica, la osserverei anche come “struttura mediana” che collega la parte alta del corpo con le fondamenta della terra, è la via di intermezzo tra alto e basso, tra cielo e terra. È quindi luogo di comunicazione tra due estremi. L’Aquario rappresenta quindi tutti i movimenti fondamentali per la locomozione, a differenza del segno Sagittario e Capricorno che rappresentano punti specifici di tipo tessutale. L’Aquario è in analogia ai movimenti di plantarflessione, dorsiflessione, estensione gamba, estensione piede, flessione gamba, flessione dita dei piedi, eversione piede, inversione piede. In un certo senso mette in comunicazione le strutture del Sagittario e del Capricorno, con quelle dei Pesci (piedi): nell’Aquario queste strutture diventano movimento dinamico e reale. Per analogia in questo segno troviamo i concetti di portatore e conduttore, ovvero colui che veicola qualcosa, in questo caso è il veicolo attraverso cui si esprime il movimento reale del corpo. Nella iatromatematica, tutti gli organi connessi al segno sono in analogia alla Casa Undici.
PESCI come piedi
I piedi sono definiti da alcuni testi di anatomia “capolavori di architettura e biomeccanica”, infatti i piedi in uno spazio tutto sommato ristretto, concentrano ventisei ossa, trentatré articolazioni, centoquattordici legamenti, venti muscoli, duecentocinque mila ghiandole sudorifere. Il piede stabilizza la posizione eretta, è propulsione del movimento, adattamento al movimento, marcia, coordinazione posturale. I piedi rientrano in molte metafore anche bibliche, come in quella di chi conduce un cammino spirituale per raggiungere o ritrovare Dio. È quindi similitudine del cammino nella fede, e per questo nel segno Pesci incontriamo parole come compassione, fede, desiderio, emozioni, ricerca amorevole. Tuttavia il cammino spirituale può essere anche ostacolato da false vie o da sentieri tortuosi e difficili, dove facilmente si può inciampare, i piedi sono le strutture del corpo che causano principalmente la nostra caduta: mettere un piede in un punto sbagliato può improvvisamente compromettere l’equilibrio e la struttura eretta, facendo barcollare o precipitare. Anche in tal senso rintracciamo le similitudini associate al segno riguardanti, in senso disarmonico, la facile suggestionabilità, l’inganno autoinflitto, le paure e gli improvvisi crolli emotivi. Nella iatromatematica, tutti gli organi connessi al segno sono in analogia alla Casa Dodici.
ARIETE secondo Liber Physiognomiae
L’uomo nato sotto il segno dell’Ariete sarà laborioso e costante nell’amore, ne troppo ricco ne troppo povero, sarà facilmente irascibile ma altrettanto capace di calmarsi; avrà molta fortuna ma dovrà sopportare varie discordie; di abile eloquenza sarà a volte mendace, di animo variabile tenderà a vendicarsi degli avversari. Grande fornicatore. Presenterà cicatrici sul corpo, soffrirà danni da parte di animali e sarà simile all’ariete che ogni anno perde la lana ma sempre la recupera. A 23 anni sarà gravemente malato, ma riuscirà a guarire, avrà una aspettativa di vita fino a 85 anni. La donna nata sotto il medesimo segno sarà di carattere iroso, spesso mentirà; perderà il proprio uomo. A cinque anni sarà gravemente malata (infanzia) a 25 rischierà di morire; se riuscirà a guarire allora vivrà molto a lungo, ma la sua vita sarà in forse fino a quarantatré anni; nonostante una cicatrice in faccia e in testa e intensi mali di capo vivrà fino a ottant’anni. I giorni di Saturno e Marte sono favorevoli sia all’uomo che alla donna, ma il giorno di Giove sarà infausto per qualsiasi affare.
Il geroglifico dell’ariete è la stilizzazione dell’animale che rievoca l’immagine di un fallo con i suoi testicoli, altri lo vedono come l’immagine di una spiga di grano, personalmente ci vedo la gemma che spunta dalla corteccia di un albero appena destata dal torpore dell’inverno. Ma anche la spellatura di un baccello nel cui contenuto troviamo il seme. È associato alla stagione primaverile. La parola chiave della prima decade è Ardore. Della seconda decade è Carisma. Della terza è Passione. L’etimologia dell’Ariete può essere legata al sanscrito Uranah che significa energia originaria, prime scintilla della creazione, fuoco caotico che infonde la base all’ordine delle cose. Mentre la forma passiva del verbo latino Arieto ovvero Arietor trova una analogia alla simbologia ariete: questo lemma significa urtare, caricare contro, assalire scuotere, aspetti di quello che la veemenza arietina rappresenta. Concetto chiave del segno è creazione.
TORO secondo Liber Physiognomiae
L’uomo nato sotto il segno del Toro sarà forte, audace e litigioso. Lascerà i suoi e condurrà la propria vita con estranei. Raggiungerà una buona posizione e tramite il consorte o la propria attività diventerà ricco. Tuttavia sarà ingrato. Dall’età di 36 anni arriverà ad una buona condizione di vita, avrà vittoria sui suoi nemici e sarà morso da un cane. A 23 anni si ammalerà e soffrirà per veleno; sarà come il toro che lavora la terra, semina il grano, così avrà beni e vedrà crescere la propria fortuna. Vivrà 85 anni. La donna nata sotto il segno del Toro sarà laboriosa e mendace, si compiacerà dell’infamia del pudore, godrà dei beni ereditati. Avrà più mariti e figli, spesso sarà malata e se guarirà vivrà 76 anni. I giorni della Luna e di Giove saranno favorevoli agli affari, quello di Marte sarà nefasto.
Il geroglifico del Toro rievoca la faccia dell’animale, testa e corna; alcuni ci osservano il seme da cui nasce la radice, oppure il seme che germoglia. Nel suo simbolo si può vedere anche l’associazione al Sole che emette i suoi primi raggi. Rievoca l’animale, ma anche la forza germinativa della vita, quindi il seme che spezza le sui cuticole facendo emergere i primi germogli di una esistenza complessa e che vuole emergere dalle tenebre della terra. È associato alla stagione centrale della primavera. La parola chiave della prima decade è Buonsenso. Della seconda decade è Fertilità. Della terza è Realismo. L’etimologia è legata al sanscrito Ge e al greco Gea, Genos. Tutti questi termini si riferiscono al concetto di terra come nutrimento, in questo segno è forte l’immagine del ruminante che si nutre dei frutti della terra. Il processo di masticazione è lento e prolungato, lungo quello della digestione. La parola chiave del segno zodiacale è nutrizione.
GEMELLI secondo Liber Physiognomiae
L’uomo nato sotto il segno dei Gemelli avrà cicatrici all’inguine, sarà bello, pietoso e tratterrà il denaro con criterio; condurrà una vita pubblica, viaggerà per luoghi sconosciuti e non resterà nel luogo ove è nato. Sarà negligente in ogni sua azione, avrà ricchezze sufficienti e godrà fino a 35 anni di denaro crescente. Il consorte si concederà raramente ed egli sarà tentato al tradimento. Sperimenterà il morso di un cane sulla testa o sul braccio sinistro, si troverà in difficoltà nell’acqua, sarà ricco o spenderà volentieri. Vivrà 100 anni. La donna nata sotto il segno dei Gemelli andrà a grande onore, ma sarà accusata di falsi crimini, scamperà a tutti i pericoli, abbonderà di sufficienti ricchezze. Vivrà 60 anni. Il giorno di Mercurio è sempre favorevole, infausti quelli del Sole e di Marte.
Il geroglifico del segno Gemelli rievoca il concetto della specularità o della simmetria, due linee parallele e identiche sovrastate da una semicirconferenza convessa. Alcuni ritrovano in questo simbolo la rievocazione dell’immagine che si riflette su di uno specchio. Altri il seme germogliato che diventa fusto alto e comincia a fiorire. Presiede la parte finale della primavera. La prima decade ha come parola chiave Intuizione. La seconda la parola Idealizzazione. Mentre la terza decade ha come parola chiave il concetto di Discernimento. L’etimologia del segno Gemelli è legata alla parola latina Geminius e alla parola greca Gamos, entrambe evocano l’immagine del matrimonio alchemico, è riferita ad una parte importante del compimento della Grande Opera nell’uomo, l’unione degli opposti per ricostituire l’unicità primordiale, alla scoperta del Lapis (pietra filosofale). Altre interessanti etimologie potrebbero essere legate ai concetti Gemino ovvero diventare doppi, Gemitus ovvero lamentazione; entrami i lemmi evidenziano la dualità del segno e la sua tendenza polemica e critica. La parola chiave del segno intero è consapevolezza.
CANCRO secondo Liber Physiognomiae
L’uomo nato sotto il segno del Cancro sarà umile e ilare, famoso, saggio, soffrirà per invidia, avrà liti con il prossimo, avrà una ferita e un segno causato dal fuoco o da spada, soffrirà per veleno, troverà denaro nascosto, soffrirà molto a causa del consorte. A 30 anni vedrà crescere il suo patrimonio, vivrà 70 anni. La donna nata sotto il segno del Cancro sarà facilmente irascibile ma si placherà in modo veloce, sarà servizievole, prudente, gioviale, sopporterà molti pericoli e scamperà da molti di essi. Sarà laboriosa fino a 30 anni, poi avrà quiete e buona fortuna. Si sposerà molto giovane, perverrà ad onori, avrà cicatrici ma sarà curata bene, avrà paura nell’acqua, da piccola cadrà dall’alto, sarà morsa da un cane, giungerà a pericoli ma ne verrà fuori, vivrà 73 anni. I giorni di Giove e di Venere sono felici, quello di Marte sfavorevole.
Il simbolo utilizzato per il segno rievoca l’animale con le sue chele, tuttavia nella sua stilizzazione è visto anche come movimento orbitale del pianeti, o del ciclo lunare; similmente al ciclo lunare, il geroglifico rievoca anche l’immagine della gestazione, ovvero dell’utero della donna che accoglie nuova vita. Rievoca l’immagine dell’ovocita fecondato, ha una stilizzazione che lo fa assomigliare ad una nebulosa, nonché alla struttura di un atomo. È il segno che apre alla stagione estiva. La parola chiave della prima decade è Emozioni. Della seconda è Rivelazione. Della terza decade è Conservazione. Dal punto di vista etimologico, la simbologia Cancro è associata al termine greco Karikinos che ha chiara derivazione dal sanscrito Karkas, Karkata ovvero radice, Kra-Non ovvero corno, e Karakara ovvero duro, e Karanka guscio. Tutti lemmi che descrivono la corazza del segno, il guscio protettivo che rievoca l’oscurità in cui avviene il miracolo della vita. La parola chiave del segno intero è proteggere.
LEONE secondo Liber Physiognomiae
L’uomo nato sotto il segno del Leone sarà audace e bello, parlerà apertamente, premuroso con chi piange, a 33 anni riceverà ricchezza, ma dopo i 38 tenderà a disperderle per insidie varie, sarà molto onorato, ma tante saranno le avversità da affrontare. Qualunque cosa inizierà la otterrà e quanto sarà perduto riuscirà a recuperarlo; soffrirà di dolori e preoccupazioni per i suoi figli, cadrà dall’alto, troverà denaro nascosto. A 8 anni si ammalerà, sopporterà dolore, vivrà 84 anni. La donna sarà audace, forte, bella, elegante nel suo eloquio, caritatevole, feconda. Non conserverà il primo consorte, soffrirà di dolori allo stomaco, a 17 anni riceverà insidie da persone care e vicine, giungerà a grandi ricchezze, avrà figli da tre uomini, sarà amichevole, morsicata da un cane, cadrà dall’alto. Vivrà 67 anni. I giorni di Mercurio e Marte saranno propizi. Quello di Saturno sarà infausto.
Il simbolo usato per il segno Leone rievoca la coda dell’animale. Tuttavia la sua stilizzazione richiama anche l’immagine di uno spermatozoo. Rappresenta la seconda parte dell’estate. La prima decade ha come parola chiave Estremismo. La seconda la parola chiave Orgoglio. Mentre la parola chiave della terza decade è Potere. L’etimologia del segno Leone è legata ai concetti Leo e Slei. Leo è legato non solo all’animale leone ma anche alla sua pelle, ad una serie di piante e ad una specie di granchio. I leonis, invece, erano sacerdoti del Dio Mitra, non a caso adoratori del Sole, pianeta (luminare) del segno. Il termine greco Slei si riferisce invece all’idea di staccare la pelle o la criniera del leone, come forma di potere sull’altro, ma anche come simbolo di trofeo, quindi di vittoria sulla lotta. Nel geroglifico zodiacale, il Leone evoca una lettera che comunica vita, ritmo, lotta, ovvero sopravvivenza. La parola chiave del segno è indipendenza.
VERGINE secondo Liber Physiognomiae
L’uomo nato sotto il segno della Vergine sarà intelligente, sollecito, riservato, coraggioso, desidererà qualsiasi cosa, e facilmente si arrabbierà; a fatica conserverà il primo consorte. A 31 anni avrà fortuna, si troverà in balia di acque di fiume, avrà cicatrici da spada. Vivrà 70 anni ne ricco ne povero. La donna nata nello stesso segno sarà riservata, intelligente, laboriosa ma disordinata. Si sposerà molto giovane, non conserverà il primo consorte, e il primo figlio non avrà lunga vita. Avrà benefici tramite un’altra donna. Si troverà in balia di un fiume. Cadrà dall’alto. A 10 anni soffrirà di disturbi alle arterie, se guarirà vivrà fino a 53 anni. I giorni di Mercurio e del Sole sono buoni, il giorno di Marte è sfavorevole per qualsiasi attività.
Il glifo della Vergine è una M stilizzata, con un incrocio delle ultime stanghette verso l’interno. Questo simbolo rievoca l’immagine del materno. La sua stilizzazione rievoca anche l’attività dello scriba che prende nota e calcolo. La curvatura finale rievoca l’immagine della sacca piena di grano. È il segno che presiede alla parte finale dell’estate. La prima decade ha come parola chiave il concetto di Abilità. La seconda decade il concetto Diplomazia. Mentre la parola chiave della terza decade del segno Vergine è Altruismo. Nei testi di astrologia l’etimologia simbolica della vergine è quasi sempre legata al concetto di Mater. Tuttavia trovo una maggiore correlazione alla parola latina Materia che oltre a significare qualcosa di materiale è legata ai concetti di nutrimento, viveri, alimento, cibo. È ciò che la Vergine evoca come simbologia: nutrimento del corpo e dell’anima, raccolto, conservazione, opulenza, il tutto con lo scopo del mantenimento dei bisogni corporali. La parola chiave dell’interno segno è mantenere.
BILANCIA secondo Liber Physiognomiae
L’uomo nato sotto il segno della Bilancia sarà potente, si distinguerà e viaggerà per luoghi sconosciuti e da una terra straniera otterrà guadagno, sarà abile parlatore, offeso da chi gli sta più vicino soffrirà del danno derivante da ingiuria, sperimenterà sorte varia, molti richiederanno il suo consiglio. Vivrà 77 anni. La donna nata sotto il segno della Bilancia sarà coraggiosa, amichevole, viaggerà in luoghi sconosciuti, sarà ilare, dal primo compagno non avrà figli, a 33 anni riceverà onore. Sarà inferma e subirà il morso di un cane. Se guarirà dai suoi malanni vivrà 42 anni. Il giorno di Venere, di Giove e della Luna saranno favorevoli. Il giorno di Mercurio è nefasto.
Il segno della Bilancia è la rievocazione dell’oggetto deputato alla misurazione, al peso, al calcolo, che spesso appare anche nelle mani di divinità come Minerva, Atena, Maat, Anubi. Nelle prime tre divinità si pesa il valore umano dell’onestà, della purezza e della bontà d’animo. Mentre nel dio della morte Anubi, la bilancia si usa per pesare il cuore della persona, il suo valore durante l’esistenza. Il segno apre la stagione autunnale. La prima decade ha come parola chiave Socievolezza. La seconda decade Arbitrio. La terza ha come parola chiave Giustizia. L’etimologia della parola Bilancia è legata al termine Libra-Bilanx. Questo lemma significa non solo misurare, pesare, bilanciare ma ha anche il significato di livellare. La Bilancia in tal senso assume significati di portare ad un equilibrio: ogni cosa è soppesata, messa al vaglio delle ragioni del cuore e della mente. La derivazione latina vede anche la congiunzione dei concetti bis e lancem ovvero due piatti: il concetto della dualità è marcato nel segno, ovvero il bilanciamento delle ombre e delle luci è immagine retorica in questa simbologia. La parola chiave del segno della Bilancia è quindi equilibrare.
SCORPIONE secondo Liber Physiognomiae
L’uomo nato sotto il segno dello Scorpione avrà buona sorte. Grande fornicatore, il primo congiunto sarà molto pio, volentieri sarà idolatro, audace come un leone e amichevole, si sposterà per molti luoghi, vedrà la vittoria sui suoi nemici, avrà tanto denaro grazie al matrimonio, soffrirà dolori di stomaco, udirà una cosa e ne farà un’altra, avrà cicatrici da spada. A 33 anni soffrirà di noia; se sopravvivrà vivrà 88 anni. La donna nata sotto questo segno sarà amabile, bella, non conserverà il primo congiunto, vedrà la vittoria sui suoi nemici, peregrinando otterrà molto denaro. Soffrirà di stomaco, sarà saggia, avrà una cicatrice su una spalla. A 76 anni morirà a causa di un veleno. I giorni di Marte e Saturno sono buoni, il giorno di Giove è sfavorevole.
Il simbolo usato per rappresentare il segno è una M stilizzata dove l’ultima stanghetta è rivolta verso l’alto, a ricordare il pungiglione dell’animale. Questa M la incontriamo anche nella Vergine come rievocazione della simbologia della Dea Madre e della Dea Vergine (nell’astro-mitologia). Anche in questo contesto, la M rievoca la Dea Madre ma nella sua veste di Dea Terribile e Vendicativa. Il segno Scorpione è legato alla seconda parte dell’autunno. La prima decade ha come parola chiave Pulsione. La seconda il concetto Anticonformismo. La terza decade ha come parola chiave Psichismo. Nel simbolismo etimologico il segno legato al termine latino Scorpio identifica anche un’arma usata dai romani per lanciare dardi e pietre, ma anche come verga dotata di aculei e nodi, utilizzata come strumento di tortura. Tuttavia la simbologia Scorpione è fortemente connessa agli aspetti vendicativi della Dea, l’opposto di ciò che appariva nella simbologia della Vergine. La parola chiave del segno è muori e rinasci quindi trasformare.
SAGITTARIO secondo Liber Physiognomiae
L’uomo nato sotto il segno del Sagittario avrà buon risultato da qualunque cosa avrà in animo di fare, camminerà per luoghi agresti e montuosi, vedrà crescere la propria fortuna. Vivrà 77 anni. La donna nata sotto il segno del Sagittario avrà molti pensieri, non amerà vedere gente in lacrime, soffrirà controversie a causa di liti fomentate da altri, vincerà sui suoi nemici, a 28 anni perderà la gioia a causa di invidia, a 33 anni dovrà sposarsi. Vivrà 80 anni. I giorni di Venere e della Luna sono favorevoli, il giorno di Marte è cattivo.
Il segno Sagittario ha come glifo una freccia stilizzata rivolta verso l’alto. Fa pensare a qualcosa che viene lanciato contro il cielo, ad un attacco o ad una difesa militare, ma dà anche la sensazione della direzionalità, dell’indicazione, della traiettoria. Il segno chiude la stagione autunnale. La prima decade ha come parola chiave il concetto Avventura. La seconda decade ha come parola chiave Saggezza. La terza decade ha come parola chiave Conoscenza. L’etimologia è legata a tutti quei termini che sono correlati al concetto di viaggio. La freccia rievoca una traiettoria precisa, ovvero un punto in basso che va verso l’alto. Sagittarius in latino significa portatore di frecce ma anche lanciatore di saette. La saetta è un’immagine che rievoca immediatamente il mito di Zeus, corrispettivo di Giove pianeta governatore del segno, nella sua qualità di oratrios, il lanciatore di fulmini. L’etimologia di fulmine deriva dai lemmi latini fulmen, fulgimen, fulgeo, ovvero scintillamento, brillare, risplendere. Ciò ci spinge a osservare nel Sagittario un’energia spirituale che da una condizione grezza, intende riscattarsi. La parola chiave del segno è risplendere.
CAPRICORNO secondo Liber Physiognomiae
L’uomo nato sotto il segno del Capricorno sarà iracondo, mendace, fornicatore ma laborioso, soffrirà di molte accuse e patirà molte tristezze durante la giovinezza. Abbonderà di molte cose buone. A 15 anni gli verrà data ricchezza e sarà animoso, subirà molte insidie, sarà ricco grazie ai congiunti. Sveglio di mente, semplice, soffrirà di cuore. Vivrà fino a 82 anni. La donna dello stesso segno arrossirà molto facilmente, sarà timida, viaggerà volentieri, sarà forte. A 5 anni si ammalerà, subirà il morso di un cane o di un lupo. Vivrà 100 anni. I giorni di Saturno e di Marte sono buoni, quello del Sole è funesto in ogni affare.
Il glifo del Capricorno è molto complesso, di difficile decifrazione. Questo infonde un sentimento ostico, di difficoltà e sacrificio nel processo della comprensione consapevole. È chiamato segno di Dio ma anche soffio del creatore. La modalità Capricorno apre la stagione invernale. La prima decade ha come parola chiave Organizzare. La seconda decade ha come parola chiave Perseverare. La terza decade ha come parola chiave Coraggio. Dal punto di vista etimologico, il glifo del segno risulta indecifrabile, è difficile collocarlo in termini univoci. Sappiamo che simbolicamente il segno rappresenta un animale immaginario metà capra e metà pesce. Ci sono dunque molti concetti in questo segno. La parola capricorno potrebbe avere diverse derivazioni. Cavis ovvero grotta e cavità. Primigenius ovvero prima di ogni cosa, originale e primitivo. Corno, Cornu, Kranaos sanscrito Karna ovvero cranio. Queste derivazioni portano a intravedere nel segno Capricorno l’analogia ai primi abitanti umani della terra, i primi ominidi. Il segno del Capricorno è il simbolo del mistero dell’origine dell’uomo. La parola chiave del segno è compiere.
AQUARIO secondo Liber Physiognomiae
L’uomo nato sotto il segno dell’Aquario sarà amichevole, iracondo, volenteroso, incredulo. Sarà molto ammalato e avrà una ferita da spada, in acqua avrà paura. Non durerà molto il primo compagno. A 23 anni andrà verso fortuna migliore. Andrà in luoghi estranei, giungerà alla ricchezza grazie ad altre persone, avrà una gamba più lunga dell’altra, vivrà 66 anni. La donna nata sotto il segno dell’Aquario sarà deliziosa, di consiglio saggio, avrà guerra dai figli, quello che dirà farà, in acqua avrà paura, si sposterà per luoghi ignoti, a partire dai 13 anni avrà tempi migliori. Vivrà 77 anni. I giorni di Venere e della Luna sono favorevoli ma quelli di Marte e Saturno porteranno grande sfortuna.
Il geroglifico usato per il segno Aquario rievoca due onde parallele. Ci troviamo di fronte a un segno d’aria. Questo simbolo è associato all’aria, ed essendo domicilio di Saturno l’aria è da intendersi anche come esalazione mortifera e pestilenziale. Molti ci vedono il segno della separazione della terra dal cielo e i fulmini orizzontali. I più coraggiosi lo rievocano nelle analogie del mistero sugli oggetti volanti non identificati. Il segno Aquario rappresenta la parte centrale dell’inverno. La prima decade ha come parola chiave il concetto di Originalità. La seconda decade il concetto di Ispirazione. La terza decade il concetto di Utopia. L’etimologica è connessa al portatore d’acqua, colui che porta l’acqua per sottoporla al processo di sublimazione, che la farà diventare vapore-aria. Infatti il segno deriva dal lemma latino aquarius che significa letteralmente colui che conduce l’acqua. Era un termine usato per identificare coloro che costruivano le tubature, i canali, per trasportare i liquidi. Il trasporto dell’acqua è affidato ad un segno di aria che diventa vettore, attraverso l’ingegno dell’uomo. Non a caso il segno è connesso anche ai concetti della scoperta e dell’avanguardia. Parola chiave del segno è trasfigurare.
PESCI secondo Liber Physiognomiae
L’uomo nato sotto il segno dei Pesci si muoverà molto, eserciterà l’attività dei campi, con un uomo onesto sarà sempre accompagnato, a stento compirà il bene, sarà appassionato ma dissoluto, compirà il bene, avido e ingannatore, dirà una cosa per poi farne un’altra, per mezzo di stranieri avrà denari, confiderà nella propria saggezza, non si curerà di nessuno, negligente nella giovinezza, avrà però buona sorte, dove sarà nato starà poco. Difenderà vedovi e orfani. Vivrà 70 anni. La donna nata nel medesimo periodo sarà buona, piacente, di animo appassionato ma insolente e litigiosa. Avrà da sopportare sventure varie, soffrirà di dolore degli occhi, cadrà nella vergogna per cattiva reputazione, abbandonerà il compagno, prenderà con sé le cose di altri e non avrà le sue, a 30 anni soffrirà di dolori di stomaco, a 44 sarà in pericolo di vita. I giorni di Venere e della Luna sono fortunati, ma quelli di Marte e Saturno risultano essere funesti.
Il simbolo utilizzato per il segno zodiacale dei Pesci conferisce la sensazione di una danza che apre qualcosa, oppure possiamo vederci il varco, l’accesso e l’ingresso verso un nuovo mondo. Il segno chiude la stagione invernale e prepara quindi all’ingresso verso una nuova vita, la primavera che incontriamo nel segno Ariete. La prima decade ha come parola chiave il concetto di Empatia. La seconda decade di Umanità. La terza decade di Fertilità. L’etimologia di questo segno è complessa. Intanto possiamo negli approcci di astro-mitologia collegare questa modalità alla dea Atargatis, dea ancestrale del mattino e dell’acqua. I pesci rievocano un’energia che è luce nell’oscurità, dunque profonda inclinazione a trovare nelle prove più difficili della vita quella luce di speranza per rinsavire dalle ombre. La parola chiave del segno è trascendenza.
In questa occasione, voglio condividere e pubblicare alcuni versi derivanti dallo SHABBAT ovvero il Primo Trattato dell’Ordine di Moed nella Mishnah e nel Talmud, un trattato che comprendere 24 capitoli.
Composto nella Babilonia talmudica, c.450 – c.550, i suoi 24 capitoli discutono i 39 melachot (fatiche creative proibite durante lo Shabbat), i divieti di portare avanti lo Shabbat e i comandamenti positivi che preservano la santità del giorno, come accendere candele e mangiare tre pasti. Il trattato contiene anche la discussione principale del Talmud sulla festa di Chanukah.
Ci sono tuttavia alcuni passaggi che chiaramente presentano riferimenti astronomici e astrologici, quindi riferimenti ricollegabili a quella che oggi chiameremmo “astrologia giudiziaria”. Riporto i versi più suggestivi tratti da SHABBAT 156a/b.
Uno nato di domenica o è completamente (devoto) per il meglio o per il peggio perché sia la luce che le tenebre furono create il primo giorno della creazione.
Colui che è nato il secondo giorno della settimana, lunedì, sarà una persona irascibile perché in quel giorno le acque superiori e inferiori furono divise. Pertanto è un giorno di contenzioso.
Colui che è nato il terzo giorno della settimana, martedì, sarà un uomo ricco e una persona promiscua, perché quel giorno è stata creata la vegetazione. Cresce in abbondanza ma è anche mescolato tra loro senza confini tra l’erba e le piante.
Uno che è nato il quarto giorno della settimana, mercoledì, sarà una persona saggia e illuminata perché le luci celesti erano sospese nei cieli in quel giorno e la saggezza è paragonata alla luce.
Colui che è nato il quinto giorno della settimana, giovedì, sarà una persona che compie atti di gentilezza perché in quel giorno sono stati creati i pesci e gli uccelli e non ricevono il loro sostentamento svolgendo lavori per le persone. Sono sostenuti solo dalla bontà di Dio.
Colui che è nato il sesto giorno della settimana, venerdì, sarà un cercatore. Sarà uno che cercherà le mitzvot (ovvero i comandamenti o i precetti) poiché la maggior parte delle attività del venerdì prevede la preparazione per lo Shabbat.
Chi è nato di Shabbat morirà di Shabbat, perché hanno profanato il gran giorno di Shabbat, e sarà chiamato una persona di grande santità perché è nato nel giorno sacro di Shabbat, sabato.
Non è la costellazione del giorno della settimana che determina la natura di una persona piuttosto è la costellazione dell’ora che determina la sua natura (le indicazioni che seguono almeno a me fanno pensare a una descrizione dei pianeti dell’ora in una nascita oppure ci si riferisce al segno che sorge all’Ascendente e al suo governatore).
Colui che è nato sotto l’influenza del Sole (quindi potrebbe riferirsi all’ora del Sole oppure al segno posto all’Ascendente governato dal Sole, il Leone) sarà una persona radiosa, mangerà dalle proprie risorse e berrà dalle proprie risorse, e i suoi segreti saranno svelati. Se ruba non avrà successo, perché sarà come il sole che splende e si rivela a tutti.
Colui che è nato sotto l’influenza di Venere sarà una persona ricca e promiscua perché il fuoco è nato durante l’ora di Venere, sarà soggetto al fuoco della cattiva inclinazione, che brucia perennemente.
Chi è nato sotto l’influenza di Mercurio sarà un uomo illuminato ed esperto, perché Mercurio è lo scrivano del Sole, in quanto è il più vicino al Sole.
Colui che è nato sotto l’influenza della Luna sarà un uomo che soffre dolori, che costruisce e distrugge, e distrugge e costruisce. Sarà un uomo che non mangia dalle proprie risorse e non beve dalle proprie risorse e i cui segreti sono nascosti. Se ruba ci riuscirà, perché è come la Luna che cambia continuamente forma, la cui luce non è la sua e che a volte è scoperta e a volte nascosta.
Colui che è nato sotto l’influenza di Saturno sarà un uomo i cui pensieri sono inutili. E alcuni dicono che tutto ciò che gli altri pensano di lui e pianifcano di fargli è inutile.
Uno che è nato sotto l’influenza di Giove sarà una persona giusta.
Colui che è nato sotto l’influenza di Marte sarà colui che versa sangue. Sarà o una lettera di sangue o un ladro o un macellatore di animali, o un circoncisore.
Una costellazione rende saggi e una ricchi, e c’è una costellazione per il popolo ebraico che li influenza. Ma il rabbino Yohanan ha detto che non c’è costellazione per il popolo ebraico che lo influenzi. Il popolo ebraico non è soggetto all’influenza dell’astrologia.
Abramo disse davanti a Lui: Maestro dell’Universo, ho guardato la mia mappa astrologica e secondo la configurazione delle mie costellazioni non sono adatto ad avere un figlio. Il Santo, Benedetto sia Lui, gli disse: “Emergi dalla tua astrologia, poiché non c’è costellazione per Israele. Quindi quale è il tuo pensiero? E’ perché Giove si trova ad ovest che non puoi avere figli? Lo ristabilirò a oriente”.
Agorà & Co. Editore ci sta ormai abituando a pubblicazioni ed edizioni di raffinata astrologia, ovvero manuali utili all’Astrologo di questi tempi moderni, interessato a riesplorare le conoscenze tradizionali.
Il testo che intendo recensione in questa occasione è stato da me acquistato nel 2021. Il titolo è “L’ingegno e le passioni dell’anima” di Mario Costantino (troverete i link del manuale a fine articolo, Mario Costantino è stato, con Giuseppe Bezza nel 1999, uno dei fondatori di Cielo e Terra; è un divulgatore raffinato dell’Astrologia tradizionale; gli appassionati di astrologia conoscono l’autore anche per il suo celebre sito online ovvero Astrologiaclassica.it un vero e proprio punto di riferimento per tutti gli appassionati, un blog ricco di istruzioni e approfondimenti tradizionali, utili agli studiosi e appassionati dell’astrologia).
Il manuale, consultato a partire dal 2021, mi ha portato in questi due anni ad approfondire l’argomento delle inclinazioni dell’Animo e della Mente, unitamente ai mali dell’animo: credo che oggi gli studenti e appassionati di astrologia vivono un momento molto florido e fortunato per la dottrina tradizionale. Essenzialmente per due motivi: abbiamo tantissime fonti antiche tradotte, nonché tantissimi ricercatori che hanno maturato un’esperienza complessa e articolata dell’Astrologia, e che oggi trasmettono il loro sapere e la loro esperienza attraverso pubblicazioni sempre più professionali e specificatamente rivolte allo studio della disciplina.
Mercurio come stella del mattino e della sera
Mercurio è un pianeta “molto simile” a Venere, specialmente per la sua vicinanza al Sole. Solitamente siamo portati a definire Venere come “stella” della Mattino e della Sera, ma in realtà questo tipo di attribuzione è associata anche a Mercurio che, per esempio, nei tempi di Esiodo era definito come Στίλβων ovvero Stilbon stella del mattino; e come Ἑρμάων ovvero Hermaon stella della sera.
Mercurio è frequentemente invisibile o sotto i raggi, ma è altrettanto frequentemente in levata eliaca, è spesso in moto retrogrado, come spesso ritorna in moto diretto, a volte è veloce, altre è lento, ha un interessante movimento non solo in longitudine ma anche in latitudine. Mercurio è tra i cinque pianeti erranti quello più dotato di movimenti repentini, avanti e indietro, visibile e invisibile, appare e scompare, si presta ad essere osservato (a occhio nudo) con difficoltà, infatti quando è visibile lo possiamo apprezzare nei primi momenti dell’alba o del tramonto del Sole.
Tuttavia l’elevata dinamicità di Mercurio corrisponde all’elevata variabilità dei suoi moti, delle sue condizioni, delle sue caratteristiche ottiche, di luminosità. E ne consegue che Mercurio può essere umido, quanto secco, come freddo, quanto caldo, in base alla disposizione che occupa rispetto al Sole ma tenendo anche in considerazione altre variabili accidentali (ed anche essenziali).
Mario Costantino nel testo “L’ingegno e le passioni dell’anima” ha sviluppato e argomentato uno dei più complessi capitoli dell’Astrologia genetliaca, quelli relativi allo studio delle inclinazioni dell’animo e della mente: stiamo parlando, infatti, delle “inclinazioni psicologiche“!
Significatori dell’anima e della mente
L’autore ci accompagna nell’affascinante argomento della mente e dell’animo: è il capitolo più importante dell’Astrologia perché determinare questa questione significa comprendere i moti dell’individuo attraverso le sue complessioni e caratteristiche che sono per ogni persona altamente specifiche. In particolare la classificazione dell’animo può essere riassunta in tre parti fondamentali:
la parte vegetativa, che è propria del corpo, infatti la natura del nostro corpo, del nostro temperamento per sintetizzare, determina anche il modo o la modalità attraverso cui esprimiamo le altre facoltà dell’animo e della mente, il corpo dopotutto è il “veicolo” che utilizziamo nell’esplicitazione del nostro essere;
la parte sensitiva, attraverso cui noi percepiamo l’ambiente, le sue variazioni naturali, parte che potremmo definire come cartina tornasole dell’individuo che saggia e testa i diversi impulsi esterni-interni dell’ecosistema in cui avviene l’esercizio delle facoltà animiche e razionali;
la parte intellettiva, che è propria della mente, dell’elaborazione del pensiero, di come elaboriamo i dati che percepiamo attraverso il corpo e gli stimoli esterni e interni, da cui proviene anche il processo identificativo dell’io, dell’essere, del tu, del noi, in un certo senso l’intelletto è lo strumento che ogni individuo utilizza al fine di matematizzare l’esistenza e la vita.
Potremmo sintetizzare dicendo che la parte vegetativa corrisponde alla virtù concupiscibile, quella sensitiva alla virtù irascibile, quella intellettiva alla virtù razionale. Le diverse facoltà dell’animo e della mente sono schematizzate non perché vanno viste separatamente, al contrario tutte le parti dell’anima concorrono all’Essere, all’identificazione di cosa siamo e di cosa ci circonda, nei diversi processi cognitivi, razionali, sensibili, spirituali, immaginativi, elaborativi.
Nel grande capitolo dell’animo e della mente, l’autore congettura e affronta il modo attraverso cui possiamo elaborare, nel metodo astrologico e quindi nello studio della carta di nascita, l’argomento delle inclinazioni dell’animo, attraverso uno studio complesso e articolato dei diversi significatori dell’animo e della mente, che principalmente sono Oroscopo, luminare del tempo, Luna, Mercurio. La congettura segue il consueto metodo di decifrazione delle luci del cielo, ovvero la necessità di appellarsi alle dignità e debilità essenziali e accidentali, quindi ai diversi comportamenti dei significatori naturali e accidentali nella loro disposizione secondo i decreti della sfera celeste e della sfera locale.
Come è affrontato l’argomento nel manuale di Mario Costantino
Nel manuale di Mario Costantino, L’ingegno e le passioni dell’anima – dei sensi, dell’anima e dello spirito, le qualità dell’animo secondo Tolomeo – edito da Agorà & Co., troviamo tre livelli di elaborazione dell’argomento:
un primo livello è teorico e prevede una trattazione dell’argomento mente e animo attraverso la congettura della filosofia naturale e secondo le congetture astrologiche e astronomiche;
un secondo livello è propedeutico all’applicazione pratica, e prevede la modalità attraverso cui è necessario relazionarsi all’argomento quando siamo di fronte ad un grafico celeste di una natività, quindi ragionamento sui significatori naturali e accidentali rispetto all’argomento inclinazioni psicologiche, l’aspetto astronomico di Mercurio, i suoi comportamenti come luce del cielo, sono affrontati in modo approfondito, la capacità discorsiva e di spiegazione dell’autore permette anche a chi è digiuno di “astronomia” di affrontare le diverse questioni tecniche di Mercurio e non solo;
un terzo livello è propriamente pratico, e intende valorizzare le diverse questioni che è necessario considerare, per esempio la natura dei segni, la disposizione nelle case, le qualità essenziali dunque come anche quelle accidentali, come giudicare la condizione orientale ed occidentale al sole, come congetturare la visibilità o meno di Mercurio, come arrivare a giudicare le qualità proprie di Mercurio ovvero se è caldo o freddo, se è umido o secco, come arrivare a definire il dominatore dell’animo e della mente.
Il terzo livello è spiegato in modo chiaro: anche se l’argomento è complesso la proprietà narrativa del manuale consente uno studio della questione più che gestibile. Una seconda parte del manuale prevede poi dei casi pratici che aiutano lo studioso alla comprensione del metodo e dell’argomento animo e mente.
Una sezione del testo è dedicata ai mali dell’animo, dove è possibile concepire come il metodo astrologico arriva a definire le ferite della mente e dell’animo attraverso le disposizioni nella sfera celeste e locale dei significatori delle inclinazioni psicologiche.
Gli argomenti che troviamo nel manuale
Segue l’elenco dei capitoli che troviamo nel manuale curato da Mario Costantino.
L’astrologia delle origini
I sensi, l’anima, lo spirito
L’indagine
L’ingegno
Ricerca del dominatore
Dominatore e suoi aspetti
Condizione del dominatore
Sulla natura di Mercurio
L’epiciclo in Albohali e Alchabitio
Giudizio sull’animo
Le malattie dell’animo
L’animo nelle natività
Glossario minimo
Domicili diurni e notturni
Scheda tecnica
Crepuscoli e arcus visionis
Tabella dei confini egizi
Conclusioni
Il manuale è definibile come Trattato, ovvero un’opera che testimonia la modalità del metodo astrologico nella congettura delle qualità dell’animo e della mente dell’individuo. La complessità della trattazione è solo relativa ai tanti argomenti che lo studioso deve tenere in considerazione: non è possibile definire il nostro animo, la nostra mente, i moti dell’animo e della mente, relazionandoci solo al segno di Mercurio e della Luna e dell’Ascendente, la dottrina astrologica ci chiede di relazionarci alla sfera celeste e locale non per complicarci la vita, ma perché l’esistenza stessa è strettamente connessa alle luci del cielo, alla sua meccanica e alle sue disposizioni. Il cielo intende imprimere nelle sue immagini e figure un significato sul nostro essere, che a mio giudizio non è solo “simbolico” ma è anche “fisico” e “naturale”.
Il manuale di Mario Costantino ha nuovamente confermato in me l’idea che l’Astrologia non è solo materia del simbolo e dell’archetipo, ma è anche una materia che intende elaborare i linguaggi della natura e di come la natura si relaziona a noi e noi ad essa. Il testo dunque è consigliato a quanti sono appassionati di astrologia, oppure chi è studioso di astrologia, e in particolare agli autodidatti, perché fornisce un’importante testimonianza tecnica, didattica, teorica e pratica su uno dei più complicati capitoli dell’Astrologia natale: quello delle inclinazioni psicologiche.
I Nodi Lunari sono, sul piano astronomico, punti di intersezionedell’orbita lunare con quella “circonferenza” che definisce il moto apparente del Sole, chiamata eclittica secondo l’esperienza che maturiamo nell’osservazione dei movimenti dei pianeti dal “piano terrestre”. Tutti i corpi celesti hanno un loro movimento orbitale che interseca l’eclittica, ne consegue che tutti i pianeti hanno i loro nodi planetari. In parole semplici i Nodi Lunari sono concepibili come “luoghi delle eclissi”.
Indicazioni generali secondo l’Astrologia tradizionale
L’intersezione dell’orbita lunare con l’eclittica va ad identificare il Nodo Nord o ascendente lunare, e il Nodo Sud o discendente lunare. L’utilizzo dei nodi nella letteratura astrologica è veramente ampio e anche articolato. La tradizione astrologica li ha usati non solo per giudicare le questioni dell’Astrologia natale, ma anche per le questioni dell’Astrologia mondiale; successivamente l’Astrologia moderna, in particolare le branche dell’astrologia evolutiva e karmica ispirate nell’approccio occidentale dalla tradizione vedica inflazionata dalle dottrine della psicologia del profondo, hanno congetturato i nodi di significati articolati e complessi, e oggi li ritroviamo in diversi tipi di trattazione, a volte anche arricchiti di ulteriore significato secondo l’arte della deduzione.
Secondo il Libro dei Dialoghi (Mudakarat) scritto dal discepolo di Albumasar, ovvero Abu Sa’id Sadam, i re greci quando desideravano che le loro preghiere fossero esaudite, consideravano la congiunzione del Nodo Lunare Nord al Medio Cielo dell’evento. Il Nodo Lunare Nord dunque “amplifica” le orazioni a Dio quando è unito al Cuore del Cielo!
Numerosi sono gli autori che riportano la natura accrescitiva e diminutiva dei Nodi Lunari, essi accrescono o diminuiscono sia il bene che il male. Il nodo nord ha la natura di Giove e amplifica il bene quanto il male. Il nodo sud ha la natura di Saturno e diminuisce il bene quanto il male.
Il Nodo Nord è dalla tradizione astrologica considerato della natura di Giove ed ha virtù di amplificazione. Nella tradizione araba per esempio si dice che il Nodo Nord congiunto (entro 12° di orbita indica Albiruni) ad un pianeta benefico, amplificherà la sua azione benefica; ma se congiunto ad un pianeta malefico, amplificherà il suo male.
Il Nodo Sud è dalla tradizione considerato della natura di Saturno ed ha virtù di diminuzione. Quindi un pianeta benefico congiunto al Nodo Sud vedrà diminuire la sua efficacia e il suo bene, ma un pianeta malefico unito al Nodo Sud vedrà anch’esso diminuire il suo male.
Ne consegue che il Nodo Nord è paragonabile a punto di accrescimento delle virtù dei pianeti, e tale virtù è solitamente accresciuta quando il pianeta è congiunto ad esso. Il Nodo Sud ha invece virtù diminutiva.
I Nodi Lunari nella determinazione degli anni di vita promessi dal tema di nascita
Nell’Astrologia Tradizionale i Nodi Lunari sono utilizzati anche per la valutazione degli anni di vita promessi dal proprio tema natale. Infatti, nella Dottrina dell’Alcocoden (quella conoscenza che permette di stabilire quanti anni una natività promette secondo i decreti del cielo) in particolare gli arabi indicano che quando il pianeta che significa il numero di anni di vita è congiunto entro 12° di orbita al Nodo Nord, conferisce 1/4 dei suoi anni, ma se è congiunto al Nodo Sud ne sottrae 1/4 (come riporta, per esempio, Abu’Ali al-Khaiyat).
Nodi Lunari nel Tema di Nascita
I Nodi Lunari rientrano nello studio del tema di nascita, essi vanno ad aumentare o a diminuire alcune funzioni della vita cognitiva, biologica, temperamentale, anche fisica, comportamentale, sociale. Purtroppo non è possibile stabilire un significato assoluto dei nodi lunari, perché essi rientrano nel gioco delle interpretazioni secondo il metodo che stiamo utilizzando.
Per esempio, se stiamo giudicando la natura delle opere di una persona (quindi le sue propensioni professionali), se il pianeta delle opere è per esempio Mercurio e se il Nodo Sud o il Nodo Nord sono congiunti al pianeta, avrà sicuramente significato sulle qualità stesse delle opere, e su come il nativo espliciterà le sue attività professionali.
Per esempio, se stiamo giudicando la natura della mente e dell’animo e Marte o Giove hanno significato sulle qualità del pensiero, la congiunzione del Nodo Nord o del Nodo Sud ai pianeti significanti la mente giocherà un ruolo fondamentale.
Segue una definizione, da considerare tuttavia molto generale, sul significato dei Nodi Lunari nelle case celesti, secondo un autore del XVII secolo.
Casa uno – sette | Nodi Lunari
CASA UNO secondo Gadbury – Il NODO LUNARE NORD nella prima casa conferisce onori, ricchezze, favori da chi conta o da personaggi onorevoli … nonché una vita fortunata e potente. Ma se è il NODO LUNARE SUD in casa uno allora produce sempre molto danno e guai, ambiguità sia nel corpo che nella mente, dolori continui, tribolazioni, scandali, calunnie che accompagneranno il nativo, causa vizi sul volto, e a volte è pericoloso per gli occhi. Se vicino al grado dell’Ascendente, concede una vita breve.
CASA SETTE secondo Gadbury – Il NODO NORD nel settimo luogo denota pochissimi nemici, è favorevole per ricevere il bene dalle donne, userà la loro compagnia e si diletterà con esse. Denota anche grandi ricchezze con una moglie, o più mogli, che sarà o saranno di portamento e comportamento onesto, prudente ed eccellente. NODO SUD in settima casa fa presagire molti nemici pubblici e molte calunnie, scandali e disgrazie causate dai nemici e questo avverrà costantemente, e può condurre anche alla distruzione. Declama un matrimonio travagliato e infelice, frequenti risse e contese tra il nativo e la moglie, mai quiete, continui malcontenti e mormorii e così via. A Volte indica separazioni. Può denotare anche la morte della moglie o delle mogli.
Nell’interpretazione moderna, i nodi lunari nell’asse Casa Uno Casa Sette hanno a che fare con la capacità dell’io di svincolarsi, o meno, dai condizionamenti esterni. Se il Nodo Nord è in casa uno e il Nodo Sud è in casa sette, indicherà maggiore audacia, capacità di determinazione, affermazione, ma anche una maggiore concentrazione dell’io e una spiccata volontà a realizzarsi in autonomia, a discapito delle relazioni o collaborazioni con gli altri. Se il Nodo Nord è in casa sette e il Nodo Sud è in casa uno, indicherà una minore capacità di autonomia, ovvero una tendenza ad essere tentennanti nelle scelte autonome, una maggiore pigrizia e lentezza operativa, a vantaggio tuttavia delle relazioni o collaborazioni con gli altri, in questo caso il nativo è meno centrato sul suo io e ha un maggiore bisogno di realizzarsi attraverso la relazione con gli altri.
Casa due – otto | Nodi Lunari
CASA DUE secondo Gadbury – Il NODO NORD LUNARE nella seconda casa toglie ogni bisogno e ogni penuria dal nativo, dandogli grandi ricchezze, eredità e possedimenti; ovvero fortuna e prosperità. Il NODO SUD nella seconda casa porta molti danni, dolore e fortuna avversa al nativo; nonché una certa distruzione del suo patrimonio; e significa che avrà paura e correrà pericoli (e non senza motivo) di precipitare al di sotto della sua condizione ordinaria.
CASA OTTO secondo Gadbury – Il NODO NORD nella ottava casa indica una vita lunga e sana e concede ai nativi eredità e onori, doni e lasciti, per mezzo di persone defunte. Il NODO SUD in ottava casa indica una perdita di beni e minaccia il nativo di morte violenta. Questo in modo maggiore quando il Sole o la Luna e l’Ascendente risultano afflitti dai raggi maligni delle infortunate stelle [Saturno e Marte].
Nell’interpretazione moderna, i Nodi Lunari nell’asse casa due e otto hanno a che fare con la capacità di sostentamento del nativo, con i suoi beni, con l’accumulare, il risparmio, l’investimento, con la relazione tra nativo e oggetti che lo circondano, o tra nativo e ricchezze e/o patrimoni. In generale, il Nodo Nord in casa due conferisce una stabilità economica o materiale, un certo bisogno di possedere le cose o di ricreare una felicità o una serenità attraverso il legame con le cose, quindi è una posizione di capacità di accumulo e di risparmio, come anche di investimento. Tuttavia il Nodo Sud che occuperà la casa otto denota anche una incapacità al distacco, timore della perdita, della morte, della fine delle cose, quindi un attaccamento alla materialità o una certa dipendenza alla materialità. Al contrario, se il Nodo Nord è in casa otto il nativo dimostra una grande capacità di elaborare i suoi beni, di separarsi da essi e di trasformarli, parla di capacità di trasmettere agli altri qualcosa, un bene materiale quanto spirituale, il nativo gestisce poi i beni degli altri, oppure avrà un certo ruolo nella gestione dei beni che erediterà, dipenderà molto dalle collaborazioni e le relazioni da cui otterrà vantaggi. Ma il Nodo Sud che risulterà in casa due indicherà anche una certa tendenza ad una generosità privativa, a non lottare energeticamente o convintamente in difesa dei propri territori o dei propri beni, sarà più soggetto alle scelte altrui e alle suggestioni altrui, evidenziando una certa incostanza nel difendere gli interessi personali a vantaggio degli interessi degli altri, che potrebbero speculare sul nativo e sulle sue capacità.
Casa tre – nove | Nodi Lunari
CASA TRE secondo Gadbury – Il NODO NORD LUNARE nella terza casa rende religioso il nativo e gli fa prediligere l’uso della religione, avrà fortuna nei viaggi e concederà molti fratelli fortunati, e mostra una loro nascita nobile. Il NODO SUD LUNARE nel terzo luogo causa viaggi infortunati e minaccia la distruzione dei suoi fratelli, sorelle o parenti, indica litigi e disaccordi tra loro e il nativo, e a volte si tramandano la distruzione l’uno dell’altro, con l’uso di molta violenza.
CASA NOVE secondo Gadbury – Il NODO NORD in nona casa dichiara che il nativo è religioso e gli conferisce ricchezze e onore, in tal modo i suoi sogni, le rivelazioni e le sue visioni si dimostreranno per la maggior parte vere e certe; i suoi viaggi per mare, o lunghi viaggi di terra, si dimostreranno propizi a meno che non sia il Nodo afflitto dai raggi maligni delle infortunate stelle. Il NODO SUD in nona casa indica che il nativo è instabile e titubante in materia di religione, sarà sospettoso, e di cattiva fede; spesso si rivela un eretico. E se Saturno o Marte con i loro corpi o aspetti, affliggeranno il nono luogo, il nativo (sebbene sia un prete) non sarà un uomo di fede, coscienza o di religione ma un ateo assoluto oppure scettico anche se avrà la fortuna di predicare agli altri la sua coscienza non gli permetterà mai di credere a ciò che egli stesso divulga con fede. I suoi sogni saranno oziosi e ingannevoli, i lunghi viaggi o i viaggi per mare saranno per il nativo miserabili e sfortunati.
Nell’interpretazione moderna, i Nodi Lunari nell’asse casa tre e casa nove hanno sempre significato sulla spiritualità del nativo, intesa non solo come adesione ad una religione o ad un culto, ma anche come adesione ad uno stile di vita, ad una fede, una credenza, o ad una certa filosofia. Ne consegue che i nodi lunari nell’asse tre nove sono sempre determinanti per gli stili di vita del nativo il quale potrebbe aderire a certe scuole di pensiero, a certe forme di credenza o di tradizione, a certe fedi o spiritualità, o a certe forme di stile di vita. Ho spesso incontrato nelle numerose consulenze svolte persone caratterizzate da uno stile di vita molto particolare e contraddistinte dalla presenza dei nodi lunari nell’asse tre e nove: vegani, vegetariani, oppure persone con uno stile di vita molto rigoroso, cadenzato da ritmi abitudinari o assolutamente irregolari, che hanno una idea della vita e del mondo fuori dal comune o dalla norma. In effetti, la terza come anche la nona casa sono chiamati “luoghi metakosmion” ovvero luoghi che portano a mondi ultraterreni, o fuori dalla propria territorialità abitudinaria o consueta, luoghi tra due mondi. In particolare quando è il Nodo Nord in terza casa e il Nodo Sud in nona casa sono i costumi quotidiani ad essere soggetti a una particolare filosofia di vita, la persona tende ad essere caratterizzata da ritmi abitudinari, si muove spesso contro corrente o in modo diverso dagli altri, tendono ad essere isolati o ad isolarsi con persone perfettamente allineate ai loro costumi, hanno una visione filosofica o spirituale molto pragmatica, e una forte adesione a modelli autoconservativi che portano ad escludere tutto ciò che è lontano da loro e dalla loro visione del mondo. Mentre se l’asse nodale vede il Nodo Nord in nona casa e il Nodo Sud in terza il soggetto tende ad avere una visione trasgressiva della vita, intesa come totale abnegazione per la ricerca del lontano, quindi sono soggetti spesso staccati dalla realtà che li circonda, suggestionabili, ma anche dotati di una grande fantasia, sono fortemente creativi, immaginativi, tendono a non riconoscere il mondo o il territorio o i costumi del luogo o della società in cui sono nati, e sono più portati all’evasione e ad una predisposizione all’esotismo, ovvero alla ricerca di culture lontane e a volte anche estremamente diverse da quelle di appartenenza. In generale l’asse nodale in terza nona, a prescindere da come è disposto, può spesso corrispondere a soggetti che sentono il bisogno, in tempi rapidi rispetto alla norma, di emanciparsi dai contesti famigliari e territoriali.
Casa quattro – dieci | Nodi Lunari
CASA QUATTROsecondo Gadbury – Il NODO NORD LUNARE sostiene molto guadagno che il nativo otterrà dalle terre, dalle case, dall’eredità, a volte anche in modo inaspettato o attraverso cose nascoste e oscurate, o simili. Mostra anche che la famiglia da cui proviene è nobile, longeva e durevole. Il NODO SUD LUNARE in quarta casa indica molto lavoro e molto dolore per il nativo, nonché confusione e sperpero del patrimonio, perdita di terre, di edifici e problemi di ansia nella vita o nelle esistenze dei suoi antenati, nonché perdita di stima e credito.
CASA DICECI secondo Gadbury – Il NODO NORD felicemente e fortunatamente collocato in decima casa denota onore al nativo, ricchezza, diverse qualità e una vita onesta. Il NODO SU nella decima casa indica la perdita di onori, della reputazione, del credito e della stima, privazioni e una vita mondana, getta o fa precipitare il nativo dal capo del pinacolo della dignità nelle fauci di una prigione sotterranea e a volte potrà essere condannato all’imprigionamento perpetuo (ergastolo) e all’esilio, e alla madre indica una vita breve e molta infelicità.
Anche nell’interpretazione moderna è specialmente l’asse del Nodo Nord in casa dieci e del Nodo Sud in casa quattro a evidenziare un marcato bisogno di differenziarsi e di emanciparsi dai contesti e ambienti famigliari, questa diposizione potrebbe indicare anche problemi nella relazione tra nativo e famiglia di origine, oppure tra nativo e contesti della parentela famigliare o degli ambienti famigliari, a vantaggio tuttavia di una grande determinazione nel nativo di raggiungere un’elevata autorità e indipendenza. Può anche significare la perdita dei beni, o la paura di perdere onori e riconoscimenti, quindi una forte focalizzazione dell’io nella conquista e nel possesso di autorità e di autorevolezza, il nativo ha bisogno di comandare sugli altri o di ergersi sugli altri, mettendo in mostra i suoi potenziali. Mentre al contrario, quando il Nodo Nord è in casa quattro e il Nodo Sud in decima, sicuramente i rapporti con la famiglia e i luoghi di origine possono risultare più convincenti per il nativo, e più rassicuranti, in questo caso il nativo potrebbe presentare anche delle dipendenze famigliari dovute a questioni patrimoniali, economiche o anche lavorative, oppure sentire il peso di portare avanti qualcosa di famigliare, o ancora in senso più positivo avere un’ottima sinergia e complicità con i contesti della famiglia. In senso però negativo, questo può portare ad una minore capacità del nativo di liberarsi dai condizionamenti famigliari, arrivando quindi a vivere sotto una “campana di vetro” dalla quale sa di non potersi liberare.
Casa cinque – undici | Nodi Lunari
CASA CINQUE secondo Gadbury – Il NODO NORD in quinta casa libera il nativo da molti guai, calamità e pericoli, concede molti bambini longevi e fortunati, il nativo riceve impieghi o uffici pubblici, guadagna molto in tal modo, si diletta attraverso piaceri civili. Il NODO SUD nega il bene oppure porta distruzione ai figli del nativo con morte violenta, oppure con crudeltà e avversità durante la loro esistenza, rendendoli irritabili, vessatori, disobbedienti verso il nativo. Distrugge i piaceri e le delizie del nativo, indica molto male, il procedere verso cose vane, irregolari e voluttuose.
CASA UNDICI secondo Gadbury – Il NODO NORD in casa undici conferisce molta famigliarità [confidenza] e amicizia con personaggi importanti, indica molti onori e ricchezze grazie a loro. Il NODO SUD in undicesima casa indica molte lotte e contese con gli amici, la difficoltà nell’ottenere ciò che si spera, oppure numerose saranno le difficoltà nel raggiungere le proprie speranze.
Nell’interpretazione moderna, in ambito astrologico, l’asse nodale cinque undici ha a che fare con l’amor proprio, l’operosità, la capacità di fare e realizzare, di progettare e ideare, nonché con aspetti ludici della vita, ovvero ricerca dei piaceri, passione, sessualità, hobby, ma anche… sport e competizioni.In particolare se l’asse nodale vede il Nodo Nord in casa undici e il Nodo Sud in casa cinque, l’amore, la sessualità, le relazioni sentimentali risulteranno in secondo se non in terzo piano, a favore del lavoro, dell’operosità, del realizzare i propri progetti. In questa situazione il nativo non è detto che rinuncerà alla vita affettiva (la disposizione dei soli nodi lunari non può certamente determinare le sorti della vita) ma sarà più prodigo a investire in sé stesso e nella realizzazione dei propri progetti. Sicuramente risulterà acuto, un attento osservatore, capace di realizzare, amministrare e organizzare, dotato di inventiva e di grandi capacità mentali e intellettuali, ma sarà meno capace o più superficiale o meno attento alle ragioni del cuore, dei sentimenti, la sessualità potrebbe risultare meno appagante, oppure vissuta con velocità e senza un reale investimento o un reale coinvolgimento, insomma con distacco, è favorito infatti l’autoerotismo oppure una sessualità egoistica, gli hobby o gli aspetti ludici della vita sono meno centrati e rilevanti. Mentre se è il Nodo Nord ad essere in casa cinque, e quindi il Nodo Sud in casa undici, il nativo sarà più centrato nel soddisfare i propri piaceri personali, la sessualità è un elemento importante per il nativo e il nodo nord in quinta casa è un interessante indicatore di buona fertilità, gli hobby sono tanti, la persona è sportiva oppure ama le competizioni pulite e stimolanti, è molto creativo, ricerca la felicità nelle relazioni ludiche con gli altri, è scherzoso, amichevole, attento e premuroso, tutto questo a discapito tuttavia della cura dei propri interessi, dove può risultare per esempio nel lavoro o nella responsabilità lavorativa meno attento e meno determinato, più sfuggente e disattento, poco concentrato ai doveri e più orientato alla ricerca dei piaceri.
Casa sei – dodici | Nodi Lunari
CASA SEI secondo Gadbury – Il NODO NORD lunare in sesta casa dichiara servitori buoni, fedeli, onesti, fa presagire la salute del corpo e una buona costituzione, oppure che malattie molto gravi assaliranno il nativo, sarà fortunato con la parentela di suo padre e con le bestie di piccola taglia. Il NODO SUD in sesta casa mostra che il nativo sarà afflitto da molte malattie dannose, contrariato e perplesso dai servitori condizionati dal male.
CASA DODICI secondo Gadbury – Il NODO NORD in casa dodici indica miseria e porta il nativo alla schiavitù, ma può indicare anche l’abbondanza nelle attività connesse alle grandi bestie. Il NODO SUD indica molte oppressioni nei confronti dei nemici del nativo, raramente sfuggirà ai pregiudizi.
Nell’interpretazione moderna in ambito astrologico, l’asse nodale in casa sei e dodici è uno dei più complicati e difficili. A prescindere da come è collocata la testa e la coda del drago (testa = nodo nord, coda = nodo sud), l’asse nodale in queste due case celesti denota, prima di tutto, una certa fragilità nell’animo e nella mente, quindi una maggiore suggestionabilità oppure una maggiore sensibilità. Nel male significa debolezza fisica, pensieri non convincenti, fragilità nelle idee da portare avanti, facilmente si cambia idea o non si mantiene la parola data o si ha una certa difficoltà a prendere decisioni (quando il nodo sud è in sesta); oppure una tendenza ad essere ingannati dagli altri, oppure ad aderire a convincimenti o idee sbagliate, ovvero perseguire, coltivare, investire in questioni illusorie e potenzialmente dannose per il nativo, un certo rischio nell’immischiarsi in faccende ambigue e molto torbide (quando il nodo sud è in dodicesima). Gli aspetti positivi dell’asse nodale in casa dodici o sei sono meno comprensibili a mio giudizio: sicuramente l’astrazione, il distaccamento dalla realtà, compete ai luoghi cadenti sei e dodici, quindi il nodo nord in questi luoghi può rendere il nativo fortunato o vincente nel fare gli interessi degli altri, o nel curare gli altri, ecco che frequentemente ho incontrato medici, infermieri, volontari, persone dedite al sociale e all’assistenza ai più bisognosi, avere un asse nodale attivante queste due case celesti.
Pianeti congiunti ai Nodi Lunari
In questo caso, secondo l’Astrologo del XVI secolo Ranzovius, i nodi lunari congiunti ai pianeti (entro 10 gradi di orbita) pongono l’accento sui significati naturali stessi dei pianeti. Ispirandomi alla trattazione che fa Ranzovius, e semplificando molto, possiamo dare un certo valore alla congiunzione ai nodi lunari da parte dei cinque erranti, e allora è possibile semplificare con le seguenti tracce orientative:
il Nodo Nord congiunto a Venere e Giove aumenta la fortuna generale del nativo, l’amore, la relazione, la socialità, la capacità di crescere, di fare del bene, di arricchirsi, di assumere posizioni di prestigio, aumento degli onori o dell’onorabilità, della lussuria, del piacere.
Il Nodo Sud congiunto a Venere e Giove può indicare poca cura per sé stessi, nel corpo, nella salute, nell’igiene, nella cura dell’abbigliamento, nel gusto estetico ed etico, una maggiore lascività e promiscuità, che può anche trasformarsi in bigottismo, pregiudizio, settarismo.
Il Nodo Nord congiunto a Marte e Saturno aumenta invece il danno dei pianeti, ma in questo caso è importante distinguere i malefici in base alla natura propria della nascita.
Quindi in una nascita diurnail Nodo Nord congiunto a Marte indica rabbia, o propensione alla rabbia, all’ira, alla violenza, al turbamento violento, alle pulsioni incontrollate, oppure all’essere vittime della violenza altrui o della prepotenza altrui. In una nascita notturna il Nodo Nord congiunto a Marte indica invece coraggio, determinazione, fierezza, capacità di comando e di guida. Il Nodo Sud congiunto a Marte in un tema diurno porterà il pianeta ad essere smorzato nelle sue indicazioni malvage, ma se la natività è notturna allora Marte sarà proteso alla malvagità.
Il Nodo Nord i una nascita notturna congiunto a Saturno amplifica il suo male e può significare frustrazione, oppressione o sensazione di essere vessati dall’ambiente o dagli altri, sensazioni di impedimento o di limite, ma anche una visione gotica della vita, decadente, o pessimista. Il Nodo Nord in una nascita diurna congiunto a Saturno amplifica invece il suo bene e in questo caso può significare rigore, puntigliosità, razionalità, capacità di discernimento, fermezza, fierezza, autorevolezza e autorità massima. Il Nodo Sud congiungo a Saturno in un tema notturno porterà il pianeta ad essere smorzato nelle sue indicazioni malvage, ma se la natività è diurna allora Saturno sarà proteso alla malvagità.
Mercurio con i nodi lunari amplifica il bene quanto il male. In genere il Nodo Nord congiunto a Mercurio amplifica le capacità intellettuali e commerciali, come anche quelle strategiche e di invettiva. Il Nodo Sud congiunto a Mercurio tende invece a rendere più pigri, lenti intellettualmente, o più portati ad azioni dannose per sé stessi o per gli altri.
L’Astrologia non è solo previsione delle cose future per mezzo dei decreti astronomici, indicati dalle qualità delle luci. L’Astronomia è infatti la parte matematica, e razionale, da cui l’astrologo (ancora oggi) definisce le qualità delle luci e la loro disposizioni nello spazio secondo la percezione dell’osservatore nella sua sfera locale.
Tuttavia, l’Astrologia non è una scienza essendo l’Astronomia la vera parte scientifica di questa dottrina. L’Astrologia è piuttosto il “mezzo” attraverso cui possiamo arrivare a congetturare i fenomeni astronomici, dotandoli di significati diversi e che dipendono dal contesto storico / culturale di appartenenza.
Non stupisca dunque che l’Astrologia sia stata, anche e non solo nel Medioevo, materia nelle mani dei teologi e dei filosofi, e non solo dei fisici o dei medici. La conoscenza un tempo confluiva verso un complesso approccio di osservazione dei fenomeni naturali; per mezzo della matematica e della fisica si cercava di stabilire una connessione con il sacro e con le sfere del divino. L’Astrologia è forse ad oggi l’unica materia che ancora permette, ai suoi praticanti, una connessione al sacro e ai misteri della creazione perché come “metodo e strumento di indagine” ha lo scopo di comprendere i disegni del Creatore e gli effetti della provvidenza sulle cose del mondo.
DE NATURA RERUM
Nel De Natura Rerum di Isidoro di Siviglia (autore del VI/VII secolo) troviamo una trattazione molto simbolica degli accadimenti naturali, che sono invece eventi fisici e reali, quantificabili e determinabili nella loro quantità e qualità. Isidoro non si sottrae alla fisica, al contrario usa la natura come metafora:
il ritmo scandito dal tempo, il giorno, il mese, l’anno, le ore e i minuti, il susseguirsi delle stagioni sono entità fisiche o matematiche che collaborano o hanno una funzione anche vitale, sociale, che scandisce i ritmi del mondo, delle culture, dei singoli e della collettività;
il giorno che segue la notte è messo in relazione all’uomo nel suo passaggio dal male al bene o viceversa;
nel corso mensile la Luna alterna le vicende della storia del mondo e la vita stessa dell’uomo;
così il fluire delle stagioni, l’alternarsi di diversi tempi stagionali, temperamentali, l’aumento dell’umidità come della secchezza, le fasi della luna, non sono solo strumenti di una indagine sulla singola persona, ma sono eventi fisici che descrivono anche il succedersi degli eventi collettivi che tutte le creature vivono attraverso una percezione naturale che agisce fisicamente sulla propria “vita”, che seguono sempre una logica precisa, come se ogni cosa si ripetesse all’infinito, con un continuo e perpetuo ripetersi di cose ciciliche sotto cieli sicuramente diversi, o nomi / identità diverse, ma alla fine con una modalità ripetuta; insomma invecchiare è un processo naturale, che segue anche la logica del ciclo lunare da luna nuova, a fase crescente, fino al plenilunio, poi calante, e di nuovo luna nuova; il ciclo stesso della vita è “percepito” nella dinamica del cielo, nelle meccaniche celesti che sono dunque trasportate ad un linguaggio umano o comunque strettamente connesso alla vita sulla terra, luogo in cui ha sede il punto di osservazione di tali fenomeni;
e allora l’alternarsi di stagioni vitali (primavera ed estate) e poi quelle del deperimento e della morte (autunno ed inverno) sono per Isidoro la metafora dei cicli della Chiesa che ha periodi di grande prosperità, di bene e di successo tra gli uomini e le donne giuste, ma anche periodi di morte, distruzione, scandali, e momenti di forte difficoltà;
ecco che per Isidoro il Sole incarna Cristo e la Luna incarna la Chiesa, ovvero la sposa di Cristo.
Nella concezione medievale, cristiana/cattolica, il cosmo diventa un concentrato di eventi fisici, e la natura non è altro che lo strumento (o le corde vocali) che il creatore utilizza per esprimere le sue volontà, in un piano divino prestabilito e chiaro, che segue una logica ciclica. I fenomeni astronomici, quanto quelli naturali, sono quindi “linguaggi” del Creatore e che solo pochi eletti (gli astrologi sapienti) possono decifrare e comprendere:
IUXTA ALLEGORIAM, IUXTA SPIRITUALEM INTELLIGENTIAM MYSTICE PROPHETICE
Che nel medioevo il ruolo della natura fosse di fondamentale importanza, nel congetturare anche le “ragioni dell’astrologia”, lo vediamo in autori successivi a Isidoro di Siviglia. Per esempio, nell’alto medioevo Rabano Mauro, nel suo De Universo, arriva a trasformare i fenomeni naturali, quindi anche quelli celesti, in allegorie, in simbologie, sempre più complesse. La Natura è quindi l’argomento, o la materia, da cui si trae la ragionevolezza dell’Astrologia. Non esistono idee generate dal nulla, ma ogni fenomeno naturale e celeste è osservato nelle sue funzioni, in ciò che suscita o genera, e da questi dati possiamo dire razionali, si deducono simbologie e ulteriori significati questa volta più simbolici, che è evidente avevano il compito di “razionalizzare” i fenomeni celesti e naturali che altrimenti privi di una deduzione e di una loro elaborazione, non hanno alcun significato.
Se al sorgere del sole tutti si destano e cominciano le loro attività produttive e lavorative, questo significa che il sorgere del luminare ha una funzione operativa, ci parla di attività, opere, azioni, nel giorno dunque si produce, si magnificano le opere dell’uomo, in una visione sanguigna o collerica. Se al tramonto del sole siamo soliti riposarci e diminuire le nostre attività, quasi come fosse un richiamo atavico e ancestrale al coricarsi e ad abbandonare gli strumenti della fatica, conseguentemente e per analogia dalla notte o dalle ore notturne avremo una serie di simbologie, allegorie e riferimenti immaginali che ci parlano di riposo, di attività oscure, di ridimensionamento, di visione melanconica o flemmatica.
Il De Universo di Rabano Mauro è l’opera principale che è stata consultata nel medioevo per la realizzazione, in quei tempi, di Lapidari e Bestiari,che seguono proprio l’idea di una natura soggetta a trasformazione-allegorica. In tal senso, anche in ambito astrologico qualsiasi fenomeno celeste, pur essendo un fenomeno fisico e calcolabile matematicamente, è investito da una serie di deduzioni e analogie perché a quel dato “fenomeno” corrispondono una serie di percezioni naturali. Va da sé che probabilmente i fenomeni più congetturati nel tempo sono stati quelli delle Stagioni, e quindi le relazioni del Sole con la Terra ma anche della Luna con la Terra, nonché i transiti sul Sole dei pianeti, la visibilità dei cinque erranti nei loro cicli sinodici. Tutto questo ha prodotto analogie e significati deduttivi.
La natura è nel medioevo il principale fondamento alla spiritualità di quel periodo, tale atteggiamento porta a investire il creato e la natura stessa di “sacralità”, ecco che il cielo diventa Figura o luogo in cui proiettare la ricerca del divino perché i misteri della vita e della creazione non possono che essere ricercati nell’infinità dei cieli e nei misteri stessi dell’universo.
LA NATURA E I PIANETI
L’autore del De VI rerum principiis (Liber Hermetis Mercurii Triplicis De VI rerum Principiis) testo che circolava ampiamente nel XIII secolo, connette il concetto di natura alle qualità dei pianeti. Scrive nella ricerca condotta da Tullio Gregory in MUNDANA SAPIENTIA, dal titolo “L’idea di natura nella filosofia medievale”, che i pianeti e le loro qualità hanno a che fare con la generazione delle cose: la natura, artifex e opifex, è la stessa qualità dei corpi celesti attraverso i quali si compie la divina disposizione operando nel mondo sublunare. Così il discorso fisico si tesse di motivi tratti dall’astrologia araba e soprattutto dal Liber De Electionibus e dal De Interrogationibus di Zahel ben Bishr e dall’Isagoge di Alcabitius.
Nell’Experimentarius di Bernardus Silvestris, filosofo e poeta platonico medievale del XII secolo, comprendiamo bene come i pianeti erano concepiti nel medioevo (e quindi anche dagli astrologi medievali). Non c’è una “credenza” nei Pianeti come Divinità, piuttosto i Pianeti sono Strumenti dell’Opera del Creatore, che li stabilizza nella loro influenza sul mondo inferiore. I Pianeti sono “creature” e strumenti dell’Onnipotente Dio, gli astri diventano i segni sensibili ove è dato leggere non più significati spirituali ma le Leggi di una Provvidenza in cui facilmente riconosciamo il fato dell’antica tradizione stoica ed ermetica, e la necessità dei loro influssi è la necessità stessa della Divina Predestinazione, suggerisce Tullio Gregory.
DETERMINISMO ASTROLOGICO
Il determinismo astrologico confluisce quindi nei filosofi del medioevo come una questione non di poco conto e viene per una parte del medioevo relazionato alla Dottrina della Provvidenza proponendo il dilemma tra libertà e fato. Scrive Tullio Gregory: Se in alcuni scritti (medievali) appare chiara la preoccupazione di limitare l’influenza dei corpi celesti al mondo fisico e non umano, in altri – ove l’influenza araba è più diretta – ai celesti cronocratori (i pianeti) è affidata la storia stessa del genere umano, dalla primitiva “ORIGO INCULTA ET HORRIDA ET AGRESTI CONVERSACIONE EFFERA”, in corrispondenza della POTESTATES TEMPORUM esercitata da Saturno, ai più civili tempi di Venere, “QUO PER GRADUS HOMINUM PRUDENTIA CREVIT”, e infine all’età dominata da Mercurio.
CONCLUSIONE
Un importante conclusione sull’Astrologia nel medioevo proviene proprio dalle ricerche di Tullio Gregory nel suo Mundana Sapientia; attualmente è uno dei pochi autori (italiani) che ho trovato non solo esaustivo, ma anche capace di una analisi storica e di contenuto priva di simpatie, soggettivismi, o “fedi” personali. L’autore di Mondana Sapientia propone una riflessione sull’Astrologia, nei tempi del medioevo, che è a mio giudizio ancora oggi di grande attualità:
Scienza che coglie il nodo dei rapporti tra cielo e terra, l’Astrologia non si configura solo come una distaccata contemplazione dell’armonia del cosmo, ma come sapere pratico che rende possibile all’uomo un intervento attivo su quei fenomeni dei quali, da spettatori, si è fatto percepire. Si leggeva nel Centiloquium: “anima sapiens ita adiuvabit opus stellarum quemadmodum seminator fortitudines naturales”. E’ questo un motivo su cui torna insistente tanta parte della letteratura magico-astrologica che dall’età ellenistica, attraverso la cultura araba, rifluiva ora nella nuova cultura medievale, ovvero il rifiuto di chiudere la libertà umana entro le eterne leggi di una necessità celeste, assumendo ora un significato preciso, offrire all’uomo un campo autonomo di iniziativa che non era richiesta solo per mettere nelle sue mani la responsabilità del proprio destino ultraterreno, ma anche per garantirgli la capacità di piegare le stesse forze celesti e compiti umani.
Quindi IL SAPIENTE DOMINERA’ GLI ASTRI è un concetto che già trapela nel Picatrix, e con maggiore forza trapelerà in Ruggero Bacone, specialmente nel XII secolo quando l’Astrologia è a tutti gli effetti un metodo di “lettura” dei fenomeni celesti e naturali, atmosferici e terrestri, dai quali si cerca di “comprendere” la volontà agente di Dio – che appunto agisce nella sua volontà creatrice nelle cose del mondo sublunare attraverso la disposizione dei pianeti, degli astri, delle luci, dei luminari – ma la conoscenza di tali fenomeni e la conoscenza stessa della natura permette anche all’Astrologo di “intervenire”, di agire non tanto per impedire un fato ma per migliorarlo il più possibile.
FONTE Mundana Sapientia. Forme di conoscenza nella cultura medievale. Edizioni di storia e letteratura. Roma 1992. Di Tullio Gregory.
Nel capitolo relativo ai moti dell’animo e della mente, Ranzovius affronta prima Mercurio (già trattato a questo articolo, link) e poi successivamente la Luna. Nell’introduzione al “DE LUNAE LOCO”, l’autore sottolinea l’importanza di giudicare e di esaminare la Luna perché è un potentissimo astro che presiede il corpo e i suoi umori, strettamente correlati quindi all’espressione del nostro animo, e dei nostri temperamenti. La Luna non è solo espressione delle propensioni dell’animo, ma secondo Ranzovius esprime i talenti che quindi fa ricondurre alle predisposizioni dell’essere. Infatti dice Ranzovius che gli sforzi di Mercurio – per quanto concerne le doti della mente – saranno promossi o avvantaggiati specialmente quando la Luna risulterà ad esso configurato. Quindi, citando Galeno, Ranzovius dice che una buona espressione di animo e mente si ha quando i due significatori Luna e Mercurio comunicano in qualche modo tra loro. Non spiega tuttavia specifiche questioni sulle relazioni Luna Mercurio, ma nello stile che contraddistingue la letteratura del XV secolo, elenca una serie di qualità sottoforma di aforismi o brevi accenni.
Così inizia elencando alcune tracce interpretative secondo la natura del segno occupato dalla Luna.
La Luna in Ariete rende audaci, forti di ingegno.
In Toro onesti, educati.
In Gemelli diligenti, aperti alla conoscenza, ma spericolati.
In Cancro amabili.
In Leone orgogliosi.
In Vergine tristi, ansiosi, vari, tumultuosi, emotivi.
In Bilancia amanti del divertimento, avventurosi, musicali.
In Scorpione condanna il nativo per l’eccessiva audacia.
In Sagittario capaci, tranquilli, lenti.
In Capricorno decorati.
In Acquario vagabondi, profughi, incostanti.
In Pesci inattivi.
Ranzovius aggiunge una serie di indicazioni, complesse, sulle configurazioni dei pianeti. infatti parte proponendo un elenco di definizioni per poi soffermarsi sui significati della Luna che si separa da un pianeta applicandosi ad un altro pianeta, per queste nozioni Ranzovius evoca la letteratura di Firmico, e scrive:
La Luna congiunta a Saturno e se mal collocata, disturba le emozioni.
Con Giove rende l’uomo prudente e politico.
Con Marte concede sforzi singolari e danno per sé stessi.
Con Venere inclina all’adulterio.
Con Mercurio ben posizionato e in luce crescente indica cose buone e liete per il nativo, ma se la luce è in diminuzione fa i bugiardi.
La Luna quadrato a Saturno oppure a Marte rende la mente torbida e indisciplinata. E se la Luna è nel confine di Marte e in aspetto di quadratura a Marte fa i posseduti.
La Luna quadrata a Venere inclina agli amori infami e ai pericoli per le donne.
La Luna quadrata a Mercurio quando la natività è diurna fa i saggi che avranno successo.
La Luna opposta a Giove rende onesti. Ma se si oppone a Mercurio rende ribelli.
Il trigono della Luna a Giove fa l’onestà.
Il trigono della Luna a Venere porta disordine nel matrimonio.
Il trigono della Luna a Mercurio concede eloquenza, fa gli oratori e i mercanti.
La Luna che si applica a Saturno e cresce di luce rende le persone religiose, se la luce è in diminuzione genera i malvagi.
La Luna applicandosi a Giove e quando è crescente, genera gli indovini che con straordinaria abilità, e ispirati dalla divinità, predicono il futuro.
Marte con la Luna crescente espone ai pericoli, ostacola nei lavori e negli affari bellici.
La Luna che si applica al Sole può portare malattie.
La Luna crescente in relazione a Venere concede lussuria e adulterio.
La Luna piena con Mercurio renderà oratori cordiali, intelligenti, risplendenti dalla più alta nobiltà, eloquenti specialmente quando Mercurio è in un buon posto e Giove forma un trigono a Mercurio. Ma se la luce della Luna è calante, genera i malvagi, oppure chi è instabile nei propri desideri.
La Luna che si separa da Saturno e si applica a …e si applica a Giove e di luce crescente fa i governatori; se si applica a Marte i devoti e i laboriosi nelle arti nascoste (od occulte); se si applica al Sole, separandosi da Saturno, porta molte malattie e la pazzia; a Venere porta la sensualità; a Mercurio gli occultisti, i detentori di segreti, gli esperti di astronomia e dei cieli, i dottori, e se la luce della Luna è calante chi opererà negli ospedali.
La Luna che si separa da Giove e si applica a …Marte, quando la luce della Luna è crescente, chi praticherà le arti del fuoco specialmente in una nascita diurna, ma se la nascita è notturna farà i soldati, gli alchimisti, i dottori, i chirurghi; se si applica al Sole i viandanti, i fuggitivi; a Venere la felicità nel matrimonio; a Mercurio i giudici, i conoscitori della legge, se la luce è calante i cercatori di ricchezze; a Saturno gli amanti dei viaggi.
La Luna che si separa da Marte e si applica a … Sole rende le persone infelici, e di una morte veloce; a Venere lussuriosi, adulteri, amanti, ma anche pittori e metallurgisti; a Mercurio atleti, soldati, miscredenti, ma se la luce della Luna è calante saranno ladri; a Saturno pigri e lenti; a Giove gloriosi.
La Luna che si separa dal Sole e si applica a … Venere rende i nativi amanti dell’impuro, della poca giustizia; a Mercurio di giorno rende i nativi maleducati, bestemmiatori, empi, ma se la natività è notturna farà i filosofi e chi indaga; a Saturno a chi viaggerà nei pericoli; a Giove allo stesso modo (di Saturno) ma specialmente nelle natività notturne; a Marte se la natività è notturna rende crudeli, violenti, chi commette azioni pericolose ma anche gli atletici e i gloriosi. Può sviluppare nel nativo abilità nel maneggiare ferro e fuoco.
La Luna che si separa da Venere e si applica a…Mercurio genera i tintori, i profumieri, gli inventori di armi, i musicisti, i medici, i lussuriosi, gli scultori, i farmacisti; a Saturno durante il giorno promuove la concupiscenza, gli affari sporchi, ma consideriamo i segni in cui avviene questa separazione; a Giove chi sarà aggraziato, ma anche gli onorati nei templi specialmente di notte; a Marte gli artificiosi, di notte produce astuzia; al Sole gli impuri e i lussuriosi.
Luna defluens …. La Luna che si separa da Mercurio e si applica a…Saturno fa i ragionieri, i negoziatori, chi compie molte peregrinazioni, chi cerca i segreti del cielo. Di notte e con luce crescente chi si impegna in affari laboriosi, ma di giorno e con luce della luna calante fa chi avrà la mente corrotta; a Giove fa chi entrerà nei tribunali, chi cerca e trova le cose nascoste; a Marte con luna crescente fa gli irreligiosi, i pervertiti, gli ingannatori, i ladri, i bestemmiatori, gli assassini, i rapinatori, peggio quando questo avviene con la luna calante che, oltre a quello già indicato, fa anche i macellai, i torturatori, i soldati che maneggiano con astuzia le armi. E se ciò avviene nei segni tropici fa chi sarà abile in attività sporche. Ma nei segni di Venere fa i pittori e i tintori, nei segni di Mercurio gli amanti delle armi, o delle arti marziali, ma anche i funzionari pubblici, e nei segni di Saturno i torturatori, i delatori, cacciatori, commercianti di bestiame, gli agricoltori.
Ranzovius propone un’ultima trattazione sul capitolo della Luna come ingegno, riguarda lo studio dei segni Ascendente, unitamente a quelli di Mercurio e Luna. Dice che “nel giudicare il talento di un nativo” è necessario considerare questi tre segni, la loro natura, segue poi la considerazione dell’Almuten che implicitamente è probabile che Ranzovius lo calcoli proprio dall’Ascendente, dalla Luna e da Mercurio, ciò che avremo sarà l’Almuten dell’ingegno e dei talenti del nativo, ovvero il pianeta che ha più diritto su questi argomenti secondo la tecnica dell’Almuten. Poi aggiunge:
L’ingegno è felice nei segni di Saturno e Mercurio.
L’ingegno di chi fa ricerca e studia matematica è legato ai segni Capricorno e Acquario.
La predisposizione a studiare tutte le discipline in particolare quelle aritmetiche è data dai segni Gemelli e Vergine ma anche Bilancia.
L’eloquenza secondo l’autore si ricava dalla collocazione di Mercurio e quindi da come è disposto nei segni e nelle questioni accidentali e nelle relazioni con gli altri pianeti.
In genere i segni tropici possono dare incostanza.
I segni fissi uomini giusti, tolleranti ai morbi della melanconia.
I segni bicorporei sono a metà strada.
Poi indica i “segni viziosi” (ma non li cita, potrebbe anche riferirsi alle impudica signa) apportatori nelle questioni dell’ingegno di lussuria, viziosità, modi peccaminosi o corrotti.
Poi indica i “segni irosi” che tendono a colorare un ingegno irritabile e portato ai contenziosi.
Così, dice, che i “segni umani” significano cose umane e gioviali.
E conclude scrivendo che i segni che derivano dalle bestie, ovvero i segni mostruosi, denoteranno modi inospitali, austeri, rigidi, selvaggi e poco preparati.
Conclude scrivendo che oltre a tutto ciò che ha indicato, è necessario aggiungere l’Almuten di Mercurio Luna e Ascendente e considerare le sue relazioni con gli altri pianeti. Indica poi le ultime considerazioni che dice di trarre da diversi codici da lui collezionati.
Mercurio e Luna congiunti in qualsiasi segno significano l’ingegno.
Mercurio e Luna in sestile o trigono danno lo stesso (ovvero Mercurio Luna congiunti, in sestile e in trigono concorrono ad indicare un buon ingegno).
Mentre Mercurio e Luna quadrati indicano un ingegno torbido, meno efficace, quindi poco perspicace.
Mercurio non danneggiato dai malefici, specialmente da Marte, Mercurio nei segni di Saturno, Mercurio con il nodo nord, rende talentuosi.
La stessa cosa se Mercurio è in prima casa, tranne quando è in Toro.
La stessa cosa quando è a casa sua (Gemelli Vergine) e in un angolo.
La stessa cosa quando Luna Mercurio sono in mutua ricezione, oppure quando sono entrambi nel loro domicilio o nella loro esaltazione.
La stessa cosa quando Mercurio è in Ariete ricevuto da Marte.
La Luna, dice Ranzovius, nei nodi rende gli uomini di buon intelletto.
Ma Mercurio alieno (peregrino), oppure cadente, quando combusto, retrogrado, congiunto a Marte, allora fa gli stupidi.
I casi di cronaca sono un argomento che affronto ormai da alcuni anni in ambito astrologico, con molto interesse. La motivazione è abbastanza semplice: i temi di nascita, dal punto di vista del metodo astrologico, dei serial killer o di chi si macchia di atroci delitti, fanno emergere dati estremi e spesso puntuali.
Se accettiamo l’idea di una predisposizione astrologica agli atti cruenti e violenti, dovremmo avere una qualche predisposizione biologica a certi comportamenti. Questo perché l’Astrologia studia il fenomeno celeste e come le sue luci influenzano il temperamento dell’individuo. Ne consegue che ad oggi dovremmo avere qualche prova scientifica di una predisposizione naturale a certi comportamenti violenti.
In effetti, esistono studi ancora da completare che dimostrano il coinvolgimento di una predisposizione genetica a certi atti estremi: si tratterebbe di una mutazione del gene MAO-A localizzato sul cromosoma X (non a caso uno cromosoma alla base della determinazione del profilo sessuale individuale, tutti i crimini sono generalmente connessi alle pulsioni e quindi alle nature Venere Marte). Questa mutazione genera nel corpo una produzione non equilibrata di alcuni ormoni come la serotonina, la noradrenalina, la dopamina, fortemente collegati all’umore, ne consegue che tale mutazione predisporrebbe ai comportanti violenti. Devono poi esserci fattori scatenanti, che sono legati all’ambiente (sociale e culturale collettivo e individuale).
PREDISPOSIZIONI ASTROLOGICHE
Giocano un ruolo fondamentale le stelle fisse, che fanno la differenza. Infatti la disposizioni delle stelle cambia in base alla qualità del luogo in cui siamo nati e all’orario, che deve essere molto preciso. Le stelle sono luci dell’ottava sfera dotate di colori, qualità, nature che hanno esercizio sul temperamento e sull’esplicitazione dei temperamenti individuali. Quindi un serial killer potrebbe avere una data di nascita identica a tanti altri nati nello stesso giorno, ma la sfera locale, l’orario preciso della nascita, andrà a scremare e a specificare la natività nel ruolo complesso delle stelle fisse.
LE STELLE, MA QUALI?
Sicuramente tutte le stelle di natura Marte/Saturno hanno a che fare con la violenza e gli atti violenti, nonché quelle commiste a nature di Venere, Mercurio. In particolare segnalo (sono le stelle che ho rintracciato più di frequente nei casi che studio sui serial killer e delitti efferati dalla storia ad oggi):
Antares
Diphda
Dschubba
Dubhe
El Nath
Graffias
Hamal
Khambalia
Lesath
Alcune nebulose in particolare M7, M31, M44 che accecano la ragione e fanno perdere la “buona vista”
Markab
Menkalinam
Menkar
Merak
Phecda
Pleiadi
Polluce
Procione
Rasalgethi
Scheat
Schedar
Shaula
Sheratan
Sirio
Unukalhai
Wasat
Zubenelegenubi
Un ruolo fondamentale lo giocano poi le impudica signa, gruppi di stelline molto piccole che agiscono sui costumi passionali. Queste stelle possono corrompere i nostri costumi, renderci molto lascivi o molto libertini, o ancora farci assumere comportamenti privi di freni inibitori (queste stelle sono: muso dell’ariete stellato, coda dell’ariete stellato, le ladi ovvero un gruppo di stelline vicino alla brillante del toro stellato ovvero Aldebaran, la coda del leone stellato vicino a Denebola, un gruppo di stelline presso la chioma di Berenice, muso del capricorno stellato, alcune stelline poste nella cascata dell’acquario stellato).
Queste stelle devono avere un ruolo nella natività, specialmente su alcuni punti della carta di nascita:
intanto sono di estrema importanza gli angoli di una natività, cioè i quattro segni posti all’inizio della casa uno (ascendente) della casa dieci (medio cielo) della casa sette (discendente) della casa quattro (fondo cielo); questo è deducibile da una affermazione molto chiara di Firmico il quale dice che i 4 segni angolari hanno sulla natività una natura apotelesmatica ovvero capace di plasmare caratteri e nature specifiche; quindi la prima indagine da effettuare è rintracciare in questi 4 angoli stelle violente e le stelle impudica signa;
tale testimonianza diventa poi più forte se oltre ad avere queste stelle in uno o più angoli della natività, sono in relazione (specialmente di congiunzione) al Sole, alla Luna, oppure al signore dell’Ascendente, questo ce lo dice Cardano in alcuni suoi aforismi. Infatti quando i luminari oppure il signore dell’Ascendente è unito ad una stella violenta, dice il Cardano puè essere indizio di atti violenti o di crimini;
sempre rispetto alle stelle fisse è importante guardarle nel loro grado di passaggio perché devono comunicare con un’orbita di tolleranza di non oltre 0° 50′.
OLTRE LE STELLE
Sicuramente è importante stabilire il temperamento generale della natività, e le qualità indicate dal Signore della Genitura. Altre questioni da giudicare sono le nature della mente e dell’animo.
Da segnalare poi sono le figure dei pianeti, e le qualità accidentali di ogni significatore. In particolare è da prestare attenzione:
alle perturbazioni delle retrogradazioni
a quei pianeti che hanno elevate latitudini positive o negative
non meno importanti sono le figure di separazione e applicazione che compie la Luna
le relazioni Mercurio-Marte negli atti violenti sono di estrema importanza
le dignità essenziali e il ruolo di Marte ma anche di Saturno
le fasi eliache e il peso dei luminari
l’altezza dei malefici rispetto a quella dei benefici
la qualità del passo di ogni pianeta
la necessità di individuare le nature delle mente e dell’animo
la necessità di valutare la natura dei pianeti determinanti le inclinazioni passionali
anche il signore delle opere che identifica le azioni del nativo e la loro natura
il ruolo dei malefici sui luminari.
UN ESEMPIO – TED BUNDY
Ted Bundy
Attirava giovani donne fingendo disabilità o difficoltà motorie, grazie ai suoi modi gentili e bonari, per poi rapirle, stuprarle e infine ucciderle. Ted Bundy è considerato uno dei serial killer più spietati della storia americana, con i suoi 30 omicidi in quattro anni. È stato giustiziato sulla sedia elettrica il 24 gennaio 1989 mentre tutt’attorno, per le strade, la gente brindava alla notizia della sua morte.
Le stelle passionali
Partiamo nel vedere la posizione delle stelle passionali. Osserviamo da Stellarium che ε-Ariete (una delle stelle facenti parte della coda dell’ariete e che rientrano quindi nelle stelle impudica signa (e che significano gli eccessi passionali) è proprio congiunta al Medio Cielo.
Abbiamo una prima configurazione delle stelle passionali in uno degli angoli nobili, quelli dotati (questi angoli) di virtù apotelesmatica. Per quanto riguarda le altre stelle, osserviamo che:
Il Sole si posiziona nell’area dei pedipalpi dello Scorpione Celeste, il Sole è congiunto alla stella Dschubba, e sotto al Sole (non la vediamo dall’immagine che segue) vi è Graffias (Dschubba ha natura Marte Saturno è definita da Robson come stella che causa impudenza, immoralità; mentre Graffias ha natura Marte Saturno ed è definita da Robson come causa di estrema malevolenza, crudeltà, malignità, criminalità).
Anche l’altro luminare ha una relazione con una stella violenta, sempre per congiunzione e secondo il grado di passaggio la Luna è unita a Shaula (natura Mercurio Marte, è considerata violenta e brutale).
OLTRE LE STELLE
Appurato che alcune stelle violente sono configurate ai luminari Sole e Luna, tra cui il Sole che è anche signore dell’Ascendente (come suggerisce di osservare il Cardano nell’aforisma 122 sezione VI), e appurata la presenza di alcune impudica signa culminanti, in un segno quello del medio cielo dotato di virtù apotelesmatica, abbiamo una prima testimonianza di alcune temperature violente, provenienti dall’ottava sfera. Tuttavia non è sufficiente per ritenere il soggetto capace di crimini efferati, dobbiamo avere ulteriori testimonianze. Così entra in gioco la disposizione dei pianeti, i loro significati e le figure derivanti.
La Luna si sta separando da Marte, inoltre ci troviamo nel vincolo novilunico, una delle peggiori condizioni per la Luna. Separandosi da Marte “porta via con sé” qualcosa di Marziale. La Luna non trova alcuna applicazione… la Luna separandosi da Marte non si applica a niente. Il non applicarsi a nessun altro pianeta nel passaggio nel segno successivo, significa che ciò che porta via da “Marte” è un qualcosa di profondamente ingestibile, inoltre i vuoti di Luna indicano il disorientamento, l’ambiguità, il non avere una meta chiara, o una direzione chiara, e questo è un indizio ulteriore non tanto di un profilo da serial killer, ma di una difficoltà nella gestione ed elaborazione delle emozioni.
ANIMO E MENTE
La Luna infatti rientra nei significatori dell’animo, unitamente a Mercurio che rientra nei significatori della mente. La Luna non si applica a nulla. Non ci sono relazioni tra Luna e Mercurio, i due significatori sono incongiunti, si apre dunque una finestra sui mali dell’animo, che in questo caso sono accentuati dal fatto che Saturno è più alto dei due significatori non comunicanti, e dal fatto che la Luna si separa da Marte. Saturno elevato, e unico pianeta sopra l’orizzonte, può sottolineare sentimenti di crudeltà, unitamente alla natura delle stelle violente elencate in precedenza, specialmente quelle connesse al Sole che è governatore dell’Ascendente e dispositore di Saturno. Il Signore dell’animo e della mente potrebbe essere MARTE.
Marte colora le nature di Mercurio, che è anche retrogrado, ma colora anche la Luna di venature marziali, perché la Luna si separa da Marte portando via qualcosa da Marte. Marte è peregrino e nel IV luogo celeste, luogo angolare e di forza. Marte è anche prossimo al suo tramonto elicao, inoltre è un vessatore dei Luminari, infatti il Sole si relaziona a Marte come la Luna che si separa da Marte, i due luminari sono in un certo senso relazionati alle nature di Marte. Questo conferma una connotazione violenta.
PUSLIONI E PASSIONI
Venere è in un segno femminile e mascolinizzata dall’essere orientale rispetto al Sole, è perturbata dal suo moto retrogrado e dalla sua condizione di detrimento. Se Venere ha significato sulle “donne” viste o vissute dal nativo, la condizione di Venere, nella casa di Marte, è più che eloquente. Molti autori antichi ci indicano come Venere nelle case di Marte (Ariete e Scorpione) oppure Venere che ha nature riconducibili a Marte, in un tema maschile può significare l’odio verso le donne oppure la violenza verso le donne specialmente quando Marte o Saturno si relazionano a Venere. In questo caso è Saturno a relazionarsi a Venere, con un antiparallelo che è equiparabile ad una “opposizione Venere-Saturno”, e poiché Saturno tutto corrompe, ne consegue che le passioni verso le donne possono risultare corrotte e quindi inclinare anche a comportamenti moralmente ambigui.
Ma per un uomo è molto importante il ruolo Sole-Marte nelle pulsioni sessuali, questi due punti del tema natale di Ted Bundy si “congiungeranno” a indicare una forte pulsione marziale, unitamente poi alla presenza di Venere-Mercurio nel segno di Marte, entrambi retrogradi, non fanno altro che alterare le pulsioni o renderle comunque perturbate.
SATURNO
Non è poi da sottovalutare il ruolo di Saturno essendo disposto dal Sole, governatore dell’Ascendente. Saturno è il pianeta più “alto” rispetto a tutti gli altri e quindi per la sua altezza ha dominio su ogni cosa. Elevandosi al di sopra dei significatori dell’animo e della mente, delle inclinazioni passionali e delle opere, Saturno colora tutto di “crudeltà” e ogni cosa corrompe essendo il malefico controsetta. Saturno in XII poi gioisce in tale posizione, e proprio la sua debilità essenziale e il suo essere retrogrado sottolineano le sue colorature sadiche.
TEMPERAMENTO E CONCLUSIONI
Il temperamento è collerico, a sottolineare la natura da leader, autoritaria, da conquistatore, è definito da G. Allievo come un temperamento dove possiamo avere dai conquistatori e grandi imprenditori, fino ai flagelli del mondo.
Il Signore della Genitura è Giove secondo il metodo di ibn Ezra. L’Almudebit è Giove secondo il metodo di Bonatti. Giove come almuten dona in presenza di un temperamento collerico una visione allargata delle cose, appassionata, capace, determinata, in apparenza magnanima (ed era Ted Bundy considerato come un conquistatore elegante, che attirava le sue prede in modo raffinato) e poiché è nella casa di Marte e Marte è nella casa di Giove, il profilo è quello del conquistatore che colorato di stelle malefiche e violente può facilmente trasformarsi (come è stato) in un “predatore“.
È evidente che i cinque pianeti erranti Saturno, Giove, Marte, Venere e Mercurio, unitamente ai due luminari Sole e Luna, sono stati – nel corso della storia della letteratura astrologica e non solo – soggetti a deduzioni e analogie complesse che avevano lo scopo di identificare, attraverso vari attribuiti, le loro più intrinseche e complesse nature. Una delle attribuzioni più interessanti è quella tra “figure di persone” e “pianeti”, quindi la figura di un vecchio, di un bambino, di una donna, eccetera; come ricorrenti sono anche le figure di divinità associate alle nature dei pianeti. Queste attribuzioni le incontriamo da sempre, per esempio le rintracciamo nelle analogie provenienti da Doroteo di Sidone (I secolo), Tolomeo (100-170), Antioco (II secolo), Vezio Valente (120-175), Firmico Materno (IV secolo) e via dicendo. Si rintracciano attribuzioni anche in numerosi manoscritti bizantini e continua in tutta la letteratura medievale, per esempio in Retorio (VI-VII secolo), Al-Kindi (circa 800-873), Albumasar (787-886), e via dicendo. Complesse analogie arrivano anche dal periodo XIII e XIV secolo, in particolare incontriamo interessanti corrispondenze in Liber introductorius di Michele Scoto. Molto interessante anche la Genealogia deorum gentilium di Giovanni Boccaccio che pur non propriamente un testo astrologico, fornisce attribuzioni riconducibili alle analogie astrologiche chiaramente prese da testi precedenti. Ciò che si osserva in questa lunga letteratura è che i pianeti sono stati investiti di attributi diversi: nature e analogie legate ai colori, ai costumi, a immagini di persone, a ruoli sociali, a questioni culturali, ma anche ad attributi divini. Ai pianeti sono associati anche i caratteri primi dove distinguiamo
il caldo e l’umido che sono propri della germinazione e sussistenza della vita, freddo e secco che sono contrari alla vita;
il caldo estremo come l’umidita estrema tendono ad essere visti come umori che producono eccedenze, reazioni violente, lascività per l’umidità eccessiva, irascibilità per il caldo eccessivo;
mentre freddo estremo come secco estremo tendono ad essere rappresentati come caratteri che irrigidiscono le attività umane, l’eccessiva razionalità come anche l’eccessivo dominio tirannico e opprimente, costringente;
il freddo e il secco non eccessivi sono associarti anche all’analiticità e alla razionalità;
il caldo e l’umido non eccessivi alla magnanimità.
SATURNO
In Abû Ma ́šar Saturno è tradizionalmente posto con analogie cupe: la sua natura è secca, fredda, amara, feroce, ruvida, nera e oscura. È associato ai lavori agricoli, al possedimento di proprietà, ai lavori sui terreni agricoli quanto edificabili, alla costruzione su acque e fiumi, alla misurazione di cose, ma anche benessere derivante dal lavoro della terra, quindi ricchezza quanto all’avarizia fino alla povertà assoluta. Si riferisce a lunghi viaggi ma anche all’assenza quindi all’esilio, all’estraneità, alla solitudine e all’asocialità, alla rigidità, al ripiegamento su sé stessi, alla prigionia, schiavitù, vita dura, privazioni, reclusione, perdita, morte, orfanità, vecchie cose, anzianità, cose vecchie, nonni, padri, uomini anziani. Saturno è anche associato alla prudenza, comprensione, all’esaminazione e alla considerazione, alla lunga contemplazione, nonché alla sincerità. Troviamo associazioni connesse alla malizia, violenza, tirannia, astuzia, inganno, slealtà. Queste attribuzioni le troviamo anche in Alcabizio, Vezio Valente, Doroteo. Mentre Michele Scosto nel suo Liber de signis fornisce questa descrizione: “Se ci si chiede perché Saturno sia rappresentato come un vecchio, la ragione è da dare alla qualità del suo cammino, infatti esita molto a completare il suo percorso attraverso i segni. Indica gli uomini anziani, i tristi amministratori di patrimoni e tutte le cose ponderose. La falce di Saturno simboleggia la vivacità con cui chi nasce sotto di lui accetta sempre il buon destino, perché taglia tutto ciò che trova e lo toglie dal suo posto […] Sotto l’influenza di Saturno, i contadini, gli operai e i poveri nascono senza conoscenza ed egli concede facilmente le arti usuranti senza grandi scritti e senza la sagacia della scienza. Saturno è rappresentato come segue: Ha un viso lungo, magro e deforme come un vecchio, con la fronte calva, i capelli grigi e la barba lunga, indossa abiti scuri, ha una falce in mano, una lunga spada alla cintura, uno scudo sul braccio e un elmo sulla testa”. Saturno è tradizionalmente associato al colore nero e alla rappresentazione della peste e della corruzione, della transitorietà, della costrizione, della caducità, del torpore, della povertà, della vecchiaia, dell’infermità, della morte, dei prigionieri e dei condannati. Per i Babilonesi, Saturno era anche la stella assegnata agli Ebrei. L’attrezzo della falce posseduta dalla divinità Saturno-Crono è un chiaro riferimento alla funzione di Saturno come dio della terra e dell’agricoltura quindi Dio della mutilazione di Urano (padre di Saturno-Crono). Nelle rappresentazioni pittoriche, incontriamo spesso Saturno con una falce e un drago che si morde la coda, sottolineando così l’aspetto temporale di Crono come Chronos (signore del tempo). I segni zodiacali a cui è assegnato Saturno sono il Capricorno e l’Acquario. I figli di Saturno con poche eccezioni erano rappresentati esclusivamente come malvagi, associati alla vita di corte ma dotati di lati oscuri. La stessa nascita di Saturno come divinità ha una chiara derivazione che ci riconduce alla terra e al lavoro agricolo, Saturno nasce dall’unione del Dio dei Cieli con la Dea della Terra. Saturno è stato da sempre associato al lavoro della terra e alla rigenerazione della natura e questo significa soprattutto fatica, sporcizia e un basso status sociale: i conciatori, i macellai, i tagliapietre, i cambiavalute, gli scorticatori, i mastri d’ascia o i boia. Un’ulteriore espressione di costrizione e rigidità è rappresentata da limitazioni fisiche chiaramente riconoscibili a Saturno come la paralisi, la storpiatura o l’amputazione. Con l’inizio del XVI secolo, Saturno viene presentato anche all’interno del discorso della melanconia e comincia ad acquisire anche valori più positivi come rappresentazione degli studiosi seri e rigorosi, di chi si occupa di materie o discipline elevate, nonché di scienze o dottrine occulte e segrete.
GIOVE
Le proprietà di Giove si riferiscono a quelle del dio babilonese Marduk. Quest’ultimo è associabile a concetti di amore per la giustizia. Giove è frequentemente associato ad una serie di figure sociali da esso influenzate come può essere un magistrato, un giudice, un presidente di un tribunale. Abū Ma’šar, nella sua Introduzione all’astronomia, descrive Giove come caldo e umido, arioso e temperato mite e rispettato, molto lodevole e prudente, e dice che è il più adatto a resistere al pericolo. È anche audace, generoso, comprensivo, riflessivo, un vero amante, un amministratore ardente, un amico del bene, un nemico del male e un amico dei principi e dei potenti, è portatore dello spirito naturale, della vita dotata di bellezza, in analogia ai saggi, ai dotti, agli avvocati, ai giudici, ai riverenti. Michele Scoto, nel suo Liber de signis, dà le seguenti indicazioni: “Come pianeta, Giove è rappresentato come vecchio piuttosto che giovane, perché, in effetti, compie il suo percorso con qualche esitazione, e ciò avviene entro dodici anni. Indica coloro che sono saggi e temperati nelle azioni umane, i grassi e i sanguigni, i nobili, chierici e i prelati come il papa, i cardinali, i vescovi e gli altri prelati e altre figure connesse al clero. E tra i laici governa i legislatori, i giudici e i ricchi. […] Egli è sempre rappresentato con una buona veste, perché deve dare buona speranza e buona fortuna a coloro che nascono sotto di lui. Giove è la buona reputazione, la pace e la buona posizione, e il cammino verso la ricchezza. Il bastone di Giove (che troviamo spesso raffigurato in numerose pitture della divinità) indica la dignità che deriva dalla ricchezza, la guida di una città o il comando di un castello, ecc. La pelle di animale con cui è vestito Giove indica l’investitura da giudice o legislatore. I guanti del falconiere, che tiene in mano in alcune rappresentazioni allegoriche, indicano una vita confortevole, sia per lui che per gli altri. […] Giove è rappresentato come segue: ha un viso pieno, una figura piacevole e una carnagione gradevole, assomiglia a un quarantenne con i capelli biondi e la carnagione gradevole con poca barba. In testa porta una berretta e una mitra e sulle spalle un mantello di pelliccia. Nelle mani porta guanti da falconiere, alle dita anelli con pietre preziose e alla cintura un astuccio e altre cose. Come un giudice è vestito con abiti ricamati”. A partire dalla metà del XV secolo, aumenta anche il numero di raffigurazioni di Giove rappresentato in posizione seduta e circondato da molti libri o in una posizione giudicante. Una delle attività più frequentemente rappresentate dei figli di Giove è la caccia che era un privilegio speciale riservato alla nobiltà. In astrologia i segni di Giove sono quello del Sagittario e quello dei Pesci.
MARTE
Già nell’antica astrologia babilonese Marte era associato alla guerra e alla violenza. Per il suo colore rossastro, visibile anche a occhio nudo, era anche associato all’elemento fuoco. Si diceva che avesse una qualità calda e secca e un temperamento collerico. Era considerato il “principale disturbatore tra gli astri convertibili” ed era dio della peste e dei morti, era visto come portatore di sventura e di rovina. I nati sotto la sua influenza erano anche considerati malvagi e corrotti. Si riteneva che avessero una propensione alla guerra, alla violenza in ogni sua forma, alla rapina e all’omicidio, e all’incendio doloso. La descrizione di Marte e dei suoi figli, scritta da Michele Scoto all’inizio del XIII secolo, recita come segue: “Marte è rappresentato come un giovane uomo. Infatti, come un giovane uomo forte si fa strada rapidamente, così fa Marte, che completa il suo percorso entro due anni. […] Egli denota […] il maschile e il collerico, i malfattori e gli uomini d’arme, le conflagrazioni e le risse, i guardiani notturni e le guardie notturne, i sanguinari e le guardie notturne, i macellai, i fabbri. Inoltre, chiama l’uomo nato sotto di lui uno che ha cattive prospettive sotto ogni aspetto. […] E se dovesse essere buono, ma non vuole esserlo, deve usare tutte le armi per nuocere agli altri e per danneggiare gli altri e per difendersi. Per questo motivo le sue armi simboleggiano una guerra feroce e furiosa, motivo per cui chi nasce sotto di lui condivide poco il bene e molto il male. Marte è rappresentato come segue: Ha un viso allungato e giovanile e una pelle secca, occhi sporgenti e capelli rossi simili. In testa porta un elmo e un cappuccio con decorazioni. In mano tiene un berretto (elmo). Ha una lancia e uno scudo, indossa un’armatura sulla schiena, un’armatura per le gambe e delle protezioni sugli arti inferiori. Ha anche una balestra armata e una faretra piena di frecce”. Questo spettro di caratteristiche negative e le relative modalità di rappresentazione rimasero saldamente radicati nel mondo del pensiero fino al primo periodo moderno. I segni di Marte sono lo Scorpione e l’Ariete.
IL SOLE
Si pensa che l’origine del culto del Sole sia da ricercare in Asia Minore. Apollo (lo splendente, latinizzato: Phoebus) era equiparato al dio del sole Helios in epoca ellenistica. I platonici lo interpretarono come il non-molteplice e videro in questo un riferimento all’Uno, il più alto e assolutamente trascendente. Il Sole è il centro dei sette pianeti. Secondo Tolomeo è la causa delle quattro stagioni, del giorno e della notte. I suoi figli sono descritti da Antioco come dominatori dei capi, da Doroteo come saggi e da Abū Ma’šar come “vincitori”. Di norma è in analogia agli uomini caratterizzati da posizioni sociali elevate: Re, generali, comandanti. Michele Scoto, nel Liber de signis, dà indicazioni concrete: “Il Sole è rappresentato con quattro cavalli, due dei quali sono maschi e due femmine. […] Il nome Solus deriva dal fatto che è unico (solus) nella sua luce e che sorge e tramonta giorno dopo giorno, è un Dio conosciuto (o conoscibile, visibile). […] è disegnato come una figura senza barba, perché la sua natura non cambia quando sorge o tramonta, proprio come Luna, che presto cresce e presto scompare, ecc. Perciò è un giovane e fresco, sempre al lavoro senza subire alcun sforzo […] Nella rappresentazione allegorica il Sole dirige una quadriga, perché questa quadriga significa l’anno nella sua divisione nelle quattro stagioni attraverso le quali corre e completa l’anno. Per questo motivo i quattro cavalli che tirano la quadriga sono rappresentati due di loro dopo una parte del mondo e gli altri due dopo l’altra. […] Nella mano sinistra è posta la mela del mondo e una candela eretta con tre fiamme come segno della Trinità divina, la cui luce illumina tutti gli uomini. E questa immagine mostra il suo aspetto nell’etere”. Di conseguenza, gli ambienti collegati alla natura solare sono solitamente aulici. Le persone associate alla natura del Sole conducono una vita ricca, radiosa, vivace e pacifica, senza carichi di lavoro. Nel tardo Medioevo e nel Rinascimento, lo sport era parte integrante della vita di tutti i giorni ed è stato spesso associato ad attività solari. La massima personificazione del potere del sole è presentata come radiosa e sicura di sé, è in analogia al governante laico o ecclesiastico. Alcuni figli del sole sono anche caritatevoli. L’esempio del Sole generoso sembra incoraggiarli a donare la loro abbondanza ai meno fortunati. Occasionalmente, i figli del sole fungono da medici. Probabilmente in origine era un riferimento alla competizione musicale nota tra Apollo e Pan della mitologia romana, anche la musica svolge un ruolo: in analogia al Sole possono comparire musicisti, ad esempio nelle bande di Alta. I loro strumenti speciali si riferiscono anche ad un gioco (o ad una attività ludica) destinata ai nobili e ai cittadini ricchi. Il Sole governa il segno del Leone.
VENERE
Nelle raffigurazioni di Venere i suoi figli, ovvero allegria, sensualità, piacere, fertilità, regnano sovrani. La fertilità domina la scena di Venere. Gli elementi associati al pianeta sono l’amore, la bellezza, l’arte e la convivialità in altre parole, tutto ciò che è attraente e suscita desiderio. Michele Scoto ne delinea la rappresentazione nel Liber de signis: “Venere è rappresentata come una persona più giovane di Sol, perché completa il suo percorso attraverso i segni più rapidamente. […] Ella denota il licenzioso e lo scherzoso […] e conferisce bellezza. Perciò è disegnata come una figura che fa presagire uno stato di buone prospettive per chi nasce sotto di lei. Per questo motivo la corona che porta in testa simboleggia allegria e sagacia. I capelli fini simboleggiano il profumo della rosa e il piacere dei sensi. I gioielli e i ricami delle sue vesti la virtù che attrae naturalmente gli altri verso di lei in modo che vogliano stare con lei. I suoi modi gentili simboleggiano la virtù sensibile di penetrare gli altri con amore. La fascia sulla fronte, un oggetto spesso rintracciabile in alcune allegorie, denota anche la sua licenziosità. Venere è rappresentata come segue: ha un viso ben modellato, né lungo né completamente rotondo, di media pienezza, bianco e di colore sano, occhi instabili, seno alto, capelli biondi, un’acconciatura alla moda con riccioli alle tempie e bei vestiti, vestita di gioielli e abiti ricamati”. Boccaccio, nella sua Genealogia Deorum Gentilium, il manuale di miti popolari del Rinascimento, attribuisce questi concetti a Venere: “[…] prende sotto la sua tutela le colombe (un chiaro riferimento al mito). Queste colombe sono poste sotto la cura di Venere perché sono uccelli che si accoppiano frequentemente e si riproducono quasi costantemente; quindi, sono considerate sotto la schiavitù di Venere a causa dei loro frequenti accoppiamenti […] Per questo si dice che i libidinosi sono sotto la tutela di Venere, perché sono sempre coinvolti nella lascività che appartiene alla professione di Venere. Le viene quindi attribuito un carro planetario perché, come gli altri pianeti, si muove in un continuo movimento continuo. Il fatto che il carro sia trainato da cigni può avere diverse ragioni: o perché il loro colore bianco rappresenta lo splendore femminile o perché cantano in modo così dolce, soprattutto poco prima di morire, che questo canto è molto attraente per gli innamorati persi nel loro desiderio eccessivo. Il mirto le viene attribuito sia perché, come dice Hrabanus Maurus è originario delle coste marine, e si dice che Venere venga dal mare, oppure perché si dice che il suo profumo provochi l’amore. Oppure, come dicono i medici, perché fa molte cose buone per le donne, o perché dalle sue bacche si può ricavare una sostanza speciale per stimolare la passione e poi intensificarla. Lo conferma il poeta Sutrio, che presenta la prostituta Glicone come segue: “Portami del mirto, affinché io mi getti più vigorosamente tra le braccia di Venere”. La rosa è il suo fiore perché ha un profumo”. Un altro attributo è lo specchio che rappresenta la bellezza. Occasionalmente un giardino come luogo di svago e piacere, o un giardino d’amore come luogo di piacere fisico e dissolutezza, sono associati a Venere. I figli di Venere, inoltre, sono spesso rappresentati come amanti, danzatrici, musici. Anche le frequenti raffigurazioni dei bagni fanno riferimento alla lussuria carnale. Perché una condizione per il successo amoroso e sessuale era l’igiene personale. Entrambi i sessi dovevano liberarsi da odori sgradevoli per non essere costretti e risultare più attraenti agli occhi (e ai sensi) dell’amato. Le scene dei bagni termali sono della natura di Venere, come anche le scene orgiastiche e sessuali, o di lascività. Oltre alla sessualità per puro piacere carnale, anche la golosità era considerata un qualcosa appartenente alla natura di Venere. I segni in cui Venere incontro la sua dimora sono il Toro e la Bilancia.
MERCURIO
Poche divinità romane hanno un significato così multiforme come Mercurio: la varietà e la diversità delle sue cariche e dei suoi compiti, nonché le affermazioni contraddittorie sulla sua origine, hanno portato a una complessa trattazione del suo significato già nell’antichità. Numerose raffigurazioni della Genealogia Deorum Gentilium di Boccaccio, Mercurio è descritto come l’araldo degli dei e l’interprete delle loro parole. Allo stesso tempo il poeta sottolinea la sua velocità, simboleggiata dall’aggiunta dei calzari alati. Accenna anche alla sua capacità di prendere o dare il sonno – espressa dal caduceo, attorno al quale si avvolgono due serpenti dotati quindi di potere ipnotico. Michele Scoto descrive Mercurio nel suo Liber de signis in questo modo: “Mercurio è rappresentato come un giovane uomo, barbuto, perché completa la sua orbita più rapidamente del Sole e di Venere. Denota i saggi, che sono in un certo senso simili agli antichi, e in parte i malinconici. Per questo la corona con pietre preziose simboleggia una prelatura spirituale, un vescovato o un’abbazia, ecc. La brevità dei capelli, invece, indica la tonsura di un chierico. Lo scettro denota potere e dominio su molti che vivono dignitosamente sotto il suo virtuoso governo. Il libro simboleggia la saggezza. […] Mercurio è rappresentato come segue: Ha un viso medio sotto ogni aspetto viso, capelli rossi… Indossa un mantello intorno al collo e al busto e un bastone con doppi rami senza fogliame e un libro che simboleggia la saggezza”. Il dio planetario è raffigurato mentre viaggia nel cielo su un carro, spesso è accompagnato da una coppia di galli come animali da tiro. Come messaggero degli Dei della mitologia antica, simboleggia il principio della mediazione. Di conseguenza, i suoi figli si riferiscono al trasferimento di materiale, ovvero trasferimento di conoscenze e comunicazione. Rappresentano il commercio e la mercanzia e praticano mestieri artigianali come l’orafo, il costruttore di organi o l’orologiaio. In alternativa, sono rappresentanti delle sette arti liberali o delle belle arti perché sono discipline e professioni in cui si combina arte e ingegno, nonché abilità tecnica e manuale unita ad una necessaria e innata sensibilità”. Inoltre, Mercurio è considerato il pianeta responsabile degli studiosi. Pertanto, tra i suoi figli è di solito un calcolatore, un insegnante, uno scriba, un oratore o talvolta un medico. I segni di Mercurio sono Gemelli e Vergine.
LA LUNA
Nella cultura babilonese, la luna era il simbolo di Sin, il padre, e rappresentava l’archetipo della dignità e del dominio reali quindi in analogia alla dignità regale e del governo. Era considerata il “sovrano più eccelso”, a cui veniva conferito lo scettro, era l’astro più importante e non aveva alcun sovrano al di sopra di sé. Persino Šamaš, il Sole onniveggente, era subordinato a lui. Si presumeva che la Luna fosse iniziata a tutti i segreti del cosmo e le si attribuiva il titolo di “signore del cosmo” e le si attribuiva mitezza e disponibilità, che la facevano diventare anche un medico. La sua influenza sulla crescita era ripetutamente enfatizzata e la divinità maschile associata alla Luna era spesso chiamato dio della vegetazione. A causa della sua forma mutevole durante le singole fasi lunari, nella mitologia greca il satellite della Terra veniva chiamato dio femminile. Divinità femminili come Selene o Artemide, il principio materno di Hera, la divinità sotterranea, il mondo sotterraneo di Persefone, la magia di Ecate. Di conseguenza, la luna era chiamata “stella di Selene”, “di Artemide”, ecc. Dai Romani la dea della luna fu adottata e venerata come dea del mese. A lei era dedicato il tempio di Luna sul colle romano dell’Aventino. Dalla Repubblica romana, ci sono solo poche notizie di segni miracolosi legati a Luna. Nelle credenze popolari, tuttavia, la dea della luna aveva un ruolo considerevole: le venivano attribuite qualità come il divenire e il tramontare, la crescita e la fertilità. Il dio del sole e la luna servivano insieme come immagine figurativa dell’eternità (sole che sorge, luna che scende). Dal momento che entrambi sembrano compiere rapidi movimenti sul firmamento fin dall’inizio sono stati raffigurati a cavallo di carri. L’astrologia della tarda antichità e dell’alto Medioevo descrivono la luna come umida. In Tolomeo, essa guida tutti i pianeti insieme al Sole e, secondo Iulianos, la Luna guida l’intero cosmo nel rango di regina dei cieli notturni. Tuttavia, si nota anche che la Luna non brilla da sola, ma è illuminata dal sole e che ha un’influenza proporzionante l’attribuzione del satellite della terra al segno del Cancro casa della luna ma anche segno del solstizio d’estate, una perfetta attribuzione che integra in sé tutti i significati della Luna. Avrebbe un’influenza sulla gravidanza, sulla forma del corpo, sul viso e sul matrimonio come riportato da Vezio Valente e Retorio. Valente descrive anche l’influenza sul reddito e sulle spese, sulle navi, case e viaggi. Abū Maʿshar menziona una connessione con la magia e le cose che ingannano le persone. Michele Scoto, nel Liber de Signis, dice della luna: “Alcuni pagani dicono che si riceve la corporeità dalla luna come si riceve lo spirito e la vita dal sole. E dicono che Luna è la protettrice delle vie e è una vergine […] Viene rappresentata con le corna, perché come le corna sono flessibili fino alla curvatura, così anche l’aspetto della Luna cambia […] È illuminata con due candele o torce nelle sue mani, una delle quali simboleggia la luce che riceve dal sole, e l’altra la luce che trasmette a chi sta sotto di lei (il mondo sublunare). […] Viene trasportato su un due o quattro animali, che rappresentano la velocità della sua orbita, che è più veloce di quella del sole […]”. In seguito, la luna fu considerata causa di malattie mentali e si disse che il suo bagliore aveva un effetto morboso. un effetto di formazione della malattia. Spesso si affermava che Luna era la dominatrice dell’elemento acqua. Questo legame portava anche a rappresentazioni meno lusinghiere. In un manoscritto dell’astrologo italiano Andalò di Negro (1260-1334), le divinità planetarie sono presentate con ricchi abiti. Solo la luna è raffigurata come una ragazza che fa il bagno. La sua bassa posizione sociale serve ovviamente a legare questo dio planetario a una classe sociale non elevatissima. Altre attività associate alla luna hanno a che fare con l’acqua (pescatori, marinai, bagnanti, mugnai) o alludono all’incostanza e alla credulità delle persone. L’instabilità e la peregrinazione, il vagabondare, sono spesso immagini associate alla Luna.
FONTE LE IMMAGINI DEI PIANETI SECONDO LA RICERCA “DIE MACHT DER STERNE” Planetenkinder: ein astrologisches Bildmotiv in Spätmittelalter und Renaissance di Annett Klingner
We use cookies on our website to give you the most relevant experience by remembering your preferences and repeat visits. By clicking “Accept”, you consent to the use of ALL the cookies.
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.