Celebre il testo della Tavola di Smeraldo, attribuita canonicamente ad Ermete Trismegisto, serpeggia in tutta la letteratura esoterica e magica, ed è presa come riferimento anche per l’Arte Astrologica come testo fondamentale circa il principio dell’Alto e del Basso tra loro in continua relazione.

Meno nota è la Tavola di Rubino che invece propone una antitesi alla Tavola di Smeraldo, è attribuita anch’essa ad Ermete Trismegisto ma in realtà è necessario contestualizzare queste due tavole stabilendo, per esempio, quando sono emerse, in che periodo, per meglio comprendere la loro collocazione storica.

Tavola di Smeraldo

1 E’ vero, è vero senza errore, è certo e verissimo.

2 Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per fare il miracolo di una cosa sola.

3 Come tutte le cose sono sempre state e venute da Uno, così tutte le cose sono nate per adattamento di questa cosa unica.

4 Il Sole ne è il Padre, la Luna è la Madre, il Vento l’ha portato nel suo ventre, la Terra è la sua nutrice. Il Padre di tutto, il Telesma di tutto il Mondo è qui; la sua potenza è illimitata se viene convertita in Terra.

5 Tu separerai la Terra dal Fuoco, il sottile dallo spesso, dolcemente, con grande industria. Ei rimonta dalla Terra al Cielo, subito ridiscende in Terra, e raccoglie la forza delle cose superiori ed inferiori.

6 Tu avrai con questo mezzo tutta la Gloria del Mondo, epperciò ogni oscurità andrà lungi da te. E’ la forza forte di ogni forza, perché vincerà ogni cosa sottile e penetrerà ogni cosa solida.

7 E’ in questo modo che il Mondo fu creato.

8 Da questa sorgente usciranno innumerevoli adattamenti, il cui mezzo si trova qui indicato.

9 E’ per questo motivo che io venni chiamato Ermete Trismegisto, perché possiedo le tre parti della filosofia del Mondo.

10 Ciò che ho detto dell’operazione del Sole è perfetto e completo.

Tavola di Rubino

1 – Non è certissimo nè verissimo quanto la mente della creatura concepisce: Incomprensibile Vero è il Creatore. Ciò che è in alto non è come ciò che è in basso. All’alto la magnificenza dell’unità, al basso la miseria della molteplicità, che par tutto ed è nulla
2 – E poiché tutte le cose partecipano della molteplicità esse tanto meno sono verità, vita, bene, quanto più si distanziano dall’Uno.
3 – Ecco il numero, il molteplice, l’involucro, il cadavere dell’uno: suo padre (fu) il desiderio della terra, sua madre l’ignoranza. Il sole dissolse la carogna e il vento disperse il fetore del frutto dei due.
4 – Questo desiderio ha creato gli eroi, i demoni e gli dei; questa ignoranza si è riversata su tutto il possibile, confondendo ogni tradizione ed il Tre.
5 – Ed ha regnato nel Male, nel sangue, fuori dalla Rosa nell’abominio dei quattro.
6 – Unirai l’uno col due, l’uno con i molti, il soffio col Sè, delicatamente con grande cura, fino al nove saltando il cinque.
7 – Poiché discende dal cielo alla terra e risale al cielo disperdendo le forze inferiori nella forza superiore, indefinibile, che si compie nel sei
8 – Allora, figlio del desiderio, sarai come gli dei, i demoni e gli eroi padrone dell’oscurità e della luce dei sette
9 – (In ciò) consiste la sapienza, sapiente di ogni sapienza; sarai tanto grande da essere indefinito e indefinibile. Vincerà che (pesa) di più sulla bilancia dell’otto.
10 – Così il mondo (inventò) i suoi ideali. si può adattare questo arcano a qualunque (cosa): serpeggiando, vibra come corda di cetra e si fa numero caduco. Anche ogni causa seconda.
11 – Pertanto io fui chiamato annunciatore di Thot, più schiavo della causa della ragione, che amico della ragione stessa.
12 – (Quanto detto) delle umili operazioni di Urano e di Saturno serva di prima guida ai desiderosi: Osiride è un dio nero.

Origini della Tavola di Smeraldo e di Rubino

La prima apparizione della Tavola di Smeraldo è attestata al 1541 nel DE ALCHEMIA di Patricius, attribuita ad Ermete Trismestigo, che secondo la leggenda l’avrebbe incisa su una lastra di smeraldo con una punta di diamante e che la moglie di Abramo (Sara) avrebbe ritrovato. Alcune fonti la fanno risalire a testi simili ma non identici nella versione che conosciamo dal De Alchemia in edizioni di Kitab Sirr al-Khaliqa wa Sanat al-Tabia (650 d.C.), Kitub Sirr al-Asar (800 d.C.) e Kitab Ustuqus al-Uss al Thani (1100 d.C.); ci sono evidenze anche nel testo Secretum Secreotorum (1140 d.C.). Appare dunque in diverse versioni dove in particolare nel 1541 è proposta una versione che è arrivata fino a noi. Questo testo non appare in nessun Papiro Pre-Cristiano e pare quindi una evidente produzione magico-esoterica basata comunque su nozioni astronomiche-astrologiche ma anche nozioni di alchimia e di esoterismo e magia astrale e simpatetica, argomenti molto discussi nei diversi periodi indicati.

La prima apparizione della Tavola di Rubino, invece, è attribuita a Gastone Ventura (1906-1981), quindi è abbastanza recente e ci troviamo in un tempo dove la società teosofica è molto operativa nelle diverse scuole iniziatiche legate al mondo della magia, dell’occultismo e dell’esoterismo. Faccio notare che Gastone Ventura è stato Gran Maestro dell’Ordine Martinista italiano (1967 – 1981) e Sovrano Gran Ierofante Generale dei Riti di Misraïm e Memphis – Zenit di Venezia . Fu inoltre membro del Supremo Consiglio dell’Ordre Martiniste francese e Reggente del Gran Priorato d’Italia del Supernus Ordo Equester Templi (Ordine dei Templari).

Non si sa bene il motivo della pubblicazione della Tavola di Rubino, e perché si è voluto creare un testo di antitesi alla Tavola di Smeraldo, alcuni ritengono per un motivo esoterico: quello di sottolineare che in ogni cosa esiste una dualità e un suo naturale opposto.

Sta di fatto che né la Tavola di Smeraldo, tantomeno quella di Rubino, sono citati nei testi, manuali, astrologici-astronomici da autori come Tolomeo, Albumasar, Guido Bonatti, fino ai più recenti William Lilly o Gadbury, appare dunque un testo ermetico-esoterico che ha piuttosto un significato magico e simbolico, circolato nella versione che conosciamo nel XVI secolo e certamente non appare nell’eredità attualmente nota dei Papiri Pre-Cristiani.

Notiamo poi come il testo Tavola di Rubino citi un pianeta chiamato URANO scoperto nel 1781 e che all’inizio del XX secolo è stato introdotto nei più celebri manuali di astrologia di quel tempo, e utilizzato per scopi astrologici ma anche ritualistici e magici.

Utilità della Tavola di Smeraldo

L’utilità della tavola di smeraldo è nel suo contenuto, perché in effetti sintetizza il concetto di “simpatia” tra alto e basso, tra cose celesti e cose terrestri, e descrive in forma allegorica, poetica, e con uno stile che rimanda a un sentimento di mistero, un concetto caro all’Astrologia che tuttavia spiega in modo diverso e più complesso rispetto a quanto può fare il testo della Tavola di Smeraldo; possiamo comprendere questa connessione tra alto e basso ricercando ciò che gli astrologi-astronomi dell’antichità hanno dichiarato sul concetto di apotélesma.

Utilità della Tavola di Rubino

Personalmente la Tavola di Rubino l’ho sempre percepita come un’opera misterica emersa in diversi ordini magico-esoterici del XX secolo, ed ha a mio giudizio un valore etico, spingendo il lettore alla celebrazione della dualità ma anche al complesso argomento del “Niente” e “Nulla”. Ovvero dell’annullamento degli opposti per essere ricondotti all’Uno ovvero alla riunificazione totalizzante.

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