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Categoria: astromagia (Page 1 of 2)

Amuleto della Luna dal Codex Holkhamensis

In CCAG il Codex Holkhamensis  descrive una serie di pietre e di loro proprietà magiche. Per la Luna si realizza un’incisione su una pietra dotata di un colore particolare e che favorirebbe le relazioni con gli altri, specialmente quelle sociali, finalizzate a commercio, vendita, compravendita, o per favorire tutte le attività in genere o da indossare per favorire un contratto o una collaborazione. Sulla pietra dovevano essere incisi dei nomi (di angeli planetari).

Pietra Lunare ovvero Galattite

La pietra suggerita dal codice è chiamata “galattite”. Quando si parla di galattite non ci si riferisce ad una specifica pietra di minerale o gemma precisa, ma piuttosto ad una specifica proprietà della pietra che deve avere il “colore del latte”. Ovvero tutte le pietre opalescenti, latescenti, bianche/grigie lucenti, sono pietre che in virtù del loro colore richiamano il colore della Luna. In antichità queste pietre erano utilizzate anche per promuovere la produzione di latte nelle balie, sono state definite anche color cenere ma con sfumature lattescenti. Questa pietra è stata paragonata a molte gemme preziose, per esempio anche allo Smeraldo con venature bianche-lattescenti, a dimostrazione che non ci si riferisce a una gemma precisa, ma piuttosto ad una “caratteristica” propria della pietra, quella di avere sfumature, inserzioni, cromature, opalescenti, grigio-bianche, che rievocano l’idea di un liquido latteo. Erano utilizzate anche per favorire il contatto con gli dei, o per propiziarsi la benevolenza degli dei, per avere buone relazioni con i signori, cioè con le persone facoltose, per guarire dalle malattie o per favorire l’eliminazione dei tormenti, per propiziarsi il favore del cielo, era appesa al collo contro ogni negatività o per respingere malefici, era anche utilizzata per scopi medici.

L’immagine che segue è un esempio di smeraldo lattescente, quello che probabilmente era concepito come galattite. Lo smeraldo è incluso ad altri minerali che creano sfumature bianche, l’idea della galattite era quella di una pietra che presentava inclusioni lattescenti che richiamavano il colore del latte.

Quella che oggi chiamiamo comunemente Selenite è ciò che potevano in antichità chiamare galattite, la pietra è opalescente / lucente e il colore è quello del latte, tende anche a sfumature grigie, di seguito un esemplare di selenite grezza.

Da non sottovalutare è l’alabastro, una pietra utilizzata sin dall’antichità classica, il suo colore e la sua lucentezza rievoca molto le fattezze di una pietra lattescente.

 

Non posso non citare che oggi con “galattite” ci riferiamo anche alla pietra di latte, inventata nel 1800: si mescola nel latte una certa quantità di aceto, da cui poi provengono sedimenti solidi che compressi e asciugati si trasformano in pietra di latte, il che pone una domanda provocatoria: chissà se in antichità sapevano che mischiando il latte con l’aceto si potevano ricavare “pietre di latte”!!! Oggi la pietra ricavata dal latte è usata per creare elementi di sartoria, come i bottoni in pietra di latte, o decorazioni da sartoria  in pietra di latte, come da immagini seguente (bottoni a forma di fiore, realizzati in pietra di latte).

Amuleto Lunare

Stabilita la pietra che desideriamo usare per la realizzazione di questo amuleto lunare (suggerirei una canonica selenite o una pietra semplicemente bianca), andrebbe acquistata durante l’ora della Luna e quando la Luna è in Cancro o in Toro. Dopo di che, incideremo in un’altra giornata (dopo l’acquisto) con la Luna sempre nel segno del Cancro o in Toro, quando è in fase crescente e quando siamo nella sua ora, i seguenti nomi che il codice attribuisce agli Angeli Lunari:

Teroter ( Θεροτηρ ), Heteel ( Χετεηλ ), Sodeel ( Σοδεηλ ), Kerasmeb ( Κερασμηβ ), Tertaroel ( Τερταρωελ ), Deethor ( Δεητορ ), Agarosel ( Αγαροσηλ ), Kakton ( Κακτων ).

Poi suggerisce di incidere questi segni

e di avvolgere la pietra in una pelle di animale femmina, in particolare favorirà gli incontri e per andare d’accordo con qualsiasi donna. Anche se non indicato, possiamo usare degli incensi e delle erbe per imprimere maggiori nature all’amuleto, per esempio il codice rievoca quella che oggi è la Rosa Sempervirens (rosa selvatica, chiamata anche Rosa di San Giovanni), possiamo dunque creare un incenso in mastice mischiato a parti essiccate di Rosa sempervirens. Durante l’incisione dei nomi angelici, andrebbero recitate una serie di orazioni nei confronti di queste entità lunari. Come vediamo, questo Amuleto è proposto dal codice con una serie di ritualità, è quindi una via di mezzo tra talismano e amuleto perché non presenta immagini specifiche (che lo renderebbero un talismano) ma presenta nomi da incidere in un orario preciso (l’ora della Luna) e quando la Luna è nel suo segno preferito (Cancro, ma volendo anche il Toro).

Plinio il Vecchio

Plinio descrive diverse tipologie di pietra e evoca il concetto di “immagine”. Nel caso di questo autore, l’immagine è qualcosa di “incisa” o “impressa” naturalmente nella pietra, non una immagine da incidere. Al riguardo, è ricca la letteratura di riferimenti sottili e molto particolari che meriterebbero una più attenta riflessione: successivamente a Plinio e anche durante l’Astrologia medievale e rinascimentale, la pietra che naturalmente aveva su di sé una immagine (ovvero una qualche forma di qualcosa, non impressa da qualcuno ma che naturalmente si trova nella pietra), rendeva la pietra stessa dotata di un grande potere. Le pietre in cui sono impresse immagini naturali sono quelle più potenti in assoluto per la loro capacità (o presunta capacità) di infondere certe nature.  Plinio rievoca molto quella che oggi chiamiamo selenite, di colore bianco trasparente e che secondo l’autore ha dentro di sé l’immagine della Luna che può essere crescente o calante; o ancora, sempre nella sua Naturalis Historia, descrive altre pietre lunari per esempio una che chiama astrion, dice che “dentro” a questa pietra vi è una stella che brilla, è l’immagine della Luna piena; o ancora un’altra che chiama glossopetra che racchiude l’immagine di una eclissi; o ancora la tephritis che ha l’aspetto (dunque l’immagine) della Luna nuova.

Nel caso della pietra che definisce “TEPHRITIS”, Plinio si riferisce a tutte quelle pietre color cenere. Il nome deriva dalla parola greca τέφρα (téfra), che significa cenere, per il suo colore grigio cenere. Non è dunque identificata una specie di minerale o di gemma, ma piuttosto una “caratteristica”. Le pietre grigie possono essere diverse:

l’Agata grigia, l’Ematite, la Magnesite, Quarzo grigio, Quarzo tormalinato, Andesite, Argillite, Bismuthinite, Bornite, Cuprite, Galena, Galenite, Granite, Grafite, Ossidiana grigia, Pisolite, Stibnite, e via dicendo. Non sapremo mai, a mio giudizio, quali pietre Plinio intendesse ma questo ci dimostra che la scelta delle pietre è prima di tutto “cromatica”. Una pietra grigia può essere quindi qualsiasi pietra, purché presenti quel tipo di cromatura o coloratura o lucentezza che stiamo ricercando, ecco che in essa potevano essere viste le immagini della Luna nuova, piena, crescente, calante (immagini naturali). Segue immagine di un quarzo tormalinato.

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Talismano della XXIV (24) Mansione Lunare: Corno d’Ariete e Donna che Allatta un Bambino

Le mansioni lunari in ambito magico-astrologico sono un argomento a dir poco “vago” e confuso, lo conferma la presenza di tante definizioni spesso diverse tra loro che gli autori della tradizione astrologica-magica ci tramandano. Il motivo, a mio parere, è che nell’astromagia ciò che conta più di ogni altra cosa è l’esperienza personale dell’operatore. Per esempio, per la XXIV (24) mansione abbiamo divere indicazioni rispetto alle sue proprietà:

  1. Ibn al-Hatim dice che si chiama Al Sa’d al Su’ud e la sua immagine è quella di una donna che allatta il suo bambino, questa immagine andrebbe modellata secondo l’autore incidendola su un corno di ariete, recitando poi una serie di orazioni, e incidendo il nome del reggente di questa mansione. Il manufatto andrebbe poi nascosto in casa: protegge gli abitanti dalla sofferenza, dalle malattie, proteggerebbe anche gli animali (tipo il bestiame e perché no i famigli) e allontanerebbe i rettili, proteggendo dai mali che corrompono il corpo.
  2. Nel Picatrix invece la dimora si chiama Caadacohot e servirebbe per migliorare i guadagni, per proteggere l’affetto tra coniugi, oppure risulterebbe utile per il militare o chiunque deve vincere sul nemico, ma produrrebbe anche danni contro le ricchezze dei soci o collaboratori.
  3. Nel Grimorio di Alfonso X di Castiglia, nella ventiquattresima mansione andrebbe incisa l’immagine di un uomo che pensa e che ha tra le mani un libro, va scritto anche il nome del reggente della mansione, poi usati una serie di incensi, di orazioni, e favorirebbe la comprensione in tutte le scienze.

Una stessa mansione… tre diversi attributi. Le uniche assonanze che riscontro sono legate ad un senso di protezione e di stabilità, l’armonia del corpo e della mente è dopotutto il prodromo necessario affinché tutto il resto funzioni correttamente: affinché il corpo sia sano o il corpo sia in grado di reagire alla malattia con rapidità, affinché l’apprensione sia efficace, affinché quindi si possano fare buoni affari, perché quando la mente è in armonia e il corpo è lesto e rapido, le azioni, le opere, l’animo, collaboreranno tra loro per il buon esito e la buona sorte.

Interessante l’immagine che propone ibn al-Hatim. Si riferisce alla porzione del cielo in cui incontriamo beta-Aquarii non a caso chiamata Sadalsuud, nome che deriva dall’arabo e che significa “la fortuna delle fortune”. Ibn al-Hatim propone un elenco di stelle fiduciarie legate a tutte le mansioni lunari, quindi possiamo rivolgerci alla porzione della longitudine zodiacale dove oggi incontriamo l’area stellata di beta-Aquarii. Calcolando tali porzioni nel rispetto del fenomeno precessionale, e rispettando la ripartizione delle mansioni lunari seguendo autori come Johannes Schöner, l’immagine di una donna che allatta andrebbe realizzata quando la Luna si trova tra 22°38’ dell’Acquario e i 5°30’ dei Pesci, longitudine zodiacale eclittica, area in cui incontriamo Sadalsuud. Incontriamo in quest’area un’altra stella famosa per la sua fortuna, almeno secondo l’eredità della tradizione astrologica araba, ovvero Sadalmelik o alfa-Aquarii che deriverebbe da una espressione araba che significa “la fortuna del regno”. Ibn al-Hatim si riferisce in particolare a queste due stelle dell’Aquario celeste.

 

L’immagine che associa è quella di una donna che allatta, rievoca chiaramente una immagine materna, di protezione ma anche di prosperità e nutrimento.

 

 

Se vogliamo rivolgerci ad un’altra porzione del cielo, il Picatrix indica che questa mansione va dal grado 25° 42’ del Capricorno e termina a 08° 34’ dell’Acquario. In quest’area della longitudine zodiacale oggi incontriamo le stelle Terebellum un sistema stellare del Sagittario Celeste, che deriva dalla parola greca tetrapleuron un quadrilatero di stelle di quarta magnitudine. Incontriamo più avanti anche Dabih, non incontriamo più le stelle citate da ibn al-Hatim, ma l’area rievocherebbe comunque una “memoria” costellativa delle origini. A voi la scelta!

 

Realizzazione del Corno d’Ariete secondo le indicazioni di ibn al-Hatim.

  • La Luna deve trovarsi nell’area della mansione dove incontriamo le sue relative stelle fiduciarie, quindi 22°38’ Acquario a poco prima di 5°30’ Pesci. In questo caso indico la porzione di longitudine in cui contriamo le stelle fiduciarie indicate da ibn al-Hatim, nel rispetto del fenomeno precessionale.
  • Secondo l’autore dobbiamo lavorare di notte perché la Luna deve risultare visibile e configurata nell’area della mansione di nostro interesse.
  • Quindi la Luna deve essere appena sopra l’orizzonte, oppure nell’area culminante del cielo, in un orario notturno che permette la visibilità della Luna e delle stelle sul suo sfondo.
  • Dobbiamo operare sotto il cielo, non sotto il tetto di casa.
  • Le preghiere e le fumigazioni vanno rivolte al cielo.
  • Deve esserci una connessione tra operatore e cielo.
  • La Luna meglio se in fase crescente e in aspetto armonico con Venere e/o Giove, eviteremo aspetti della Luna con i malefici Marte e Saturno, eviteremo di realizzare l’immagine in presenza di novilunio o plenilunio o, peggio ancora, in presenza di un fenomeno di eclissi.
  • La Luna dovrà risultare di passo veloce (perché il passo lento rallenta gli effetti) e non dovrà essere configurata a pianeti retrogradi.
  • Se seguiamo le istruzioni di ibn al-Hatim (che onestamente preferisco) l’immagine può essere incisa su un corno d’ariete o di toro o di montone, quindi non necessariamente su pietra o su metalli preziosi, e quindi basta reperire un bel corno, un incisore manuale, quindi nel momento più opportuno creeremo l’immagine di una donna che allatta un bambino (come nella illustrazione precedente).
  • Incideremo anche il nome dello spirito reggente della mansione, ce lo dice ibn al-Hatim è Mahkāʾīl.
  • Incideremo anche la lettera khāʾ e il valore numerico 600.
  • La fumigazione consigliata è quella di legno aromatico con mastiche e un po’ di corno di ariete montone o toro.

Realizzato, lo custodiremo nella casa in cui vogliamo proteggere i suoi abitanti, umani e anche animali (inclusi i nostri amati famigli), protegge dai mali, dalle malattie, dai pericoli, conserverà la casa e propizierà ogni fortuna.

Almeno si spera!

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I 7 Spiriti Olimpici e i loro Sigilli tratti da Robertus De Fluctibus

Robertus De Fluctibus nella sua opera (in bibliografia) cita i 7 spiriti planetari, associandoli a 7 glifi o sigilli. Sono definiti “Spiriti Olimpici” che conosciamo meglio come “Spiriti Planetari” o “Geni Planetari”, e in qualità di spiriti intendono rappresentare l’Essenza stessa dei 7 pianeti. Dice Fludd che gli Spiriti Planetari abitano nel firmamento e hanno il compito di decidere le sorti, le fortune, gli incidenti dei mortali nella misura in cui Dio concede, ordina e permette. Infatti, pur esercitando questi spiriti nature proprie, secondo Fludd è solo Dio a concedere loro il Potere dell’Effetto. Uno Spirito proposto al male non può concedere male se Dio non lo consente. Conclude, dunque, che i 7 Spiriti Plantari appartengono a Dio ovvero al creatore di tutte le cose al di sopra e al di sotto del cielo, creatore delle cose del mondo sublunare quanto del mondo infernale.

 

I 7 SPIRITI PLANETARI E I LORO SIGILLI

Sono 7 gli spiriti Planetari, ognuno associato ad un Nome e ad un Sigillo, che qui riporto come indicato da Robertus De Fluctibus.

 

  • ARATRON è lo Spirito di Saturno, rende i nati atti alla gravità e alla contemplazione, insegna l’alchimia, la magia, la fisica. Questo è il suo sigillo.

Sigillo Aratron Spirito di Saturno

  • BETHOR è lo Spirito di Giove, governa chi è da Giove disposto, eleva essi alle più grandi dignità, protegge dai ladri, cospira nell’aria per concedere rispsote di verità, e rende le medicine dotate di miracolosi effetti, promette o allunga la vita. Questo è il suo sigillo.

Sigillo di Bethor Spirito di Giove

  • PHULEG è lo spirito di Marte e rappresenta i suoi attributi (o nature) che elevano alle più alte posizioni in guerra. Questo è il suo sigillo.

Sigillo di Phuleg Spirito di Marte

  • SOL è lo spirito del Sole e dona nature eccellentissime come anche la capacità di insegnare la medicina, trasforma tutto in cose preziose, dona quindi l’oro e riempie le tasche di denari. Questo è il suo sigillo.

Sigillo di Sol Spirito del Sole

  • HAGIT è lo spirito di Venere, rende amabili e adornati di decori, concede riconoscimenti, trasforma il rame in oro e l’oro in rame. Questo è il suo sigillo.

Sigillo di Hagith Spirito di Venere

  • OPHIEL è lo spirito di Mercurio e sovrano dei Mercuriali (concede cioè tutti i doni di Mercurio). Questo è il suo sigillo.

Sigillo di Ophiel Spirito di Mercurio

  • LUNA è lo spirito della Luna e agisce sugli spiriti famigliari che insegnano tutte le arti, trasforma in un attimo il mercurio nella pietra filosofale. Questo è il suo sigillo.

Sigillo dello Spirito della Luna

 

CHI ERA ROBERTUS DE FLUCTIBUS

Fludd è stato un medico, alchimista e astrologo britannico, apparteneva alla tradizione ermetico-cabalistica del Rinascimento corrente fortemente influenzata da autori come Marsilio Ficino, Pico della Mirandola e Paracelso. Fu responsabile di una capillare e intensa diffusione della concezione rosacrociana nel mondo, autore di studi complessi sulla relazione tra macrocosmo e microcosmo, fu anche autore di un trattato intitolato De Astrologia in cui ha trasmesso il suo sapere rispetto all’arte astrologica. La sua pratica magica è fortemente influenzata dall’esoterismo cristiano, dalla cabala, dal neoplatonismo e dalla magia naturale, amava tutti i filosofi rinascimentali e fu autore di tre trattati apologetici a difesa dei Rosacroce accusati durante il suo periodo di vita di eresia, stregoneria e satanismo.  Il pensiero di Fludd si basa sull’idea dell’Anima del Mondo correlata alla Divina Sophia che a sua volta è stata correlata alla figura di Cristo.

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Bibliografia – informazioni tratte direttamente dal testo originale (digitalizzato) di Robert Fludd.
Utriusque cosmi maioris scilicet et minoris metaphysica, physica atque technica historia in duo volumina secundum cosmi differentiam diuisa authore Roberto Flud aliàs de Fluctibus, … Tomus primus [-secundus] ..: Tomi secundi tractatus primi, sectio secunda, de technica microcosmi historia, in portiones 7. divisa. Authore Roberto Flud aliàs de Fluctibus .. Di Robert Fludd

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Il Creatore di un Talismano | L’identità talismanica

Breve stralcio, di una prossima pubblicazione di un manuale sull’Astromagia e l’arte dei talismani.

[…] Chi è il creatore di un talismano?

Osservo come il creatore di un talismano incarni una serie di mitologie cosmogoniche, in particolare appare un imitatore delle opere di Dio. Come fa il demiurgo, il creatore di un talismano dà vita ad un oggetto animato, dotato di nature e di un destino o fato:

  1. l’intento del mago astrologo è creare un oggetto dotato dell’anima del mondo e intriso di virtù celesti, come Dio ha creato ogni cosa dotandola di proprietà e virtù secondo la Legge Naturale che regola questo mondo;
  2. come fa Dio nelle descrizioni ermetiche, il creatore di un talismano è a conoscenza delle virtù celesti e terrestri, dunque le mischia, le elabora, le attrae, le usa come fossero colori di un pittore, per realizzare la sua opera finale;
  3. attinge, cioè, alle infinite sfumature del mondo celeste e terrestre, anima l’oggetto talismanico di proprietà che vanno a costituire la struttura di una identità talismanica;
  4. infatti, tenta nella sua opera di unire: virtù vegetative che sono proprie del regno delle piante (uso di erbe, resine e altri elementi, in questo regno possiamo far rientrare anche i minerali, le gemme, ovvero le pietre utilizzate nell’arte talismanica); virtù sensitive che sono proprie degli animali (uso di sangue o parti di animali che rintracciamo in numerose misture destinate alle suffumicazioni ma spesso appaiono anche come elementi strutturali dei talismani, molti di essi sono creati su pelle di animale); virtù intellettive (che sono collegate alle parole del mago astrologo, agli inni, alle evocazioni, ma anche alla volontà stessa creatrice dell’operatore). Tutto ciò è poi plasmato di un fato o di un destino: sull’oggetto talismanico è impressa una architettura, un progetto di vita, è ciò che l’oggetto deve fare (che si ricollega al momento elettivo ovvero alla carta di nascita del talismano, all’uso delle immagini che hanno lo scopo di infondere nell’oggetto talismanico una sorta di destino, come può essere l’immagine definita da Della Porta di scopo, come per quella di due persone che si abbracciano e si baciano e che ha la finalità di imprimere nel talismano il suo compito, il suo destino, la sua finalità);
  5. questa complessa procedura è poi ritualizzata, sacralizzata da un atto che richiama l’idea di una cerimonia, come se il mago astrologo dovesse alla fine imporre un soffio finale all’opera creata, rendendola viva, cioè capace di esercitare alla fine una propria e autonoma virtù.

Nella magia astrologica naturale abbiamo ereditato una complessa e ricca letteratura non sempre congruente, spesso anzi contraddittoria, dove rintracciamo elenchi di stelle, immagini, pianeti, segni, decani messi in analogia a varie nature e proprietà, dotate di scopi talismanici. Il trattato sicuramente più complesso è quello che va sotto il nome di Picatrix, la cui paternità non è attribuita ad Ermete ma l’opera lo rievoca frequentemente. Il Picatrix è stato scritto originariamente in arabo, si stima intorno all’XI-XII secolo. Secondo i ricercatori consultati, il Picatrix è un concentrato di nozioni gnostiche ed ermetiche collegate al mondo arabo di Harra’n e sono evidenti le influenze sabee. L’opera presenta numerosi passaggi che non possono che essere definiti “ermetici”, proponendo o suggerendo una serie di indicazioni per la realizzazione di talismani ma anche per altre azioni magiche. Del Picatrix esiste una traduzione latina, nella premessa all’opera si narra che è stata tradotta dall’arabo allo spagnolo per ordine di Alfonso il Saggio; purtroppo però va considerato il fatto che l’opera originale non è sopravvissuta o comunque ancora oggi non risulta reperibile. A noi sono arrivate, dunque, ri-trascrizioni: non possiamo non considerare la possibilità di revisioni  come era solito accadere nelle ritraduzioni, dove spesso si aggiungevano od omettevano certe questioni per adattarle alla cultura dominante o alle preferenze culturali e ideologiche (e spesso religiose) del traduttore. Lo stesso Pingree ha evidenziato diverse contraddizioni nelle varie traduzioni del Picatrix consultate: in alcune di esse vi sono parti che in altre traduzioni non appaiono, gettando quindi un grande dubbio sulla genuinità del suo contenuto, specialmente di quello arrivato fino ai nostri giorni (come evidenziato dalla sua ricerca Between the Ghāya and Picatrix. I: The Spanish Version).

Sicuramente era presente nella biblioteca di Pico della Mirandola, era conosciuta da Ludovico Lazzarelli, cultore dell’ermetismo, ne parlano molti ed è più che logico ritenere che fosse presente una diffusione manoscritta in tutto il XV e XVI secolo. L’opera è un concentrato di filosofia naturale, ermetismo, concezioni e teologie cosmologiche, pratiche magiche. La struttura filosofica e gnostica dell’opera vede:

  1. l’esistenza di una Prima Materia ovvero Dio, un’entità che avvolge il tutto, una complessa architettura alla base della creazione di ogni cosa. È l’Uno;
  2. la Prima Materia è incorporea e aformale, da essa tuttavia derivano intellectus definita anche mens, lo spirito, la materia, gli elementi, e gli elementata;
  3. lo spirito è una entità che dall’alto scende verso il basso, esso si va a posizionarsi ubi caput est ovvero va ad aggrapparsi dove è presente materia;
  4. esisterebbe secondo l’idea del Picatrix una materia spirituale che appartiene alle stelle e una parte corporea che appartiene alle cose della terra;
  5. la materia che ci circonda sarebbe, secondo questa idea, permeata di materiale spirituale, che proviene dalle stelle; ogni oggetto, animato o inanimato, è dotato di spirito, ma la quantità e qualità di questa parte spirituale si legherà alla qualità della materia, destinando una unità altamente specifica;
  6. l’arte magica prevede quindi la capacità di indirizzare lo spirito nella materia;
  7. lo strumento più valido per realizzare quest’opera è il Talismano.

Il Picatrix nei primi capitoli stabilisce che tale opera non può essere compiuta da molti, ovvero solo da coloro che hanno padronanza e conoscenza dell’astronomia, della matematica, della musica, della metafisica, della filosofia naturale; il Mago deve compiere una profonda opera di conoscenza su sé stesso prima di poter realmente vedere gli effetti della sua opera. Deve incarnare, in un certo senso, il demiurgo perché il suo atto è divino, giacché attraverso la sua opera animerà i corpi, plasmerà gli oggetti di virtù e di spiriti: compiere ciò con superficialità e senza conoscenza e padronanza delle cose significa compiere opere pericolose, o inefficaci, o che si rivolteranno contro il mago o il portatore stesso.

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Elezione Lunare: cosa fare e cosa non fare. La Luna e i suoi aspetti ai pianeti secondo Rutilio nella vita quotidiana. Con commento personale.

Rutilio Benincasa Cosentino (1555 – 1626 è stato un astronomo e astrologo italiano) propone nel suo Almanacco Perpetuo alcune indicazioni su cosa sarebbe meglio fare o non fare in base alla dinamica lunare giornaliera. Le indicazioni che propone vanno lette come “indicazioni elettive” basate sulla ciclica lunare, quindi in riferimento ad attività giornaliere, a quelle che sono avvantaggiate e a quelle che potrebbero risultare meno avvantaggiate. Segue l’elenco delle indicazioni di Rutilio Benincasa Cosentino che ho preso direttamente dal suo Almanacco, nell’edizione da me conservata, quella del 1740.

In corsivo un mio pensiero breve.


Gli aspetti della Luna a Saturno

Luna che si congiunge a Saturno: giorno infortunato, non fare viaggi, non andare a parlare ai principi, ne ai vecchi, fuggi da tutti i negoziati specialmente con i fattori, fuggi dai villani, e dagli agricoltori. (Evitare le attività in genere, anche gli spostamenti).

La Luna in sestile a Saturno: in questo giorno fai cose con i vecchi, gli agricoltori, edifica ma fuggi dall’amicizia delle donne e dalle cose veneree. (Giorno buono per le attività di saturno, ma non per le cose che riguardano l’amore e le relazioni affettive).

Luna in quadratura a Saturno: in questo giorno non parlare con i vecchi, non andare dai principi, non prendere medicine ne farai viaggi, trattieni i tuoi desideri. (Giorno in cui è meglio evitare viaggi, non è giornata per realizzare o investire nei propri desideri, meglio un profilo basso).

Luna in trigono a Saturno: in questo giorno vai a trovare i vecchi e gli agricoltori, ricostruisci le cose, ripara le case e le cose vecchie. (Buono per le attività connesse anche alla riparazione di guasti in casa o per riparare cose rotte, danneggiate e datate).

Luna in opposizione a Saturno: non prendere servitori, non riscuotere debiti ne entrate di denaro, non dare inizio a nessuna cosa. (Meglio evitare trattative lavorative o contrattuali, evitare di gestire questioni economiche importanti, meglio non dare inizio a nuove attività).

Gli aspetti della Luna a Giove

Luna congiunta a Giove: è giorno fortunato e buono per andare dai principi, dai giudici, per fare consultazioni, per richiedere giustizia, per richiedere grazie, per andare da uomini grandi e da chi deve giudicare. (Giornata congeniale per ottenere buoni risultati nelle relazioni sociali in genere, incluse le trattative amministrative e legali, ma anche per stringere buoni accordi con persone importanti).

Luna in sestile a Giove: è buono per andare dai dottori della legge e dalle persone della chiesa, per cominciare a studiare la legge e per farti avvocato. (In particolare questo aspetto secondo Rutilio è congeniale per le questioni legali di ogni tipo).

Luna in quadratura a Giove: buono per incominciare a studiare. (Giornata ideale per dare inizio ad un nuovo percorso di studio, oppure per indagare su qualcosa).

Luna in trigono a Giove: buono per cominciare tutte le cose oneste, vai dai re, dai principi, dai prelati, dai giudici. (Ideale per firmare un contratto di lavoro, o un accordo di collaborazione, o in genere per fare cose oneste e belle, di conseguenza giornata buona anche per la socialità costruttiva).

Luna in opposizione a Giove: buoni per fare viaggio, per studiare la matematica, per andare dalle persone di Chiesa e dai giudici. (Buona per spostarsi ma anche per studiare, poiché è evocata la matematica potremmo ipotizzare che è una giornata ideale per fare i conti!).

Luna in aspetto a Marte

Luna congiunta a Marte: giorno infortunato, non fare viaggi, fuggirai dai soldati e dagli uomini marziali. (Evitare viaggi ed è meglio evitare persone litigiose o polemiche, fuggire quindi da tutte quelle situazioni che appaiono nervose o propense alla lite).

Luna sestile a Marte: compra armi, cavalli, condurrai l’esercito nella guerra, comincia cose di fuoco come l’alchimia, opera con i metalli, o nelle cose in cui interviene il fuoco. (Buono per organizzare le proprie strategie finalizzate a vincere battaglie in senso figurativo, per preparare le proprie azioni future).

Luna in quadratura a Marte: giorno da temere, non fare questione di cosa alcuna. (C’è poco da dire, giornata dove sarebbe meglio evitare qualsiasi cosa specialmente le discussioni che in questo giorno possono diventare ingestibili e molto violente).

Luna in trigono con Marte: apparecchia le cose da guerra, compra ogni sorta di animale. (Anche in questo caso l’indicazione pare rivolgersi all’organizzare sé stessi in strategie difensive o di attacco).

Luna in opposizione a Marte: non fare viaggi, fuggi dalle compagnie, dalle amicizie e dall’amore delle donne. (Eviteremo viaggi ed eviteremo contatti sociali, perché questa Luna potrebbe essere ispiratrice di polemiche o di fraintendimenti che possono facilmente sfociare nella lite).

Luna in aspetto al Sole

Luna congiunta al Sole: guardati dal cominciare cosa alcuna, tranne per quelle cose che desideri siano occulte e segrete. (Praticamente un novilunio! Pessima condizione della Luna, per ogni tipo di attività. Tuttavia questo aspetto potrebbe risultare utile per tutte quelle cose che desideriamo rimangano segrete e occulte, quindi paradossalmente è una giornata ideale per fare cose di nascosto e per non essere scoperti).

Luna in sestile al Sole: tratta negoziati con principi secolari, domanda offici e dignità a questi, etiam con il re. (Direi giornata ottima per contrattare qualsiasi cosa, per richiedere lavori, spedire curriculum, proporsi, domandare favori, riconoscimenti, per aprire confronti costruttivi).

Luna in quadrato al Sole: è giorno da fuggire in ogni cosa, fuggirai dai principi e dai grandi signori. (Meglio evitare attività di qualsiasi genere).

Luna in trigono al Sole: giorno per offrire doni ai principi e ai signori per raccomandare grazie, per ricevere favori perché facilmente da essi otterrai il tuo intento. (Ideale per amicarsi le persone che contano, per fare affari, per chiedere favori, aggiungerei giornata ideale per tentare la fortuna, o per richiedere qualcosa di impossibile a qualcuno, che potrebbe inaspettatamente concedercela).

Luna in opposizione al Sole: in questo giorno evita le sentenze, fuggi dai potenti, dai ricchi, e non fare cosa alcuna. (Eviteremo sentenze in questa giornata, o di trattare questioni amministrative, sociali, legali, o questioni lavorative, eviteremo colloqui di lavoro, eviteremo in questa giornata di presentare curriculum o nostre proposte perché potremmo non ottenere i risultati che speriamo).

Luna in aspetto a Venere

Luna in congiunzione a Venere: è giorno buono atto ai piaceri e agli spassi, per tagliare i vestiti, o per vestirti di nuovo, per fare amicizia con le donne. (Ideale per dedicare tempo al corteggiamento, oppure per coltivare il rapporto d’amore, ma anche per comprare nuovi abiti, per fare nuove amicizie o per proporsi o dichiararsi alla persona che desideriamo al di là del genere!).

Luna in sestile a Venere: giorno atto alle cose d’amore, farai matrimonio, nozze, compra gioielli e cose che appartengono agli ornamenti del corpo, e cose simili. (Buona giornata per le cerimonie, le nozze, per il matrimonio, ma anche per comprare gioielli, cose preziose, per gli ornamenti del corpo, quindi verosimilmente è una giornata ideale per comprare anche trucchi, per curare il proprio corpo e renderlo bello).

Luna in quadratura a Venere: in questo giorno compra schiavi, piglia servitori, fai feste, allegrezza, vestiti, tagliati i vestiti, piglia moglie, metti in opera per condurre i lavori. (Pare una giornata ideale per questionare sul lavoro, o per fare trattative lavorative ma anche economiche, per lavorare in modo produttivo, efficace).

Luna in trigono a Venere: fai amicizia con le donne, genera figli, cerca di avere la loro grazia, vestiti di nuovo ma evita la Luna in Leone in trigono a Venere. (Buona per fare nuovi incontri, per dichiararsi alla persona che desideriamo, ma anche ideale per chi vuole generare un figlio quindi ottima per le coppie che vogliono fare figli, eviteremo però la Luna in Leone in trigono a Venere).

Luna in opposizione a Venere: in questo giorno è buono condurre servi serve e fare viaggi, per concedersi tutti i sollazzi che vorrai, per fare matrimonio. (Buona per spostarsi ma anche per lasciarsi andare a piacevoli divertimenti, nonché per trattative economiche o lavorative).

Luna in aspetto a Mercurio

Luna in congiunzione a Mercurio: comincia a fare scrittura, calcoli, fai i conti, esercita la mercanzia, compra, vendi, manda corrieri, ambasciatori, negozi. (Ideale per tutte le attività mercuriali, per iniziare a scrivere un libro, o per cominciare una lettera o una email importante, per spedire un pacco importante, per fare buoni affari commerciali).

Luna in sestile a Mercurio: incomincia a dare opera alle lettere, farai conti, mercanzia, officio, manda i figli alla scuola, accompagnati ai dotti. (Direi ottima per farei conti, aggiungerei che potrebbe essere una giornata ideale per parlare con il commercialista, il banchiere, il funzionario che deve concederci qualcosa o trattare una nostra pratica amministrativa).

Luna in quadratura a Mercurio: è giorno per mandare ambasciatori, messaggeri con corrieri, fare viaggi, comprare e vendere. (Pare che questa Luna potrebbe essere propizia ai viaggi, agli acquisti, alle vendita, e alla spedizione di cose importanti).

Luna in trigono a Mercurio: in questo giorno dedicati alla poesia e alle sottili speculazioni, esercita la matematica. (Giornata per le arti speculative in genere, per lasciarsi andare alle arti umane, alla lettura, alla poesia, oggi direi giornata ideale per vedersi un bel film in buona compagnia, per fare anche calcoli, o per affrontare i bilanci finanziari).

Luna in opposizione a Mercurio: in questo giorno vai dagli scrivani, dai cancellieri, manda ambasciatori, fai viaggi, compra, vendi, impara la legge. (Giornata ideale per relazionarsi con amministratori e funzionari, commercialisti e simili, nonché per fare vendite o acquisti, per conoscere le regole delle cose, ideale per organizzare le proprie strategie mentali).

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Magia Babilonese o Astrale in alcuni testi cuneiformi di Uruk (BRM 4 20 e 4 19)

La magia astrale babilonese fu adattata a temi magici tradizionali babilonesi ovvero è una amalgama tra tradizione magica antica e nuove concezioni magiche tardo babilonesi, profondamente relazionate anche alla dinamica e alla natura del cielo. In un testo unico di Uruk del periodo ellenistico, BRM 4 20 (con un testo parallelo sempre di Uruk, BRM 4 19), si evidenziano contenuti di magia astrale (riferirsi alle fonti consultate, in bibliografia).

Queste tavolette di Uruk sono essenzialmente una rielaborazione di un testo rinvenuto a Sultantepe (STT 300, oggi un sito archeologico tardo-assiro ai margini dell’impero neo-assiro , ora nella provincia di Şanlıurfa , in Turchia. Sultantepe si trova a circa 15 chilometri a sud di Urfa , sulla strada per Harran; gli scavi in questo sito hanno rivelato una città assira , con livelli dall’VIII al VII secolo che furono ricostruiti dopo il 648 a.C. circa, contenente un tesoro di tavolette cuneiformi), che mette in relazione la magia astrale con specifici giorni dell’anno lunare, mentre i testi di Uruk adattano le stesse condizioni ai segni zodiacali.

Nella magia astrale di Uruk (tavoletta BRM 4 20), le singole voci associate ai segni zodiacali rappresentano una magia aggressiva che può alterare la realtà, ma anche incantesimi e rituali difensivi o protettivi che reagiscono alla realtà derivante da malattie oppure derivante da disgrazie già avvenute. Presumibilmente questi incantesimi sono considerati efficaci quando utilizzati nel momento in cui un pianeta o la luna attraversa un certo spazio zodiacale.

Nel testo BRM 4 20 “regione” sta per segno zodiacale oppure sezione o area costellativa, questo non è dato saperlo, stando agli studiosi il testo riguarderebbe la posizione della Luna per l’esercizio di certi incantesimi; la ricerca evidenzia che le tavolette di Sultantepe indicano un riferimento della Luna nel suo movimento siderale, mentre le tavolette di Uruk hanno convertito e forse “semplificato” evidenziando solo aree zodiacali, anche se in alcuni casi ci sono riferimenti a stelle precise. Segue parte del testo della tavoletta BRM 4 20 che ho tradotto in italiano (partendo dalla traduzione inglese):

  1. (Gli incantesimi per) “cambiare idea”: (nella) regione del Leone.
  2. (Gli incantesimi per) “rovesciare una sentenza”: regione dell’Acquario.
  3. (Gli incantesimi per) “allentare la presa”: regione della Vergine.
  4. (Gli incantesimi per) “rompere un giuramento”: regione dell’Acquario.
  5. (Gli incantesimi per) “l’amore di un uomo per una donna”: regione della Bilancia.
  6. (Gli incantesimi per) “l’amore di una donna per un uomo”: regione dei Pesci.
  7. (Gli incantesimi per) “amore di un uomo per un uomo”: regione dello Scorpione.
  8. (Gli incantesimi per) “una donna che verrà”: regione dell’Ariete.
  9. (Gli incantesimi per) “tagliare il respiro”: regione del Sagittario, in alternativa Gemelli.
  10. (Gli incantesimi per) “fare un voltafaccia”: regione dei Gemelli.
  11. (Gli incantesimi per) “purificare (dalla colpa) con l’acqua del fiume o del pozzo” (ordalia): regione del Capricorno.
  12. (Gli incantesimi per) “entrare nel palazzo” (egalkurrû): regione del Cancro.
  13. (Gli incantesimi per) “placare l’ira (divina)”: regione dell’Acquario.
  14. (Gli incantesimi per) il “re che ricorda il suo nome con favore nel suo palazzo”: oppure (Gli incantesimi affinché) il “principe menzioni favorevolmente il suo nome nel suo palazzo”: nella regione dei Pesci.
  15. (Gli incantesimi affinché) colui che vi vede si rallegri e sia felice di vedervi: nella regione del Leone.
  16. (Gli incantesimi per) far sì che una donna abbia rapporti sessuali: regione dell’Ariete.
  17. (Gli incantesimi per far sì che) chi vi vede vi indichi con favore: regione della Vergine.
  18. (Gli incantesimi per) depositare argento: regione della stella più luminosa del Toro (probabilmente Aldebaran).
  19. (Gli incantesimi per) far tornare uno (schiavo) fuggitivo: regione di Regolo, in alternativa della Bilancia.
  20. (Gli incantesimi affinché) la moglie di un uomo non volga lo sguardo o il viso verso un altro (testo assente…)
  21. (Gli incantesimi per) la magia dell’odio: regione dello Scorpione.
  22. (Gli incantesimi per) annullare la stregoneria (ušburruda): regione dell’Acquario, in alternativa dei Pesci.
  23. (Gli incantesimi per) impedire l’avvicinamento di un nemico nella casa di un uomo: regione del Toro, in alternativa all’Acquario.
  24. (Gli incantesimi per) far guadagnare il pubblicano: regione del Cancro, in alternativa all’Acquario.
  25. (Gli incantesimi per) liberarsi dalla stregoneria, per far sì che la malattia non si avvicini alla vittima; per guarire la testa; per liberarsi dalla mania, per guarire una ferita, per arginare l’emorragia mestruale, per impedire al male di avvicinarsi alla casa di un uomo: regione del Capricorno.
  26. (Gli incantesimi per) lilû-demone: regione del Toro, in alternativa della Bilancia.
  27. (Gli incantesimi per) Lilith: regione del Toro, in alternativa Toro, in alternativa,
  28. (Gli incantesimi per) Lilû e Lilith: regione del Sagittario.
  29. (Gli incantesimi per) convulsioni, epilessia, (var. aggiunge bennu), malattia della mano del dio, malattia della mano della fantasma: regione del Leone.
  30. (Gli incantesimi per) afferrare un fantasma e legarlo a un uomo, per affidare la figura di un uomo a una (persona) morta, per fare una libagione a un fantasma (in questo modo) per eliminare il male: regione del Cancro.
  31. (Gli incantesimi per) “far venire una donna”, senza incorrere in recriminazioni: regione del […testo mancante].
  32. (Gli incantesimi per) “invitare il dio, invitare la dea”, (bisogno di) guarire la paralisi, (bisogno di) guarire il male: regione di [… testo mancante]; paralisi, (necessità di) purificare la casa, (necessità di) mettere in quarantena il paziente, (necessità di) guarire una malattia rettale, (necessità di) guarire un calcolo, (necessità di) fermare la diarrea, (necessità di) liberarsi della febbre: regione dell’Ariete.
  33. (Gli incantesimi per) un magnate o un principe per non indulgere in (oppure credere) calunnie: regione dei Gemelli.
  34. (Gli incantesimi per) non avere insulti, per mettere un uomo contro (un altro) uomo, per placare l’ira, per non credere alle calunnie, o per abbandonare un morto, per far sì che (var. un uomo o) uno stregone o una strega o una sacerdotessa parli o per allontanare un magnate dal palazzo, o per l’ira divina sulla testa di un uomo, per impedire che un uomo sia amato dal re, per impedire che una donna ami (qualcun altro): regione del Leone.
  35. (Gli incantesimi per) l’afasia: regione di […. testo mancante].
  36. (Gli incantesimi per) ‘afflizione della fronte’: regione di [… testo mancante].
  37. (Gli incantesimi per) l’impotenza: regione di [… testo mancante].
  38. (Gli incantesimi per attirare il) favore del re: regione di […].
  39. (Gli incantesimi per non far scappare lo schiavo di un uomo: regione dello Scorpione.
  40. (Gli incantesimi per) annullare l’ira divina di un dio che guarda: regione del Toro.
  41. (Gli incantesimi per) spaventare un rivale (donna) o rimuovere un uomo dalla sua carica: regione del Capricorno.
  42. (Gli incantesimi per) rimuovere un uomo dalla sua posizione di fiducia o per mettere un uomo contro (un altro) uomo: regione del Capricorno.
  43. (Gli incantesimi per) un uomo contro (un altro) uomo: regione dell’Ariete.

Fonte

Mesopotamian protective spirits, the ritual Text di F.A.M. Wiggemann LINK

Science, tecnology and medicine in ancient culture, V.2 di Asper, van der Eijk, Geller, von Staden, Taub LINK

Traslitterazione del testo da cuneiforme all’inglese (ho però utilizzato la versione inglese presente in Science, tecnology and medicine in ancient culture link precedente, p. 44 a 47 perché più comprensibile) LINK

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Le Mansioni Lunari nel programma astronomico STELLARIUM

Il Programma Stellarium è un software liberamente scaricabile di tipo astronomico, un atlante celeste nonché un programma potente per lo studio dei fenomeni luminosi celesti corredati di importanti dati astronomici. Il programma prevede l’utilizzo di diversi atlanti stellari, tra i quali appare anche la suddivisione del cielo nelle 28 mansioni lunari. Nel video che segue vediamo come attivare le mansioni lunari nel programma Stellarium (scaricabile dal seguente link).

COME ATTIVARE LE MANSIONI LUNARI SU STELLARIUM SOFTWARE

Definizioni generali

Le stazioni o dimore lunari secondo la tradizione araba descrivono le 28 aree del cielo scelte nell’antica Arabia per definire la posizione giornaliera della luna durante il suo viaggio mensile intorno al cielo.

Originariamente le Manāzil al-Qamar, ovvero le dimore lunari, erano un sistema di 28 stelle, o meglio gruppi di stelle, vicino alle quali la luna compie il suo movimento orbitale (quello che è stato definito per esempio da Ornella Pompeo Faracovi come “eclittica lunare” nel suo approfondimento dal titolo “Le Mansioni Lunari” pubblicato nel Volume 13 No.2 del 2007 pp 703-709 in “Bruniana & Campanelliana” pubblicato da Accademia Editoriale). Questo sistema era stato già adottato nel periodo pre-islamico, ovvero prima del VII secolo dell’era comune.

Uso agricolo e non solo delle mansioni lunari

Gli asterismi ovvero le varie stelle (chiamate fiduciarie) di ogni stazione lunare servivano a divedere l’anno siderale e solare di 365 giorni in 28 periodi ognuno di 13 giorni, ad eccezione di un periodo “speciale” a cui venivano attribuiti 14 giorni.

Questi 28 periodi sono chiamati Anwāʾ, plurale di nawʾ. Ogni nawʾ è determinata da una stella (a volte più di una) caratteristica: quando questa stella sorge al mattino durante l’alba (a est, quindi poco prima del Sole), è l’inizio della nawʾ successiva. Il nome del nawʾ dà il nome alla dimora lunare. Un ciclo completo di tramonto e sorgere per ciascuna delle 28 dimore lunari, una dopo l’altra, va a costituire un anno solare tuttavia “visto e osservato” attraverso una metrica lunare.

Questo sistema era utilizzato per determinare in particolare il tempo, per esempio i periodi di pioggia o di siccità (fonte di riferimento: Helaine Selin, Encyclopaedia of the History of Science, Technology, and Medicine in Non-Western Cultures, Lunar Mansions in Islamic History, Kunitzsch P. p 520) Gli arabi dicevano: ogni nawʾ (ovvero ogni periodo di 13/14 giorni) è caratterizzato da un modello meteorologico distintivo di pioggia, vento e temperatura (fonte di riferimento: Ibn Qutaybah (b. 828 d. 884 or 889), Kitab al-Anwā’, pp 6,7; Arabic print of the original book in 1956 in India Hydarabad/Deccan).

Una descrizione dettagliata delle stelle di ogni mansione lunare, dei tempi della loro levata eliaca e una compilazione delle conoscenze astronomiche e meteorologiche degli antichi arabi, si trova nel Libro della meteorologia (arabo: Kitāb al-anwāʾ), scritto da Ibn Qutaybah (nato nell’828 – morto nell’884 o 889). Di questo libro sono sopravvissute copie manoscritte ed è stato stampato in India nel 1956 (fonte di riferimento: Helaine Selin, Encyclopaedia of the History of Science, Technology, and Medicine in Non-Western Cultures, Ibn Qutayba, Kunitzsch P. p 429).

Le mansioni avevano un uso particolare nelle attività agricole quindi avevano lo scopo di programmare i tempi relativi alla semina, al raccolto, oppure alla manutenzione o al lavoro della terra per scopi di coltivazione. Inoltre erano utilizzate per scopi di viaggio, per propiziare per esempio una spedizione commerciale, una ambasceria, o ancora per scopi di medicina, cura, terapia.

Anche recenti ricerche filologiche (riferimento: C. Philipp E. Nothaft “Sideral Astrology in Medieval Europe (XII-XIII sec.), traces of a forgotten tradition“, pubblicata nell’International journal of divination and prognostication, volume 3 pagine 45-84) hanno dimostrato che nell’Europa medievale del XII e XIII secolo gli astrologi islamici specialmente di al-Andalus (da dove nascono le prime pubblicazioni del Picatrix di cui non esiste nessuna copia originaria, se non ri-trascrizioni dal presunto originale) operavano l’Arte Astrologica attraverso un frequente uso delle stelle, tanto che in numerosi manoscritti di questo periodo, gli astrologi di al-Andalus consigliano di dare “giudizi siderali” anche sulle questioni della natività. A parte questa importante testimonianza che dimostra l’apertura di questi astrologi nei confronti dei livelli siderali del cielo, esiste una ricchissima letteratura di brevi trattati e poesie che descrivono gli asterismi delle 28 dimore.

Un poema dedicato alla descrizione delle stelle delle dimore lunari è stato pubblicato da Gustave-Adolphe de Calassanti-Motylinski nel 1899 nel suo libro Les mansions lunaires chez les Arabes, attribuito a Muḥammad al-Maqri (1578-1638) (fonte di riferimento: Ta̕rīf manāzil alkamar, Les mansions lunaires des Arabes; Muhammad al-Mukrī.; A de Calassanti-Motylinski published in Alger, Imprimerie orientale, 1899).

Segue un esempio di una poesia in arabo (purtroppo non sono riuscito a trovare traduzioni in inglese o in altra lingua) di un poema riferito a Muḥammad al-Maqri dove secondo le fonti consultate sono descritte, con uno stile narrativo e poetico, le 28 mansioni lunari (link).

Gli almanacchi agricoli basati sulla levata eliaca delle stazioni lunari sono ancora oggi in uso. Il calendario ufficiale dell’Arabia Saudita include questi orari (vedi qui: Official Calendar of the Kingdom of Saudi Arabia). Si dimostra che l’uso delle dimore lunari specialmente per questioni agricole è focalizzato sul ruolo delle stelle, specialmente sulle 28 stelle o asterismi connessi alle 28 stazioni lunari, e specialmente quando queste stelle sono in levata eliaca (visibili) e in relazione alla Luna. Questi comportamenti delle luci davano in passato, ma ancora oggi, descrizioni del tempo, o indicazioni da almanacco per le questioni agricole.

Riporto un bollettino del 2002 che dimostra come ancora oggi le dimore lunari sono usate nei territori dell’Arabia per questioni agricole, in questo caso ci riferiamo alla levata eliaca della stella fiduciaria della Terza Dimora Lunare al-Thurayya (il cui asterismo fiduciario sono le Pleiadi) relativamente al 7 giugno 2002 [fonte di riferimento: Moon stations and Agriculture seasons. A bulletin by the Agriculture Administration of the Chamber of Commerce in Riyadh, Saudi Arabia. 2002]: Il clima diventa più caldo e il vento più forte. Le erbe selvatiche si seccano. L’acqua dei pozzi diventa meno profonda. Le piogge sono rare in questo periodo. Gli insetti primaverili iniziano a scomparire. I datteri delle palme iniziano a prendere colore. Si raccomanda di irrigare gli alberi con le giuste quantità e di interrompere l’irrigazione delle viti quando l’uva inizia a colorarsi.

Descrizione dettagliate delle stelle fiduciarie

Ibn Qutaybah (nato nell’828 – morto nell’884 o nell’889) nel suo libro Kitāb al-anwāʾ fornisce una descrizione dettagliata delle stelle di ogni stazione lunare, mentre un’identificazione accurata può essere ricavata dal Libro delle stelle di al-Sufi (morto nel 986). Nel suo libro, al-Sufi mappa le stelle conosciute dagli antichi arabi con quelle delle Costellazioni tolemaiche. Segue un esempio delle definizioni di al-Sufi delle stelle delle dimore lunari al-Ġafr dove incontriamo un complesso asterismo composto non da una sola stella ma da più stellle (fonti di riferimento: Book of the Stars by al-Sufi (died 986): Critical edition with commentary by Khalid AlAjaji, digital edition, 2021 AD, كتاب الكواكب لأبي الحسين عبد الرحمن بن عمر الرازي المعروف بالصوفي (291-376)، تحقيق خالد بن عبد الله ; Schjellerup, Description des etoiles fixes, 1874, p. 163): La ventiduesima [stella della Vergine] e la ventitreesima che è sulla coda [orlo della veste] con la venticinquesima sul piede sinistro [della Vergine] sono chiamate [dagli arabi] al-Ghafr che è la quindicesima dimora lunare.

Mansioni lunari nel software Stellarium

Su stellarium l’attivazione dell’atlante delle mansioni lunari secondo la tradizione araba segue l’eredità di questi autori che identificano per ogni dimora lunare una o più stelle fiduciarie. Chi ha competenze astronomiche, esordisce lo stesso approfondimento di Stellarium, non avrà alcuna difficoltà nel rintracciare queste stelle. Inoltre ogni stella viene inserita all’interno di uno “spazio lunare” che convenzionalmente ha una ampiezza compresa tra 12-13 gradi (esattamente 12,857°): come per le costellazioni, le suddivisioni delle dimore lunari non possono essere considerate “nette e precise”, ma marginali e solo identificative di un’area siderale dove tuttavia il riferimento a cui rivolgerci non può che essere uno solo: la luce delle stelle fiduciarie!

Elenco delle mansioni lunari identificate da Stellarium

  1. (Arabic: الشرطان) Al-Sharaṭān (The two signs) or (Arabic: الأشراط) “al-Ashrāṭ” (The signs) composed of the 3 stars: α Ari (Hamal), β Ari (Sheratan) and γ2 Ari (Mesarthim)
  2. (Arabic: البطين) Al-Buṭayn (The small belly [of the little ram]) composed of the 3 stars: ε Ari, δ Ari (Botein), and ρ3 Ari
  3. (Arabic: الثريا) Al-Thurayyā (Pleiades) composed of the star cluster of the Pleiades
  4. (Arabic: الدبران) Al-Dabarān (The Follower [of the Pleiades]) composed of the single star α Tau (Aldebaran)
  5. (Arabic: الهقعة) Al-Haqʿah (The mark on the horse side) composed of the three stars on the head of Orion: λ Ori (Meissa), φ1 Ori and φ2 Ori
  6. (Arabic: الهنعةAl-Hanʿah (The bend in the neck of a camel) composed of the 2 stars: γ Gem (Alhena) and ξ Gem
  7. (Arabic: الذراع) Al-Dhirāʾ (Retracted arm [of the lion]) composed of the 2 stars: α CMi (Procyon) and β CMi (Gomeisa)
  8. (Arabic: النثرة) Al-Nathrah (The tip of the nose of the lion) composed of the Praesepe cluster and the 2 stars: γ Cnc (Asellus Borealis) and δ Cnc (Asellus Australis)
  9. (Arabic: الطرف) Al-Ṭarf (The eyes of the lion) composed of the 2 stars: ε Leo and ο Leo (Subra)
  10. (Arabic: الجبهة) Al-Ǧabhah (The forehead of the lion) composed of 4 stars: ζ Leo (Adhafera), γ1 Leo (Algieba), η Leo and α Leo (Regulus)
  11. (Arabic: الزبرة) Al-Zubrah (The mane of the lion) composed of the 2 stars: δ Leo (Zosma) and θ Leo (Chertan)
  12. (Arabic: الصرفة) Al-Ṣarfah (The change to colder weather) composed of one star: β Leo (Denebola)
  13. (Arabic: العوا) Al-ʿAwwā (The bend) composed of 5 stars: β Vir (Zavijava), η Vir (Zaniah), γ Vir (Porrima), δ Vir and ε Vir (Vindemiatrix)
  14. (Arabic: السماك) Al-Simāk (The unarmed high one) composed of the star α Vir (Spica)
  15. (Arabic: الغفر) Al-Ġafr (The cover) composed of 3 stars: ι Vir (Syrma), κ Vir and λ Vir
  16. (Arabic: الزبانى) Al-Zubānā (The claws of the scorpion) composed of the 2 stars: α2 Lib (Zubenelgenubi) and β Lib (Zubeneschamali)
  17. (Arabic: الإكليل) Al-Iklīl (The ornamented headband, The diadem) composed of the 3 stars: β1 Sco (Acrab), δ Sco (Dschubba) and π Sco.
  18. (Arabic: القلب) Al-Qalb (The heart of the scorpion) composed of the star α Sco (Antares)
  19. (Arabic: الشولة) Al-Shawlah (The sting of the scorpion) composed of the 2 stars: λ Sco (Shaula) and υ Sco (Lesath)
  20. (Arabic: النعائم) Al-Naʿaʾim (The Ostriches) 8 stars: γ2 Sgr, δ Sgr, ε Sgr, η Sgr, σ Sgr, φ Sgr, τ Sgr, and ζ Sgr
  21. (Arabic: البلدةAl-Baldah (The empty area) is the area where there are no stars (between al-Naayem and Saad al-Thabih)
  22. (Arabic: سعد الذابح) Saʿd al-Dhābiḥ (The lucky star of the Slaughterer) composed of the 3 stars: α1 Cap (Algedi), β Cap (Dabih), and ν Cap
  23. (Arabic: سعد بلع) Saʿd Bulaʿ (The lucky star of the swallower) composed of the 3 stars: ν Aqr, μ Aqr and ε Aqr (Albali)
  24. (Arabic: سعد السعود) Saʿd al-Suʿūd (The luckiest of the lucky stars) composed of the 3 stars: β Aqr (Sadalsuud), ξ Aqr and λ Cap
  25. (Arabic: سعد الأخبية) Saʿd al-Aḫbiyah (The lucky stars of the tent dwellers) composed of the 4 stars: γ Aqr (Sadachbia), π Aqr, ζ2 Aqr and η Aqr
  26. (Arabic: المقدم) Al-Muqaddam (The front bucket mouth) composed of the 2 stars: α And (Alpheratz) and γ Peg (Algenib)
  27. (Arabic: المؤخر) Al-Muʾaḫar (The rear bucket mouth) composed of the 2 stars: β Peg (Scheat) and α Peg (Markab)
  28. (Arabic: الرشاء أو الحوت) Al-Rishāʾ or al-Ḥūt (The rope of the well bucket or The Fish) composed of the star β And (Mirach) and two arcs of stars making a figure of a fish

Alcune particolarità sulla lista delle mansioni lunari di Stellarium

Il super leone e le figure della dimora lunare al-Ǧawzāʾ dell’antica tradizione stellare araba – Dai nomi delle stazioni lunari dalla settima alla quindicesima si può notare che fanno parte di una figura di leone. Questa figura araba del leone copre circa 100 gradi, un po’ più della metà della cupola del cielo. Dai nomi di queste stelle si può costruire una figura di leone.

Due delle stazioni lunari, al-Haqʿah e al-Hanʿah, fanno parte delle stelle al-Ǧawzāʾ. al-Ǧawzāʾ è la figura che copre Orione più alcune stelle intorno – Gli antichi arabi immaginavano queste stelle come una figura di donna con arco e freccia puntata sul leone (un’immagine probabilmente influenzata dall’Egitto romano: si veda la raffigurazione sullo zodiaco di Denderah che mostra tracce babilonesi e greche di costellazioni). Roland Laffitte ha parlato di queste due figure e ha offerto una rappresentazione di ciascuna di esse nel suo articolo: Our Arab Heritage in the CelestialVault. Una discussione più dettagliata dell’antica tradizione stellare araba si trova nel suo libro: “Le Ciel des Arabes“.

Fonte principale delle mansioni lunari su Stellarium

La fonte principale è Khalid al-Ajaji con documentazione aggiuntiva da parte di Susanne M. Hoffmann.

Conclusioni

Le mansioni lunari in Stellarium seguono dunque una logica siderale, la suddivisione si appella ai 28 asterismi propri di ogni dimora lunare che sono largamente descritti da una corposa letteratura.

NOTE FINALI
Il contenuto di questo articolo proviene dalla descrizione delle mansioni lunari di Stellarium, tradotto in italiano, con alcune integrazioni.

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Le immagini del Sole in Alhamel e in Alazet dal Liber De Imaginibus – Liber Solis – De nomine Solis

Testo in latino, stralcio dell’immagine del Sole in Ariete (Alhamel) e in Leone (Alazet). Tratto da “Liber de imaginibus planetarum ex sciencia Abel iusti filii Ade primi patris scientiarum” “LIBER SOLIS” Capirtolo 6 “De nomine Solis per quemlibet signum desi[g] no, quia habeo in alia parte […]”

[…]

Prima igitur ymago fit Sole in Alhamel, id est in Ariete manente ut infirmitas alicui homini in membrum quod volueris immitatur. Fiat ergo ymago hominis, ut superius diximus, et sit hominis. Quod si pro muliere fuerit, fiat ymago feminea. Hoc tamen previso, ut illud membrum in quo infirmitatem mittere volueris, de propio statu torqueatur et in pectore anuli Solis sculpantur et in capite nomen signi et nomen Solis in signo morantis et in ventre sculpantur hec sigilla:

Et postea suffumigetur et exorcizetur secundum quod superius diximus. Ostendatur ymago prefata illi quem infirmare vis. Et dixerunt philosophi quod Noe filius Lamech mutavit faciem filii sui Cham cum hoc prestigio. Generaliter potest infirmus sanari: si volueris infirmus sanare a quolibet morbo scribe in mense Alhamel, Sole in ipso existente, hec quatuor sigilla:

in pergameno de ariete nato die dominico facto, et eciam illud nomen Dei magni, primum nomen domini Solis libro Solis pertinens et in carta scribatur Snissoth. Hoc interim dicto et in eadem carta scripto, scilicet ille pro quo istut facio a qualicumque morbo gravatur sanetur. Postea fumigetur cum fumigationibus prefatis et circa collum infirmi ligetur et sanabitur.

[…]

Quinta ymago fit Sole in Alazet, id est, in Leone morante, ut homo quilibet sive mulier ab infirmitate custodiatur. Fiat ergo ymago hominis in cuius pectore anuli Solis sculpantur et in capite nomen signi et nomen Solis in signo morantis. In facie vero sculpa[n]tur hoc nomen: Bafria. Et in ventre vero sculpantur hec sigilla:

Fumigetur et exorsizetur et in curia illius pro quo facta est sepeliatur dicendo istut prestigium: «Socratem Sofronicum ab omni infirmitate custodeat et liberet.» Et dixerunt philosophi quod quidam sapientes per hoc prestigium ante diluvium multos ab infirmitatibus custodiebant, qui non moriebantur donec totus eorum naturalis complectionis cursus transieret.

BIBLIOGRAFIA

Consultata la seguente ricerca: Cahiers de recherches médiévales et humanistes – Journal of medieval and humanistic studies 33 | 2017 Textes et savoirs scientifiques et magiques – The Liber Lune and the Liber Solis attributed to Hermes in the MS Vatican, B.A.V., Barb. lat. 3589

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Stelle Fiduciarie e Incensi delle 28 Mansioni Lunari secondo Šams al-maʿārif

Secondo le traduzioni del Šams al-maʿārif, testo attribuito ad Albiruni, curate dal professor Daniel Martin Varisco (1951, Strongsville, Ohio, antropologo e storico americano ricercatore in storia dell’orientalismo, antropologia dell’Islam, storia dell’agronomia e dell’astronomia islamiche, attualmente professore di ricerca presso l’Università del Qatar) seguono le attribuzioni degli incensi e delle spezie relative alle suffumicazioni di ogni mansione lunare. Osservo da questo elenco quanto la letteratura sia diversificata su questo argomento, e non esistono attribuzioni concordi e uniformi. I numeri che seguono sono relativi alla mansione di riferimento, seguiranno poi le indicazioni delle spezie, incensi, o elementi naturali associati alle relative suffumicazioni. Successivamente l’elenco delle 25 stelle fiduciarie riportate dal ricercatore, e provenienti sempre dal suo studio del Šams al-maʿārif.

Sarcocolla, un ingrediente della Venticinquesima Mansione Lunare

SUFFIMICAZIONI

mansione 1 – pepe, cumino nero
2 – legno aromatico, zafferano, mastice
3 – semi di lino, cumino nero
4 – buccia di melograno, incenso orientale

COMMENTO: per incenso orientale ci si riferisce di solito a incensi composti da più elementi naturali, tutti contraddistinti da elevata fragranza. Per esempio la base più comune di incenso orientale è un miscuglio di fragranze derivanti da vaniglia, ambra grigia, sandalo, patchouli, resine di piante dolci come labdano e benzoino, spezie profumate come cardamomo, pepe rosa, coriandolo, cannella, chiodo di garofano.

mansione 5 – incenso nadd, incenso di giava, mastice,
6 – costus, semi di assenzio
7 – semi di ortica, semi di lino
8 – costus, buccia di melograno
9 – nadd incenso, zafferano
10 – semi di mirto, steli di zafferano

COMMENTO: per incenso nadd ci si riferisce ad un incenso molto costoso che divenne popolare tra i ricchi arabi in epoca medievale, costituito principalmente da legno di aloe, ambra grigia, muschio, legno di Boswellia sacra, benzoino. Per incenso di giava ci si riferisce solitamente al benzoino, ovvero ad un incenso ricavato dalla resina di una pianta ovvero l’arbusto Styrax benzoin. Ancora oggi dall’isola di Giava troviamo in vendita grani molto pregiati di questo incenso, chiamato kemenyan. Per costus ci si riferisce alla radice e ad altre parti della pianta Saussurea costus. In particolare l’olio essenziale ha un odore specifico, pungente, ovvero ha una fragranza di “odore animale” che ricorda il cuoio, con sottofondo legnoso e note di muffa.


mansione 11 – buccia di melograno
12 – noce moscata
13 – incenso orientale
14 – incenso orientale, semi di indaco
15 – incenso orientale
16 – seme di assenzio, camomilla
17 – pepe, zafferano, legno aromatico
18 – foglie di mirabolano bianco

Commento: le foglie di mirabolano bianco sono le foglie di un albero da cui si ricava anche un frutto commestibile. La pianta emana un gradevole profumo, non so se anche le foglie hanno fragranze particolari quando essiccate, ma sicuramnete il legno emana fragranze fruttate.

mansione 19 – buccia di melograno, mastice
20 – incenso orientale
21 – nardo, nadd incenso
22 – cartamo
23 – camomilla, cumino
24 – legno aromatico, mastice

Commento: il nardo è una pianta da cui si ricava un olio essenziale dotato di una importante profumazione, le sue fragranze sono dolci e legnose. Per cartamo ci si riferisce alle parti della pianta zafferanone (da non confondere con lo zafferano…), le note olfattive sono calde, intense e floreali.

mansione 25 – incenso orientale, pepe, sarcocolla
26 – incenso orientale, cumino nero, zafferano
27 – pepe, cannella
28 – cumino nero

Commento: per sarcocolla ci si riferisce con molta probabilità all’Astragalo sarcocolla (greco σαρκοκόλλα, da σάρξ “carne” e κόλλᾰ “colla”; arabo anzarūṭ, ʿanzarūt, kuḥl fārisī, kuḥl kirmānī; persiano anzarūt, ta sh m (< ča sh m ), kan dj ubā è un arbusto storico della Persia, da cui si ricava anche un balsamo. Alcune parti di questa pianta oggi sono state classificate come LETALI.

Stelle Fiduciarie e Mansioni Lunari

Come già affrontato nella sezione relativa alle Mansioni Lunari (LINK), quando si parla di dimore lunari non abbiamo come riferimento solo il Picatrix anche se oggi è il testo più gettonato e usato. Al contrario, abbiamo manoscritti e testi che affrontano le mansioni lunari ponendo l’attenzione sul ruolo delle stelle fiduciarie. Secondo le traduzioni del Šams al-maʿārif, testo attribuito ad Albiruni, curate dal professor Daniel Martin Varisco, riporto le Stelle Fiduciarie indicate da questo manoscritto. E’ lo stesso autore di questa ricerca a indicare come gli asterismi e quindi le stelle fiduciarie non intendono identificare “una porzione di longitudine eclittica” ma piuttosto dei “punti astronomici” di riferimento, per orientarsi nella ricerca delle mansioni nella associazione tra Luna con i 28 asterismi ovvero con le 28 stelle fiduciarie di ogni mansione. Infatti come si evince da questi autori non è presente l’elenco di nessuna longitudine eclittica (cosa che invece rintracciamo nel Picatrix), e sono semplicemente indicate le posizioni delle stelle fiduciarie. Superfluo dire che altri autori propongono per alcune mansioni posizioni diverse o asterismi diversi. Insomma la letteratura sulla questione mansioni lunari non è affatto omogenea!

FONTE

Illuminating the Lunar Mansions (manāzil al-qamar) in Šams al-maʿārif. Di Daniel Martin Varisco, ricerca pubblicata nell’opera “Arabica” ed edita da BRILL.

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Le 28 immagini talismaniche della mansioni lunari, di Ibn al-Hātim

La ricerca che sto portando avanti relativamente alle mansioni lunari mi ha condotto ai codici organizzati da Federico da Montefeltro, Duca di Urbino, in cui appare un curioso manoscritto bilingue (arabo e latino) attualmente conservato nella Biblioteca Vaticana (Urb. Lat. 1384; Pls 14, 15, 16a). Il codice contiene tre opere scritte e tradotte dall’arabo da uno studioso che si faceva chiamare Guillelmus Raymundus de Moncata, conosciuto dagli storici del Rinascimento italiano come Flavio Mitridate.

L’indagine è stata condotta da Kristen Lippincott e David Pingree: ho acquistato la ricerca pubblicata in Journal of the Warburg and Courtauld Institute Volume 50 (1987) pp. 57-81 (28 pagine totali), con titolo “Ibn al-Hātim on the Talismans of the Lunar Mansions”. Grazie a questa ricerca procedo in questo articolo nell’indicare quanto è emerso dalla relativa lettura proponendovi le parti a mio avviso più interessanti (e un mio commento finale), con lo scopo di riflettere sulle mansioni o dimore lunari, sul loro uso e sulla loro elaborazione.

La prima parte del manoscritto

Ibn al-Hātim comincia, come è abitudine di tutti gli autori arabi, con un elogio a Dio e scrive: si dovrebbe sapere che il sublime e benedetto nome di Dio che ha posto il Sole tra i sei pianeti, ne ha posti tre sopra di esso e tre sotto di esso. Tra i tre che sono sopra uno di esso è l’Assassino ovvero Saturno che attraversa un segno in 30 mesi e il cielo in trenta anni circa. Poi sotto di esso ha posto Giove che attraversa un segno in un anno e la sfera in dodici e il cui nome è al-Burjisah. Sotto di esso ha posto Marte il Rosso che attraversa un segno in quarantacinque giorni e la sfera in diciotto mesi circa. Al di sotto è il Sole che attraversa un segno in un mese e la sfera in un anno. Più in basso è Venere il cui nome è Barḥif, attraversa un segno in venticinque giorni e la sfera in dieci mesi. Al di sotto di Venere è lo Scriba ovvero Mercurio, che attraversa un segno in otto giorni e la sfera in tre mesi e ventisei giorni circa, e sotto lo Scriba è la Luna che attraversa un segno in due notti e la sfera in ventotto notti. (continua descrivendo le fasi lunari)

Continua indicando che: Il Sole è l’Amir, Venere il Wazir, poi lo Scriba (ovvero Mercurio) che è il Messaggero, la Luna che è ineguagliabile Danzatrice, Giove il Giudice, l’Assassino (ovvero Saturno) il carceriere, Marte il Soldato e il Carnefice. Che Dio ci liberi da loro (da Saturno e Marte)! Amen.

L’autore attribuisce un significato o un ruolo ad ogni pianeta, in particolare:

  1. Al Sole affida il termine amīr che significa capo, principe, comandante traducibile come «emiro». Il Sole è visto come un emiro, concetto che nella società araba corrisponde ad un principe, un capo, come anche nella società religiosa Amīr al-mu’minīn ovvero «principe dei credenti», portato dal Califfo quale capo supremo della comunità musulmana. Al Sole viene associato un ruolo, una personificazione molto chiara e netta.
  2. A Venere affida il termine wazīr ovvero vizir dal persiano vezir che significa colui che decide, è in genere usato per identificare un consigliere politico o religioso, in questo caso è come se a Venere viene dato il ruolo di “consigliere” del Sole.
  3. Mercurio è identificato come scriba.
  4. La Luna come danzatrice.
  5. Giove come giudice.
  6. Saturno come l’assassino.
  7. Marte come soldato e carnefice.

Ibn al-Hātim prosegue descrivendo “le figure che sorgono” nelle 28 dimore lunari (che chiama palazzi) con le loro stelle e i loro nomi. Non è da sottovalutare il concetto di “figura che sorge”. Cosa significa? Questo termine in ambito astrologico e astronomico potrebbe significare “l’immagine” che si presenta all’ingresso della Luna in questa mansione, o dimora. Prosegue con una trattazione veloce delle ventotto mansioni lunari, che riepilogo velocemente.

Le 28 Dimore Lunari

secondo Ibn al-Hātim

La prima mansione lunare è chiamata Al Sharatain e riguarda due stelle, si dice che l’Ariete stellato (la costellazione) appartenga a queste due stelle. La sua immagine è quella di un Leone Nero avvolto da vesti, dotato di capelli, nella sua mano è una lancia, è pronto ad uccidere nemici, a demolire, frantumare. Quando desideri questo dovrai modellarlo (ovvero creare una figura di un leone nero che sguaina una lancia, vestito e dotato di capelli) fumigare con storace e seppellirlo nella casa del tuo nemico. Il nome del reggente (sovrano della mansione) è Geniel o Geriz. (Commento: le stelle di riferimento sono Sheratan e Mesarthim).

La seconda mansione lunare è chiamata Al Butain, sono tre stelle del ventre dell’Ariete stellato, piccole, non particolarmente luminose. La sua immagine è quella di un re incoronato. Modella la sua figura con cera bianca e mastice mescolati insieme. È per avere buoni incontri con i re (o con persone importanti) e per ottenere tutto ciò che desideri. Fumiga con legno di aloe e legno di sandalo. Il nome del sovrano della mansione è Enediel o Enedil. (Commento: l’autore pare riferirsi contrariamente ad altri testi consultati a tre stelle specifiche poste nel ventre dell’Ariete, diciamo nel “centro” della costellazione dell’ariete. Indica inoltre che sono stelle poco visibili. Nell’area del ventre dell’ariete stellato ci sono tre stelle disposte a triangolo ovvero 26 Ari con magnitudine 6.10, 32 Ari con magnitudine 5.45 e 30 Ari con magnitudine 6.45. A prescindere dalle stelle precise a cui si riferisce l’autore, queste sono poste nel ventre dell’Ariete stellato).

La terza mansione lunare è chiamata Al Thurayya ed è la coda dell’Ariete, sei stelle unite insieme e un’altra più piccola. La sua immagine è una ragazza che ha la mano destra sul capo, è vestita. Dovresti creare in questa mansione un anello di argento per l’amore tra un uomo e una donna, dovresti fumigarlo con mastiche e “fingernail of perfume” (probabilmente in senso figurativo i traduttori intendono dire “un po’ di profumo”). Il reggente della mansione è Amxiel. (Commento: l’autore si riferisce alla coda dell’Ariete ma parla anche di sei stelle unite da una più piccola, riferendosi ad un asterismo successivo alla coda dell’Ariete stellato, dove troviamo le Pleiadi. È presumibile, dunque, che l’autore si riferisca alla terza mansione come all’area compresa tra le stelle poste sulla coda dell’Ariete stellato ovvero 41 Ari Bharani (magnitudine 3.60), 35 Ari Barani II (magnitudine 4.65). 33 Ari Barani I (magnitudine 5.30) e l’ammasso di stelle delle Pleiadi dove rintracciamo in particolare la luminosa Alcyone (magnitudine 2.85) ed altre stelle molto luminose).

La quarta mansione lunare è chiamata Al Dabaran ed è l’occhio del Toro. È una stella rossa con cui sono due altre piccole stelle. La sua immagine è quella di un uomo con due corna. Dovresti modellarlo in cera rossa per generare l’inimicizia e l’odio. Fumigalo con storace. Poi sotterralo nella casa di colui che desideri. Il suo reggente è Assarez. (Commento: in questo caso è molto chiaro che l’autore si riferisce alla stella Aldebaran che in effetti è una stella molto luminosa, con magnitudine intorno a 1… secondo Stellarium 0.85).

La quinta mansione lunare è chiamata Al Hak’ah ed è la testa dei Gemelli stellati, sono tre stelle piccole e vicine tra loro. L’immagine è una testa senza corpo, una grande corona è su di essa. Dovresti modellarlo in un anello d’argento e incidere su di esso il nome del re (intende dire il nome del reggente di questa mansione) sulla gola dell’immagine. Dovresti fumigarlo con legno di sandalo. Portalo con te. Non entrerai alla presenza dei re e dei nobili ma il tuo desiderio sarà soddisfatto e il male del tuo nemico sarà respinto. In questa dimora ci sono due stelle, una piccola e l’altra è grande. Il reggente è Cabil. (Commento: l’autore cita la testa dei gemelli stellati; altri testi si riferiscono alle stelle poste sulla testa di Orione. Se ci riferiamo alle stelle sulla testa dei gemelli stellati è presumibile che l’autore si riferisce a Castore longitudine galattica +187 e Polluce longitudine galattica +192, la prima con magnitudine 1.90, la seconda 1.15 e 60 Gem con magnitudine 3.75. Vista l’immagine associata a questa dimora, e alla successione delle dimore, è tuttavia presumibile che la Luna nella quinta dimora era relazionata in realtà alle tre stelle poste nell’area di Orione ovvero a 37-39-40 Ori, tre luci poste triangolarmente proprio sul capo di Orione. Vista anche la successiva dimora lunare, che è più legata ai gemelli stellati vista la sua immagine, e poiché altri autori si riferiscono chiaramente all’area di Orione, ritengo che la posizione da considerare sia quella delle tre stelle sulla testa di Orione dove la più luminosa è 39 Ori, riferimento principale per questa dimora lunare).

La sesta dimora lunare è Al Han’ah ed ha tre stelle tra i due piedi dei Gemelli stellati. L’immagine è quella di due persone che si abbracciano. Modella questa immagine con cera bianca e fumigala con canfora e legno di aloe. Avvolgi la forma in uno straccio splendente (di tessuto lucente?) e tienilo con te e implora (il reggente). Sarai condotto all’amore e alle cure mediche. Il nome delle stelle è al-Zara e al-Mizan. Il nome del reggente è Dirachiel. (Commento: in questo caso è evidente che l’autore si riferisce alle due stelle più evidenti sui piedi dei gemelli stellati, ovvero Alhena e Alzirr).

La settima dimora lunare è Al Dhira ovvero il braccio del Leone. Si tratta di due stelle, una di loro è chiamata Sha’r Al ‘ Abur e l’altra Mardham al-Dhira’. Il nome abur significa cane vivace, questo perché i cani e anche le persone balzano alla sua ascesa. La sua immagine è quella di un uomo in piedi, le sue due mani sono tese come se stesse pregando. Modellalo in un anello d’argento, fumigalo con cera mescolata a mastice e profumo. È buono per entrare nella presenza dei sultani (ovvero di persone importanti) e per legare gli spiriti al corpo. Incidi il nome del re sul petto dell’immagine. Il suo reggente è Scheliel. (Commento: anche in questa mansione troviamo indicazioni diverse da quelle offerte in altri testi e autori, qui ci si riferirebbe ad alcune stelle che sono oltre i gemelli stellati, presumibilmente potremmo trovarci nella costellazione del Cane, visto il riferimento che viene fatto ai “cani che balzano” che saltano, ovvero una mansione che crea una reazione istintiva. Non ho tuttavia trovato informazioni sulle due stelle indicate dall’autore, ovvero a quale può riferirsi. Presumibilmente potremmo essere in una dimora collegata a Procione, una stella celebrata sin dai tempi dei babilonesi e nota anche agli arabi che la conoscevano come Al Shira. Notiamo che Al Shira è un nome molto simile ad Al Dhira (la D invece di S), e il primo nome ovvero Al Shira deriverebbe da aš-ši‘ra aš-šamiyah che significa “il segno siriano”. La longitudine galattica di Procione è successiva a quella delle ultime stelle della precedente mansione, ovvero +213°. L’unico indizio che ho per associare questa mansione a Procione è nella descrizione che l’autore fa di questa dimora, indicando che la Luna quando entra in essa i cani balzano… ed è un chiaro riferimento alla stella del Procione la più luminosa del Cane Minore stellato. La stella del Procione è stata venerata sin dall’antichità, dai Babilonesi come anche dagli antichi egizi. Curiosa, comunque, l’indicazione del “braccio del leone” che potrebbe anche riferirsi ad altre costellazioni, ci troviamo in un’area del cielo dove appaiono figure umane come quella dei Gemelli e di Orione…).

L’ottava mansione lunare è Al Nathra ed è il naso del Leone. Consiste in una nebulosa tra due piccole stelle. L’immagine che dovrai creare è quella di un’aquila il cui volto è quello di un uomo. La sua specialità è nell’eccellere nelle battaglie, nelle inimicizie tra uomini. Incidi questa immagine su piombo. Portala con te in battaglia per essere il vincitore. Il nome del suo signore è Aqaris. (Commento: l’indicazione è molto curiosa perché l’autore parla del naso del Leone, ovvero l’inizio del Leone, ma la descrizione che fa è di una nebulosa che citandola risulta visibile ad occhio nudo, che è quella posta al centro di due stelle del Cancro stellato. Ci riferiamo all’Ammasso Alveare noto anche come Presepe, magnitudine 3.75. L’ammasso è tra due stelle del Cancro stellato ovvero Asellus borealis e Asellus australis. Presumibilmente l’autore si riferisce a una Luna che posizionata in quest’area è “di fronte” a livello prospettico alla costellazione del Leone, ovvero al suo muso.)

La nona mansione lunare si chiama Al Tarf e le sue stelle sono poste nel bordo delle palpebre del leone stellato. Sono due piccole stelle. La sua immagine è quella di un uomo che pone la sua mano sui suoi due occhi. Modella questa immagine con cera nera. Riscalda un chiodo caldo e guidalo nei suoi occhi. Sospendi l’operazione al sorgere di Marte o Saturno. Incidi il nome (del reggente della mansione) insieme a quello della persona su cui vuoi rendere efficace l’azione. La sua specialità è quella di rimuovere la malattia degli occhi. Il suo signore è Rawyal. Se non si cauterizza (quindi il chiodo caldo serve per cauterizzare gli occhi dell’immagine di cera), incidi questa figura su piombo. (Commento: è evidente che la mansione si riferisce ad una stella vicino al Leone stellato e ai suoi occhi e che si chiama Alterf magnitudine 4.30. Ci riferiamo quindi a Lambda Leonis, la stella era conosciuta già nella tradizione araba proprio con il nome aṭ-ṭarf che significa la vista del leone).

La decima mansione lunare è Al Jabhah il volto e Qalb il cuore del Leone, sono quattro splendide stelle. La sua immagine è la testa di un leone senza corpo. Il nome del suo signore è Aradin. L’immagine serve per entrare in presenza dei re e curare le malattie e per estrarre il feto (favorire il parto?). Chi incide questa immagine su un sigillo d’oro o di rame rosso, e chi incide su di esso il nome del reggente di questa mansione, e chi fumiga il sigillo con muschio e noce ogni giorno, e chi prega nel nome del signore di questa mansione, e chi terrà con sé questo oggetto, vedrà meraviglie. Ma non indossare vestiti nuovi né compiere viaggi con questo sigillo. (Commento: l’autore cita diverse stelle luminose, ma è evidente che questa dimora abbia a che fare in particolare con la stella più luminosa della costellazione del Leone che è Regolo magnitudine 1.35 conosciuta anche come Al Kalb Al Asad. L’autore si riferisce al cuore del leone, Qalb ovvero Regolo, ma anche ad alcune stelle sul volto del Leone, luminose. Quindi potrebbe indicare anche Algenebi che è sul volto del Leone ma anche Aldhafera posta più sulla criniera. Per essere certi, sicuramente la Luna prossima a Regolo ci indicherà la decima mansione lunare).

L’undicesima mansione ha il nome di Al-Kirathin (altri testi riportano Al Zubrah) ed è composta da due stelle splendenti che penetrano all’interno del Leone. La sua immagine è quella di un uomo che cavalca un leone, nella sua mano destra è una fionda, la mano sinistra è sull’orecchio del leone. Il nome del suo reggente è Aqlul Liqabul. Fumigalo con i peli di un leone. Modellalo su un sigillo d’oro e incidi sulla testa il nome del signore di questa mansione. Dovresti pregare nel suo nome affinché ogni cosa sia appagata. (Commento: l’immagine associata a questa dimora è un uomo che cavalca un leone, quindi dà l’idea di stelle che hanno a che fare con la schiena del Leone. La stella associata è probabilmente Zosma che anche se non è propriamente sulla schiena del leone stellato nei nomi tradizionali arabi significa spalle e criniera ovvero Zosma e schiena ovvero Dhur altro nome a cui era associato questa stella).

La dodicesima mansione lunare è chiamata Al Sarfah ed è la coda del Leone. La mansione è rappresentata da una stella sulla coda del leone e la sua immagine è quella di un serpente che combatte con un uomo. Modella questa immagine con cera oppure creala su un piatto di piombo. Fumigala con assafetida e incidi il nome del suo signore sulla testa del serpente. Seppellisci l’immagine nella casa di chi desideri affinché possa generare separazione, inimicizia, odio, e affinché il luogo sia distrutto. Il nome del suo signore è Adhabisha. (Commento: ci riferiamo alla stella luminosa sulla coda del leone stellato, la Luna nei pressi di Denebola è nella sua dodicesima mansione).

La tredicesima mansione lunare si chiama Al-Awwa ed è formata da cinque stelle della Vergine stellata. La sua immagine è un uomo disteso di fronte a una donna. Modella questa immagine con cera rossa, la donna di cera bianca. Il nome del suo signore è Asarub. Fumiga con legno di aloe e ambra, avvolgi entrambe le immagini in un panno rosso per generare amore ed eccitazione sessuale. Alcune di queste stelle sono inclinate verso ovest, altre sono “dritte”. (Commento: ci troviamo sicuramente nella prima parte della costellazione della Vergine stellata, l’autore si riferisce a diverse stelle, posizionate anche in luoghi diversi. Fornisce anche altri nomi del reggente questo accade ogni qual volta l’immagine talismanica riproduce più figure. La stella più significativa e luminosa è in questa dimora sicuramente Zavijava, punto che possiamo usare come riferimento per la tredicesima mansione lunare).

La quattordicesima mansione è Al Samaka (altri testi riportano Al Simak), è costituita da due stelle una delle quali è al-Azal e l’altra è al-Rimah. La sua immagine è quella di un cane che morde la parte finale della sua zampa. Il nome del suo reggente è Anah. Incidi l’immagine su un piatto di rame rosso. Fumigalo con i peli di un cane. È per separare e per creare inimicizia. (Commento: contrariamente ad altri autori che vedono in questa mansione qualcosa di positivo e felice, l’autore associa a questa dimora sempre Spica, chiamata anche Azimech e Aiaraph, ma la traduce come una mansione infausta perché genera l’inimicizia).

La quindicesima mansione è Al Ghafr, rappresentata da tre piccole stelle non troppo brillanti. La sua immagine è quella di un uomo seduto che legge. Il nome del suo reggente è Aqualidh. Fumiga con profumo e incenso. Si dovrebbe incidere su (prosegue testo non chiaro). La sua specialità è quella di portare a termine l’inimicizia e l’odio. (Commento: ci riferiamo sicuramente alla stella Syrma magnitudine 4.05 unitamente ad altre stelle della costellazione della vergine come Algafar con magnitudine 4.15 e Rigiilawwa con magnitudine 3.85).

La sedicesima mansione lunare è Al-Zibanun (in altri testi Al-Jubana) e le sue stelle sono le due corna dello scorpione (???). La sua immagine è quella di un uomo seduto su un trono, nella sua mano c’è una bilancia, il nome del suo signore è Asarut. Dovresti inciderlo su un sigillo d’argento. La sua specialità è per la vendita e l’acquisto quindi a favore del commercio. (Commento: in realtà l’autore si riferisce ad un’area del cielo dove troviamo un insieme di costellazioni che vanno dalla Bilancia, allo Scorpione, fino al serpente di Ofiuco. È evidente dal nome della mansione stessa che ci si riferisce alle punte della Bilancia Stellata, dove tra le più brillanti troviamo Zuben Eschamali e Zubenelgenubi).

La diciassettesima mansione lunare è Al-Aklil (in altri testi Iklil Al Jabhah) con le sue tre splendenti stelle. La sua immagine è quella di due scimmie. Il nome del suo signore è Aryath (nome di una scimmia) e l’altro nome è Adhniyab (il nome dell’altra scimmia). Incidi l’immagine su un sigillo di ferro o cera rossa. Avvolgilo nella pelle di una scimmia, fumiga con peli di scimmia o con squame di serpente. Seppelliscilo in qualunque luogo tu voglia, prega il suo nome e sulla gente di questo luogo. Espellerà o terrà lontani i ladri. (Commento: consultando anche altri testi, dovremmo riferirci all’area del cielo in cui la Luna incontra Acrab e Deschubba, qui la Luna sarà nella diciassettesima mansione).

La diciottesima mansione è il cuore (qalb) dello Scorpione dove una stella rossa è posta tra due piccole stelle brillanti (chiamata in altri testi Al Kalb). La sua immagine è quella di due scorpioni, incidilo su un sigillo di rame rosso e fumigalo con il corno di un cervo, per sette notti. Collocalo nei pressi di una abitazione affinché i serpenti (o gli scorpioni) non entrino in casa. Proteggerà dal dolore. Ponilo ove il serpente ha morso o lo scorpione ha punto e lo libererà (dal veleno). Uno dei due Scorpioni si chiama Ahibiyal. L’altro Aghiyal. (Commento: è evidente che qui ci troviamo su Antares, la Luna nei pressi di Antares è nella diciottesima dimora lunare).

La diciannovesima mansione è la coda dello Scorpione Al-Shiwwal (in altri testi Al Shaula). Sono due stelle e un’altra splendente sotto la quale sono altre tre. La sua immagine è quella di due donne una delle quali ha posto la mano sulla sua vulva e il suo nome è Adhniyal mentre l’altra immagine è distesa su di un fiume d’acqua. Crea questa immagine con cera bianca o incidila su piombo. Fumigala con storace liquido e avvolgila in un panno di cotone. Appendila o posizionala sulla vagina della paziente. Prega nel nome del suo signore. La sua specialità è quella di far defluire il sangue delle donne. Il nome del secondo reggente è Abriyal. (Commento: ovviamente ci riferiamo alla stella Shaula, quando la Luna è ai suoi pressi ci troviamo nella diciannovesima mansione. Pare che in questa dimora si facciano lavori specifici per la sanità dell’utero della donna).

Ventesima Mansione Manca Immagine

La ventesima mansione (manca nel testo consultato; in altri testi è definita con il nome di Al Naain, e ci si riferisce all’arco del Sagittario, alcuni associano la dimora alla stella Ascella ma stante alla descrizione dell’immagine associata è molto più probabile che ci troviamo nell’area dell’Arco del Sagittario Stellato, dove risulta molto più brillante di Ascella la stella Alnasi. Favorevole per l’acquisto del bestiame, ma non è buona per i viaggi o le collaborazioni. L’immagine è quella diuna testa e braccia di uomo nel corpo di un cavallo, dotato di un arco e di una freccia. Il reggente è Queyhuc. Suffumicazione con peli di lupo.)

La ventunesima mansione (non è riportato il nome, altri testi indicano Al Baldah). Non è descritta l’immagine ma è presente la rappresentazione grafica nel manoscritto originale (in altri testi di legge infatti che è uomo con più volti). Fumiga l’immagine con zolfo e ambra, unitamente a capelli di un uomo, per tre notti. Seppelliscilo in un luogo che desideri con lo scopo di separare le persone. Prega nel nome del suo signore. Il suo nome è Kawyakifah. La sua specialità è quella di portare il vuoto, l’allontanamento. (Commento: non sono riportate indicazioni di stelle, è evidente visto il suo nome comune che ci si riferisce ad una mansione collegata alla stella Albaldah del Sagittario stellato).

La ventiduesima mansione è (Al) Sa’d al Dhabih. L’immagine associata è quella di un leone tra le cui due zampe è una volpe. Fumiga con i peli di un leone dopo aver inciso l’immagine nella cera, seppelliscila nel nome del wazir che vuoi, e prega nel nome del suo signore. Genera distruzione e miseria. Il suo nome è Ufit aranit. La sua specializzazione è quella di separare i re e i loro ministri. Due sono le stelle di questa mansione, non molto brillanti, che alla vista sembrano una sola luce. (Commento: ci riferiamo alle stelle del Capricorno stellato, Algedi che si distinguono in Algedi Prima e Algedi Seconda e in effetti sembrano all’occhio una sola luce. Sono poste sulle corna del capricorno stellato).

La ventitreesima mansione è Al Sa’d al Bula ed è composta da due stelle uguali. Il suo nome è Bala (Bula) e la sua immagine è quella di un leone, la sua testa è quella di un cane, il suo corpo quello di una scimmia. Dovresti modellare questa immagine con l’argilla. Fumigalo con i peli di un cane o di un lupo, prega nel nome del suo signore. Seppelliscilo nella casa di chi vuoi distruggere. Il nome del suo signore è Sani sanahin. La sua specialità è quella di imporre la rovina e la malattia su chi desideri. (Commento: l’autore si riferisce alla stella Al Bali ovvero Epsilon Aquari, dall’arabo البالع albāli‘  cioè colui che inghiotte. La stella è posizionata sopra alla costellazione del Capricorno, e fa parte di una sezione dell’Aquario stellato).

La ventiquattresima mansione lunare si chiama Al Sa’d al Su’ud e la sua immagine è quella di una donna che allatta il suo bambino. Modella questa immagine o incidila sul corno di un ariete. Recita il nome del suo reggente e seppellisci in casa in modo tale che la sofferenza (la malattia) non raggiungerà il bestiame tanto meno la gente di quella casa, per la potenza di Dio. Il signore di questa mansione è Afratim abriyas. La sua specialità è migliorare le condizioni del bestiame, l’allontanamento di rettili, allontanamento dalle malattie infettive e da altri malanni. (Commento: l’autore si riferisce alla porzione del cielo in cui incontriamo Sadalsuud ovvero Beta Aquarii. Il nome della stella deriva dall’arabo سعد السعود sacd as-sucūd, che significa fortuna delle fortune. È una delle mansioni più positive per quanto riguarda la protezione del corpo dalle malattie).

La venticinquesima mansione si chiama Al Sa’d al Ahbiyah. L’immagine è quella di due uomini, uno dei quali sta curando una malattia e l’altro è su una pianta il cui frutto è tra le sue mani. Modella questa immagine in un pezzo di legno di fico bianco. La sua specialità è quella di migliorare la condizione della terra arabile e dei frutteti ogni volta che la seppellirai nell’area di interesse, e la proteggerà dalle piaghe e dalle calamità dei cieli, fumiga l’immagine con fiori di alberi da frutto. Il nome del suo signore è Asyall. Sono quattro le stelle che formano un triangolo e al centro di questo vi è la quarta stella. (Commento: la stella a cui si riferisce l’autore è certamente Sadalbachia ovvero Gamma Aquarii).

La ventiseiesima mansione lunare si chiama Al Fargh al Mukdim. L’immagine è quella di una donna i cui capelli pendono verso il basso, su di lei ci sono varietà di panni colorati, tra le sue due mani è un recipiente (o una ampolla o un piattino) in cui è contenuto un profumo che usa su di sé. Modellala con il nome della donna che desideri, usando cera bianca e mastice. Usa fumi di vari profumi. Incidi sul suo petto il nome dell’uomo che supera il suo amore per sé stessa. Il nome del signore di questa dimora è Nafsiyal taghriyal. La sua specialità è per l’amore, per promuovere la lussuria. Quattro sono le stelle di questa mansione, posizionate in modo tale da sembrare un recipiente. (Commento: la stella di riferimento generalmente indicata è Markab, ci troviamo nell’area di Alfa Pegasi. In effetti Albiruni descrive questa mansione indicando che l’asterismo è di Pegaso, indica che ci sono quattro stelle a forma di piattino, significa luogo in cui versare l’acqua. Se osserviamo l’area di Markab a livello prospettico dalla terra notiamo una serie di stelle che vanno a formare una specie di piattino, stelle composte da 70 Peg magnitudine 4.50, 54 Peg ovvero Markab magnitudine 2.45, 46 Peg ovvero Sudalnujum magnitudine 4.20 e 42 Peg ovvero Homan magnitudine 3.40. Ritengo che probabilmente questa mansione appartiene a quest’area di Pegaso dove possiamo riferirci alla stella più luminosa ovvero Markab).

La ventisettesima mansione lunare è Al Fargh al Thani e la sua immagine è quella di un uomo che ha le ali. Modella questa immagine con argilla rossa. Metti assafetida e storace. Fumiga con cera e olio minerale. Incidi il nome del reggente sulla fronte del personaggio dell’immagine. Il nome del suo signore è Amriyal lamiyal. La sua specialità è la rovina di qualunque bagno (inteso come terme) e la corruzione di tutta l’acqua in modo che nessuno ne possa beneficiare (per avvelenare). (Commento: la mansione si riferisce alla stella Alpheratz ovvero Alfa Andromedae. Le ultime mansioni sono più complicate da osservare, infatti dovremmo trovarci sempre nell’area di Pegaso. L’immagine talismanica vede un individuo alato, e le ali potrebbero proprio essere quelle di Pegaso stellato ma essendoci una figura umana l’area è anche quella verso Andromeda. Il riferimento quindi è per Alpheratz una stella che a livello prospettico è tra le ali di Pegaso e Andromeda).

La ventottesima mansione si chiama Al Batn al Hut e la sua imagine è quella di un pesce il cui dorso è striato di colori, nella sua bocca vi è un piccolo pesce. Modella questa immagine in argento. Fumigalo con la pelle di una capra. Legalo in un luogo in cui si desidera cogliere i pesci, usa una corda resistente. Il nome del suo signore è Anush. La sua specialità è attirare i pesci (per la pesca). (Commento: di solito ci si riferisce a Mirach. Tuttavia l’immagine talismanica ci parla di un Pesce che tiene nella sua bocca un altro Pesce. L’area di Mirach è eccessivamente spostata rispetto a questa immagine stellata, quindi è più probabile che ci troviamo nella ventottesima dimora lunare quando la Luna è prossima alla stella 83 Psc proprio sulla bocca di uno dei due pesci stellati, magnitudine 4.50).

Sull’uso delle fumigazioni

E per quanto riguarda l’uso del fumo (delle suffumicazioni) l’autore dice che attraverso di esso penetrano e si muovono gli spiriti, il signore di ogni dimora quindi agirà attraverso i fumi dell’incenso affinché siano mossi gli spiriti e le proprietà della mansione lunare e affinché essi possano agire sull’immagine dell’oggetto di ogni dimora lunare. E questo andrà compiuto nominando i reggenti di ogni mansione nel nome di Dio che è il signore dei due mondi (ovvero signore delle entità reggenti delle mansioni lunari e signore delle cose che si compiono nel mondo sublunare).

CONCLUSIONI

La conclusione che traggo da questo approfondimento è che nelle mansioni lunari, almeno quelle indicate da Ibn al-Hātim, non sempre le incisioni si svolgono su metalli o su talismani veri e propri (o come li intendiamo noi oggi). Non sono citate mai incisioni su pietre preziose; frequentemente notiamo che Ibn al-Hātim parla di incisioni su oggetti naturali come il corno dell’Ariete, o su materiali naturali come il legno di fico bianco, o ancora si usa spesso fare delle forme modellandole con la cera, o ancora vi è il ricorrente uso di rame rosso, come anche di piombo, frequente è l’uso dell’argento, nonché l’abitudine di avvolgere gli oggetti in panni colorati. L’oggetto deve essere portato con sé, a volte va seppellito. Alcuni materiali risultano di facile consunzione come quelli di cera, o quelli su legno. Si cita a volte l’uso di argilla. A me pare evidente che nelle mansioni lunari lo scopo era quello di imprimere su un oggetto a cui era data una certa forma le proprietà delle dimore lunari. Tali proprietà sono legate alle immagini associate ad ogni dimora.

Sulla valutazione della mansione lunare, dipende dal testo a cui vogliamo rivolgerci. Se ci riferiamo al Picatrix terremo in considerazione le posizioni eclittiche. Ma le mansioni qui riportate sono quelle indicate da Ibn al-Hātim: pare evidente che questo autore ad ogni mansione indichi una stella precisa, quello che sta facendo è indicare una stella fiduciaria! Non riporta indicazioni di longitudine eclittica ma pare quasi dire che “se vuoi fare una certa mansione guarda la Luna quando è con la stella fiduciaria della dimora lunare”. Capisco che questo possa generare in chi lavora con le mansioni qualche perplessità, ma queste sono le indicazioni di Ibn al-Hātim e non del Picatrix e l’autore propone chiaramente posizioni siderali ovvero indica le specifiche stelle fiduciarie di ogni dimora lunare.

Infatti, se decidessi di considerare i testi di altri autori (parlo per me) specialmente quelli che identificano per ogni mansione una Stella Fiduciaria, sarei portato per una “logica astronomica” a considerare la Luna in relazione alla Stella Fiduciaria della mansione lunare. In questo modo se devo realizzare una incisione relativa alle virtù di Aldebaran, lo farò quando la Luna è con Aldebaran, e considererò le indicazioni della relativa mansione per conoscerne le proprietà naturali. Questo inoltre (almeno al sottoscritto) fornisce una logica astronomica e rispetta il principio di Ermete Trismegisto che tra i vari paradigmi indica che le cose in alto sono come le cose in basso dunque per logica astronomica per unire una cosa che appartiene per esempio ad Aldebaran devo fare in modo che la Luna sia con Aldebaran e non in un altra posizione. Capisco tuttavia che questa mia posizione è contraria con l’uso comune che si fa delle mansioni, e rimane dunque una mia scelta operativa frutto tuttavia di una logica astronomica e non di una opinione astratta.

Ne consegue che ognuno opererà con le mansioni lunari in base al suo spirito critico nei confronti delle fonti e in base a come decide di acquisirle e assimilarle.

La descrizione delle 28 Dimore Lunare o Mansioni

Ho raccolto le informazioni principali di ogni mansione lunare, proponendo alcuni consigli elettivi per quanti fossero interessati a sperimentare l’uso delle mansioni.

CLICCA QUI per l’elenco COMPLETO delle dimore o mansioni lunari.

BIBILIOGRAFIA

Ho consultato il testo
Kristen Lippincott e David Pingree: ho acquistato la ricerca pubblicata in Journal of the Warburg and Courtauld Institute Volume 50 (1987) pp. 57-81 (28 pagine totali), con titolo “Ibn al-Hātim on the Talismans of the Lunar Mansions”.

Le immagini delle 28 dimore lunari sono tratte dal manoscritto digitalizzato dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, lo stesso consultato da Lippincott e Pingree, consultabile al seguente link

https://digi.vatlib.it/view/MSS_Urb.lat.1384?ling=it

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