Non troveremo alcuna fonte nella Letteratura Astrologica Antica (ellenistica, medievale, rinascimentale, dall’Astrologia occidentale a quella orientale antiche) rispetto all’uso che si fa oggi dei nomi delle Lune, una moda simpatica ma che ha poco a che fare con la tradizione astrologica. È anche complicato stabilire fonti filologiche chiare, infatti l’origine di questi nomi appartiene a tradizioni (molte delle quali sono segrete o tramandate oralmente prive, cioè, di un corpus letterario) delle tribù dei nativi americani. Oggi a livello federale sono riconosciute oltre 576 tribù dalle quali proviene una complessa tradizione legata ai nomi delle Lune, associate a un uso diverso che queste realtà sociali hanno del calendario lunare. Questi nomi erano per lo più associati dalle tribù per identificare le fasi lunari concomitanti a fenomeni stagionali osservati e da certi eventi che accadevano nella tribù durante certi periodi dell’anno. Rimane tuttavia una tradizione che dimostra quanto, in ogni cultura e società del mondo, fosse presente una innata necessità di speculazione-filosofica nei confronti dei fenomeni del cielo, in questo caso legati alle fasi lunari.

DIVERSI NOMI DELLA LUNA

Mi ha sorpreso scoprire che i nomi attribuiti alle Lune di ogni mese sono in realtà una “infinità” e questi nomi possono variare in base alla tribù di riferimento. Il colonialismo americano ha fatto proprie alcune tradizioni di queste tribù banalizzandole nel folclore occidentale e appropriandosi di una cultura che invece dovrebbe essere salvaguardata piuttosto che usurpata indebitamente. In base alla tribù di riferimento incontriamo diversi nomi attribuiti alla Luna Piena di ogni mese, riporto di seguito alcune attribuzioni:

MESE DI GENNAIO

Grande Spirito della Luna, nome originale Gichimanidoo-giizis appartenente alla tribù Ojibway nativi americani appartenenti al gruppo linguistico algonchino, erano cacciatori, raccoglitori di riso selvatico, coltivatori di mais.

Luna di Ghiaccio, nome originale, Muhe Nuti appartenente alla tribù Catawba ancora esistente, i loro costumi e le loro credenze furono a lungo studiate dall’antropologo Frank Speck nel XX secolo, popolo conosciuto in particolare per la produzione delle loro ceramiche.

Luna Piena dell’Albero Spezzato, nome originale Puthe’naawe Mtokw Neepã’uk appartenente alla tribù Stockbridge-Munsee nativi americani discendenti dei Mohicani e dei Wappinger.

Altri nomi dati alla Luna di Gennaio: Maajii-bibooni-giizis (Stella d’inverno) Oshki-bibooni-giizis (Luna d’inverno) Dunolvtanv (Luna del vento) Ukiuq (Luna invernale) Teyakohuhtya’ks (Luna gelida), eccetera.

MESE DI FEBBRAIO

Luna di Neve ovvero Muxa’taawe Osãane Neepã’uk la cui origine è legata alla tribù dei Mohicani. Altri nomi attribuiti alla Luna di febbraio provenienti da altre tribù: Migizi-giizis (Luna dell’Aquila), Makoonsag-gaa-nitaawaadi-giizis (Luna della nascita dei cuccioli d’orso), Siwekure Araskehe Nuti (Prima Luna dei Fiori), Kagali (Luna della fame), eccetera.

MESE DI MARZO

Aandego-giizis (Luna del corvo), Nika-giizis (Luna d’oca), Upinagasraq (Luna della primavera), Komelitahch’a (Luna dei bagliori), eccetera.

MESE DI APRILE

Iskigamizige-giizis (Luna di zucchero), Omakakiiwi-giizis (Luna della rana), Othkeethkwun Wãak Pkwaaxowãpthowuk Neepã’uk (Luna delle erbe), Wasakayutese (Luna tuonante), eccetera.

MESE DI MAGGIO

Wabagoni-giizis (Luna fiorita), Sì’ Nuti (Luna del serpente), Tahch’ahipu (Luna danzante), eccetera.

MESE DI GIUGNO

Odemiini-giizis (Luna delle fragole), Iswa Nuti (Luna del fiume), Tihikatahch’a (Luna d’estate), eccetera.

MESE DI LUGLIO

Miini-giizis (Luna dei mirtilli), Miskomini-giizis (Luna dei lamponi), Guyegwoni (Luna del mais), Ãamowaawe Neepã’uk (Luna delle api mellifere), Ohyotsheli (Luna dei fagiolini), eccetera.

MESE DI AGOSTO

Manoominike-giizis (Luna del riso), Odatagaagomini giizis (Luna delle more), Yiraha’ Nuti (Luna secca), Galoni (Fine della Luna della Frutta),  Tahch’aruwina (Luna calda), eccetera.

MESE DI SETTEMBRE

Waatebagaa-giizis (Luna delle foglie), Moozo giizis (Luna delle alci), Wade Nuti (Luna della zucca), Ukiuqsraq (Luna d’autunno o Luna cadente), eccetera.

MESE DI OTTOBRE

Binaakwe-giizis (Luna della caduta delle foglie), Atkuwa Nuti (Luna di chi raccoglie), Yutekhway’he (Luna della conservazione del cibo), eccetera.

MESE DI NOVEMBRE

Gashkadino-Giizis (Luna del congelamento o Luna gelata), Adikomemi-giizis (Luna del coregone oggi chiamata Luna dello storione… si riferisce ad un pesce d’acqua dolce del Lago Michigan che veniva pescato e poi conservato specialmente nel mese di novembre), Tehut’nuhelatuhe (Luna del ringraziamento), Tahch’asap’aratohku (Piccola Luna d’inverno), eccetera.

MESE DI DICEMBRE

Manidoo-Giizisoons (Luna dello spirito), Gichi-bibooni-giizis (Grande Luna d’inverno), Vsgiyi (Luna della Neve), Ukiugraq (Luna dei morti), eccetera.

ORIGINI DEI NOMI

I nomi elencati, che sono solo un piccolo esempio delle diverse nomenclature, provengono dalla ricerca condotta dal portale AIANTA una organizzazione di salvaguardia delle tribù americane, e derivano da contatti con le stesse tribù. Inutile dire che le diverse nomenclature riguardano momenti stagionali legati alla pesca, alla coltivazione, a momenti sociali delle tribù. È sottolineato che spesso questi nomi possono variare di anno in anno e dipendono anche dagli eventi sociali che accadono all’interno delle tribù in base alla qualità propria della stagione e a ciò che la stagione concede. Per esempio, se in un mese preciso il raccolto andava male alla Luna poteva essere attribuito anche un nome diverso. Ciò dimostra che la tradizione dei nativi americani legata ai nomi attribuiti non tanto alla Luna in sé ma al mese, e alla stagione di riferimento, hanno chiari riferimenti alle attività stagionali, agricole, di caccia o relative a questioni folcloristiche alcune delle quali non sono nemmeno del tutto note perché seguono tradizioni orali tramandate nelle diverse generazioni.

ALTRI NOMI

In base alle tribù di riferimento, i nomi possono variare di molto, per esempio incontriamo questa tradizione anche in altri tipi di cultura, come in quella maori dove ogni luna piena ha un nome diverso: Pipiri, Hongonui, Here-turi-kōkā, Mahuru, Whiringa-ā-nuku, Whiringa-ā-rangi, Hakihea, Kohi-tātea, Hui-tanguru, Poutū-te-rangi , Paenga-whāwhā, Haratua, anche in questo caso i nomi si riferiscono ad attività agricole, di caccia, sociali. L’attribuzione di nomi particolari alle Lune del mese è presente in molte altre tribù, per esempio in quelle autoctone dello Sri Lanka troviamo questi nomi particolari: Duruthu Poya , Navam Poya , Madin Poya , Bak Poya , Vesak Poya , Poson Poya , Esala Poya , Nikini Poya , Binara Poya , Vap Poya , Ill Poya e Unduvap Poya .

APPROFONDIMENTO SUI NOMI DELLA LUNA OGGI

Le culture indigene hanno a lungo nutrito una profonda venerazione per tutte le cose naturali e celesti. Il movimento della Luna attraverso i suoi cicli era considerato una guida allo scorrere del tempo. Più che una semplice misurazione del tempo, questa tradizione è una sincronizzazione dei cicli cosmici con quelli terrestri. Ogni Luna piena segna il completamento di un mese, un concetto noto come “tempo lunare”. Le culture del Nord America attribuivano nomi a ciascuna Luna Piena durante tutto l’anno in base alle attività stagionali significative che avevano luogo durante il periodo lunare, non vi erano tuttavia metodologie di analisi del cielo in ottica astrologica. Il numero di nomi indigeni della Luna Piena è vasto e diversificato. Le convenzioni sui nomi di ciascuna tribù sono strettamente legate al suo tessuto culturale, con centinaia di tribù in tutto il Nord America. Sebbene l’uso di alcuni nomi sia ormai sbiadito e incerto, la loro risonanza con il mondo naturale rimane una testimonianza del ricco patrimonio e della saggezza delle culture indigene.

Attualmente l’uso di questi nomi è entrato nel mondo occidentale, di fatto è una ingerenza di una cultura non propria dell’Astrologia occidentale ma piuttosto folcloristica e attribuibile a culture dei nativi d’America. Queste attribuzioni non appaiono nella letteratura astrologica antica, ma non esistono nemmeno fonti accreditate sulla storia di questi nomi, sull’uso dei nomi, sulle attribuzioni, perché come già indicato è una tradizione autoctona, tramandata oralmente, ed è quindi difficile stabilire verità filologiche. Anche grazie ad un approccio new age, i nomi delle Lune che mensilmente siamo abituati a leggere in tutti i portali giornalistici di intrattenimento segue una attribuzione “convenzionale”, la cui origine è discutibile perché sono assenti riferimenti sulle attribuzioni, non vengono mai indicate da quale tribù un certo nome della Luna proviene, e solitamente si associano i “nomi” usati convenzionalmente a speculazioni simboliche e filosofiche occidentalizzate che quindi perdono il valore originale e primigenio, in una classica modalità di certi approcci astrologici sincretici (che usano cioè culture e tradizioni tra loro in antitesi, spesso non concilianti tra loro). Le attribuzioni canoniche oggi usate sono inoltre commiste a tradizioni wiccane, pagane, new age, spirituali, olistiche, in quello che è un miscuglio di attribuzioni caotiche che prendono “pezzi” di culture tra loro diverse e le uniscono insieme:

Gennaio Luna del lupo; Febbraio Luna di neve; Marzo Luna del verme o lombrico; Aprile Luna del muschio rosa; Maggio Luna dei fiori; Giugno Luna della fragola; Luglio Luna del cervo; Agosto Luna dello storione; Settembre Luna del raccolto; Ottobre Luna del cacciatore; Novembre Luna del castoro; Dicembre Luna delle notti lunghe.

CONSIDERAZIONI FINALI

  • La tradizione dei nomi attribuiti alle diverse Lune mensili oggi è comunemente usato come narrazione di pensieri e speculazioni filosofiche, dove i creatori di questi contenuti ci spingono a riflessioni profonde, ci mettono di fronte a questioni morali ed etiche, sono veri e propri bollettini “spirituali” su come dovremmo essere, pensare, porci nei confronti della vita.
  • Tralasciando la domanda “ma da chi provengono questi saggi consigli morali, etici, spirituali… e perché mai dovremmo seguirli o ascoltarli o dedicarci del tempo per riflettere su come qualcuno vorrebbe che noi pensassimo o guardassimo le cose?”, questa tradizione contemporanea non ha molto a che fare con l’Astrologia.
  • Infatti, in ambito astrologico le sizigie (noviluni e pleniluni) sono importanti momenti che scandiscono i tempi delle stagioni ma che nel metodo astrologico sono privi di speculazioni morali ed etiche e avevano invece lo scopo di descrive la potenzialità dei raccolti, le dinamiche sociali, quello che ci si poteva aspettare dalle attività sociali in genere.
  • In tal senso una connessione con la tradizione dei nativi americani ha un interessante filo conduttore. Sia i nativi americani che gli astrologi occidentali, per esempio, vedono nella Luna momenti in cui potevano essere svolte certe attività agricole, sociali, culturali.
  • I nativi americani non utilizzavano i nomi di queste lune per improvvisarsi “annunciatori di sapienza saggezza e di consigli etici e morali” piuttosto usavano certi nomi per identificare certe attività sociali legate alla pesca, alla caccia, all’agricoltura e alle interazioni sociali interne alla tribù.
  • Mentre, negli almanacchi degli astrologi antichi le sizigie Luna-Sole avevano lo scopo di identificare periodi dell’anno in cui in base alla disposizione dei pianeti e alle loro qualità accidentali ed essenziali, erano indicate possibili situazioni nelle attività sociali.
  • Per esempio, i pronostici di Domenico Maria da Novara (vedere l’edizione di Leo S. Olschki curata da Bonoli, Bezza, De Meis, Colavita) usavano le sizigie stagionali come momenti di studio relativi alle condizioni dei re, dei popoli, delle classi sociali, l’autore si rifà a molte sentenze della tradizione araba come quella di Abneragel che recita: se la luna è forte, ovvero angolare o succedente e in proprie dignità e si applica a un pianeta forte, significa la buona condizione del popolo e che muterà da una buona condizione ad un’altra buona, da prosperità a prosperità, da guadagno a guadagno.
  • Durante le sizigie (luna nuova e luna piena) Novara trasforma i momenti lunari in studio delle classi sociali studiando la classe dei saturnini (contadini, monaci), dei gioviali (ecclesiastici, cardinali, magistrati), dei mercuriali (letterati, segretari, mercanti, fanciulli), dei marziali (militari, ma anche medici), dei venusiani (artisti, donne in genere) attraverso lo studio della disposizione dei pianeti durante il Novilunio o il Plenilunio.
  • L’autore sceglieva il novilunio o il plenilunio in base alla sizigia stagionale di riferimento.
  • Se per esempio la stagione primaverile ha come sizigia un plenilunio, avrebbe considerato il ciclo plenilunico in tutte le lune successive, al contrario se fosse stato un novilunio.
  • In ambito dell’Astrologia tradizionale, quindi, i giudizi e le indicazioni che potevano essere date sulle questioni agricole, sociali, seguivano sempre uno studio della fase lunare e non si basavano su “etichette” o su “nomi e nomenclature” che poi potevano dare inizio a speculazioni più che astrologiche potremmo dire “terminologiche”: per esempio la Luna del Lupo produce oggi un approfondimento sulla simbologia del Lupo o sul momento stagionale in sé senza minimamente considerare il dominus della sizigia, il contesto in cui avviene, le qualità dei pianeti, la loro disposizione nello studio metodico del cielo che è proprio del metodo astrologico.
  • Rimane tuttavia la connessione stagionale… che quanto meno nel folclore dei nativi d’America risulta strisciante ed evidente nell’attribuzione di certi nomi alle diverse lune del mese, dove tutto è ricondotto sempre e comunque al ruolo della natura e alla sua azione sui costumi e sulle attività dei popoli.

 

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