Dice Petosiride (Antico sacerdote e astrologo egiziano) che Molti astronomi greci (Hypsicle, Ipparco, Gemino, Tolomeo, Teone di Alessandria) usavano uno zodiaco tropicale nel quale il segno dell’Ariete coincidevano per definizione con l’equinozio di primavera. Tuttavia Eudosso e Arato utilizzarono uno zodiaco siderale. I punti iniziali dei segni, furono definiti ai fini pratici dalle stelle che sorgevano contemporaneamente. Nei loro Phenomena Eudosso e Arato collocarono l’equinozio di primavera a 15 dell’ariete. La collocazione esatta sarebbe stata per Eudosso 6 dell’ariete, e sembra che lui stesso notò e corresse l’errore perché Columella ci dice che Metone e Eudosso collocarono l’equinozio a 8 Ariete. Questi 8 gradi dell’ariete rimasero popolari per molto tempo. Essi riappaiono in Plinio, Columella, Achille Tazio, e Censorino. L’astrologo Vettio Valente professa di aver usato le tavole di Apollonio aggiungendo 8 gradi.” (Citazione tratta da Margherita Fiorello curatrice di Heaven Astrolabe, astrologa della tradizione).

L’argomento più gettonato dai detrattori dell’astrologia è relativo ai “segni zodiacali”. Secondo i detrattori, chi consulta gli oroscopi da intrattenimento non sta in realtà consultando il “proprio segno zodiacale” per via della precessione degli equinozi. In realtà, l’affermazione è in parte esatta ma del tutto errata nella considerazione dello zodiaco.

La precessione degli equinozi è lo spostamento, per intenderci, delle aree costellative dello zodiaco (gli equinozi non coincidono più con i segni costellativi). Ma l’astrologia contempla due tipologie di zodiaco, uno siderale e l’altro tropico. La differenza non è affatto di poco conto, non esiste alcuna fonte storica che dimostri nell’antichità una attribuzione precisa del Sole in Ariete al grado zero della costellazione dell’Ariete celeste (come abbiamo potuto leggere nella citazione di Petosiride), questo per un motivo molto semplice, non esistono spazi definiti e netti delle costellazioni celesti; potremmo decidere di far partire una costellazione zodiacale da una stella precisa, ma il risultato comunque non potrebbe essere considerato assoluto, tantomeno preciso. Inoltre, già ai tempi di Tolomeo le posizioni delle stelle e dei pianeti erano indicati riportandoli a quella longitudine che potremmo definire “eclittica”.

Fu Ipparco di Nicea a scoprire la precessione degli equinozi dovuta all’asse di rotazione della terra e al suo moto di oscillazione, situazione responsabile del movimento retrogrado dei punti equinoziali con l’eclittica a tal punto che, quando è primavera in questi tempi, il Sole non si troverà nell’area costellativa dell’Ariete, ma in quella dei Pesci. Tuttavia, c’è una netta differenza tra spazi costellativi e zodiaco ricavato dai punti equinoziali con l’eclittica. Quello che ricaviamo sono due “zodiaci” diversi.

È possibile con definizioni elementari definire quindi lo zodiaco in due tipologie:

  1. Uno zodiaco siderale che tiene conto delle realtà costellative, e i sistemi siderali sono basati su algoritmi diversi. In generale, comunque, in questo tipo di zodiaco i pianeti, per esempio, vengono indicati nella loro posizione siderale. Se siamo a inizio primavera, per esempio, il Sole non sarà in Ariete, ma sarà in Pesci, ma questa informazione è siderale.
  2. Uno zodiaco tropico che tiene conto della realtà equinoziale e solstiziale è uno zodiaco stagionale che prescinde dalle aree costellative.

In occidente è in particolare usato lo zodiaco tropico, quindi a prescindere se vogliamo o meno credere agli “oroscopi” giornalieri, il segno che leggiamo è quello dello zodiaco tropico e non quello dello zodiaco costellativo (proviamo a chiamarlo così), dunque è coretto riferirsi al proprio segno zodiacale come lo si è fatto da sempre. Lo zodiaco tropico ha a che fare con un “punto zero”, un punto iniziale, chiamato nodo ascendente o nodo ariete, chiamato anche punto gamma, o punto equinoziale primaverile boreale, o ancora equinozio di primavera, o primo punto dell’ariete, o ancora punto vernale.

Semplicemente è il punto attraversato dal Sole quando nel suo moto apparente annuo passa dall’emisfero celeste sud a quello nord. Questo punto e questo momento corrisponde alla longitudine assoluta zero: è stato tradizionalmente scelto come origine dell’ascissa sferica nel sistema eclitticale, ciò significa che è un punto che “richiama” una posizione presa dall’eclittica ovvero da quella circonferenza descritta dal moto apparente del Sole. Da questo punto si estendono poi i 360 gradi della fascia zodiacale, il punto zero equivale al grado zero dell’Ariete. Questi gradi sono suddivisi in 12 parti esatte, quindi ognuna di 30 gradi, e ognuna di esse va a definire un “segno zodiacale” e non costellativo, che in questo tipo di sistema richiama analogie stagionali.

Così l’Ariete e la Bilancia sono segni che nello zodiaco tropico rappresentano gli equinozi (primaverile e autunnale) e i segni Cancro Capricorno i solstizi (estivo e invernale), i segni che seguono ovvero Toro Gemelli sono segni primaverili, Leone Vergine estivi, Scorpione Sagittario autunnali, Acquario Pesci invernali; il primo è detto solido perché identifica i caratteri propri della stagione, confermandoli; il secondo è detto bicorporeo perché identifica i caratteri della stagione in corso che tuttavia presentano le prime ingerenze della stagione successiva. Mentre i segni Ariete Bilancia Cancro Capricorno, che sono segni di inizio di una stagione, sono detti mobili o tropici, perché in essi avviene il “cambio” repentino delle cose (e per “cose” ci si riferisce alle “atmosfere” stagionali).

Nell’immagine che segue vediamo l’ingresso in questi tempi del Sole in Ariete. La fascia zodiacale (dello zodiaco tropico) è identificata da una “banda colorata” dove vediamo alcuni segni zodiacali, ogni banda è un segno zodiacale di 30 gradi. Il Sole è appena entrato in Ariete, ci troviamo nell’emisfero boreale, questo momento corrisponde al “grado zero dell’Ariete” ed è un momento astronomico, legato alla dottrina delle stagioni e non delle costellazioni. Sullo sfondo del Sole appena entrato in Ariete notiamo infatti la costellazione dei Pesci. Ma come potremmo definire lo “spazio costellativo” dei Pesci? Da dove inizia? E dove finisce? Nello zodiaco tropico questo problema non sussiste, l’inizio della longitudine zodiacale corrisponde sempre all’inizio della stagione primaverile che è un “momento equinoziale” quindi astronomico, e che ha una rilevanza luminosa. Non è dunque una posizione fittizia, ma legata alla dottrina della Luce, fondamentale nell’astrologia.

Se allunghiamo lo sguardo verso il segno gemelli, notiamo che sullo sfondo brilla la luce di Antares, stella della costellazione del Toro celeste! La sovrapposizione costellazioni e segni zodiacali non è “possibile” per via della precessione degli equinozi, nota già ad Ipparco di Nicea, considerata anche da Tolomeo. Proprio nei capitoli della Tetrabiblos i segni zodiacali sono definiti da Tolomeo “in senso stagionale” e non in senso siderale o costellativo, ed è quello che ancora oggi contempla l’astrologia occidentale.

Tuttavia, se questi detrattori decidessero di rivolgersi ad un Astrologo siderale, non sarebbero delusi: i siderali tengono in considerazione le costellazioni e direbbero che in questo “giorno di inizio primavera” il Sole si trovava nello spazio costellativo dei Pesci.

Quello che dunque è necessario valutare è “lo zodiaco” a cui ci vogliamo rivolgere. Se vogliamo rivolgerci allo zodiaco siderale, allora si … non siamo del segno che diciamo di essere. Tuttavia poiché l’astrologia occidentale è basata sullo zodiaco tropico, noi ci riferiamo ai segni come a “momenti stagionali”.

Va da sé che il segno con cui ci identifichiamo intende “ricordare” (semmai ci fosse bisogno) la stagione in cui siamo nati. Io sono dei Gemelli! Questo mi identifica non come persona, carattere, personalità, ma piuttosto mi dice che sono nato nella parte finale della stagione primaverile, in un segno bicorporeo, dunque al massimo potrei incarnare le “qualità” di quel momento stagionale, che con il processo deduttivo e di analogia può portare ad evidenziare caratteristiche e inclinazioni.

Aggiungo ovviamente che l’oroscopo giornaliero, o settimanale, o mensile, o annuale, è un mero strumento di marketing, giornalistico, di intrattenimento. Ma come è stato evidenziato, l’astrologia si basa su realtà astronomiche imprescindibili, e quindi se oggi diciamo che all’inizio della primavera il Sole è in Ariete nello zodiaco tropico è perché ci stiamo riferendo a un modello zodiacale, che è equinoziale / solstiziale / dunque stagionale. Questo fa anche intuire che l’astrologia si basa su un “modello” di osservazione dei fenomeni celesti che nel caso dell’astrologia occidentale è tutto centrato sulla Dottrina della Luce e delle Stagioni.

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