Nel percorso di Astrologia Tradizionale e Natura delle Cose, ci siamo imbattuti in alcune indicazioni di Ranzovius (Steinburg, 11 marzo 1526 – Breitenburg, 31 dicembre 1598 è stato un astrologo, umanista e generale tedesco) sui sette pianeti, descritti dall’autore in stile poetico, allegorico ed evocativo. La versione in latino è stata gentilmente trascritta in italiano da uno dei partecipanti al Gruppo 2024 e che ringrazio per la gradita traduzione.

I versi sono presentati da Ranzovius come “introduzionealle nature dei sette pianeti, nel suo Tractatus Astrologicus De Genetliacorum; lo stile poetico e allegorico intende risaltare alcune nature proprie dei luminari e dei cinque erranti, ogni verso richiederebbe un commento specifico sul perché di certe attribuzioni che non mancherò di proporre in futuri approfondimenti.

 

SATURNO

Corrompendo con l’odio e la peste maligna, il vecchio munito di falce divora i mortali con bocca crudele. Quando le sue labbra livide impallidiscono sempre in modo singolare, l’invidia serba nel cuore e un’occulta ambizione. Ripugnante, inerte, freddo sotto il petto resta intorpidito. Soccorre l’erede, fende col vomere la terra. (In altre parole) La nera faccia di vecchio, il passo lento, l’orribile barba, la chioma canuta, le membra consunte dalla vecchiaia. Tuttavia è dotato di ingegno e di spirito valente, ma sempre di gelo eterno rattrista la terra.

GIOVE

Dal suo astro giocondo rifulge sulla terra. Giove, donde viene detto padre benigno, ha in custodia leggi e giudici, fori, templi e città. Illustre per giustizia, fiorente di retti consigli, fa i graditi ai potenti; amante dell’onestà, solleva le nascite umili a più alta condizione.

MARTE

Ecco l’igneo Marte che scintilla di rossa luce. La bile ribollente suscita le accensioni del cuore. Gli sono graditi l’ira, la rabbia, il furore, le armi, la ferocia, la strage, il tradimento, la guerra e la rivolta. Più spesso arreca chiara fama di vittoria. Fa le liti da saccheggi e spartizioni. (In altre parole) Sotto Marte regnano l’inganno, il bottino, la strage e la violenza. Il tradimento, la guerra, il sacro si mescola al profano.

SOLE

Sole, occhio del mondo, autore della vita e della luce, solo l’uomo nel suo splendore ha il nome del sole. Crea i magnanimi, i giusti e spesso i superbi, colloca sul trono i re e i condottieri. Fa i longevi e i famosi per autorità, col suo potente favore reca splendidi doni da parte dei re. (in altre parole) Genera il Sole i sovrani splendidi, i giusti e talvolta i superbi, i forti d’animo, i nati sotto una buona stella.

VENERE

Vicina al Sole risplende Venere dal volto dorato. Attraente, graziosa per bellezza, regge i diritti dei potenti. Ama la gioia, le danze, i divertimenti, predispone l’ozio, da lei nasce l’amore e si genera il gioco. Gioisce della primavera, feconda la terra e l’acqua, concede agi alle nozze, le rende felici con la dote. (in altre parole) Apre la luce e schiude ai mortali il giorno datore di vita quando Venere subito flette il corso verso il Sole. A Venere sono riferibili gli uomini garbati, i profumi, la poesia, l’adulterio, i piaceri, la raffinatezza, i dolciumi, il lusso.

MERCURIO

Lieve Mercurio nell’etere si muove lungo brevi giri. Incostante, vario né si arresta immobile. Elargisce acutezza d’ingegno e versatilità nelle arti. Soave oratore a parole, poeta con la lira. E’ un abile mercante; mutevole, applica l’intelligenza al bene, la applica al male. (in altre parole) Mercurio forma i poeti divini nella loro arte, gli scaltri, i dotti, i dotati di parola suadente, i fedeli.

LUNA

La Luna risplende nelle umide tenebre con la candida luce del fratello (il Sole): crea i corpi carnosi, abita le rive erbose, solca gli azzurri flutti del mare. Nell’universo prende per sé l’ultima sfera (lett. “l’ultima casa”). Dona le nozze, dissolve regni e città, instabile muta le condizioni di vita. (in altre parole) L’astro della Luna è fugace, amico delle tenebre e della notte, femminile, vacuo, ombroso, mutevole, vano.

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