Gli approcci interpretativi, nelle metodologie astrologiche, che riguardano Mercurio sono semplicemente definibili sui generis. Infatti, le stesse condizioni e qualità che assume Mercurio non è detto che significano la stessa cosa se assunte da un altro pianeta. Per esempio, la visibilità o l’invisibilità di Mercurio, oppure l’essere o meno sotto i raggi del Sole, pare che per Mercurio non abbia lo stesso significato rispetto ad altri pianeti. Proprio per le questioni relative alla visibilità / invisibilità di un astro, nonché alla condizione di “combustione”, ogni pianeta esprimerà qualità e significati diversi, che sono strettamente correlati alla natura intrinseca del pianeta stesso. Per Mercurio la vicinanza al Sole non è così nefasta, né deleteria, anzi tale condizione è indice di un certo tipo di intelligenza specifica, ma per quale motivo? Scopriamolo!
Premessa importante sull’intelligenza e la ratio
Mercurio è significatore della mente. Non è tuttavia così banale il suo significato, esso dipende da complesse questioni di filosofia naturale e di dottrina aristotelica riguardante l’intelligenza e la razionalità umane. Tolomeo dichiara che “riguardo alle qualità dell’animo quelle concernenti l’intelletto e la ragione si traggono dalla condizione dell’astro di Mercurio in ogni sua circostanza…”. Quando gli autori parlano di condizione di Mercurio intendono riferirsi alla sua circustantia temporum. In sintesi, da Mercurio possiamo trarre informazioni sulla facoltà intellettiva e razionale. Tuttavia, i commentatori di Tolomeo discutono ampiamente sulla facoltà intellettiva e razionale: si domandano principalmente sulla sua costituzione e natura e su quanto il metodo astrologico possa illuminarci rispetto questa questione.
È molto interessante notare che numerosi commentatori di Tolomeo quando parlano di animo e mente rievocano sovente questioni morali ed etiche, nonché naturali, mettendo in gioco la dottrina aristotelica e più in generale quella naturale. Per esempio, Giuliano Ristori, (Frate Carmelitano, matematico, astronomo, astrologo del XV secolo) commentatore del Quadripartito, dice che la parte intellettiva e razionale non è soggetta ai corpi celesti direttamente, ma mediatamente. Il motivo è legato al corpo umano, ovvero l’intelligenza e la razionalità sono strumenti immateriali che senza un corpo non possono esprimersi. Da questa considerazione il famoso detto che gli Astri indicano ma non determinano di San Tommaso d’Aquino assume un significato diverso da come lo interpretiamo oggi: l’analogia, per comprenderci, è quella di una nave soggetta al flusso della corrente marina, alla quale si adatta e nell’adattamento a tale flusso noi agiamo per muovere l’imbarcazione e decidere se seguire il flusso stesso o se attivarci per andare controcorrente. Il flusso della corrente è l’azione degli influssi celesti, a cui siamo soggetti, ma la capacità di deviare il percorso dell’imbarcazione, o di agire e reagire a tale flusso, è una azione propria del corpo. Mercurio, quindi, identifica il “flusso di una corrente cognitiva e razionale”, una modalità dell’essere, un modo di pensare, la qualità stessa della ratio; tuttavia tale flusso è soggetto alla natura del corpo, alla componente vegetativa (che vedremo è identificata dagli astrologi del medioevo con l’Ascendente e non solo) nonché con la componente animica (collegata alla Luna).
Significatori dell’Essere: animo e mente
Inutile dire che i diversi autori della letteratura astrologica propongono varie congetture e riflessioni sul modo di interpretare la questione dell’animo e della mente. In particolare, nell’Astrologia medievale troviamo l’uso dei già citati Mercurio e Luna – indicati chiaramente da Tolomeo come significatore il primo della mente e il secondo dell’animo – ma anche il ruolo dell’Ascendente perché significatore del corpo. Gli astrologi medievali non fanno altro che rispettare criteri di filosofia naturale e di dottrina aristotelica: se il corpo ha importanza sul modo di esprimere animo e intelletto – giacché essi possono esprimersi e identificarsi solo all’interno di un corpo – allora l’Ascendente non può essere sottratto dalla valutazione complessiva di questo capitolo.
In particolare, nella letteratura medievale, per esempio nella trattazione di Antonio da Montolmo (docente presso le Università di Bologna e Padova, vissuto nella seconda metà del secolo XIV, insegnante di grammatica, astrologia e medicina) incontriamo che:
- La parte vegetativa dell’anima si determina dall’Ascendente, dai Signori della Triplicità dell’Ascendente e dal Luogo dell’Hyleg;
- Luna, Almuten dell’Ascendente e pianeti in casa uno, hanno significato sulla parte vegetativa;
- I pianeti nella casa uno e il luminare del tempo hanno significato anche sull’anima e sulla parte sensitiva;
- Per la parte intellettiva e razionale è da considerare Mercurio, l’Almuten dell’Ascendente, la Luna.
Semplificando, nella letteratura medievale troviamo che la Luna ha significato su tutte le tre parti dell’animo (facoltà vegetativa, sensitiva e intellettiva). Mercurio fornisce specifiche informazioni sulla facoltà intellettiva. L’Ascendente fornisce specifiche informazioni sulla parte vegetativa.
Albumasar dice: “sappi che l’Oroscopo significa il corpo, il suo signore l’anima; se pertanto l’oroscopo è bene affetto, ma il suo signore è afflitto, significa al corpo salute, all’anima scoramento e travagli. Ma se l’oroscopo è afflitto e il suo signore è volto al bene, significa al corpo malattia, all’anima fiducia e letizia”.
Mercurio, la posizione vicina o lontana rispetto al Sole
Ma la questione più interessante riguarda la vicinanza o meno di Mercurio al Sole. Ora, sappiamo che Mercurio non può mai essere in sestile, quadratura, trigono od opposizione al Sole. La sua condizione è molto particolare perché è sempre vicino al Sole e mai si allontana da Lui. Può tuttavia trovarsi orientale od occidentale, ovvero sorgere prima o dopo il Sole, può anche avere fasi di levata o tramonto eliaco e addirittura risultare visibile (poco prima o poco dopo il tramonto) ma anche quando è visibile dobbiamo avere condizioni di orizzonte specifiche per poterlo vedere, perché di solito quando visibile lo vediamo appena sopra l’orizzonte poco prima che sorge il sole o poco dopo il tramonto del sole. Mercurio poi è tra i cinque pianeti erranti quello più soggetto a moti apparenti di retrogradazione.
Giudicare Mercurio è veramente complesso: ibn al-Dayah addirittura propone otto condizioni in cui giudicare Mercurio. Tali giudizi riguardano:
- la sua forza in base a come appare (quindi condizioni di dignità essenziale)
- nonché in base a come è posizionato (condizione di dignità accidentale)
- poi tenere in considerazione questioni riguardanti la sua visibilità o invisibilità (sotto i raggi o libero dai raggi, oppure se è un Mercurio che sta andando verso i raggi oppure se si trova sotto i raggi in modo applicativo, oppure se sta sotto i raggi ma in modo separativo)
- quindi la condizione orientale od occidentale
- le qualità del moto lento o veloce
- se è stazionario o retrogrado, quindi in quale stazione eventualmente si trova, dunque se è di moto veloce, addirittura indica questioni relative alla latitudine
- e cosa non meno importante alle figure che fa con gli altri pianeti in particolare con i malefici e i benefici
- e rispetto a queste figure (aspetti) è necessario valutare se i benefici o i malefici sono sopra o sotto Mercurio
- o se dominano su di esso
- e ancora valutare se Mercurio domina o controlla in qualche modo i benefici o i malefici
- la natura del segno che occupa, e via dicendo.
La questione della vicinanza di Mercurio al Sole e quindi l’eventuale condizione di pianeta sotto i raggi, o di pianeta combusto, è molto chiara nella letteratura tradizionale. La combustione di Mercurio non agisce come disvalore per il pianeta, cosa che invece accade per altri pianeti.
Per esempio, i pianeti che subiscono maggiori danni nei confronti della combustione sono Venere e Saturno, perché questi hanno principi antagonisti rispetto al Sole che è fonte di calore. Venere perché è molto umida, Saturno perché è molto freddo, quando uniti al Sole in condizioni di combustione, essi subiscono danni. Anche Marte e Giove possono subire danni ma in modo minore perché comunque sono pienati caldi. Sicuramente Marte è quello che subisce meno danni di tutti. Mentre Giove è la sua componente umida a essere messa in discussione ma è comunque protetto dalla sua naturale condizione calda. Poi la combustione dipende anche dalle qualità del Sole: insomma il Sole produce maggiori danni quando è in quelle posizioni della sfera celeste dove esprime al meglio la sua qualità; per esempio quando è in Leone e in Ariete (domicilio ed esaltazione), anche in Sagittario il Sole produce effetti di combustione dannosi (perché è un segno di fuoco e l’elemento fuoco è retto dal Sole specialmente nella fazione diurna); per esempio un Sole in Acquario o in Bilancia (esilio caduta) sicuramente continua ad esercitare funzione di combustione quindi ha capacità di rendere invisibili gli astri, ma l’azione di tale evento è meno dannosa, come anche quando il Sole è peregrino, dove la combustione è meno efficace, pur rimanendo l’azione e il fenomeno in sé.
Mercurio vicino al Sole non è considerato come potenzialmente dannoso per il pianeta. Il motivo potremmo associarlo al fatto che Mercurio è sempre vicino al Sole, quindi “nel tempo” si è adattato perfettamente a questa condizione! Non a caso le qualità di Mercurio non sono definite nella letteratura:
- Non è maschile.
- Non è femminile.
- Altri dicono che è maschile e femminile.
- Non è specificatamente caldo.
- Non è specificatamente umido.
- Non è specificatamente secco.
- Non è specificatamente freddo.
- Altri dicono che è sia caldo sia umido sia secco sia freddo, in base a come è posizionato e disposto.
- Quindi se è visibile o invisibile, questo avrà significato sulla qualità della mente e della ratio.
- Se è umido o secco, se è caldo o freddo, avrà significato sulle qualità della mente e della ratio.
Insomma, non c’è una “natura di partenza” definita, Mercurio pare che assuma la sua specificità in modo accidentale, quindi in base a come e dove si trova in ogni momento del giorno! Ne consegue che ognuno di noi avrà un Mercurio specificato dal momento della nascita e dalle sue disposizioni nella sfera locale. Dipende molto dalle relazioni che forma con gli altri astri, dalla posizione nei quadranti, dall’essere orientale od occidentale rispetto al Sole, dall’essere in una nascita diurna o notturna, dal segno che occupa, dal ruolo che ha nei confronti dei malefici e benefici, e via dicendo. La trattazione di Mercurio è, come indicato all’inizio, sui generis: specifica, particolare, unica nel suo genere, riservata.
Interpretare la vicinanza o distanza di Mercurio rispetto al Sole
Il commentatore della Tetrabiblos, ibn Ridwan, come anche Albumasar, Cardano, Antonio da Montolmo, ibn Ezra, Schoner, eccetera, forniscono spiegazioni minuziose e dettagliate su come giudicare Mercurio, che provo a sintetizzare nei punti più importanti che seguono.
- La condizione di hairesis di Mercurio è uno dei primi strumenti valutativi per conoscere la sua forza. In genere possiamo semplificare dicendo che Mercurio in una nascita diurna quando sorge prima del Sole (orientale) oppure in una nascita notturna quando tramonta dopo il Sole (occidentale) vede rafforzare le sue qualità.
- Specifichiamo meglio la condizione di hairesis: in una nascita diurna Mercurio orientale denota una intelligenza pratica, attiva, reattiva verso l’esterno, se occidentale è più predisposto ad una intelligenza riflessiva, di indagine, di ricerca, di studio; in una nascita notturna Mercurio orientale potrebbe risultare più incline ad una intelligenza riflessiva, di indagine, di ricerca, di studio; se invece occidentale può denotare una intelligenza pratica, attiva, reattiva verso l’esterno.
- Le facoltà razionali saranno più accentuate quando la Luna è meno valorizzata di Mercurio, per esempio secondo la forza agente dei luoghi celesti. Allora la razionalità e l’intelligenza sono rafforzate quando la Luna è in luoghi molto deboli come casa dodici, casa sei che sono i luoghi cadenti più deboli. Se la Luna è in un luogo più debole rispetto a Mercurio in un luogo più forte, allora è un indizio di prevalente razionalità. Per esempio, se la Luna è in casa sei mentre Mercurio occupa un luogo più forte della casa sei, indica una maggiore espressione della componente significata da Mercurio, che è quella razionale. Ne consegue che, se Mercurio occupa un luogo più debole rispetto a quello occupato dalla Luna, allora è la componente significata dalla Luna ad essere sollecitata all’espressione, che è quella irrazionale.
- Lo stesso discorso vale nell’astrologia medievale per l’almuten di Mercurio e per l’almuten della Luna, chi vince in base alla posizione di essenzialità e accidentalità indicherà quale componente è più sviluppata, se quella rappresentata da Mercurio o quella rappresentata dalla Luna.
- La debolezza o forza di Mercurio dipende anche dai luoghi che occupa e dalle mutue ricezioni o dagli aspetti con gli altri pianeti. Ritroviamo in tutta la letteratura l’indicazione che, quando Mercurio è nei luoghi di Saturno (che significa nei suoi segni, nei suoi confini, ma anche in qualche aspetto al pianeta) significa riflessione, perspicacia, indolenza, tenacia, amore per la solitudine, la cupidigia, la malinconia, ma anche amarezza e lentezza. Quando Mercurio è nei luoghi di Giove allora significa accortezza, senno, fiducia. Nei luoghi di Marte agilità, versatilità, impetuosità, operosità. Nei luoghi del Sole acume e perspicacia. Nei luoghi di Venere affabilità, arguzia, loquacità. Nei luoghi della Luna mobilità, plasticità, versatilità, mutabilità. Quando è nei suoi luoghi sono accentuate tutte le sue facoltà: elevata dinamicità, capacità di calcolo e di strategia, di osservazione e di versatilità, di adattamento, curiosità elevata, perspicacia.
- Un celebre aforisma del Centiloquio pseudo-tolemaico dice che: quando Mercurio è nei domicili di Saturno ed è in forza, concede a chi nasce un intelletto penetrante al congetturare, nonché la coscienziosità nelle proprie opere; mentre nei domicili di Marte concede scioltezza di lingua specialmente per l’Ariete. In realtà l’aforisma del centiloquio ci sta dando un indizio generale sulle nature di Mercurio. Evocando i pianeti più estremi, ci indica che Mercurio relazionato alle nature di saturno (che sono secche e fredde) ovvero quando Mercurio tende alla secchezza, è più portato a esprimere una forma di intelligenza coscienziosa, penetrante, austera, molto analitica. Mentre se Mercurio è relazionato alle nature di Marte (che sono calde e secche) ovvero quando tende al caldo, l’intelletto è più portato alla praticità, al vigore, alla scioltezza, alla reattività. Pare che l’umidità produca maggiori danni per l’intelletto, l’eloquio, le capacità intellettive in genere.
- La letteratura ci riporta che Mercurio quando tende a nature secche è più portato ad azioni analitiche, razionali, specialmente quando abbiamo anche nature fredde dove allora si ha lucidità, capacità di assimilare. Mentre nature umide sarebbero deleterie per Mercurio, non che l’intelligenza viene meno ma essa diventa più passiva, remissiva, lenta, pigra, e più orientata al compiacimento, alla ricerca di piaceri effimeri o leggeri, la razionalità umida è meno capace di assimilare, e forse è più adatta alla creatività, all’invenzione, alla fantasia, all’immaginazione. Mentre il carattere del caldo pare avere una azione agente sull’intelligenza e la razionalità, rendendola provocatoria in senso anche costruttivo, ovvero polemica, ardita, loquace, reattiva. Il carattere freddo tende a rendere l’intelligenza controllata, ragionata, imperturbabile, impassibile.
- Questione combustione di Mercurio! La letteratura è molto articolata su questa faccenda. Per esempio Retorio indica il limite della combustione per Mercurio indipendentemente dalla condizione di visibilità: quando Mercurio è mattutino o vespertino il range è di 3 gradi, per il tramonto vespertino mattutino il range è di 2 gradi.
- Mentre le indicazioni di Cardano, che preferisco, indicano qualcosa di estremamente preciso: Mercurio vicino al Sole conferisce autorità e fiducia, mentre il suo progressivo allontanarsi rende l’animo libero, la lontananza eccessiva invece toglie autorità, toglie fiducia, toglie indipendenza.
- Per Cardano la vicinanza di Mercurio al Sole è una delle condizioni migliori per il pianeta! Cardano indica che un Mercurio molto vicino al Sole è meglio che si allontani… quindi vuole dire che la vicinanza di Mercurio al Sole è migliore quando è in separazione dal Sole. Inoltre Cardano parla di inettitudine quando Mercurio ha un’elevata elongazione, che indica tra i 20 e i 24 gradi. I limiti indicati da Cardano sono prossimi alle elongazioni massime di Mercurio (che variano tra i 18 e i 28 gradi).
- Albumasar indica che Mercurio è afflitto quando mattutino dista dal Sole 12 gradi; e quando vespertino dista tra i 15 e i 17 gradi.
- Le indicazioni della letteratura medievale possono portarci ad una sintesi generale: Mercurio molto vicino al Sole è indice di autorità e rigidità nelle funzioni mentali e intellettuali; se Mercurio assume una considerevole distanza dal Sole, l’intelligenza tende ad essere meno rigida, meno conservativa e più predisposta alla ricerca di una libertà, di una modalità attiva, reattiva. Dunque più Mercurio è vicino al Sole, più la forma di intelligenza è riflessiva. Più è lontano dal Sole più l’intelligenza tende ad essere agente, attiva. Per usare termini odierni potremmo dire che Mercurio molto vicino al Sole tende a rappresentare una intelligenza rifflessiva-introspettiva, introflessa, rigida, conservatrice, tradizionale, severa, nel bene o nel male. Così un Mercurio che acquista una certa distanza dal Sole tende a rappresentare una intelligenza avventata, estroflessa, estroversa, libera, audace, scaltra, pratica, nel bene o nel male. Possiamo ancora ricavare una suddivisione macroscopica delle qualità della mente: una mente riflessiva tende ad essere rappresentata da un Mercurio piuttosto vicino al Sole; una mente protesa all’azione audace tende ad essere rappresentata da un Mercurio piuttosto lontano dal Sole.
- Tuttavia le cose non sono così semplici… a prescindere dalla vicinanza o lontananza di Mercurio, la benignità della mente e la qualità dell’intelligenza sono anche strettamente connesse al moto veloce o lento del pianeta, come anche al moto diretto e retrogrado. Mercurio veloce tende a indicare una intelligenza disponibile, capace, curiosa. Mercurio lento tende a impigrire, o a esprimere una intelligenza che può soffrire di momenti di smarrimento e di incertezza. Un Mercurio di moto diretto tende a significare una intelligenza propositiva, paragonabile a uno studioso che ama non solo assimilare ma anche ricercare, ipotizzare, teorizzare. Mentre un Mercurio di moto retrogrado o peggio stazionario tende a significare una intelligenza meno propositiva, più adesa alle norme, alle tradizioni, paragonabile a uno studioso che ama sì studiare e assimilare ma è meno capace di proporre proprie teorie, è cioè meno capace di produrre nuove idee, e rimanere più vincolato o aderente a schemi precostituiti da cui ha difficoltà ad emergere (una voce fuori dal coro è quella di Gersonide che invece ritiene Mercurio retrogrado, come qualsiasi altro pianeta retrogrado, più capace, perché il moto retrogrado significa l’insistere su una certa cosa, e per Mercurio quando è retrogrado Gersonide dice che può essere sinonimo di approfondimento e di profonda analisi delle cose, totale immersione, perché nel comportamento del pianeta esso insiste nel passare e ripassare su ripetuti punti dello zodiaco e tale comportamento, appunto, l’autore lo interpreta come un qualcosa di positivo per Mercurio).
- Pare che gli autori medievali considerino tuttavia l’intelligenza disagiata o problematica nella condizione di massima elongazione di Mercurio, con necessarie testimonianze ulteriori come Mercurio che non comunica con la Luna, o un Mercurio vessato da eccessiva umidità.
- Certamente possono esserci poi condizioni in cui l’eccessiva vicinanza di Mercurio al Sole è vessatrice: per esempio se Mercurio è prossimo alla congiunzione al Sole, quindi è combusto in modo applicativo, e mentre compie questo si applica ad un malefico, diversi autori medievali (come Ranzovius) propendono nel dire che è un danno per l’intelligenza e la mente. Quindi tutto dipende dal dato di essenzialità e di accidentalità, e dal comportamento del pianeta stesso nei confronti dei raggi del Sole.
- Come altra divergenza sta nei momenti di levata e tramonto eliaco di Mercurio. Molti autori dicono che se il pianeta è in levata o tramonto eliaco, o prossimo a tale evento, il pianeta è estremamente potente in entrambe le condizioni, e delineerà una modalità della mente specifica: pratica, ardita in levata; più riflessiva e indagatrice in tramonto.
- Il discorso poi si amplifica su altre figure che sono importanti per le questioni della mente e dell’animo, come le doriforie e quindi non è solo Mercurio a indicare le qualità della mente, ma è la complessa disposizione del pianeta, del Sole, e di tutto ciò che si compie intorno a delineare elevate specificità.
Tanto altro si potrebbe dire, come sulla latitudine di Mercurio, nonché sulla configurazione di Mercurio alle stelle fisse e alle immagini celesti, al suo rapporto o meno con l’Ascendente o con il signore della genitura, o con il governatore dell’Ascendente, il ruolo dei segni zodiacali nelle loro modalità (segni mobili o tropici, fissi e bicorporei).